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Autore: Francy_Kid    16/08/2016    3 recensioni
~Sequel di "Amour masqué"~
Sono passati quattro mesi da quando Chat Noir ha svelato la sua identità segreta a Marinette. Malgrado i due stanno insieme da tutto quel tempo, una vecchia conoscenza si ripresenta, minacciando il loro rapporto e le loro vite.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
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Cap. 19



«E questo era l'ultimo abito, signore e signori. Ora è il momento di annunciare la collezione dello stilista che ha colpito maggiormente i giudici.» annunciò il presentatore sul palco, tenendo nella mano libera una busta bianca chiusa.

Marinette era seduta in prima fila al lato destro della lunga passerella, accanto a Gabriel.

Era giunta la sera e la sfilata era ormai al termine; la ragazza non ne poteva più dal caldo e tutto ciò che voleva fare era andare a dormire: dopo che i tre furono tornati a casa dallo studio di Master Fu, Marinette ebbe dovuto spiegare ai suoi genitori che era stata coinvolta in un attacco akuma, riportando alcune lievi ferite ai polsi e qualche graffietto.

Dopo aver tranquillizzato Sabine e Tom, dicendo loro che Ladybug e Chat Noir l'avevano salvata, andò a farsi una doccia, cambiando le bende attorno ai polsi e chiamando Alya per dirle cos'era successo, ovviamente mantenendo la stessa versione che aveva detto ai suoi.

Dopo tre quarti d'ora di conversazione, chiuse la chiamata con l'amica, intenzionata ad andare a dormire per recuperare le forze, ma un certo ragazzo dai capelli biondi non aveva avuto la sua stesa idea: Adrien iniziò a tempestarla di messaggi, soprattutto sporchi poiché sapeva che li leggeva mentre le arrivavano, perché voleva sentirla.

La corvina sapeva che in realtà era preoccupato per Plagg, quindi decise di rimanere sveglia un po' con lui, finché alle tre e venti non si salutarono.

Il sonno non fu del tutto longevo alla ragazza: si svegliava ogni mezz'ora alla sola idea dei suoi vestiti che sfilavano davanti a migliaia di persone –contando anche la televisione– e la situazione di Plagg non aiutava.

Alla fine era riuscita a dormire per poco più di due ore, svegliandosi alle otto per prepararsi alla lunga giornata, fatta dallo spiegare ai suoi amici cos'era successo, siccome Alya aveva scritto sul Ladyblog cos'era successo, e trovare un modo per nascondere quelle orrende abrasioni sui polsi; alla fine aveva optato per un paio di guanti rossi senza dita in un tessuto simile al cuoio per coprire le bende bianche.

Almeno si abbinavano al vestito, pensò lei, facendo l'ultima prova prima di decidere l'acconciatura: suoi classici codini? No, troppo infantile; una coda alta? No, non stava bene, a suo parere; uno chignon alto? Era il look che usava l'anno scorso!

La situazione era ridicola e si stava portando avanti per le lunghe; alla fine decise di tenere i capelli sciolti.

Dopo una giornata passata a rispondere al quarto grado dei suoi compagni di classe e ad essersi preparata, alle sette di sera in punto era pronta per andare alla sfilata, che si teneva a Maison Margiela, accompagnata dai due Agreste e Nathalie.

Ci vollero dieci minuti ad arrivare, ma non poté nemmeno passare un secondo con Adrien che il ragazzo dovette correre in camerino per truccarsi e vestire il primo abito, anche se la sfilata iniziava alle otto.

Che dura la vita da modello, pensò Marinette, restando incollata a Gabriel come la sua ombra, non volendo fare figuracce per ogni volta che vedeva uno stilista famoso.

Il concorso durò circa tre ore e mezza, finendo alle undici e mezza, contando anche le piccole pause per i modelli, fino ad arrivare alla premiazione della collezione più bella.

«Lo stilista vincitore della sfilata di quest'anno è...»

La suspance era palpabile e Marinette teneva le dita incrociate, sperando che Gabriel vincesse.

«Gabriel Agreste!» annunciò il presentatore, facendo partire un fragoroso applauso dal pubblico, per poi invitare lo stilista e i modelli che avevano indossato i suoi abiti sulla passerella per il discorso di ringraziamento e per ritirare il premio: una targhetta in argento e un assegno di qualche migliaia di euro.
«Di solito io ringrazio me stesso per le creazioni che mi fanno vincere i concorsi, –iniziò l'uomo, prendendo il microfono in mano– ma questa volta devo ringraziare una ragazza che mi ha fatto aprire gli occhi, mostrandomi il vero significato di "moda" e "originalità". La signorina Marinette Dupain-Cheng.»

La ragazza sgranò gli occhi, incapace di muoversi anche quando Adrien le fece cenno di raggiungerli; fu costretto a scendere per spingerla sul palco, sistemandola accanto al padre, mettendosi alla sua sinistra per aiutarla a calmarsi.
«Questa ragazza non solo è stata come una ventata d'aria fresca per la mia famiglia fidanzandosi con mio figlio Adrien, ma mi ha aiutato ad andare avanti ed a superare un momento difficile che stavo vivendo. Dovete sapere che alcuni vestiti della mia collezione sono in realtà sue creazioni, per questo devo ringraziarla.»

