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Autore: samy_97_    17/08/2016    2 recensioni
[Emma si risveglia nell'Avengers Tower completamente priva di memoria. Chi è? Come è arrivata in quel posto pieno di mutanti, dei e guerrieri? Perché si sente così spaesata in mezzo a persone che, teoricamente, conosce da tempo? Inizia per la ragazza una lotta contro la sua stessa mente per far affiorare i ricordi che ha perduto, le sue origini e, soprattutto, gli affetti e gli amori che si è lasciata indietro a causa di un nuovo nemico che minaccia la Terra.]
"Un uomo, molto alto e dall’aspetto un tantino trasandato, entrò con foga, spalancando gli occhi non appena la vide. Un sorriso sostituì quasi immediatamente lo stupore ed egli si avvicinò a grandi passi a lei, chiudendosi con un tonfo sordo la porta alle spalle. –Emma!- esclamò, facendo risuonare nella stanza la sua voce, tanto elevata da procurarle dolore alle tempie. –Sei sveglia! Come ti senti, come stai?- le domandò affannosamente, sedendosi a fianco a lei e prendendole le mani che, solo ora se ne rendeva conto, erano piene di graffi. Chiuse gli occhi, ripetendosi nella mente il nome che lo sconosciuto aveva appena pronunciato. Emma, Emma, Emma."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amaranth dream

 

 

 

13. Extra.

 

Era una bella giornata di sole. Emma Foster poteva vederlo chiaramente dalla vetrate dell’Avengers Tower, finalmente riparata dopo quasi tre mesi e milioni spesi in imprese di edilizia.

Ovviamente, lei, sua sorella Jane e i loro compagni, Loki e Thor, erano rimasti con il resto degli Avengers per aiutarli e lei era fiera di dire che avevano contribuito all’impresa. Thor aveva facilmente deciso di rimandare il ritorno ad Asgard –era affezionato alla Terra più di quanto Emma immaginasse.- ma erano rimasti tutti sorpresi quando Loki si era dimostrato perfettamente d’accordo a trattenersi ulteriormente.

-Da i numeri?- aveva detto Tony Stark, fissando Emma con tanto d’occhi. Lei aveva fatto spallucce, mentre Loki si era limitato a lanciargli un’occhiataccia, suscitando ulteriormente la sorpresa generale.

Jane, a cui solamente Emma si era confidata su ciò che le aveva detto Odino, era convinta fosse proprio per evitare il padre adottivo che il dio non aveva fretta di tornare sul mondo nel quale era cresciuto. D’altronde il Padre di Tutto aveva dimostrato un affetto decisamente profondo aiutandolo e andando contro le sue stesse regole, dimostrando a Loki ciò che aveva sempre segretamente desiderato. Ed ora lui non sapeva quale atteggiamento mantenere, per cui faceva semplicemente finta che non fosse mai accaduto.

A distanza di tre mesi, sebbene le occasioni fossero state molte, Emma non lo aveva mai sentito iniziare il discorso e lei non era intenzionata a farlo.

La ragazza fece un sospiro, continuando a fissare il cielo privo di nuvole, e sentendosi profondamente legata ad esso, alla Terra stessa: non si era mai resa conto di amare profondamente e inequivocabilmente il suo mondo finché non lo aveva lasciato. Ed era certa che per Thor e Loki fosse lo stesso.

Tony, qualche giorno prima, aveva annunciato di voler indire una festa per la ricostruzione dell’Avengers Tower –e, lei sospettava, per celebrare la loro vittoria e la scampata catastrofe-, sottolineando come sarebbe stato un evento che avrebbe coinvolto moltissimi personaggi di successo e suscitando lo scontento in Pepper, la quale avrebbe dovuto organizzare l’evento. Emma aveva conosciuto la fidanzata di Tony solo qualche giorno prima e, inizialmente, si era fatta prendere dal panico: non ricordava quel volto e, per quanto si sforzasse, non riusciva a far riemergere nessuna immagine della donna dai capelli biondi e dal viso dolce e paziente; solo dopo qualche minuto, si era resa conto che non l’aveva mai conosciuta e allora si era lasciata andare alle presentazioni e alle battutine sarcastiche sul multimiliardario –battutine che egli non sembrava avere per nulla apprezzato.-

La ragazza venne distolta dalle sue riflessione dal bussare alla porta dietro di lei; alzò un sopracciglio, chiedendosi chi fosse, dato che si erano dati tutti appuntamento qualche piano più in basso, da dove si sentiva provenire la musica.

