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Autore: Fedecchan    26/08/2016    2 recensioni
Non aveva più nessuno per cui rimanere in quel mondo orribile, quindi era scappata.
Volò più in alto che mai, vedeva degli elicotteri inseguirla ma erano talmente lontani che sembravano moscerini, allora desiderò di fuggire e di svanire nel nulla... decise di chiudere le ali e di lasciarsi cadere.
E così si ritrovò lì.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chara, Flowey, Nuovo personaggio, Papyrus, Sans
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Latha era nel cielo, volava da sola, nessun volatile, nessun aereo o elicottero, solo lei. Le piccole goccioline di acqua che formavano le nuvole le finivano sulla faccia rinfrescandola, il vento invece le asciugava e il sole la scaldava. All'improvviso un tuono, poi un altro, rimbombarono nell'immensità dell'atmosfera. In lontananza c'era un temporale, quindi Latha decise di tornare indietro.

Indietro... dove...?” Si chiese d'un tratto.

 

-Buongiorno fiammella!- Disse una voce.

La ragazza fece dei versi incomprensibili come risposta.

-Hai fatto un brutto sogno?- Chiese Consolas, quasi preoccupato.

-... se così possiamo definirlo...-

-Ma io ti avevo...-

-Non era un brutto sogno causato da loro, ma dalla mia mente. È normale che succeda, sono scossa, è da solo pochi giorni che i miei genitori sono morti e sono finita nel sottosuolo...-

-Capisco...-

-Che ore sono, piuttosto?-

-Le cinque e mezza, credo.-

-Oh... Allora non è tardi... io mi cambio...- Disse Latha ancora assonnata.

-Va bene, io resto qui!- Rispose lui deciso.

-No, tu torni nella tua stanza immediatamente prima che gli altri ci becchino, okay?-

-Uff... va bene fiammella...- Disse Consolas facendo un finto broncio, cercando di indurre un po' di pietà nella ragazza, ottenendo scarsi risultati.

Latha allora uscì sul balconcino e prese i vestiti che aveva lasciato asciugare la sera prima, li indossò e preparò gli altri per restituirli ad Arial.

A quel punto sentì bussare alla porta.

-Cosa vuoi ancora, Consolas?- Chiese lei sempre più seccata, ma per sua gioia non era Consolas quello che entrò, bensì fu Calibri. Latha gli saltò tra le braccia.

-Scusa... pensavo fossi lui...-

-Vedo che non sta molto simpatico nemmeno a te... e pensare che il suo prozio era in ottimi rapporti con mia nonna... le cose cambiano con i tempi...-

-Già... ti devo dire una cosa...-

-Sì...?-

Rimase zitta per qualche secondo abbassando lo sguardo, poi lo rialzò con un falso sorriso e gli parlò.

-... me ne sono dimenticata... scusa...-

-Va bene... quando ti verrà in mente dimmelo, okay?-

-... okay...-

Non ci era riuscita, era troppo difficile dirlo. Come poteva pensare di riuscirci così a cuor leggero? D'altronde lei lo amava davvero.

“Prima o poi dovrò riuscirci...”

Calibri uscì dalla stanza e poco dopo rientrò Consolas, provocando noia alla ragazza.

-Sono tornato!-

-Non ti stavo aspettando.-

-Io invece sì! Non vedevo l'ora che Calibri uscisse per poter tornare da te!-

-Sei davvero insensibile...-

-Non sono insensibile, se lo fossi ti avrei già baciata davanti a lui. Piuttosto sono un giovane follemente innamorato di una ragazza che voleva vedere da molto tempo!-

-Spiegami come hai fatto a innamorarti di me... Cioè... non mi hai mai conosciuta di persona, come puoi innamorarti di qualcuno che non sai nemmeno come è fatto?-

-Semplicemente, quando mio padre venne a sapere che la bimba mezza umana era in superficie grazie a Flowey e a Chara, decise di iniziare a seguirti e a studiare la tua personalità, in modo che potesse trovare un modo per... credo ucciderti? Comunque... dato che sono l'erede del regno mi disse che anche io dovevo iniziare a fare questo lavoro e in breve tempo cominciai a osservarti ogni secondo della tua vita.-

-Quindi mi hai vista nuda?!-

-No... Non tutta tutta, quando ti spogliavi disattivavo il video, sarebbe stato meschino da parte mia... probabilmente mi innamorai di te quando ti vidi piangere davanti a quei ragazzini che ti stavano picchiando... quella volta che dissi: “Perché dovete essere così ostili, sono uguale a voi, dentro”.

