Amaranth dream
13. Extra.
Era una
bella giornata di sole. Emma Foster poteva vederlo chiaramente dalla vetrate
dell’Avengers Tower, finalmente riparata dopo quasi tre mesi e milioni spesi in
imprese di edilizia.
Ovviamente,
lei, sua sorella Jane e i loro compagni, Loki e Thor, erano rimasti con il
resto degli Avengers per aiutarli e lei era fiera di dire che avevano
contribuito all’impresa. Thor aveva facilmente deciso di rimandare il ritorno
ad Asgard –era affezionato alla Terra più di quanto Emma immaginasse.- ma erano
rimasti tutti sorpresi quando Loki si era dimostrato perfettamente d’accordo a
trattenersi ulteriormente.
-Da i
numeri?- aveva detto Tony Stark, fissando Emma con tanto d’occhi. Lei aveva
fatto spallucce, mentre Loki si era limitato a lanciargli un’occhiataccia,
suscitando ulteriormente la sorpresa generale.
Jane, a cui
solamente Emma si era confidata su ciò che le aveva detto Odino, era convinta
fosse proprio per evitare il padre adottivo che il dio non aveva fretta di
tornare sul mondo nel quale era cresciuto. D’altronde il Padre di Tutto aveva
dimostrato un affetto decisamente profondo aiutandolo e andando contro le sue
stesse regole, dimostrando a Loki ciò che aveva sempre segretamente desiderato.
Ed ora lui non sapeva quale atteggiamento mantenere, per cui faceva
semplicemente finta che non fosse mai accaduto.
A distanza
di tre mesi, sebbene le occasioni fossero state molte, Emma non lo aveva mai
sentito iniziare il discorso e lei non era intenzionata a farlo.
La ragazza
fece un sospiro, continuando a fissare il cielo privo di nuvole, e sentendosi
profondamente legata ad esso, alla Terra stessa: non si era mai resa conto di
amare profondamente e inequivocabilmente il suo mondo finché non lo aveva
lasciato. Ed era certa che per Thor e Loki fosse lo stesso.
Tony,
qualche giorno prima, aveva annunciato di voler indire una festa per la
ricostruzione dell’Avengers Tower –e, lei sospettava, per celebrare la loro
vittoria e la scampata catastrofe-, sottolineando come sarebbe stato un evento
che avrebbe coinvolto moltissimi personaggi di successo e suscitando lo
scontento in Pepper, la quale avrebbe dovuto organizzare
l’evento. Emma aveva conosciuto la fidanzata di Tony solo qualche giorno prima
e, inizialmente, si era fatta prendere dal panico: non ricordava quel volto e,
per quanto si sforzasse, non riusciva a far riemergere nessuna immagine della
donna dai capelli biondi e dal viso dolce e paziente; solo dopo qualche minuto,
si era resa conto che non l’aveva mai conosciuta
e allora si era lasciata andare alle presentazioni e alle battutine sarcastiche
sul multimiliardario –battutine che egli non sembrava avere per nulla
apprezzato.-
La ragazza
venne distolta dalle sue riflessione dal bussare alla porta dietro di lei; alzò
un sopracciglio, chiedendosi chi fosse, dato che si erano dati tutti
appuntamento qualche piano più in basso, da dove si sentiva provenire la
musica.
-Avanti.-
sussurrò, e la porta si aprì, lasciando entrare Loki, decisamente elegante nel
suo completo giacca e cravatta. Emma si prese qualche secondo per guardare suo
marito: i lineamenti spigolosi e duri lo facevano sembrare così differente dal
fratello che Emma si chiedeva come non avessero fatto a capire di non avere lo
stesso sangue; inoltre Thor era tanto impulsivo quanto Loki riflessivo, tanto
il primo amava essere sempre in movimento quanto il secondo prediligeva un buon
libro.
-Sei pronta?
