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Autore: morgana_pendragon7    21/08/2016    4 recensioni
Dopo la sconfitta di Morgause la pace sembra essere finalmente tornata ad Avalon, che, nonostante le perdite, ha trovato nei semidei nuovi e affidabili alleati sia nelle difficoltà che nei momenti di festa. Ma la pace non è destinata a durare, perché una nuova minaccia sta mettendo a rischio l'antica terra. Il trono di Camelot chiama a gran voce un re, e nuove lotte si intercorreranno per decidere chi è il vero e ultimo erede di Artù Pendragon. I semidei combatteranno al fianco dei cavalieri? Chi pagherà il prezzo più alto per raggiungere la vittoria?
" Degli ultimi tra i Pendragon la battaglia combatteranno
E due eroi tra loro la vita perdere dovranno
Uno per il ritorno di Morgana dovrà morire
Un altro per amore di una promessa perire
La speranza dell'antica terra persa andrà
Per lo scettro di Merlino il prezzo più alto si pagherà
Solo la regina romana la pace riportare potrà”

Seguito di “The mystic's dream – La terza sorella” (titolo modificato)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Reyna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The mystic's dream '
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- Vostra maestà-.
Arthur alzò lo sguardo dalle carte che stava leggendo a Eric, in piedi vicino la porta delle sue stanze. Il giovane sovrano non sembrava più il ragazzo di un tempo, appariva quasi invecchiato, sorrideva meno di prima e, soprattutto, stanco, forse perché il suo regno non aveva avuto proprio un inizio felice, e tutto ciò che di negativo poteva accadere era accaduto, cadendogli addosso come pioggia fredda.
- Cosa succede?- domandò al ragazzo con la benda sull'occhio tornando a leggere i documenti.
- Si è svegliato-.
Arthur alzò di scatto la testa verso l'amico, sgranando gli occhi nell'udire le due parole. Si rimise in piedi e corse fuori, seguito dall'amico, e velocemente raggiunse il piano inferiore dell'Accademia.
Percorse il corridoio principale, che si affacciava al cortile centrale, sempre seguito da Eric, sorpassando i diversi cavalieri che si fermavano per mostrare ossequi al suo passaggio. Arrivò davanti a una stanza. Annabeth era in piedi davanti alla porta, non lo notò, sembrava felice e aveva le lacrime agli occhi, vicino a lei stava Frank, anche lui appariva felice, fu il primo a notare il re e a lasciarlo passare.
La prima cosa che si poteva notare in quella stanza era un letto fin troppo affollato. Arthur riconobbe la riccioluta testa bionda di Will Solace, che si muoveva al ritmo dei suoi singhiozzi, il ragazzo stringeva qualcuno che, soffocato nell'abbraccio, si notava appena. Hazel era seduta sul bordo del letto, gli occhi lucidi per le lacrime, e in piedi dietro di lei stavano Jason e Percy; Piper era in piedi vicino al cammino con Leo, che stringeva Calypso tra le braccia, e aveva anche lei le lacrime agli occhi.
Il giovane sovrano sorrise nel vederli, anche se una leggera spina gli perforava il petto all'altezza del cuore impedendogli di gioire sul serio, ma era comunque lì per una missione e il tempo poteva essere un compagno infido se non si affrettava a compierla. Si schiarì leggermente la voce facendo notare ai semidei la sua presenza, si voltarono tutti verso di lui e Will, vedendolo, si fece da parte permettendo finalmente al re di vedere Nico.
- Vostra maestà-.
Il figlio di Ade sembrava essersi ripreso bene, come riuscì a constatare Arthur prima di rispondere, ma forse gran parte del merito era da attribuire al grosso bicchierone, precedentemente pieno di ambrosia, vuoto sul comodino al fianco del letto.
- Sono felice di vedere che ti sei ripreso- disse il sovrano sorridendo appena al semidio.
- Felice di essere ritornato- sorrise di rimando il corvino adagiandosi meglio contro i cuscini alle sue spalle.- David invece come sta?-.
