Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Crybaby    27/08/2016    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-1 capitolo alla fine!

La Fine Del Gioco

Stava ancora recuperando le ultime energie perse, Eudial, quando un getto d'acqua ghiacciata ricevuto in pieno viso la risvegliò bruscamente dal suo sonno ristoratore.
Temporaneamente accecata, la ragazza alzò di scatto la testa dal cuscino e cominciò a tossire convulsamente, temendo di affogare.
-Ben svegliata, principessa.
Senza smettere di tossire, Eudial scostò i capelli rossi appiccicati agli occhi e guardò alla sua destra. In piedi accanto al letto in cui giaceva, trovò Shikamaru, con la sua solita espressione insofferente in volto e un bicchiere mezzo vuoto in mano. D'istinto la strega si sporse per aggredirlo, ma avvertì una fitta dolorosa al polso sinistro: voltandosi, scoprì che qualcuno l'aveva ammanettata per un braccio ad una catena di ferro, agganciata ad un anello incassato nel muro.
-Mi dispiace per quella- spiegò Shikamaru -ma non potevamo fare altrimenti, per tenere a bada una criminale come te.
Tornata a respirare normalmente Eudial si guardò attorno, confusa. La cosa che più la colpì nella stanza, ovviamente dopo la presenza di Shikamaru, fu la sua immagine riflessa nel largo specchio alle spalle del ninja. A parte i vestiti leggermente bruciati ai bordi, il suo corpo era in condizioni praticamente perfette.
-Ma come… Dove mi trovo?! Che cosa ci faccio qui?! Io… Io…

-Non… possiamo… mollare… proprio… adesso… POTERE DEL CRISTALLO D'ARGENTO!!!
Sailor Moon rilasciò l'ultimo elemento mancante. Supportato dal chakra azzurro di Naruto, il cristallo avvolse entrambi nella loro luce, respinse le fiamme, e illuminò a giorno il cielo di tutto il continente.
Eudial capì di aver perso nel momento in cui Catastrophe fu spazzata via.
Per lo shock, la strega non ebbe nemmeno la forza di muoversi o anche solo di gridare.
Semplicemente, lasciò che il Solar System Rasengan la fagocitasse.
L'esoscheletro d'ossa le fu polverizzato. Lo strato di chakra le fu strappato dal corpo da una mano invisibile. I sensi le furono spenti uno ad uno.
Privata di tutto, Eudial precipitò nel vuoto.
L'ultima cosa che vide, prime di chiudere gli occhi, fu l'immagine di Sailor Moon e Naruto, con una piccola stella rossa fra le mani.

