Libri > Divergent
Segui la storia  |       
Autore: Katy123    14/08/2016    2 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo aver passato l'intera giornata a lavorare, mi sembrava un sogno poter mettermi in pigiama e dormire per almeno otto ore consecutive. 
Ma non sia mai che qualcosa vada per il verso giusto.
Mi svegliai di colpo impaurita da un rumore che sembrava provvenire dal salotto. 
Possibile che me lo fossi solo sognata? No, lo avevo sentito davvero, ne ero quasi certa... C'erano solo due possibilità: uscire dalla camera e affrontare qualsiasi cosa ci fosse in salotto, oppure restare rannicchiata sotto le coperte sperando che l'intruso se ne andasse il prima possibile. E io da brava fifona... Infilai la testa sotto le coperte e restai a letto per quelli che sembrarono quindici minuti abbondandi. 
Quando non sentii più niente, mi azzardai a guardare la sveglia: cinque e quarantacinque.
Ok, magari la sera prima avevo messo male qualcosa ed è solamente caduto per terra... 
Dopo altri cinque minuti di ansia, mi alzai piano e andai verso il salotto buio mimetizzandomi con i muri in stile FBI, o almeno questo era quello che credevo di fare. In realtà restavo nascosta dietro ogni porta per almeno due minuti prima di fare qualsiasi passo.
Finalmente arrivai in salotto e... Niente, non c'era niente di strano. Niente era caduto per terra, quindi l'unica possibilità era che qualcuno fosse entrato nel mio appartamento.
Ma perchè poi? Se volevano rubare qualcosa era di sicuro più appropriato l'appartamento di Jeanine. Anzi, qualsiasi sarebbe andato bene, l'importante era che non entrassero nel mio.
Girai per la stanza in cerca di qualcosa di strano. Visto che ormai mi ero alzata dal letto, tanto valeva dare un controllata. E infatti qualcosa di strano c'era. 
Sul tavolino vicino ai fiori era appoggiato un bigliettino ed ero sicurissima che la sera prima non ci fosse nulla. 

Alle 13 al poligono. Abbiamo una scommessa in sospeso.

Eric... Ma gli sembrava l'ora di spedire lettere, quella?! E soprattutto facendomi morire di paura... 
Rilessi il biglietto e mi venne da sorridere: speravo solo di non fare una pessima figura. Cosa molto probabile visto che mi ero allenata solo con le pistole ad acqua.
Mi sarebbe piaciuto dormire ancora qualche ora se qualcuno non mi avesse svegliata, ma tanto valeva prepararsi per il lavoro. Almeno quel giorno non sarei arrivata in ritardo.

Il mio turno era appena finito quando mi precipitai in mensa per mangiare qualcosa prima di correre dagli intrepidi. Dovevo anche cambiarmi per non farmi riconoscere, altrimenti chissà cosa avrebbero pensato quelli che mi avrebbero visto. 
Venti minuti dopo ero già in camera che mi vestivo in tutta fretta con qualcosa di nero, pronta per uscire dalla scala antincendio in fianco al mio terrazzo e cominciare a correre. 
Avevo raggiunto la fazione degli intrepidi quando mi bloccai: cosa dovevo fare adesso? Entrare e chiedere dove fosse il poligono perchè mi dovevo vedere con il capofazione? 
Sentii una mano sulla spalla e per poco non feci un salto dalla sorpresa. 
"Ehi, calma. Sono io." 
"Eric! E' la seconda volta oggi che mi spaventi." 
"Seconda? E quando è stata la prima?" 
Mi stava prendendo in giro? 
"Quando sei entrato nel mio appartamento alle cinque e mezza di mattina." 
"Ah... Per caso ti ho svegliato quando ho chiuso la porta? Credo che la serratura sia un po' arrugginita: dovresti farla sistemare." 
"Dovrei farla sistemare per te, così puoi entrare più silenziosamente in casa mia?" 
"Sì, non mi sembra una brutta idea." 
"Tu sei pazzo!" esclamai ridendo. 
"Me lo hai già detto. Stai diventando noiosa, piccola chimica." 
"Noiosa?! Vedrai quando vincerò la scommessa." 
"Ah giusto... Voglio vedere quanto brava sei con le pistole ad acqua." 
"Ehi!" Gli tirai un piccolo pugno sul braccio (Dio, che muscoli!) e lui alzò un sopracciglio. 
"Se sai sparare come sai tirare pugni, non dovrò neanche impegnarmi per vincere la scommessa." 
"Lo vedremo."
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: Katy123