Scese il silenzio, il re osservò i semidei attorno a lui ammutolirsi e abbassare gli occhi, qualcuno più coraggioso gettava lo sguardo sul compagni affianco come a voler scegliere chi tra loro avrebbe avuto l'ingrato compito di dire al re degli spettri del sacrificio dell'amico.
- David non c'è più-.
Arthur si voltò, Reyna era in piedi vicino la porta, era corsa lì abbandonando la sua legione non appena aveva saputo del risveglio dell'amico, senza volerlo il biondo le lanciò uno sguardo gelido che lei tentò di ricambiare, nonostante i suoi occhi trapelassero un'angoscia che mai prima di allora aveva visto. Ce l'aveva ancora con lei per averlo umiliato davanti ai suoi cavalieri, anche se per proteggerlo, aveva minato alla sua autorità di sovrano e, nonostante il tempo gli avesse fatto comprendere perché il pretore avesse agito a quel modo facendogli aprire gli occhi su quella cocciutaggine vendicativa che avrebbe potuto portarlo alla morte, il suo codice d'onore gli impediva di concederle il perdono facilmente.
- Morto. Come ho fatto a non accorgermene?- furono le parole di Nico che attirarono i loro sguardi su di lui.
- Sei ancora troppo debole- continuò il pretore.
Il corvino abbassò il capo, passandosi una mano tra i capelli, Will gli accarezzò delicatamente un braccio mentre Hazel gli poggiò una mano sul ginocchio. Il figlio di Ade poggiò una mano su quella dell'amico, che lo lasciò con un sorriso, e strinse quella della sorella ricambiando il sorriso dispiaciuto che la riccia gli aveva fatto.
- So che sei ancora debole, ma appena ti sarà possibile Morgana chiede di vederti- si intromise Arthur attirando di nuovo l'attenzione di Nico.- Se ti interessa Morgana si reca con regolarità ogni pomeriggio ad Albione, se più tardi avrai la forza per rimetterti in piedi puoi recarti al molo e parlarle una volta che sarà tornata-.
- Certo-.

Il cielo scuro del pomeriggio sembrava rispecchiare l'umore dei semidei e dei cavalieri che si agitavano per tutta l'Accademia come se d'un tratto dovesse spuntare fuori una mandria di ciclopi assetati di sangue. Appesantito nel grosso maglione nero che si apriva su una maglietta del medesimo colore, dopo una settimana di coma e due bicchieroni di ambrosia, nonostante Will glielo avesse severamente vietato, Nico si era alzato e, scortato da Raven, aveva deciso di recarsi sulle rive del lago per incontrare Morgana. Camminava dietro la silenziosa sacerdotessa che ogni tanto si girava a sorridergli con quella calma e dolcezza che la caratterizzavano, donandole, tra l'altro, anche un'area stranamente materna, nonostante quella che, supponeva il semidio, doveva essere la sua giovane età; eppure quel giorno Raven sembrava invecchiata, Nico riuscì addirittura a notare qualche ruga e qualche capello bianco che in una ragazza così giovane avrebbero solo dovuto essere la fantasia di una futura vecchiaia.
Arrivarono alle rive del lago, il cielo scuro e le nebbie, più fitte del solito, donavano a quel luogo un aspetto tanto antico quanto sinistro, Raven si avvicinò al molo mentre Nico preferì rimanere in disparte sulla terra ferma a scrutare le nebbie nel tentativo di vedere la barca su cui viaggiava Morgana. La sua attesa non durò a lungo. Ben presto una figura scura si palesò nel candore delle nebbie, una figura femminile che sembrava camminare sull'acqua, come un sipario la foschia si dissipò e si rivelò una braca, su cui viaggiava una donna dal volto coperto dal cappuccio del lungo mantello vermiglio. Quando la barca attraccò al molo, Raven allungò una mano in direzione della donna incappucciata, aiutandola, così, a scendere senza scivolare in acqua. La sacerdotessa rimase in disparte mentre la donna si avvicinava a Nico sfilandosi il cappuccio, quando gli fu davanti il semidio sgranò gli occhi scuri che si riflettevano in un paio verdi a lui ben noti.