Il tizio robotico ha detto che Stark ci sta aspettando.- disse il dio, alzando
gli occhi al cielo, palesemente scocciato di dover partecipare “ad un evento
mondano di dubbia importanza” e che sarebbe stato “borioso oltre ogni dire”.
Parole testuali.
-Si chiama
Jarvis. E si, sono pronta.- rispose, guardando in basso. Per quella sera aveva
scelto un vestito estivo, verde acceso –le aveva ricordato immediatamente gli
occhi di Loki.-, con la gonna a balze che le arrivava appena sopra al
ginocchio.
Loki alzò un
sopracciglio e scosse leggermente il capo. –Non credo tu sia pronta.- le disse,
squadrandola letteralmente dalla testa
ai piedi. Emma arrossì. –Ti vedo scoperta.-
-E’ questa
la moda Midgardiana, lo sai. Non sono troppo scoperta.- fece spallucce e lo
superò, non senza sorridere di nascosto: Loki era diventato parecchio geloso
negli ultimi tempi ed Emma si divertiva a stuzzicarlo innocentemente, per
vedere come si avvicinava contrariato, cercando un contatto o come si
imbronciasse, assomigliando ad un bambino offeso. In realtà, Emma non avrebbe
mai ammesso quanto adorava quel rapporto giocoso che si era venuto a creare, ne
come amava le attenzioni che il Dio degli Inganni le stava dando, probabilmente
incoscientemente.
-Non essere
ridicola.- sbottò lui, infatti, seguendola suo malgrado.
Emma scoppiò
a ridere e prese il marito a braccetto. –Andiamo, Loki: come ci hai tenuto a
precisare una volta, hai visto tutto quello che c’era da vedere, che fastidio
potrà mai darti?-
-Oh, mia
cara, non capisci.- disse stringendole il braccio e conducendola verso la
festa. –Non è quello che posso vedere io che mi disturba: è quello che possono
vedere gli altri. O che possono
immaginare.-
La ragazza
rise più forte e gli posò un bacio sulla guancia. –Non c’è nulla di cui tu ti
debba preoccupare, caro il mio asgardiano.-
A primo
impatto, Loki non sembrava molto entusiasta della festa. In effetti, pensò
Emma, il salone era pieno zeppo di persone che non aveva mai visto e, sebbene lei di certo fosse più
incline a fare nuove conoscenze rispetto
al suo compagno, era parecchio a disagio dai numerosi sguardi puntati su di
loro: Loki aveva tentato di conquistare la Terra e ridurre tutti in schiavitù,
poi era tornato come eroe con una donna al suo seguito. Si, beh, la voce si era
sparsa parecchio velocemente.
Emma,
ricordando l’atmosfera della corte ad Asgard, alzò il mento e sorrise, cercando
di trattenere l’imbarazzo.
-Emma.- la
chiamò Tony, emergendo dalla folla, parecchio teatralmente.
-Piccolo
cervo.-
Loki lo
fulminò con lo sguardo e la ragazza trattenne una risata: in effetti, anche lei
pensava che la sua tenuta da combattimento fosse molto divertente. –Stark.
Sempre molto coraggioso, vedo.- gli rispose, guardandolo dalla testa ai piedi e
notando il suo completo rosso, probabilmente ritenendolo stravagante.
-Certo. Sei
adorabile, Emma.-
-Oh, lo sei
davvero!- esclamò Pepper, spuntando da dietro le
spalle del fidanzato e abbracciandola. –Lasciate stare i modi di fare da orso
di Tony: si sente importante ad essere al centro dell’attenzione. E’ un piacere
rivederti, Loki.- disse, tendendo la mano all’Asgardiano
che la afferrò e la strinse. –Jane e Thor sono arrivati poco fa. Stanno
parlando con.. alcuni ospiti.-
Emma alzò un
sopracciglio, chiedendosi il motivo del tono vago dell’amica, ma fu quasi
subito distratta dalla vista del banchetto. La sua pancia brontolò e si strinse
dalla fame, così lasciò il braccio di suo marito e si diresse verso la fonte
dei suoi desideri.