-…io dovrei essere morta.
-E' quello che speravo anch'io, ma purtroppo Tsunade-sama ti ha rinvenuta fra le macerie della città, ancora viva. O, per meglio dire, ancora funzionante. Nello stato in cui versavi sembravi morta sul serio, ma, siccome il tuo corpo non si era ancora ridotto in polvere come è successo alle tue amiche streghe, il Quinto Hokage ha capito che per te non era ancora finita.
Eudial assimilò in silenzio le parole di Shikamaru. Non era tanto il modo in cui erano morte le altre streghe ad interessarla, anzi non poteva importargliene di meno, quanto piuttosto il modo in cui era sopravvissuta lei. Pensandoci attentamente, la strega si scoprì non nuova ad una situazione del genere: già una volta nel recente passato era precipitata da una notevole altezza, e su un'appuntita scogliera per di più, e anche allora si era miracolosamente salvata. E si era salvata grazie al cristallo del cuore del Kyuubi sottratto a Naruto, che forse come segno di gratitudine per essere stato custodito con cura le aveva infuso il suo chakra.
Immediatamente, Eudial alzò la mano destra verso Shikamaru per incenerirlo con una sfera di chakra infuocato.
Ma dalle sue dita non scaturì nulla.
Eudial avvertì soltanto un lieve tepore, poi solo il freddo.
-No… No!…
-Proprio come pensavamo. A quanto pare, un po' del chakra del demone volpe dev’essere rimasto ancorato a te per proteggerti dalla caduta… ma purtroppo si è esaurito completamente per rimetterti in sesto.
E così, il suo unico, vero alleato se n'era andato per sempre. Nello sconforto, Eudial si lasciò ricadere all'indietro sul cuscino e chiuse gli occhi, sperando che Shikamaru se ne andasse e la lasciasse sola. Ma ciò non accadde.
Facendosene una ragione, la strega riaprì gli occhi e sbuffò verso l'alto.
-E' stata quella vecchia ubriacona a portarmi qui, giusto?
Shikamaru annuì.
-A che scopo?- chiese ancora Eudial -non ho più chakra, sarei inutile come cavia da esaminare in laboratorio! Perché mi ha risparmiata, invece di darmi il colpo di grazia?
-Perché dalle nostre parti non è prevista la pena di morte.
La rossa spalancò gli occhi.
-Quindi… sono una carcerata speciale. Non… Non posso crederci. Ho raso al suolo una città, ucciso degli innocenti, attentato alla vita di molte altre persone, ero ad un passo dal conquistare il mondo! Ma voi… Invece di finirmi una volta per tutte, mi rinchiudete in cella come un ladro da quattro soldi in attesa di ricevere la visita del prete che lo riporterà sulla retta via! No, no, non andrà a finire così! Preferisco morire di fame, piuttosto che ammettere la sconfitta!
-Non mi pare ci sia molto da ammettere, le immagini parlano da sole…
-TU NON CAPISCI!
Eudial si rialzò di nuovo di scatto e fissò il ninja, con occhi quasi fuori dalle orbite. Shikamaru fu stupito da quella reazione, ma non mosse un muscolo per non darlo a vedere.
-So già cosa mi aspetta! Approfittando della mia impotenza, Naruto, Sailor Moon, o magari tutti e due insieme, pretenderanno di sentire la storia della mia vita per poi bombardarmi il cervello di frasi fatte per costringermi a diventare buona… ed io, pur di essere risparmiata da quella tortura, finirò per cedere!
-Mi dispiace doverti dare una buona notizia, ma per il momento non corri questo rischio. A parte l'Hokage, un ANBU e me, nessuno sa che sei qui e che sei ancora viva.
Eudial sembrò calmarsi.
-Co-come, prego?
-Tsunade-sama ti ha coperta con degli stracci e ha detto a tutti che ti avrebbe portata qui a Konoha per esaminare il tuo corpo spento da androide. Certo, nello stato in cui versavi eri praticamente inoffensiva, ma per non causare panico e screzi interni fra i ninja, le sailor e tutti gli altri, ha preferito tacere sulla verità. Saggia decisione, mi verrebbe da aggiungere.
Eudial fu indecisa se tirare un sospiro di sollievo o meno. Il "pericolo" che Sailor Moon e Naruto potessero tornare per concludere il discorso era scongiurato, ma per quanto ancora? La sua reclusione a Konoha non poteva restare segreta in eterno, prima o poi Tsunade avrebbe dovuto confessare la verità, almeno per rispetto di chi aveva tanto faticato per sconfiggerla.
E poi… c'era una cosa ancora più strana che non la convinceva.
-Se è vero che Tsunade mi ha tenuta nascosta a chiunque… Tu cosa diamine ci fai qui?
Shikamaru esibì uno sbilenco sorriso compiaciuto.
-Non dare la colpa all'Hokage. Ho capito da solo che stava nascondendo qualcosa, quando ho saputo che ti aveva portata qui e ho chiesto il permesso per vederti più da vicino.
-Tu… volevi vedermi di persona? Anche se fossi stata un fantoccio spento? Per quale motivo?

Shikamaru afferrò un kunai e lo scagliò verso la testa di Eudial. Tranciandole solo qualche capello, poiché la strega aveva udito il rumore alle sue spalle e si era tuffata a terra all’ultimo secondo. Eudial fece per sparare, ma si trattenne: anche lei si era accorta che la sua arma era quasi a corto di munizioni.
Nel frattempo l’effetto della bomba di luce di Shikamaru si era esaurito del tutto, e la stanza era ripiombata nel buio. Eudial si rimise in piedi e inforcò di nuovo gli occhiali a infrarossi, ma il suo avversario era scomparso dalla visuale.
-Sei dietro di me, vero?
Eudial pestò un piede a terra, infilzando col tacco le dita di un piede di Shikamaru; nello stesso istante il ninja aveva afferrato la strega per un braccio, ma per il dolore perse l’equilibrio e cadde trascinando con sé la nemica, che gli finì sopra.
Gli finì sopra con l’Heart Buster schiacciato sul petto.
Non poteva vederla nel buio, ma Shikamaru immaginò che Eudial stesse sorridendo trionfante.
Il ragazzo serrò gli occhi e i denti, aspettando di sentirsi il cristallo trivellato fuori dal corpo… invece, senza che uscisse alcun proiettile, la punta del fucile si sollevò dal suo petto.
Un secondo più tardi ricevette però un colpo ugualmente doloroso alla testa. Negli ultimi istanti di lucidità prima di perdere i sensi, con la vista annebbiata riuscì a scorgere l'apertura del portone del tempio e due gambe femminili scappare all'esterno.

-Perché è giunto il momento che tu mi dia delle risposte, Eudial. Tu mi hai risparmiato quando avevi la vittoria in pugno, e io voglio sapere il perché.
La strega capì immediatamente a cosa si riferisse il ninja.
-Ah, per quella faccenda… Mi duole deluderti, ma non è una cosa che ti riguarda personalmente. Se ci fosse stato chiunque altro al tuo posto, le cose sarebbero andate esattamente nello stesso modo. E adesso lasciami in pa…!
Prima che Eudial potesse tornare sotto le coperte e girarsi dall'altra parte, Shikamaru le serrò un polso e la costrinse a fissarlo negli occhi.