Era una frase che non mi sarei mai aspettata da te, eri una bambina... avevi solo circa otto anni e volevi vivere come chiunque altro, se ti avessi incontrata allora ti avrei sicuramente promessa in sposa ma ora è diverso... vorrei che tutto questo non fosse mai accaduto... io ti amo da tanto tempo... contiamo che ora ho ventidue anni, due in più di te, sono passati circa dodici anni da quando mi sono innamorato di te... quanto passa in fretta il tempo... mi ricordo che una volta quando avevo tredici anni scrissi pure un romanzo che parlava di noi due... fu anche promosso da mio padre e venduto in tutto il sottosuolo... pensa...- Si mise a ridere solo al pensiero di quanto controsenso aveva quella cosa.

In quel momento, vedendolo così, Latha iniziò ad addolcirsi, aveva una risata e un sorriso incredibilmente teneri.

-Uh, cosa stai guardando?- Chiese lui improvvisamente, notando lo sguardo della ragazza.

-N-Niente!- Rispose frettolosamente arrossendo.

Lui sorrise e le diede un bacio sulla guancia facendola arrossire più di quanto lo fosse già.

-Dovevi proprio? Stavo quasi iniziando a ripensare sul tuo conto.- Disse lei cercando di non far notare l'imbarazzo che stava provando.

-Oh... allora la prossima volta chiederò!- Esclamò lui, con un sorriso sempre più dolce.

-E se invece... evitassi e basta?- Propose lei, quasi contraria a quello che stava dicendo.

-No, questo no, non potrei sopportare di non coccolarti ogni volta che posso!- Concluse lui senza distogliere lo sguardo divertito da lei.

In quel momento Latha ripensò al bacio che le aveva dato dietro gli alberi, era talmente shockata che non si era resa conto del fatto che lui aveva un aspetto diverso, in quel momento.

-Ma... tu eri diverso quando mi hai baciato... le tue labbra erano...-

-... umane? Già... era per dare un effetto migliore, d'altronde Calibri, non avendo un muso, è molto più facilitato a dare un bacio a una meticcia... invece io... uff... mi sono dovuto inventare di tutto per trovare un modo per baciarti! Dovevo cogliere l'occasione! Quando ero piccolo la scienziata reale Alphys, molto anziana, ma anche molto intelligente, era quasi una nonna per me, passavo tanto tempo con lei e un giorno le chiesi di fare una cosa quasi proibita, creare una sostanza che mi potesse rendere simile ad un umano... lo feci solo per te, aspettando il momento di vederti. Qualche anno dopo iniziai a riuscire nell'impresa di mutare in umano e di controllare questa cosa. Non sarebbe legale, né per l'orgoglio di noi mostri né per il conflitto che c'è tra noi e gli umani, ma per te avrei davvero fatto qualunque cosa...- Disse lui sognante.

-Non dovevi... hai rinnegato la tua anima di mostro per una ragazza...-

-La ragazza della mia vita, che non avrei mai scambiato per nessun altra cosa al mondo.-

-Già...-

I due si fissarono, lei aveva uno sguardo di colpa, come se si fosse assunta la responsabilità di ciò che lui aveva fatto, mentre lui aveva un sorriso malinconico, non voleva che lei si preoccupasse delle scelte che aveva fatto in passato.

Ad un tratto lei gli tirò un pugno, non troppo violentemente, ma abbastanza per sfogarsi con lui.

-Se hai bisogno di sfogarti su di me, fai pure.- Disse lui ridendo, l'espressione che fece lei mentre lo colpiva gli era piaciuta, mostrava l'essenza della ragazza: non voleva che gli altri notassero quanto in realtà tenesse a loro.

-L'ho fatto solo perché ti... ti... odio!- Gridò lei balbettando con un tono molto poco credibile.

-Anche io ti voglio bene, fiammella.- Ribadì lui, abbracciandola tra le sue risate e i mugolii della ragazza, che nel frattempo si dimenava per cercare di uscire dalla stretta, anche se più tardi smise e si abbandonò all'abbraccio.

 

   
 
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