-Wow..-
borbottò, posando gli occhi sui piatti di frutta –fragole di un rosso mai
visto, ciliegie grosse come noci, pesche, prugne, ananas-, tramezzini e panini
da una parte, pizzette dall’altra, piatti di formaggi e calici di succo, punch,
champagne. La ragazza rimase qualche secondo a fissare il tutto, confusa.
-Ci sono
troppe cose per poter scegliere, non è vero?- disse una voce alla sua sinistra.
Emma alzò lo
sguardo, leggermente imbarazzata: non si addiceva molto ad una festa di quella
risma rimanere a fissare il buffet con la bava alla bocca. In particolare con
tutti quegli ospiti importanti e
interessanti che Tony e Pepper si erano dati la
briga di invitare.
-In effetti,
la decisione è ardua.-
Emma
trattenne il respiro chiedendosi, tristemente, con chi aveva avuto la sfortuna
di fare una figuraccia degna di questo nome. –Sono talmente tanto affamata che finirò
per non mangiare niente.- borbottò, alzando imbarazzata lo sguardo verso il suo
interlocutore.
-Se posso,
signorina, le consiglierei quei sandwich: sono magnifici.- disse lui,
sorridendole gentilmente e allungandosi per porgerle uno di quei sandwich. Emma
diede un morso, guardando di sottecchi l’uomo di fianco a lei: aveva come la
sensazione di averlo già visto da qualche parte, ma non riusciva ad afferrare
dove. Di certo era qualcuno di importante, forse un direttore di una qualche
impresa che aveva un contratto con le Stark Industries; o forse un qualche
amico plurimiliardario di Tony; o un qualche personaggio pubblico, anche se
Emma non aveva mai partecipato ad eventi in cui avrebbe potuto vederlo.
-Ha
ragione.- decise di rispondere dopo qualche secondo. –Comunque, sono Emma
Foster, piacere di conoscerla.-
-Oh, lo so.-
rispose lui, afferrandole la mano, sorprendendo non poco la ragazza. –La
conosco un po’ per fama e, in realtà, sua sorella Jane non ha fatto altro che
parlare di lei nell’ultima mezz’ora: Natalie è estasiata, non riesce a toglierle
gli occhi di dosso.- concluse, con una risatina, continuando a stringerle
energicamente la mano.
La ragazza
alzò un sopracciglio, stranita. –Natalie?- chiese, cercando di ricordare se
conoscesse una persona di nome Natalie.
-Natalie
Portman.-
… -COSA?-
esclamò Emma, mollando di colpo la sua mano e dimenticando, per un momento,
come lui non si fosse ancora presentato. –Natalie Portman è qui? Quella Natalie Portman?-
L’uomo
scoppiò a ridere di cuore, ma Emma quasi non se ne accorse: si era messa a guardarsi
intorno, le
guance rosse
e gli occhi che brillavano dall’entusiasmo. Natalie Portman era lì e Tony non
gliel’aveva detto??
Oh. Me la pagherà.
-Penso sia
ancora con Jane, in realtà, e con Thor. E ovviamente con Chris.-
Emma
spalancò ancora di più gli occhi, continuando a cercare gli oggetti dei suoi desideri in giro per la
sala. –Chris.. –
-Hemsworth.-
La ragazza riportò
lo sguardo di scatto sull’uomo di fianco a lei, trattenendosi dal gridare
dall’eccitazione. E si soffermò a fissarlo per un paio di secondi.
-Tu sei Tom Hiddleston!-
esclamò, quasi oltraggiata da sé stessa per non averlo capito prima: in
effetti, la forma del viso un po’ spigoloso, gli occhi chiari erano
inconfondibili; e la voce! Come aveva fatto a non accorgersene? –Oh, per Odino! Ti ammiro da morire e, oh,
adoro come reciti, sei bravissimo, perfetto e…-
-Mai ti ho sentita adulare qualcuno in
questo modo, mia cara.-
La voce,
comparsa improvvisamente vicina rispetto al brusio di sottofondo che riempiva
la sala, fece girare di scatto i due interlocutori, che si trovarono davanti a
quasi due metri di dio Asgardiano, decisamente
contrariato.