- Cosa? Che significa, io cerco Morgana... non... che succede?- era confuso, più guardava quello sguardo chiaro e più restava allibito e incredulo, le parole gli morivano sulle labbra e non riusciva a dire una frase di senso compiuto.
- Ciao Nico- fu la risposta che diede la dolce voce della giovane donna in piedi davanti a lui.- Sono felice di vedere che finalmente stai bene-.
- Allie?- domandò ancora incredulo dell'identità della giovane.- Tu sei...-.
- Morgana- concluse per lui la ragazza sorridendo, poi afferrò la lunga gonna e si incamminò invitandolo a seguirla.- Allora, vogliamo trovare un luogo tranquillo in cui parlare?-.
Il figlio di Ade annuì avviandosi dietro la corvina, tuttavia, prima di seguirla, come a cercare una sicurezza, si voltò verso Raven che era rimasta ferma sul molo a osservarli, silenziosa come sempre, la sacerdotessa gli sorrise e con un gesto della mano lo invitò a seguire Allie, o meglio Morgana.
Il re degli spettri seguì l'amica lungo il percorso che li portò a inoltrarsi nel bosco, per arrivare su di una collina da cui era possibile vedere il lago, l' Accademia e il tempio; Allie si fermò a contemplare quel quadro, con il vento che le soffiava contro facendo ondeggiare i lunghi capelli corvini e accarezzandole le guance arrossate dal freddo, Nico preferì rimanere dietro di lei. Qualcosa pesava sullo stomaco del semidio, una sensazione spiacevole e angosciante, in parte era arrabbiato con se stesso per non essersi accorto che l'anima di Morgana dimorava in Allie, ma dall'altra parte era irato con lei perché ciò voleva dire che il sacrificio richiesto per la rinascita di Morgana era stato inutile dato che lei era già rinata.
- Posso solo immaginare quanto tu sia sorpreso di scoprire che sono io Lady Morgana- disse d'un tratto la corvina rompendo il silenzio.- E penso che tu ora sia anche irato per... be' lo sai-.
Nico sgranò gli occhi, si ritrovò a osservare la schiena di Allie, che ancora gli dava le spalle, chiedendosi se la ragazza avesse la capacità di leggere nel pensiero altrui.
- Ma se avrai la pazienza di ascoltare posso spiegarti ogni cosa- a quel punto si voltò osservandolo con occhi ricolmi di una muta preghiera, guardandola persino il re degli spettri non ebbe cuore di dirle di no.
- Ti ascolto- rispose gelido alzando le braccia.
- Dicono le antiche leggende che Artù sarebbe ritornato quando Albione avrebbe di nuovo avuto bisogno di lui, ma ciò che non viene raccontato è che fato simile sarebbe toccato a Morgana, destinata a ritornare al fianco del fratello- Allie fece una piccola pausa.- Ventuno anni fa Artù è rinato, venendo al mondo grazia all'amore dei nostri sovrani-.
- Arthur- sussurrò Nico.
- Esatto- sorrise la ragazza.- Due anni dopo il lieto evento Viviana ebbe una visione: Morgana sarebbe stata concepita nella notte dei fuochi di Beltane da una sacerdotessa e dal padre di Artù-.
Il semidio si umettò le labbra e abbassò il capo, incredulo a quello che stava udendo, fece una risatina amara e tornò a guardare la ragazza con freddezza.
- Immagino che quella sacerdotessa fosse tua madre- lei annuì.- Dunque se tuo padre è il re tu sei la sorella di Arthur e Uther-.
- Mio padre è l'uomo che mi ha cresciuta, non il re, lui non ha mai amato mia madre e non ha mai voluto sapere chi è sua figlia- si morse il labbro cercando di ricacciare indietro le lacrime.- Arthur è un amico, non ha mai saputo nulla né del fato di Morgana né di ciò che ha fatto suo padre e mai dovrà saperlo, non voglio perdere un amico. Uther, invece, sa tutto e ora sa anche chi sono io, ma lui non è mio fratello...- abbassò lo sguardo, asciugandosi una lacrima.
