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Autore: sara_twd    17/08/2016    0 recensioni
“Non urlare! Sono certa che sono di là e ci stanno ascoltando! L’importante è che tu stia bene! Ho avuto così paura quando ti hanno colpito!”
“Sto bene, non preoccuparti.”
“A quanto pare l’intero universo sta pianificando di ucciderci: i vaganti, il governatore, ora i wolves..”
“Ehi, guardami!”
Beth alzò gli occhi dal pavimento, cercando di guardarlo ,anche se la poca luce lasciava molto all’immaginazione.
“Non glielo permetterò.”
Puntata 4x13- Beth non è scappata con la macchina in seguito all'attacco della mandria di erranti, ma cosa sarà successo? Scopritelo se anche voi shippavate immensamente la coppia Bethyl.
Spero che la mia prima fan-fiction possa piacervi e spero proseguiate nella lettura e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 10-  Alone

 

Daryl’s POV

Ero ancora in quel fottutissimo scantinato a marcire: ammanettato alla parete, ancora in ginocchio, con acute fitte lungo tutto il corpo, ed ero al buio, non vedevo niente e questo mi faceva incazzare ogni minuto che passava.
Dopo essermi categoricamente rifiutato di aiutare Jack nella ricerca della mia famiglia e di quell’Alexandria che ora reputavano la loro nuova casa, i suoi uomini mi erano saltati addosso come cani affamati.
Il naso era definitivamente rotto, alcuni ossi della mano destra anche, ed ero ricoperto di sangue, un po’ mio e un po’ degli idioti con cui avevo lottato.
Quelle mezze fichette non si scorderanno presto di me: gli ho fatto saltare una buona parte dei denti che ancora avevano, e  Jack aveva il tendine della  gamba andato.
Non mangio da giorni, continuo a perdere conoscenza e la cosa peggiore è che non so cos’abbiano  in mente di farmi.
Sì, lo so, sono un Dixon, avrei dovuto assecondarli, pensare alla mia pellaccia e fregarmene di Rick, Judith,Carol.
Ma non ci riesco.
Preferivo morire piuttosto che tradire la mia famiglia? Sì.
Mi sto pentendo di quello che sto facendo? No.

 
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞

 

Beth’s POV

Quella notte era stata oscura e piena di terrore (*) per Beth:
Non aveva chiuso occhio neanche un secondo e si era limitata a fissare per ore il soffitto bianco candido sentendosi frastornata, vuota, inutile.
Più di una volta aveva escogitato di sgattaiolare fuori dal suo letto e scappare per andare a riprendersi Daryl ma non sapeva dove fossero le armi e temeva di essere scoperta dalle sentinelle di guardia o peggio da sua sorella.
La giacca di Daryl si trovava sullo schienale della sedia in camera sua ma aveva la strana sensazione che l’oggetto in questione la stesse fissando, come un fantasma che vegliava su di lei.
A un certo punto si sentì costretta ad alzarsi ed a portarsela vicino a sé, nel letto.
La stinse, pianse su di essa finché le prime luci dell’alba fecero capolino tra le fessure delle ante chiuse.
Beth si girò su un fianco e guardò la finestra, perdendosi nei suoi pensieri.
Dopo poco sentì Glenn e Maggie parlare nel corridoio a bassa voce:
Glenn stava per partire nella missione di salvataggio e non aveva alcuna intenzione di origliare le loro conversazioni, ma Maggie l’aveva obbligata a tenere la porta aperta per sicurezza e quindi riusciva ad udire qualunque suono.

“Odio ogni volta vederti andare via! Dovrei venire anche io con voi.” disse Maggie in modo triste al marito

“Sai meglio di me che devi rimanere qui e occuparti di Beth…ha bisogno di te più che mai adesso.” Le rispose Glenn in modo dolce

“Non l’ho mai vista così triste. Forse solo dopo la morte di mamma l’ho vista così disperata. ” continuò sua sorella

“E’ solo in pensiero per Daryl, vedrai oggi starà meglio, finalmente si è riposata, h mangiato ed è al sicuro.”  