-Avanti.- sussurrò, e la porta si aprì, lasciando entrare Loki, decisamente elegante nel suo completo giacca e cravatta. Emma si prese qualche secondo per guardare suo marito: i lineamenti spigolosi e duri lo facevano sembrare così differente dal fratello che Emma si chiedeva come non avessero fatto a capire di non avere lo stesso sangue; inoltre Thor era tanto impulsivo quanto Loki riflessivo, tanto il primo amava essere sempre in movimento quanto il secondo prediligeva un buon libro.

-Sei pronta? Il tizio robotico ha detto che Stark ci sta aspettando.- disse il dio, alzando gli occhi al cielo, palesemente scocciato di dover partecipare “ad un evento mondano di dubbia importanza” e che sarebbe stato “borioso oltre ogni dire”. Parole testuali.

-Si chiama Jarvis. E si, sono pronta.- rispose, guardando in basso. Per quella sera aveva scelto un vestito estivo, verde acceso –le aveva ricordato immediatamente gli occhi di Loki.-, con la gonna a balze che le arrivava appena sopra al ginocchio.

Loki alzò un sopracciglio e scosse leggermente il capo. –Non credo tu sia pronta.- le disse, squadrandola letteralmente dalla testa ai piedi. Emma arrossì. –Ti vedo scoperta.-

-E’ questa la moda Midgardiana, lo sai. Non sono troppo scoperta.- fece spallucce e lo superò, non senza sorridere di nascosto: Loki era diventato parecchio geloso negli ultimi tempi ed Emma si divertiva a stuzzicarlo innocentemente, per vedere come si avvicinava contrariato, cercando un contatto o come si imbronciasse, assomigliando ad un bambino offeso. In realtà, Emma non avrebbe mai ammesso quanto adorava quel rapporto giocoso che si era venuto a creare, ne come amava le attenzioni che il Dio degli Inganni le stava dando, probabilmente incoscientemente.

-Non essere ridicola.- sbottò lui, infatti, seguendola suo malgrado.

Emma scoppiò a ridere e prese il marito a braccetto. –Andiamo, Loki: come ci hai tenuto a precisare una volta, hai visto tutto quello che c’era da vedere, che fastidio potrà mai darti?-

-Oh, mia cara, non capisci.- disse stringendole il braccio e conducendola verso la festa. –Non è quello che posso vedere io che mi disturba: è quello che possono vedere gli altri. O che possono immaginare.-

La ragazza rise più forte e gli posò un bacio sulla guancia. –Non c’è nulla di cui tu ti debba preoccupare, caro il mio asgardiano.-

 

A primo impatto, Loki non sembrava molto entusiasta della festa. In effetti, pensò Emma, il salone era pieno zeppo di persone che non aveva  mai visto e, sebbene lei di certo fosse più incline a fare nuove  conoscenze rispetto al suo compagno, era parecchio a disagio dai numerosi sguardi puntati su di loro: Loki aveva tentato di conquistare la Terra e ridurre tutti in schiavitù, poi era tornato come eroe con una donna al suo seguito. Si, beh, la voce si era sparsa parecchio velocemente.

Emma, ricordando l’atmosfera della corte ad Asgard, alzò il mento e sorrise, cercando di trattenere l’imbarazzo.

-Emma.- la chiamò Tony, emergendo dalla folla, parecchio teatralmente.

-Piccolo cervo.-

Loki lo fulminò con lo sguardo e la ragazza trattenne una risata: in effetti, anche lei pensava che la sua tenuta da combattimento fosse molto divertente. –Stark. Sempre molto coraggioso, vedo.- gli rispose, guardandolo dalla testa ai piedi e notando il suo completo rosso, probabilmente ritenendolo stravagante.

