19/08/2016
2 recensioni~ Prologo ~
« Come mai sei caduto dal cielo,
astro mattutino, figlio dell'aurora?
Come mai sei atterrato,
tu che calpestavi le nazioni? »
« Come mai sei caduto dal cielo,
astro mattutino, figlio dell'aurora?
Come mai sei atterrato,
tu che calpestavi le nazioni? »
Dolore.
Ovunque.
Gambe, braccia, muscoli. Bruciavano.
Ma mai quanto il cuore.
Sentiva un veleno che corrodeva tutto il suo essere sotto forma di una disperazione che mai aveva provato prima, la disperazione di un angelo che ha visto il volto di Dio e sa che non lo ammirerà mai più.
Sono a Caduta, pensò fra le lacrime l’angelo, sono Caduta. Le porte del Paradiso sono chiuse per me.
Un singhiozzo le squarciò il petto e le bruciò la guancia. Era sdraiata a faccia in giù sul terreno ruvido di cemento, aveva la gota destra ferita e umida. E così era bloccata là, a piangere senza nemmeno alzarsi.
«Oh, è un angelo?» chiese una voce sconosciuta. Femminile, non la conosceva.
«E’ Caduta.» rispose un’altra, più dura. L’angelo non sapeva cosa fare, non voleva fare niente – sentiva solo lo sconforto salire, salire come una spirale e trasformarsi in qualcosa che mai aveva provato prima, una terribile sensazione così intensa da toglierle il fiato e farla smettere di singhiozzare.
Sgranò gli occhi non appena realizzò cosa fosse.
Odio.
Angolo di Feniah:
eccoci qui! Questo nuovo progetto mi ispira moltissimo, spero che a voi possa piacere tanto quanto sta piacendo a me scriverlo. So che il prologo è un po' scarno (meno di una double-drabble, 176 parole) ma non credo esistano parole più efficaci di queste per introdurre la storia. Se avete avuto il coraggio di arrivare fino a qui grazie e vi prego, vi prego, lasciate un commento. Brevissimo, anche solo per dire "wow! voglio leggere il seguito!" che a me serve questo tipo di spinta ^^
A presto, Feniah <3
Ovunque.
Gambe, braccia, muscoli. Bruciavano.
Ma mai quanto il cuore.
Sentiva un veleno che corrodeva tutto il suo essere sotto forma di una disperazione che mai aveva provato prima, la disperazione di un angelo che ha visto il volto di Dio e sa che non lo ammirerà mai più.
Sono a Caduta, pensò fra le lacrime l’angelo, sono Caduta. Le porte del Paradiso sono chiuse per me.
Un singhiozzo le squarciò il petto e le bruciò la guancia. Era sdraiata a faccia in giù sul terreno ruvido di cemento, aveva la gota destra ferita e umida. E così era bloccata là, a piangere senza nemmeno alzarsi.
«Oh, è un angelo?» chiese una voce sconosciuta. Femminile, non la conosceva.
«E’ Caduta.» rispose un’altra, più dura. L’angelo non sapeva cosa fare, non voleva fare niente – sentiva solo lo sconforto salire, salire come una spirale e trasformarsi in qualcosa che mai aveva provato prima, una terribile sensazione così intensa da toglierle il fiato e farla smettere di singhiozzare.
Sgranò gli occhi non appena realizzò cosa fosse.
Odio.
Angolo di Feniah:
eccoci qui! Questo nuovo progetto mi ispira moltissimo, spero che a voi possa piacere tanto quanto sta piacendo a me scriverlo. So che il prologo è un po' scarno (meno di una double-drabble, 176 parole) ma non credo esistano parole più efficaci di queste per introdurre la storia. Se avete avuto il coraggio di arrivare fino a qui grazie e vi prego, vi prego, lasciate un commento. Brevissimo, anche solo per dire "wow! voglio leggere il seguito!" che a me serve questo tipo di spinta ^^
A presto, Feniah <3