“Lo spero. Stanotte sono andata a controllarla, stava dormendo ma tendeva la sua giacca tra le braccia. E se…sai pensavo…se fosse successo qualcosa tra quei due?” si interrogò Maggie

-Merda- pensò tra sé e sé Beth che ascoltava.

“Cosa? Daryl e Beth? Pfff…Maggie,andiamo tesoro ma ce li vedi quei due insieme? E poi sappiamo tutti che Daryl con le ragazze proprio non ci sa fare.” disse tra le risate Glenn

“Mmm…forse hai ragione.” Disse Maggie aggiungendosi alla risata del marito

“Forse sto diventando un po’ troppo paranoica da quando Beth è tornata…” continuò lei in tono scherzoso

“Dici?” la prese in giro Glenn dandogli un bacio

“Hai preso tutto? Ti serve qualcos’altro?”

“Sì, ho tutto. Mi accompagni giù?” disse dando un secondo bacio alla moglie

“Ma certo, andiamo.” rispose dolcemente Maggie e poi entrambi scesero le scale per andare al piano di sotto.

Lì senti scendere, ma lei rimase comunque inerme. Non voleva fare niente. Sarebbe rimasta tutto il giorno nel suo letto e al diavolo le stupide regole di Deanna sul lavoro.

 
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞

Daryl’s POV

Lo scantinato sembrava aver assunto un colorito più luminoso e caldo come se qualcuno avesse acceso una luce.
Le alternative erano due: o avevano veramente acceso una luce così da torturarmi meglio oppure stava  impazzendo. Più probabile la seconda.
Se continuavano a tenerlo al freddo, senza mangiare e senza ricevere medicazioni avrebbe raggiunto suo fratello Merle e Hershel molto presto.
Ma lui non si sarebbe arreso: era stato costretto a combattere sin da quando era bambino, combattere i suoi demoni interiori e anche adesso avrebbe combattuto per restare in vita.
La porta blindata si aprì con il suo cigolio familiare e Daryl sapeva che le torture stavano per arrivare.
Jack si sarebbe divertito a tormentarlo per qualche ora mentre i suoi “seguaci” avrebbero riso sguaiatamente ogni volta che lui avesse mostrato un segno di debolezza.
Non si preoccupò di alzare nemmeno la testa per vedere chi era, era inutile sprecare le ultime forze per un coglione come Jack.
Sentì dei passi arrivare verso di lui, incredibilmente delicati per essere quelli di un bestione come il suo aguzzino.
Non sapeva cosa gli sarebbe toccato oggi, l’ultima volta Jack aveva usato la sua cintura e, neanche fosse stato un vangante, si era ripromesso di strappare violentemente la carne della schiena di Daryl a suon di cinghiate.
Stranamente qualcuno gli sfiorò la guancia, con delicatezza, singhiozzando.

“Oddio…Ma che cosa ti hanno fatto...mi…mi dispiace così tanto”

Quella voce. No, è impossibile. Non può essere qui.
Ma quando alzò gli occhi, Beth era reale, piangeva, si disperava, con i suoi inconfondibili capelli biondi raccolti in una coda e gli occhi blu dove Daryl  amava perdersi.

“Ma come hai fatto…” chiese debolmente  Daryl

“Shh…non parlare, ti prego. Dimmi solo come aprire queste manette” le rispose con determinazione lei

“Devi solo tirare, non ci sono le chiavi.”

“Ok. Ok.”

Non riuscì nemmeno a finire la frase che Beth aveva già liberato la stretta di un braccio. L’arto gli ricadde sulle ginocchia come se fosse una parte estranea al suo corpo, non riusciva quasi più a sentirlo.
Tra il dolore e la sorpresa l’arciere riuscì solo a dire “Non…dovresti…essere qui”

“Lo so. Ma è l’unico posto dove voglio trovarmi.” Gli rispose seria Beth mentre liberava anche il secondo braccio dalle manette.