-Sapete, è buffo che siate rimasti proprio voi due ad affrontarmi. Tu, Naruto, rivuoi indietro ciò che ti ho sottratto. E tu, Shikamaru, hai i mezzi adatti per aiutare il tuo biondo amico.
-Già, sembra quasi che tu abbia programmato tutto dall’inizio- sbottò Shikamaru, nascondendo l’Heart Buster dietro la schiena -spiegami, perché non hai preso il mio cristallo quando ne avevi l’occasione? Cosa ti ha fatto cambiare idea, là in quel tempio?
La ragazza non rispose, limitandosi invece a distogliere lo sguardo dai due avversari.
-Ti ho fatto una domanda!
Dopo un lungo istante, Eudial risollevò lo sguardo.
-Non credo abbia più importanza ormai. Se proprio insisti, ti risponderò… Prima però dovrete battermi!

-Hai fatto un giuramento, Eudial! Hai dato la tua parola, non puoi rimangiartela!
-Posso eccome! Non ho alcun obbligo nei tuoi conf…
-KAGEMANE NO JUTSU.
Come un serpente, l'ombra di Shikamaru si allungò da sotto i suoi piedi fino a serrarsi intorno al collo di Eudial.
-Ho pregato Tsunade-sama di lasciarmi occupare personalmente del tuo interrogatorio, e ho chiesto di essere informato del tuo risveglio il prima possibile, fosse avvenuto in qualsiasi momento della giornata. Lo sai cosa stavo facendo, quando un AMBU è venuto a darmi la bella notizia? Ero in compagnia dei miei coetanei, a parecchi chilometri da qui, a festeggiare la fine delle nostre disavventure. Per non farli insospettire, ho lasciato una copia a divertirsi con loro al mio posto.
-E allora torna da loro! Vattene, se proprio ti da tanto fastidio restare con…
L'estremità dell'ombra assunse la forma di una mano stilizzata, la cui stretta si fece ancora più serrata.
-Non mi fraintendere. ODIO aver mentito ai miei amici. Ma odierei ancora di più averlo fatto inutilmente!
Eudial sentì il collo scricchiolare, e la paura crescere: Shikamaru non era autorizzato ad ucciderla, ma nulla gli vietava di torturarla fino al limite estremo.
-Va bene! Va bene! Parlerò! PARLERÒ!
Shikamaru lasciò la presa. Nonostante questo, Eudial non riuscì a sospirare di sollievo: il collo le faceva talmente male che per paura di peggiorare la situazione si vide costretta a ruotare il torso per voltarsi.
-Parlerò… Ma voglio che la nostra conversazione da questo momento in avanti diventi assolutamente privata.
-Lo è fin da quando ho messo piede in questa stanza.
-Dimostramelo. Togli quello specchio. So benissimo che dall'altra parte è trasparente.
-Scordatelo. Non sei nella posizione di dettare condizioni!
-In quanto carcerata ho il diritto di parlare in presenza di chi voglio! Non puoi negarmelo!
Eudial e Shikamaru si squadrarono intensamente. Nessuno dei due aveva intenzione di darla vinta all'altro.