Un altro applauso esplose tra le persone e Marinette non poté fare a meno che salutare nervosamente il pubblico, agitando la mano libera, mentre con l'altra intrecciava le dita con Adrien, cercando supporto per il suo momento di gloria.


 

Passò circa un'altra ora prima che maggior parte delle persone lasciassero Maison Margiela, lasciando gli ultimi fotografi che volevano degli scatti del vincitore e alcuni stilisti che volevano congratularsi con il signor Agreste.

«Scusi signorina.»

Una voce maschile attirò l'attenzione di Marinette e, quando si voltò, riconobbe subito i due famosi stilisti italiani: Stefano Dolce e Domenico Gabbana.

«È lei Marinette?» chiede Dolce, con un forte accento italiano.
«S-Sì, sono io.» rispose lei, cercando di balbettare al minimo e cercando di ricordare come si respirava.
«Abbiamo visto i suoi vestiti sulla passerella stasera e volevamo congratularci personalmente con lei. Il signor Agreste ha ragione dicendo che è un esempio di "stile" e "originalità", e se continuerà nel campo della moda sono più che sicuro che vedremo lei a presentare i suoi abiti tra qualche anno.» esclamò Gabbana, porgendole la mano. «È stato un onore conoscerla.»
«L'onore è mio.» disse la ragazza, stringendo la mano ad entrambi gli stilisti.
«Continua così.» aggiunse il primo, avviandosi verso l'uscita.
«Buona fortuna.» le disse l'altro in italiano, per poi seguire il compagno.

La corvina era ancora ferma con un sorriso ebete sulle labbra, quando un'altra persona la riportò alla realtà: era Adrien, accompagnato da un ragazzo.

«Principessa, lui è Christian Rizzini, l'amico di cui ti ho parlato.» esclamò il biondo, presentandoglielo.
«Piacere Christian, io sono Marinette.» gli sorrise, porgendogli la mano, che venne stretta volentieri.
«Il piacere è mio. Non capita spesso di conoscere una futura stilista già così brava.»
«Così mi lusinghi.» ridacchiò lei, cercando di nascondere il rossore.
«Ora devo lasciarvi. Voglio andare a casa a farmi una bella doccia e dormire fino alle tre del pomeriggio. Ci vediamo la prossima volta, ragazzi.» li salutò, camminando verso i camerini.
«Allora, noto che stai trattenendo un urlo da fangirl e non credo sia per Christian. Che ti è successo di bello?» chiese Adrien curioso.
«Ho stretto la mano a Dolce e Gabbana! I due stilisti italiani! Non ci credo!» rispose lei, saltellando sul posto.
Il ragazzo ridacchiò: «Chissà il perché non fai così quando ci sono io.» disse Adrien, fingendosi offeso, mettendole le mani sulla vita, avvicinandosi a lei e sfiorandole la punta del naso con la sua.
«Credimi che lo facevo: prima di innamorarmi di Chat Noir, ogni volta che tu mi guardavi andavo in tilt e non capivo più nulla. Ora che siamo fidanzati e non c'è più ragione farlo.» ridacchiò lei, toccandogli la punta del naso con l'indice, costringendolo a fermarlo dalla sua idea di darle un bacio.
«Come non puoi non emozionarti ad avere come fidanzati il modello più famoso di tutta Parigi e il sexy eroe-gatto? Se fossi in te mi scioglierei solo al pensiero.» ammiccò il biondo, sorridendole come faceva di solito quand'era Chat.
«Mi sciolgo come neve al sole, Gattino.» disse sarcasticamente, avvicinandosi al suo viso.
«E dovresti, My Lady.» ribatté lui, diminuendo ulteriormente la distanza.

I due stavano per baciarsi, sollevati di poter dire i soprannomi che ognuno aveva dato all'altro senza problemi, convinto che ormai tutto era in pace.

«Signorina Marinette.» la chiamò Nathalie, interrompendo il mancato contatto tra lei e Adrien. «I fotografi vorrebbero farti delle foto.»
«Benvenuta nel mondo della moda.» sorrise il biondo, baciandole la fronte.



 

Lila stava riordinando il suo appartamento prima di un bagno rinfrescante, scegliendo un vestito che avrebbe sfoggiato domani per le strade di Parigi.

Si fermò davanti allo specchio, sfiorando con la punta delle dita il pendente a forma di coda di volpe che aveva al collo, ghignando alla sola idea di cosa avrebbe potuto fare la mattina seguente.

«Mia signora, tra poco è mezzanotte, sarebbe meglio andare a dormire.» mormorò una piccola voce dietro alle spalle dell'italiana, strofinandosi gli occhi per la stanchezza.
«Prima voglio rilassarmi. Domani sarà una lunga giornata, mio caro Foween



 

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Ok, vi ho mentito: non è l'epilogo😱
Ora potete picchiarmi...

Teoricamente parlando è il prossimo ad essere l'epilogo; doveva essere questo capitolo, ma poi era lungo come chissà-cosa, quindi ho solo fatto la sfilata e... Lila.

Lila ormai c'è sempre xD

Avete visto? Ora anche lei possiede un Miraculous: Foween (si pronuncia "Fouin").

Voi non sapete che casino ho fatto per trovare il nome al kwami D:

Anyway, alla prossima :D

Francy_Kid

  
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