-Uhm..
Loki.- borbottò Emma, rendendosi conto che l’eccitazione le aveva,
probabilmente, annebbiato la ragione. –Posso presentarti Thomas Hiddleston? Lui è..- aggrottò le sopracciglia: non era
troppo convinta di come spiegargli la questione.
Fortunatamente,
Tom prese in mano la situazione. –E’ un vero piacere, Loki: non ci si può di
certo vantare tutti i giorni di incontrare un proprio personaggio e la sua
adorabile compagna.-
Ommioddio mi ha definita adorabile!
-Non so di
cosa tu stia parlando, umano, ma non sono incline ad ascoltare simili
stupidaggini.- rispose il dio, facendo venire la pelle d’oca ad Emma: non poteva insultare un attore di tale
calibro!
-Loki! Sii
un po’ educato, ti prego!- disse, guardando malissimo il marito. –Ricordi che
qualche tempo fa ti ho parlato di quel film ispirato alle vicende degli
Avengers in occasione di.. uhm.. il tuo precedente viaggio sulla Terra?-
Loki alzò un
sopracciglio e incrociò le braccia, irritato. –No.-
Certo che lo
sapeva: quando la tempesta di eventi aveva lasciato un attimo di respiro a
tutti loro, Cap si era dilungato su un discorso molto esaustivo sulla sua idea
sul mostrare al mondo chi erano davvero e i dettagli delle loro missioni e
delle loro vite private. Emma, dopotutto, si era trovata d’accordo: Jane aveva
avuto la brillante e intelligente idea di tenerla fuori da quella storia, per
cui si era ritrovata senza una controparte sul grande schermo; tuttavia, vedere
quel gran figo di Thomas Hiddleston interpretare la
parte di Loki non aveva avuto prezzo.
-Beh, Tom ha
recitato in quel film. E la sua parte.. eri tu.- disse, tornando a sorridere
all’attore in questione, notando solamente in quel momento come assomigliasse
al suo Loki, se solo si fosse fatto crescere di più i capelli e fosse stato più
alto di qualche centimetro. E più corrucciato. –E’ stato fenomenale.
Sballottamenti vari compresi, da quel che mi dicono.-
Tom scoppiò
a ridere, ed Emma si sorprese nel pensare quanto sembrasse educato anche nel
ridere. –Oh, Tony non ha risparmiato commenti, non è così?-
-Non c’è
pericolo che si sia lasciato sfuggire commenti taglienti.-
-Tipico di lui.-
Tom scosse le spalle, tornando a concentrare la
sua attenzione sul dio poco più dietro di loro. Tale dio, d’altro canto, non
sembrava altrettanto deliziato o incline alla conversazione, ma Emma sperò
riuscisse a mantenere un contegno: l’opinione dei terrestri su di lui era
cambiata, perché farla tornare quella di prima?
-Sono davvero molto onorato di conoscerti. Come
dicevo prima, sono pochi gli attori che possono vantarsi di poter conoscere i
loro personaggi, in particolare se essi sono dei.-
Loki fece un sorrisino soddisfatto e malizioso.
–Dato l’entusiasmo di Emma, devo presumere che la tua recitazione sia stata soddisfacente.-
affermò, avvicinandosi di un passo
sfiorando il fianco della ragazza con un braccio, un gesto che sarebbe
potuto sembrare casuale a tutti tranne che ad Emma.
La ragazza annuì, soddisfatta. –Si, è fenomenale!-
-Non esagerare!- rise l’attore, tornando a fissare
Loki. Cavolo se erano simili: entrambi avevano il viso affusolato e gli occhi chiari; tuttavia, se
l’espressione di Tom era gentile e affabile, quella di Loki era neutra, tanto
che nemmeno Emma avrebbe potuto dire a cosa pensava.
