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Autore: Francy_Kid    17/08/2016    7 recensioni
~Sequel di "Amour masqué"~
Sono passati quattro mesi da quando Chat Noir ha svelato la sua identità segreta a Marinette. Malgrado i due stanno insieme da tutto quel tempo, una vecchia conoscenza si ripresenta, minacciando il loro rapporto e le loro vite.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
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Epilogo



Quella mattina Gabriel era uscito di casa abbastanza presto, portando con sé solo Nooroo per parlare con il Grande Guardiano di ciò che gli aveva detto il giorno precedente.

Lo stilista inspirò profondamente prima di bussare alla porta di Master Fu, sollecitato dal suo kwami, per poi entrare ancora titubante; la stanza era ancora in disordine, ma molte cose erano già state sistemate o buttate perché rotte, mancavano soltanto i mobili più grandi, come la mensola dove teneva i suoi prodotti per i massaggi e la grande cassettiera sopra la quale era poggiato il giradischi che nascondeva i Miraculous.

Fu fece accomodare l'ospite al tavolino, facendolo sedere a terra, servendogli una tazza di tè verde.

Gabriel non era abituato ai modi di fare cinesi e non si era mai inginocchiato sul pavimento per bere del tè, ma in quel momento era irrilevante. Era venuto per un motivo più importante.

«Allora, scommetto che non è stato per i massaggi che sei venuto alle sette di mattina, Papillon.» iniziò il Guardiano, posando la teiera fumante su un panno, in modo tale da non rovinare il mobile.
«Ti prego, non chiamatemi più in quel modo.»
«E perché? È il nome che hai scelto tu.» ghignò l'anziano, facendo cenno a Wayzz di portare a Nooroo uno spicchio di mela.

Gabriel sorseggiò dal bicchiere di porcellana, non ammettendo ad alta voce che era un tè parecchio buono, poi parlò: «In effetti, sono qui per quello che mi ha detto ieri.»
«La carica di Grande Guardiano.» rispose Fu, accarezzandosi la barba grigia sul mento.
«Perché proprio io? Non poteva continuare lei? Oppure scegliere Marinette, visto che lei possiede il Miraculous della coccinella?» domandò lo stilista scettico.
«Il destino di Marinette non è quello di diventare Guardiano. –ripose– Devi sapere che prima di te avevo già in mente qualcun altro.» disse l'anziano, rattristandosi. «Era l'allieva più brava che abbia mai scelto, ma, malgrado le sue capacità e la sua intelligenza non era la prescelta per quello della coccinella. Lei era la portatrice del Miraculous del pavone: una donna parecchio forte con una personalità parecchio simile a quella Chat Noir, devo dire, e tu la conosci bene. O meglio, la conoscevi.»

A Gabriel si gelò il sangue nelle vene. Davvero stava parlando di lei?

«Sì Gabriel. Sto parlando di tua moglie.»


 

Marinette si svegliò a mezzogiorno, con la voce di Sabine che la chiamava per il pranzo.

Dopo aver risposto alla madre che sarebbe scesa in dieci minuti, svegliò anche Tikki dandole un paio di biscotti che teneva apposta per lei, per poi cambiarsi i bendaggi attorno ai polsi –cospargendo le ferite con l'unguento che Fu le aveva dato– e solo allora uscì dalla sua stanza.

Era ancora in pigiama –una maglietta taglia XXL presa dall'armadio del padre– e la sera precedente non si era struccata molto, quindi aveva ancora delle tracce di mascara e rossetto sul viso, ma la sua intenzione finito di pranzare era quella di tornare a dormire.

Scese le scale trovò il tavolo occupato da tre persone.

"Un attimo, tre?" chiese a se stessa la ragazza, mettendo a fuoco chi fosse il terzo seduto con i suoi genitori.

«Buongiorno, Principessa.» la salutò Adrien, agitando la mano.
«E tu che ci fai qui?!» chiese sconvolta, preoccupandosi solo in quel momento del suo aspetto.
«L'abbiamo invitato noi, tesoro. Il cibo gustato in famiglia è sempre più buono.» sorrise la madre, facendo l'occhiolino alla figlia, che arrossì come un peperone.

Alla fine, Marinette si arrese e si sedette anche lei a tavola, esattamente di fronte a Adrien, che non la smetteva di fissarla e sorridere, tranne quando faceva battute o giochi di parole con Tom.

I due avevano legato grazie alle battute che il biondo faceva di tanto in tanto, solo perché venivano risposte con delle altre peggiori; Sabine rideva divertita, mentre Marinette cercava ogni pretesto pur di allontanarsi da quella "famiglia di pagliacci".