-Certo. Sei adorabile, Emma.-

-Oh, lo sei davvero!- esclamò Pepper, spuntando da dietro le spalle del fidanzato e abbracciandola. –Lasciate stare i modi di fare da orso di Tony: si sente importante ad essere al centro dell’attenzione. E’ un piacere rivederti, Loki.- disse, tendendo la mano all’Asgardiano che la afferrò e la strinse. –Jane e Thor sono arrivati poco fa. Stanno parlando con.. alcuni ospiti.-

Emma alzò un sopracciglio, chiedendosi il motivo del tono vago dell’amica, ma fu quasi subito distratta dalla vista del banchetto. La sua pancia brontolò e si strinse dalla fame, così lasciò il braccio di suo marito e si diresse verso la fonte dei suoi desideri.

-Wow..- borbottò, posando gli occhi sui piatti di frutta –fragole di un rosso mai visto, ciliegie grosse come noci, pesche, prugne, ananas-, tramezzini e panini da una parte, pizzette dall’altra, piatti di formaggi e calici di succo, punch, champagne. La ragazza rimase qualche secondo a fissare il tutto, confusa.

-Ci sono troppe cose per poter scegliere, non è vero?- disse una voce alla sua sinistra.

Emma alzò lo sguardo, leggermente imbarazzata: non si addiceva molto ad una festa di quella risma rimanere a fissare il buffet con la bava alla bocca. In particolare con tutti quegli ospiti importanti e interessanti che Tony e Pepper si erano dati la briga di invitare.

-In effetti, la decisione è ardua.-

Emma trattenne il respiro chiedendosi, tristemente, con chi aveva avuto la sfortuna di fare una figuraccia degna di questo nome. –Sono talmente tanto affamata che finirò per non mangiare niente.- borbottò, alzando imbarazzata lo sguardo verso il suo interlocutore.

-Se posso, signorina, le consiglierei quei sandwich: sono magnifici.- disse lui, sorridendole gentilmente e allungandosi per porgerle uno di quei sandwich. Emma diede un morso, guardando di sottecchi l’uomo di fianco a lei: aveva come la sensazione di averlo già visto da qualche parte, ma non riusciva ad afferrare dove. Di certo era qualcuno di importante, forse un direttore di una qualche impresa che aveva un contratto con le Stark Industries; o forse un qualche amico plurimiliardario di Tony; o un qualche personaggio pubblico, anche se Emma non aveva mai partecipato ad eventi in cui avrebbe potuto vederlo.

-Ha ragione.- decise di rispondere dopo qualche secondo. –Comunque, sono Emma Foster, piacere di conoscerla.-

-Oh, lo so.- rispose lui, afferrandole la mano, sorprendendo non poco la ragazza. –La conosco un po’ per fama e, in realtà, sua sorella Jane non ha fatto altro che parlare di lei nell’ultima mezz’ora: Natalie è estasiata, non riesce a toglierle gli occhi di dosso.- concluse, con una risatina, continuando a stringerle energicamente la mano.

La ragazza alzò un sopracciglio, stranita. –Natalie?- chiese, cercando di ricordare se conoscesse una persona di nome Natalie.

-Natalie Portman.-

… -COSA?- esclamò Emma, mollando di colpo la sua mano e dimenticando, per un momento, come lui non si fosse ancora presentato. –Natalie Portman è qui? Quella Natalie Portman?-

L’uomo scoppiò a ridere di cuore, ma Emma quasi non se ne accorse: si era messa a guardarsi intorno, le

guance rosse e gli occhi che brillavano dall’entusiasmo. Natalie Portman era lì e Tony non gliel’aveva detto??

Oh. Me la pagherà.

-Penso sia ancora con Jane, in realtà, e con Thor. E ovviamente con Chris.-

Emma spalancò ancora di più gli occhi, continuando a cercare gli oggetti dei suoi desideri in giro per la sala. –Chris.. –

-Hemsworth.-

La ragazza riportò lo sguardo di scatto sull’uomo di fianco a lei, trattenendosi dal gridare dall’eccitazione. E si soffermò a fissarlo per un paio di secondi.