- Capisco- sussurrò il corvino provando emozioni contrastanti nei confronti della mora.- Ma in tutto questo cosa c'entra il sacrificio di cui parla la profezia-.
- Quando Morgana ha scelto di rinascere il suo potere era troppo grande per una bambina, lei l'aveva sviluppato nell'arco di una vita una neonata sarebbe morta, per questo motivo quel potere doveva essere diviso- fece una piccola pausa.- Quella notte di diciannove anni fa vennero concepite due bambine: una è la reincarnazione di Morgana e l'altra...-.
- L'altra serviva da contenitore finché Morgana non sarebbe stata pronta a controllare tutto quel potere, giusto?- concluse Nico che sembrava sul punto di perdere la pazienza.
- Diciamo che è così- sorrise amaramente Allie davanti gli occhi fiammeggianti del semidio.- Viviana fece in modo che fossimo unite, cosicché sarebbe stato più facile avere il consenso di Victoria quando sarebbe giunto il momento di restituirmi ciò che mi apparteneva. Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, abbiamo sempre avuto coscienza di ciò che eravamo, ma nessuna delle due si aspettava che il prezzo da pagare sarebbe stato così alto- strinse gli occhi cercando di non piangere.- Lei è la mia migliore amica...- abbassò la tesa e si coprì il viso con le mani singhiozzando.
- Ecco perché era così preoccupata... ora capisco tante cose-.
La voce di Nico non era arrabbiata, sembrava solo rattristato. Si avvicinò alla mora e le fece alzare la testa, non le sorrise o altro, rimase impassibile, limitandosi ad asciugarle qualche lacrima, ma ad Allie quel gesto bastò per spingersi in avanti e abbracciarlo. Il figlio di Ade la lasciò fare, accarezzandole delicatamente la schiena, continuando, tuttavia, a rimanere impassibile. Quando la ragazza si fu tranquillizzata si separò da lui, liberando un sospiro e asciugandosi le lacrime con la manica del mantello, lo guardò dritto negli occhi e gli sorrise dolcemente.
- Allora di cosa devi parlarmi?-.
Il moro ridacchiò alla domanda della ragazza e lasciò ricadere la testa all'indietro, si infilò le mani congelate nelle tasche dei pantaloni e tornò a guardarla negli occhi.
- Immagino che tu già sappia tutto, quindi perché non mi dici tu che cosa mi serve-.
- Ti accompagnerò alla tomba di Merlio non appena ti sarai rimesso del tutto e avrai trovato qualcuno disposto a venire con noi-.
- Posso farcela benissimo da solo-.
- No, non puoi. Ora va a riposare, sei ancora debole-.
Nico annuì e si incamminò nella direzione da cui erano venuti, ma prima di inoltrarsi nel bosco si voltò un'altra volta verso Morgana con un'ultima richiesta.
- Un'ultima domanda-.
- Dimmi pure-.
- Che cosa significa Tha gaol agam ort mac Ade?-.
- Non ci arrivi proprio da solo, eh?- gli domandò più per prenderlo in giro che per avere una risposta seria.
- Se ci fossi arrivato non te lo avrei chiesto, non credi?-.
- Giusta osservazione- ridacchiò la corvina.- E' gaelico scozzese, significa “Ti amo figlio di Ade”-.

- Disturbo?-.
Nico alzò lo sguardo dal libro che stava cercando di decifrare, stupida dislessia, e rivolse la propria attenzione verso Percy, che se ne stava fermo sulla soglia della sua stanza con ancora la mano chiusa a pugno poggiata sulla porta.
- Certo, entra pure-.
Mentre Percy si accomodava su una sedia vicina, Nico tentò di sistemarsi nel letto; Will ce lo aveva mandato a forza dopo che era tornato e, per farlo stare buono al suo posto, gli aveva sistemato le coperte ben strette affinché non avesse modo di muoversi da là.
- Allora so che sei andato a parlare con Morgana-.
- I fatti si divulgano in fretta da queste parti- sorrise il figlio di Ade.
- Sei arrabbiato?-.