Non riuscì a trattenere la smorfia di dolore.
Beth frugò nello zaino alla ricerca di acqua per reidratarlo.
Daryl bevve avidamente l’intera bottiglia, e cacciò giù diverse bustine di zucchero così da recuperare energie.
In pochi minuti la ragazza medicò le ferite più gravi e poi, facendosi coraggio, lo obbligò ad alzarsi.

“Forza, non manca molto” lo spronava lei ma sapeva quanto l’uomo facesse fatica a compiere un’azione elementare come camminare.

Daryl si era appoggiato quasi completamente a Beth, e lei, esile com’era, cercò di aiutarlo come meglio poté.
Due rampe di scale li dividevano dall’uscita: riuscirono a fare la prima rampa a fatica, lei era madida di sudore, mentre lui a ogni movimento si costringeva a trattenere urla di dolore a causa delle gambe che non riuscivano più a sorreggerlo, un braccio cingeva le spalle di Beth mentre l’altro era alla ricerca disperata della ringhiera delle scale, per non esercitare troppo peso sulla fragile ragazza.
Mentre stavano per iniziare la seconda rampa, entrambi persero la presa e scivolarono sul duro pavimento.
Si ritrovò ancora sulle sua ginocchia. Era in una sorta di trance, non si era mai sentito così impotente, inutile.
Gli occhi gli si chiudevano, era debole, impotente e l’unica cosa che riuscì a dire fu “Beth..lasciami qui”
Lei, impavida e ignorando le parole dell’uomo, si precipitò verso di lui e gli cacciò giù a forza altre bustine di zucchero mischiate con l’acqua.

“Vattene…” gli sussurrò disperato

“Io non ti lascio qui.Ok?” gli disse guardandolo

L’unica cosa che riuscì a emettere Daryl fu un respiro affannoso. Ormai le sue forze lo stavano abbandonando del tutto.
Beth riprese il suo volto tra le sue delicate mani e con una pezza bagnata gli passò dell’acqua  sulla fronte, sperando di migliorare leggermente la situazione.
Carezzandogli sempre il viso continuava a dirgli di non mollare, di resistere, di non lasciarla proprio ora che erano quasi arrivati.
Come ultimo, disperato tentativo, gli diede un bacio.

 

 

 

“Beth…” sussurrò Daryl
Di colpo un dolore lancinante lo colpì sul volto, un pugno, e anche ben assestato.
Si costrinse ad aprire gli occhi immediatamente, ed ecco che incontrò subito quelli malvagi e neri come la pece di Jack.
“Beth! Beth!” disse imitandolo e deridendolo  “Amico, dovresti smetterla di fantasticare sulle ragazzine, non si fa!” disse Jack con la sua solita faccia da culo divertita.
Lui non riusciva a capire, un momento fa era lì con lei, che lo aiutava, che lo liberava, che lo baciava…e adesso dov’era?
Guardandosi intorno, la luce era tornata quella oscura e malsana di una volta e l’unica persona che divideva la stanza con lui era Jack.
-Che idiota che sono!- pensò Daryl  –Beth è sana e salva ad Alexandria –e realizzò lentamente che non era reale, era soltanto un fottutissimo sogno.
Era chiaro: stava veramente delirando.

 
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞

 

Beth’s POV

Trascorse la maggior parte della mattinata nel letto, lontano da tutto e da tutti.Qualche ora dopo Maggie bussò alla porta e gli portò da mangiare.

“Ehi, Bethy, come stai? Sei riuscita a dormire?” chiese Maggie premurosa

“Non molto, sono ancora un po’ sconvolta.” Ammise lei

“Lo so, anche noi quando siamo arrivati reagimmo così, ma sai dopo ci siamo ambientati. E’ bello passeggiare qui senza che dei mostri ti seguano per mangiarti”

Beth annuì dolcemente, nascondendo la sua tristezza.