-Tu sei Tom Hiddleston!- esclamò, quasi oltraggiata da sé stessa per non averlo capito prima: in effetti, la forma del viso un po’ spigoloso, gli occhi chiari erano inconfondibili; e la voce! Come aveva fatto a non accorgersene? –Oh, per Odino! Ti ammiro da morire e, oh, adoro come reciti, sei bravissimo, perfetto e…-

-Mai ti ho sentita adulare qualcuno in questo modo, mia cara.-

La voce, comparsa improvvisamente vicina rispetto al brusio di sottofondo che riempiva la sala, fece girare di scatto i due interlocutori, che si trovarono davanti a quasi due metri di dio Asgardiano, decisamente contrariato.

-Uhm.. Loki.- borbottò Emma, rendendosi conto che l’eccitazione le aveva, probabilmente, annebbiato la ragione. –Posso presentarti Thomas Hiddleston? Lui è..- aggrottò le sopracciglia: non era troppo convinta di come spiegargli la questione.

Fortunatamente, Tom prese in mano la situazione. –E’ un vero piacere, Loki: non ci si può di certo vantare tutti i giorni di incontrare un proprio personaggio e la sua adorabile compagna.-

Ommioddio mi ha definita adorabile!

-Non so di cosa tu stia parlando, umano, ma non sono incline ad ascoltare simili stupidaggini.- rispose il dio, facendo venire la pelle d’oca ad Emma: non poteva insultare un attore di tale calibro!

-Loki! Sii un po’ educato, ti prego!- disse, guardando malissimo il marito. –Ricordi che qualche tempo fa ti ho parlato di quel film ispirato alle vicende degli Avengers in occasione di.. uhm.. il tuo precedente viaggio sulla Terra?-

Loki alzò un sopracciglio e incrociò le braccia, irritato. –No.-

Certo che lo sapeva: quando la tempesta di eventi aveva lasciato un attimo di respiro a tutti loro, Cap si era dilungato su un discorso molto esaustivo sulla sua idea sul mostrare al mondo chi erano davvero e i dettagli delle loro missioni e delle loro vite private. Emma, dopotutto, si era trovata d’accordo: Jane aveva avuto la brillante e intelligente idea di tenerla fuori da quella storia, per cui si era ritrovata senza una controparte sul grande schermo; tuttavia, vedere quel gran figo di Thomas Hiddleston interpretare la parte di Loki non aveva avuto prezzo.

-Beh, Tom ha recitato in quel film. E la sua parte.. eri tu.- disse, tornando a sorridere all’attore in questione, notando solamente in quel momento come assomigliasse al suo Loki, se solo si fosse fatto crescere di più i capelli e fosse stato più alto di qualche centimetro. E più corrucciato. –E’ stato fenomenale. Sballottamenti vari compresi, da quel che mi dicono.-

Tom scoppiò a ridere, ed Emma si sorprese nel pensare quanto sembrasse educato anche nel ridere. –Oh, Tony non ha risparmiato commenti, non è così?-

-Non c’è pericolo che si sia lasciato sfuggire commenti taglienti.-

-Tipico di lui.-

Tom scosse le spalle, tornando a concentrare la sua attenzione sul dio poco più dietro di loro. Tale dio, d’altro canto, non sembrava altrettanto deliziato o incline alla conversazione, ma Emma sperò riuscisse a mantenere un contegno: l’opinione dei terrestri su di lui era cambiata, perché farla tornare quella di prima?

-Sono davvero molto onorato di conoscerti. Come dicevo prima, sono pochi gli attori che possono vantarsi di poter conoscere i loro personaggi, in particolare se essi sono dei.-

Loki fece un sorrisino soddisfatto e malizioso. –Dato l’entusiasmo di Emma, devo presumere che la tua recitazione sia stata soddisfacente.- affermò, avvicinandosi di un passo  sfiorando il fianco della ragazza con un braccio, un gesto che sarebbe potuto sembrare casuale a tutti tranne che ad Emma.