Il figlio di Poseidone puntò i suoi occhi preoccupati in quelli dell'amico. A quella domanda Nico rimase un tantino interdetto, non tanto per la domanda in sé quando per la risposta, neanche lui sapeva cosa provare in quel momento.
- Io non lo so, dovrei provare rabbia? Forse... insomma è quello che tutti si aspettano da me, ma non sono arrabbiato- prese un piccola pausa per riordinare i propri pensieri.- Sono... solo stanco e confuso e... sorpreso-.
Il maggiore sorrise e annuì a sua volta, sembrava tranquillizzato da quelle parole ma al contempo sembrava anche rammaricato.
- Cos'hai intenzione di fare ora? Porterai avanti la tua vendetta verso Uther-.
- No, questa non è la mia battaglia, sconfiggere Uther non è mio destino, io ho un'altra missione da compiere-.
- Di che missione stai parlando?- domandò il figlio del mare osservando interrogativo l'amico.
- Devo aiutare Morgana a recuperare lo scettro di Merlino, mi hanno detto che sono l'unico che può sopravvivere agli spettri che vi dimorano perché sono il re degli spettri e anche perché sono sopravvissuto al Tartaro senza uscire di testa. Perciò partirò non appena mi sarò rimesso in forze del tutto-.
- Allora ti conviene partire presto-.
- Che significa?-.
- Tempo fa Reyna ha inviato degli esploratori per l'isola a cercare qualche informazione, non appena avremo qualche notizia utile Arthur intende partire e chiudere definitivamente i conti con suo fratello-.
- Allora devo rimettermi al più presto-.
- Hai intenzione di andare da solo?- domandò d'un tratto Percy guardandolo con una serietà atipica per uno allegro come lui.
- No, anche se Morgana me lo ha praticamente imposto, non voglio chiedere a nessuno di seguirmi all'Inferno-.
- Perfetto- annunciò il maggiore battendo le mani sulle ginocchia e alzandosi in piedi. - Allora verrò io con te-.
- Percy no, hai già sopportato il Tartaro non posso chiederti di sopportare anche questo-.
- Ma non me lo stai chiedendo, mi sto offrendo volontario- sorrise il figlio di Poseidone ritrovando la sua solita aria da impertinente. - Già una volta hai affrontato da solo l'Inferno, questa volta lascia che ti accompagni... Da solo anche il più grande eroe può avere paura, non lo sai?-.
Sentendo quelle parole il figlio di Ade sgranò gli occhi scuri rammentando ciò che la Dea Madre gli aveva detto nel Limbo prima di svanire.

Da soli anche il più valoroso degli eroi può fallire, ma insieme...

Ma insieme avrebbero trovato la forza uno nell'altro-
- E poi non può essere peggio del Tartaro questa tomba di Merlino, giusto?-continuò Percy facendo sorridere l'amico che finalmente aveva compreso.
- Ah, chissà perché ma queste mi sembrano le ultime parole famose- prese un sospiro rassegnato.- Va bene, fa come vuoi, tanto lo so già che testardo come sei mi seguiresti comunque anche se io ti dicessi di no-.
- Esatto, perciò rimettiti presto che abbiamo uno scettro da recuperare-...

Angolo autrice:
salve a tutti, scusate l'assenza ma sono stata in vacanza e non ho avuto modo di aggiornare regolarmente come volevo per mancanza di internet. Ora, capitolo breve ma importante, infatti, finalmente, scopriamo l'identità di Morgana, quanti di voi si aspettavano che dietro la dolce Allie si nascondesse la potente Morgana? Ammettetelo qualcuno ci sperava che in realtà fosse Victoria, così come qualcun altro sperava che ad accompagnare Nico nella sua missione suicida fosse sempre lei, e invece no, perché si sa, quando nell'aria c'è odore di missione in cui le probabilità di sopravvivere sono più basse della sua modestia, Percy non resiste e deve partire. E mentre Will si oppone a questa impressa proponendo di sedare Nico per farlo stare a nanna, noi ci leggiamo nel prossimo capitolo. Alla prossima. Un dolce ciao dalla vostra Fata Morgana.

   
 
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