Ma era la sua famiglia e all'idea che Adrien ne faceva parte la faceva sentire al settimo cielo, più felice di quando saltava di tetto in tetto quand'era Ladybug.

I quattro finirono di pranzare e, dopo aver salutato i due ragazzi, i Dupain-Cheng scesero alla pasticceria, riprendendo a lavorare.

«Siamo soli, My Lady.» ammiccò il biondo, avvicinandosi con il viso al suo.
«Non pensarci nemmeno, Gattino. Devo lavare i piatti.» esclamò lei, alzandosi e portando con se alcune stoviglie sporche, che vennero riposte nel lavandino sotto l'acqua scrosciante.

La corvina era impegnata a pulire, quando sentì Adrien avvicinarsi di soppiatto a lei, abbracciandola da dietro e strofinando il naso dietro il collo della sua principessa, dopo aver spostato i capelli a lato, e inspirando il suo dolce profumo, facendola ridacchiare.

«Come mai siamo tanto affettuosi oggi?» chiese lei, continuando a pulire.
«Perché ho voglia di coccole.» bofonchiò lui, sfiorandole la pelle con le labbra.

Adrien, notando che Marinette non si smuoveva di un millimetro, ghignò, per poi iniziare a baciarle la pelle delicata, mettendosi, piano piano, di fronte a lei quando la sentì inspirare e riporre i piatto nel lavandino; solo quando sentì i loro corpi combaciare decise di scherzare con lei: iniziò a baciarla lungo la mascella, avvicinandosi appena alle labbra, sfiorandogliele.

Sentì le sue mani umide dall'acqua posarsi sul suo petto e stringersi a pugno.

«Adrien...» mugugnò lei, cercando la sua bocca, ma il ragazzo si tirò in dietro divertito.
«Sì, Purr-incipessa?» miagolò, accarezzandole delicatamente una guancia.
«Smettila di fare così.»
«Così come?»
«Mi stai prendendo in giro. O le cose le fai seriamente o ti bagno con l'acqua dei piatti.» si lamentò la corvina, portando una mano verso il lavandino.
«Se la mia signora comanda,» esclamò il ragazzo, spingendola fino a farla poggiare contro il piano cottura, facendola squittire di sorpresa, e sistemandosi tra le sue gambe, sollevandole la maglia per accarezzarle la pelle della schiena. «il cavaliere obbedisce.»

I due si baciarono, muovendo le loro labbra all'unisono.

La passione e il sollievo erano palpabili in quel momento: ora Papillon era stato sconfitto, ma c'era Lila da fermare; in quel momento non importava. C'erano solo loro due.

Adrien mossa le mani verso l'alto, non smettendo di baciarla e, per sorpresa di Marinette, le leccò il labbro inferiore, per poi guizzare tra le sue labbra e giocando con la sua lingua.

La corvina intrecciò le dita tra i capelli biondi del ragazzo, tirandoglieli leggermente quando lui muoveva le mani sul suo corpo, facendola rabbrividire e scaldare allo stesso tempo.

I due si staccarono per prendere fiato, poggiando la fronte a quella dell'altro, guardandosi negli occhi annebbiati dal piacere.

«Mi erano mancati questi baci.» disse lui, prendendo respiri profondi.
«Ma se ce n'è stato un altro nel tuo camerino ieri sera? Abbiamo anche scandalizzato il ragazzo che viene a chiamare voi modelli per farvi andare in scena! Quanta vergogna ho provato in quel momento...» mugugnò la ragazza, coprendosi il volto con le mani.
«A me sembrava più divertito. E poi, il camerino è un luogo privato, lui è entrato senza avvisare quindi mi ha visto coccolare la mia ragazza.»
«Coccolare? Davvero?» ridacchiò lei, ricordando che non c'era niente di tenero in quel bacio, solo passione e voglia di divertirsi prima di andare in scena.
«Va bene, "coccolare" a modo mio. Ma da come ci guardava sembrava che anche lui voleva venire lì e palparti il sedere.» aggiunse, ghignando al ricordo della faccia che aveva fatto il ragazzo.
«Invece il sedere è mio.» sussurrò lei, avvicinandosi fino a sfiorargli le labbra.
«Ma io posso metterci le mani quando voglio. Anche adesso.» rispose, stringendole i glutei e facendola premere contro il suo corpo, non rendendole impossibile ignorare la leggera pressione sul suo basso ventre.
La ragazza ridacchiò: «Devo ricordarti che più tardi dobbiamo andare a prendere Plagg?»
«Hai ragione...» sospirò lui, allontanandosi da Marinette, cercando di mantenere la mente più pulita che poteva.