La ragazza annuì, soddisfatta. –Si, è fenomenale!-

-Non esagerare!- rise l’attore, tornando a fissare Loki. Cavolo se erano simili: entrambi avevano il viso affusolato  e gli occhi chiari; tuttavia, se l’espressione di Tom era gentile e affabile, quella di Loki era neutra, tanto che nemmeno Emma avrebbe potuto dire a cosa pensava.

-Ad ogni modo,- disse Tom, dopo qualche secondo, -credo che anche gli altri sarebbero entusiasti di conoscervi.-

Emma seguì con lo sguardo il braccio dell’attore e vide, tra la folla, la testa bionda di Thor e il suo completo grigio spiccare di fianco al vestito lilla di Jane. Si avviarono in quella direzione e, dopo qualche passo, la ragazza poté finalmente vedere un’altra chioma castana –Natalie Portman, sicuramente- e Chris Hemsworth che si fronteggiava con la sua controparte reale.

Non appena sua sorella la vide, con a fianco Loki e Tom, le rivolse un sorriso a trentadue denti. –Emma! E’ Chris!- esclamò, facendola scoppiare a ridere di cuore.

 

Emma, quella sera, era stanchissima, ma soddisfatta. La festa era continuata sino a notte fonda e si erano tutti divertiti tantissimo: Jane aveva anche alzato un pochino il gomito, ma era riuscita a non andare fuori di testa, anche se aveva causato la gelosia sfrenata di Thor gettandosi più volte addosso a Chris. Ci era voluta tutta la testardaggine di Emma per fargli capire che il sentimento che provava la sorella per l’attore era puramente platonico.

Aveva visto anche Bruce e Nath divertirsi parecchio anche se solo tra di loro: Emma era sempre più convinta che quei due si sarebbero messi insieme prima o poi. La chimica che avevano era innegabile.

Inoltre, fortunatamente per lei, era riuscita ad evitare quasi del tutto di scatenare qualche genere di sentimento negativo in Loki, ben poco propenso a stare in mezzo a tutta quella massa di umani: in realtà, secondo Emma, si era divertito anche lui. In particolare quando Tom e Chris si erano messi ad imitare i due fratelli, inventandosi un qualche genere di litigio riguardante Mjolnir.

Fu interrotta dai suoi pensieri da due braccia che la avvolsero da dietro.

-A cosa pensi?- le sussurrò Loki all’orecchio, facendola sorridere dolcemente.

-A questa sera. Mi sono divertita un sacco.-

Lui mugugnò, posandole un bacio sul collo che la fece rabbrividire. –Ho notato.- borbottò.

-Oh, non sarai mica geloso di Tom, spero! Praticamente non lo conosco!- aggiunse, quando sentì che non le rispondeva. –E’ un bell’uomo, certo, ma accidenti, io ho un dio!-

Loki si staccò, lasciandola libera di girarsi. Ridacchiò vedendo la sua faccia imbronciata e pensò che, dopotutto, sapeva essere estremamente dolce quando voleva.

-Mmm..- sussurrò, spingendolo all’indietro e facendolo sedere sul letto. –In realtà- gli disse, sedendosi sulle sue gambe e facendo scontrare i loro nasi. –mi piace principalmente perché interpreta te.-

Le labbra del dio degli Inganni si distesero in un ghigno. –Com’è che dite voi qui? Ruffiana!-

Emma scoppiò a ridere, ebbra di gioia, e baciò suo marito. –Ti adoro, Loki.-

-Lo so. Non potrebbe essere altrimenti.-

 

 

 

Angolino dell’autrice: Ecco la fine della storia. Con questo capitolino extra volevo rendere omaggio al nostro meraviglioso Tom e, lo ammetto, non riuscivo a staccarmi da questi personaggi: sto anche pensando di fare un prequel, parlare cioè di come Emma e Loki si sono conosciuti e innamorati, ma per ora è soltanto un’idea; nel caso, ve lo farò sapere.

Vi ringrazio tantissimo per avere letto questa storia e per avermi supportata: mi sono sentita davvero apprezzata.

Un abbraccio e alla prossima,

Sami

 

  
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