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Autore: Mats    17/08/2016    3 recensioni
Dal testo:
"Dean Winchester stava annegando, e ciò che lo faceva soffocare non era acqua.
Era sangue."
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dean Winchester stava annegando, e ciò che lo faceva soffocare non era acqua. 
Era sangue.
Il sangue delle persone che non era riuscito a salvare.
Ribolliva attorno a lui, appannandogli la vista, versandosi nella sua gola e soffocando le urla che sentiva nascere nella propria testa. 
Bollente, corrosivo: ormai era solo uno scheletro che si dibatteva, in cerca di una vita che aveva perso ormai da tempo o che forse non aveva mai avuto.


- Dean! DEAN! -
L'uomo si svegliò di soprassalto, artigliando con la mano là dove aveva sentito provenire la voce.
- Dean.- una voce calma, dal timbro basso e leggermente malinconico lo riportò alla realtà.
- Cas. -
Lasciò andare l'impermeabile che aveva afferrato, passandosi una mano sul viso nel vano tentativo di scacciare le immagini agghiaccianti che ancora vedeva davanti agli occhi. Dopo un profondo respiro scostò la mano, posando per un momento gli occhi su quelli di Castiel, lasciando poi che vagassero per la stanza: la solita triste stanza di un qualche insulso motel sperduto nel nulla.
- Dov'è Sam? - 
- E' uscito per seguire una pista.-
Dean annuì alzandosi e si diresse verso l'ultima birra avanzata dalla sera prima, in pericoloso equilibrio sopra una massa di fogli dell'ultimo caso. Dopo una lunga sorsata, ne seguì un'altra; e poi un'altra ancora. Prima che potesse rendersene conto aveva già finito l'intera bottiglia.
Solo in quel momento si accorse che per tutto il tempo l'angelo era rimasto in completo silenzio, osservandolo con una preoccupazione celata malamente.
- Andiamo da Sam. - fece vagare lo sguardo per la stanza, tentando di ricordare dove avesse sistemato la giacca, e soprattutto tentando di non incrociare nuovamente lo sguardo di quegli occhi che sembravano volessero leggere la sua anima. Certo, sempre ammesso che ne possedesse ancora una.
- Dean. - 
Fece finta di niente e recuperò la giacca, infilandosela.
- Dean. - 
Si voltò di scatto.
- Che c'è Cas, il mio nome è diventato la tua parola preferita o cosa?! - ringhiò.
Uscì dalla stanza senza aspettare risposta, sbattendo forte la porta, incurante degli occhi che sentiva bruciargli le spalle. Quando entrò in macchina il sedile del passeggero era già occupato. Con un sibilo mal trattenuto chiuse rumorosamente la portiera, e mise in moto.
Per i primi minuti nessuno disse niente. Infine un debole schiarirsi di gola, ingiunse Dean a voltarsi leggermente verso Castiel.
- Dean, mi dispiace. -
Silenzio.
- Sono solo preoccupato per te. -
Una risata forzata uscì dalla gola dell'uomo.
- Ma davvero? E come mai saresti preoccupato? -
- Gli incubi sono tornati Dean, sono ... -
Una violenta sterzata lo obbligò a tacere. 
- Tornati? - sibilò Dean una volta che l'auto si fu completamente fermata.
- Dean, io ... - 
- Non sono mai andati via Castiel! - urlò l'uomo, talmente accecato dalla furia da perdere completamente il controllo delle sue emozioni.
- Sono sempre qui! - si picchiò la tempia - Nella mia testa! Ogni ora, ogni giorno, vedo i loro volti, i loro occhi che mi perseguitano ovunque io vada, qualsiasi cosa io faccia! E non importa quante vite io salva, non saranno mai abbastanza. Mai.-
Si passò una mano sul viso, lasciandola sulla pelle, sperando che affondasse dentro di lui e lo facesse sparire. 
In un istante si sentì circondato dalle braccia dell'angelo, che pressanti, lo strinsero dolcemente a sé, mozzandogli il fiato.
- Tu sei una bella persona, Dean Winchester. - mormorò.
Dean sussultò. 
- Bella ...? Come puoi dire una cosa del genere? - domandò aspramente.
Cas portò una mano sulla nuca dell'uomo, mentre con l'altra faceva in modo che Dean incontrasse i suoi occhi.