La ragazza finì di lavare i piatti, mentre Adrien sgranocchiò qualche biscotto che gli aveva dato, tenendo gli occhi fissi sulla figura della sua fidanzata che, quando ebbe terminato il suo lavoretto, corse in camera sua per cambiarsi; scese in meno di un quarto d'ora, non volendo far attendere Adrien e intenzionata a sapere se Plagg si fosse ripreso.

I due –accompagnati da Tikki, nascosta nella borsetta di Marinette– uscirono dalla pasticceria, salutando i coniugi Dupain-Cheng e camminando mano nella mano verso lo studio di Fu.


 

Adrien busso alla porta del centro massaggi, entrando non appena sentì la voce del guardiano dei Miraculous digli che poteva entrare.

Il ragazzo, seguito e sostenuto dalla corvina, salutò il vecchio, per poi chiedergli se poteva restituirgli l'anello.

«Ti avviso: –esclamò Fu, porgendo il gioiello al suo attuale proprietario– in questi giorni Plagg deve riposare più del solito e visto che Papillon non è più "attivo", ti sconsiglio di trasformarti in Chat Noir per finì personali.» spiegò, indicando con lo sguardo Marinette, che arrossì di colpo.

Adrien annuì, infilandosi l'anello con mano tremante; subito venne a crearsi una sfera verde, dalla quale comparve Plagg, che iniziò a cadere a terra.

Il biondo, preoccupato, lo afferrò prima che si facesse male, notando solo in quel momento che non era cosciente.

Provò a chiamarlo più volte, non ricevendo risposta, sentendo le speranze che il suo compagno di avventure si fosse ripreso scivolargli via; Tikki, che poteva solo assistere alla scena, era preoccupata, fluttuando a mezz'aria mentre pregava che Plagg riaprisse gli occhi.

«Adrien.» la chiamò Marinette, attirando l'attenzione su di lei, sentendo un groppo in gola quando vide le lacrime agli occhi del ragazzo. «Prova con questo.»

La corvina gli porse una fetta del formaggio puzzolente preferito da Plagg, accennandogli con la testa di avvicinarlo allo spiritello nero.

Adrien fece come gli era stato detto, avvicinando il formaggio al suo kwami.

Quasi immediatamente, il felino nero alzò la testa dal palmo del suo portatore, ancora ad occhi chiusi, inspirando il "dolce profumo" del suo cibo preferito, mormorandone il nome.

Solo quando l'ebbe azzannato aprì gli occhi, strofinandoseli e mugugnando.

«Plagg!» esultarono in coro Tikki e Adrien.
«Che c'è? Che ore sono? Dov'è il mio Camembert?» chiese il dio quantistico, sorpreso quando il kwami rosso gli saltò al collo, stringendolo in un abbraccio. «Ohi! Piano con gli abbracci!»
«Ti svegli solo con il Camembert, razza di gatto pigrone.» ridacchiò il modello, trattenendo le lacrime di felicità.
«È bello riaverti tra noi, Plagg.» disse Marinette, accarezzandogli la testa.

Intanto, a pochi metri di distanza, Master Fu assistita alla scena, sorridendo: «Tutto è bene quel che finisce bene.»
«Lo sa anche lei che non è finita, Maestro.» lo corresse Wayzz, fluttuando accanto all'anziano.
«Lo so, Wayzz, lo so.»


 

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Ciaone a tutti :D

Per primissima cosa è d'obbligo ringraziarvi tutti: grazie, grazie, grazie infinite di cuore!

Grazie a voi che avete letto questa fanfiction; grazie a voi che l'avete recensita; grazie a voi che l'avete aggiunta ai vostri elenchi lettura; grazie a voi che, per merito di questa serie, avete iniziato a seguirmi; grazie a voi che vi sorbite ogni volta i miei scleri (sul gruppo Whatsapp e su Wattpad).

Grazie mille ancora ^^

È soprattutto per merito vostro che i miei due libri "seri(?)" su Miraculous hanno raggiunto un totale di 34k views2k like e 3k commenti (perché scriverlo in inglese fa figo) su Wattpad :')

Grazie!

Siamo giunti al termine di "Masque tombé", secondo libro di "The masked serie" (mamma il nome più figo che potevo dare ad una serie di libri)

Come avete potuto capire (perché è una cosa impossibile da capire): mi piace lasciarvi sulle spine xD

Ora vi tocca aspettare il terzo libro, dove si saprà meglio la storia della portatrice del pavone (Mama Agreste) e sul perché Fu aveva scelto lei ;*

...

Di cui non so ancora il titolo... Picchiatemi...

Ora la smetto di stufarvi e vi saluto xD

Ancora una volta un enorme GRAZIE!

Ci vediamo alla prossima :D

Francy_Kid

  
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