-Ad ogni modo,- disse Tom, dopo qualche secondo,
-credo che anche gli altri sarebbero entusiasti di conoscervi.-
Emma seguì con lo sguardo il braccio dell’attore e
vide, tra la folla, la testa bionda di Thor e il suo completo grigio spiccare
di fianco al vestito lilla di Jane. Si avviarono in quella direzione e, dopo
qualche passo, la ragazza poté finalmente vedere un’altra chioma castana
–Natalie Portman, sicuramente- e Chris Hemsworth che
si fronteggiava con la sua controparte reale.
Non appena sua sorella la vide, con a fianco Loki
e Tom, le rivolse un sorriso a trentadue denti. –Emma! E’ Chris!- esclamò,
facendola scoppiare a ridere di cuore.
Emma, quella sera, era stanchissima, ma
soddisfatta. La festa era continuata sino a notte fonda e si erano tutti
divertiti tantissimo: Jane aveva anche alzato un pochino il gomito, ma era
riuscita a non andare fuori di testa, anche se aveva causato la gelosia
sfrenata di Thor gettandosi più volte addosso a Chris. Ci era voluta tutta la
testardaggine di Emma per fargli capire che il sentimento che provava la
sorella per l’attore era puramente platonico.
Aveva visto anche Bruce e Nath divertirsi
parecchio anche se solo tra di loro: Emma era sempre più convinta che quei due
si sarebbero messi insieme prima o poi. La chimica che avevano era innegabile.
Inoltre, fortunatamente per lei, era riuscita ad
evitare quasi del tutto di scatenare qualche genere di sentimento negativo in
Loki, ben poco propenso a stare in mezzo a tutta quella massa di umani: in
realtà, secondo Emma, si era divertito anche lui. In particolare quando Tom e
Chris si erano messi ad imitare i due fratelli, inventandosi un qualche genere
di litigio riguardante Mjolnir.
Fu interrotta dai suoi pensieri da due braccia che
la avvolsero da dietro.
-A cosa pensi?- le sussurrò Loki all’orecchio,
facendola sorridere dolcemente.
-A questa sera. Mi sono divertita un sacco.-
Lui mugugnò, posandole un bacio sul collo che la
fece rabbrividire. –Ho notato.- borbottò.
-Oh, non sarai mica geloso di Tom, spero!
Praticamente non lo conosco!- aggiunse, quando sentì che non le rispondeva. –E’
un bell’uomo, certo, ma accidenti, io ho un dio!-
Loki si staccò, lasciandola libera di girarsi.
Ridacchiò vedendo la sua faccia imbronciata e pensò che, dopotutto, sapeva
essere estremamente dolce quando voleva.
-Mmm..- sussurrò,
spingendolo all’indietro e facendolo sedere sul letto. –In realtà- gli disse,
sedendosi sulle sue gambe e facendo scontrare i loro nasi. –mi piace
principalmente perché interpreta te.-
Le labbra del dio degli Inganni si distesero in un
ghigno. –Com’è che dite voi qui? Ruffiana!-
Emma scoppiò a ridere, ebbra di gioia, e baciò suo
marito. –Ti adoro, Loki.-
-Lo so. Non potrebbe essere altrimenti.-
Angolino dell’autrice: Ecco la fine della storia. Con questo
capitolino extra volevo rendere omaggio al nostro meraviglioso Tom e, lo
ammetto, non riuscivo a staccarmi da questi personaggi: sto anche pensando di
fare un prequel, parlare cioè di come Emma e Loki si sono conosciuti e
innamorati, ma per ora è soltanto un’idea; nel caso, ve lo farò sapere.
Vi ringrazio
tantissimo per avere letto questa storia e per avermi supportata: mi sono
sentita davvero apprezzata.
Un abbraccio
e alla prossima,
Sami