- Ti importa di loro. - mormorò semplicemente.- Ti ricordi di loro. Questa vita ti ha tolto così tanto... eppure sei ancora qui. E ti senti distrutto, l'ombra di ciò che eri un tempo, ma non ti fermi, comunque vada cerchi sempre di aiutare coloro che rimangono.
Due occhi spauriti incontrarono occhi vecchi, antichi.
Cas si avvicinò al suo viso, appoggiando la sua fronte a quella di Dean.
- Non sai quanto vorrei che tu avessi potuto avere una vita normale, bella. Priva di tutta l'oscurità che invece hai vissuto. - sussurrò.
- Se ... Se abbandonassi ... non me lo perdonerei mai. - sussurrò a sua volta Dean, ricambiando l'abbraccio, portandosi più vicino a Cas. - Tu e Sam siete le persone a cui tengo di più al mondo... - continuò - Non riuscirei a convivere  con il rimorso di avervi abbandonato. Ma tutto questo mi sta uccidendo Cas, non ... non riesco a -
Veloce, Cas impriginò le labbra dell'altro tra le sue, stringendolo, impedendogli di ritirarsi da quel contatto.
Dopo un'attimo di smarrimento sentì le labbra di Dean rilassarsi e quando l'uomo si ritrasse leggermente per riprendere fiato ne approfittò, prendendogli il viso con entrambe la mani e approfondendo il bacio, cercando di trasmettergli tutto il bisogno che aveva di lui. Dean gli afferrò la cravatta, volendo azzerare la distanza e il loro bacio, da gentile che era, si trasformò in qualcosa di molto più rabbioso, istintivo. Urgente
Cas si ritrasse, il respiro affannoso, gli occhi brillanti e animati da una fiamma che solo talvolta Dean gli aveva visto.
- Cas, cosa.. ?-
L'altro si inginocchiò,una gamba che penzolava fuori dal sedile, il busto alzato il più possibile.
Con gesti accurati si tolse l'impermeabile, per poi sfilarsi lentamente la cravatta. Per tutto il tempo i suoi occhi non abbandonarono mai quelli di Dean.
- Sdraiati. - sussurrò roco.
Dean si mosse velocemente quanto glielo permetté l'abitacolo, e in pochi istanti si ritrovò i palmi di Castiel ai lati del viso, lo bocche vicinissime.
- Ora ti dimostrerò quanto tu sia importante per me. - mormorò, e con la bocca tracciò una scia di baci sul suo collo, mordicchiandogli piano la mandibola, e poi su, fino alle orecchie; e poi le palpebre; e gli angoli della bocca. Quando infine si impossessò della sua bocca, lo fece con calma secolare, giocando con le lingue. Dean mugulò, affondandogli una mano tra i capelli, mentre l'altra andava a depositarsi sulla schiena del'angelo, premendo i corpi perché fossero più vicini. Castiel si appoggiò completamente a lui, strusciandosi, continuando inarrestabile, la danza tra le loro lingue.
Quando si scostò dalle sue labbra, fece scorrere una mano sotto i vestiti, alzandoglieli fino al collo, mentre con la lingua tracciava piccoli disegni che lasciavano sfuggire a Dean leggeri mugolii di apprezzamento.
- Cas. - ansimò.
L'angelo sorrise contro la sua pelle e avrebbe continuato il suo lento e studiato piano per far capire a Dean quanto fosse importante ...se solo lo squillo del telefono non gli avesse fatti sobbalzare entrambi.
Castiel recuperò il telefono, cascato dalla giacca di Dean in chissà quale momento. Glielo passò, nascondendo un sorriso alla vista di Dean che tentava di recuperare il controllo di sé.
- Pronto, Sam. - 
Castiel recuperò la cravatta annodandosela con cura. Quando si fu rimesso l'impermeabile, la chiamata era già terminata.
Si guardarono negli occhi.
- Sam ha trovato un nido di vampiri. -
- In questo caso dovremmo andare. -
Dean fu il primo ad interrompere il contatto. Sospirando, riaccese il motore, tornando sulla strada. 
- Alla fine potrebbe rivelarsi una bella giornata. - mormorò, un leggero sorriso a illuminargli il bel volto.
- Sono sicuro che la notte si rivelerà altrettanto piacevole. - ribatté dolcemente Castiel con un sorrisino, afferrando la mano dell'uomo che era appena scoppiato a ridere.
Amava quella risata. L'avrebbe preservata a qualunque costo.


 
   
 
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