“Se vuoi parlare di qualsiasi cosa io ci sono, ok?"

“Si sa qualcosa della missione? Stanno tutti bene?” disse Beth pensierosa

“Sono partiti questa mattina all’alba, sono costantemente in collegamento con noi grazie ai walky talky e Glenn conosce bene il posto e sono sicura che riusciranno sicuramente a salvare Daryl.”

Nel momento stesso in cui pronunciò il suo nome, Beth ebbe una sorta di colpo al cuore, era solo colpa sua se adesso era intrappolato.

“E chi è che riceve le informazioni qui ad Alexandria?” continuò imperterrita Beth

“Jesse. Non confonderti con la moglie di Pete: lui è un ragazzo. Si trova spesso nell’armeria e Rick si fida cecamente di lui”

“Ok”

“Beth? Sei sicura che non vuoi parlare? Guarda che ti sentiresti sicuramente meglio” disse sussurrando Maggie e carezzando il volto di Beth

“Io…sono solo dispiaciuta, non volevo che Daryl rimanesse prigioniero dei wolves e mi dispiace di aver trattato male Glenn e Aaron che cercavano solo di aiutarmi.

E’ colpa mia” iniziò a piangere “E’ tutta colpa mia…io… i miei buoni propositi, trovare persone buone, le mie stupide speranze, sono un’idiota, una stupida ragazza con i suoi stupidi sogni che non impara mai…”

Beth piangeva, piangeva disperatamente e Maggie odiava vederla stare così male.
Lei aveva omesso tante cose nella spiegazione del perché si sentisse così male ma temeva la reazione protettiva della sua sorellona maggiore.

“Devi toglierti dalla testa che tu sei stupida: sai bene quanto me che non è colpa tua e sono certa che Daryl è felice che tu sia qui.”

Si abbracciarono e poi Beth si costrinse a vestirsi per raggiungere il famoso Jesse.
Doveva sapere.

 ∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞

 

Rick’s POV

Avevano deciso di andare in missione tutti con lo stesso mezzo: il furgone da 8 posti.
C’era posto per un sacco di gente e inoltre sarebbe stato più facile medicare Daryl, se ce ne fosse stato bisogno.

“Abe, fermati qui, come le altre volte” disse Glenn al rosso.

“Siamo sicuri che qui non vedranno il furgone?” chiese interrogativa Rosita

“No, no, non preoccuparti” rispose sicuro Glenn

Rick slacciò la cintura del sedile, era vicino a Abraham e si voltò verso i suoi compagni così che potessero sentirlo.

“Ok, conoscete tutti il vostro compito. Innanzitutto perlustriamo la zona, assicuriamoci che all’esterno non ci sia nessuno e poi entriamo”

“Facciamo in fretta, non mi piace tutta questa storia” affermò Michonne issandosi sulle spalle la faretra con la katana

 

“Daryl, ci aspetta, andiamo!” disse Glenn

“Hanno fatto incazzare le persone sbagliate.” concluse Rick e poi tutti scesero dal furgone.

 

 

(*) Citazione alla saga di Game of Thrones spesso ripetuta dal personaggio di lady Melisandre aka la Sandra :P

 

 

 

N.A.:Ciao ragazze o ragazzi eccomi qui con il nuovo capitolo. Spero vi piaccia.
Mi dispiace che poche persone abbiano letto l’ultimo capitolo però ho deciso di continuare per chi fosse interessato e per i miei fan più accaniti (se esistono) XD
Come al solito se vi sentite di darmi il vostro parere, sia positivo che negativo tutto è bene accetto. Ringrazio tutti quelli che hanno deciso di seguirmi fino a qui e vi mando un grosso bacio ciaoooo :*
Sara

   
 
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