"Vuoi assolutamente avere in mano questo turno di gioco, Eudial… Benissimo. Te lo lascerò credere."
Non visto, con le dita dietro la schiena Shikamaru eseguì due segnali in codice, che l'ANBU al di fuori dalla stanza interpretò come "allontanati" e "chiama rinforzi". Quindi il Nara volse le spalle alla nemica e andò a trafficare con una maniglia: il finto specchio ruotò su sé stesso e rivolse alla stanza il lato trasparente, di modo che Eudial potesse vedere l'esterno.
-Ecco, vedi? Non c'è nessuno, solo io e te.
-E chi mi assicura che non ci sia invece qualcuno nascosto dietro la porta, o sotto il davanzale?
-Devi credermi sulla parola, prendere o lasciare.
I due acerrimi rivali si fissarono ancora negli occhi. Per un attimo il ninja pensò di non essere stato abbastanza convincente, ma con suo sollievo Eudial annuì convinta.
-Ogni promessa è debito, Shikamaru. Ti svelerò il motivo per cui ti ho risparmiato laggiù in quel tempio. Ma prima ti consiglio di metterti a sedere… Per far sì che la mia risposta abbia un senso, devo per forza cominciare raccontandoti la mia vita.
Shikamaru rimase totalmente interdetto. Ma come, Eudial aveva mostrato grande ostilità all'idea di raccontarsi a Naruto e Sailor Moon, e ora invece aveva deciso di aprirsi per lui?
"Non… Non so a che gioco tu stia giocando ora… Ma non ti permetterò di cambiare le regole a tuo piacimento." -Preferisco restare in piedi, grazie. Sarò scomodo, ma almeno non rischierò di addormentarmi dalla noia.
Eudial fece un mezzo sorriso.
-Come preferisci, allora cominciamo. …prima di tutto, una domanda. Hai mai sentito parlare di persone totalmente incapaci di distinguere i sentimenti umani?
-No… E non vedo cosa c'entri con te. Non per farti un complimento, ma non mi sembri totalmente senza cervello.
Eudial distolse lo sguardo dall'interlocutore e fissò di fronte a sé, iniziando a perdersi nei suoi ricordi.
-Cervello… Da quando sono nata, il cervello è sempre stata l'unica cosa su cui abbia mai contato. Tutto infatti ha avuto inizio ai tempi in cui frequentavo l'asilo…
Shikamaru si lasciò scappare un rantolo di frustrazione, al quale la strega non nascose un certo piacere.
-Fin da piccola ho dimostrato di possedere una creatività ed una voglia di imparare fuori dall'ordinario. Genitori e insegnanti mi hanno inculcato nella mente la prospettiva che, studiando, avrei potuto raggiungere le vette del successo e diventare una persona importante… e da allora non mi sono più fermata. Sono diventata quella che in gergo si definisce una secchiona, ho ottenuto il massimo dei voti in ogni materia, i diplomi più prestigiosi, lodi e baci accademici a non finire… in pratica, ero una ragazza perfetta. Fin troppo perfetta. Genitori e insegnanti erano troppo orgogliosi dei miei successi per accorgersi che qualcosa in me non… che qualcosa in me era diverso.
Shikamaru pensò che Eudial stesse per dire che qualcosa in lei "non andava", ma tenne la sua intuizione per sé.
-Vediamo se riesco a spiegarmi… Ecco, ho trovato. Per il mio cervello, ogni cosa non era altro che una nozione da imparare ed archiviare in un cassettino della memoria. E quando dico ogni cosa, non scherzo. Ho imparato il significato di concetti come amore e amicizia, ma non ho mai considerato l'idea di provarli di persona. Inoltre, non ho nemmeno mai capito il motivo per cui i miei compagni di studi volessero uscire insieme la sera, né perché volessero invitarmi ad unirmi a loro. Per me, erano loro l'eccezione alla regola, non io. Per me contava solo studiare e fare carriera, ed ero fermamente convinta che tutti la pensassero in questo modo.
Shikamaru chiuse un attimo gli occhi e inspirò profondamente, quindi espresse il suo commento.
-…però…
-"Però" cosa?
-Dal modo in cui hai descritto la tua infanzia, deduco che qualcosa ad un certo punto della tua vita ti abbia aperto gli occhi, e ti abbia fatto capire che quella anormale eri tu. Non è così?
-È così infatti. Ma non c'è stato alcun "però".
Shikamaru inarcò un sopracciglio.
-Fu solo questione di tempo, prima che i miei voti eccezionali mi facessero notare dalla prestigiosissima accademia Mugen, che come forse ti avranno detto fungeva in realtà da copertura per l'organizzazione criminale extraterrestre chiamata Death Busters. Ovviamente, grazie alla mia intelligenza e alla mia brama di successo fui la prima ad essere selezionata dai loro emissari. Altre tre studentesse furono scelte dopo di me, e insieme all'intelligenza artificiale chiamata Viluy nacquero così le Witches 5…
-Aspetta, fermati qui un attimo! Mi stai dicendo che ti sei unita a dei criminali… così, a cuor leggero? Anche senza sapere cosa fossero i sentimenti, dall'alto della tua smisurata intelligenza avresti dovuto capire lo stesso in cosa ti andavi a cacciare!
-Infatti l'ho capito, e ne ero felice.
-Ma… come?!
-Prima ancora di ricevere i primi diplomi, la mia aspirazione finale era quella di raggiungere le più alte cariche di potere. Però, pur studiando a fondo ogni dettaglio della storia umana e delle scienze politiche, non sono mai riuscita a scoprire, od ideare per conto mio, un modo per essere a capo di un grande popolo vita natural durante. Così, quando mi si è presentata l'opportunità di conquistare il mondo in un modo semplice, immediato e che non richiedesse l'approvazione dei cittadini per essere messa in atto, beh… non potevo lasciarmela sfuggire.
-Alla faccia del pragmatismo…- brontolò Shikamaru con una smorfia di disgusto.
-Ero talmente entusiasta dall'aver finalmente trovato la mia strada, che scioccamente ne parlai con i miei genitori. Ovviamente, oltre a non credere alla storia della conquista del mondo da parte di un'entità aliena, non approvarono le mie idee politiche e mi cacciarono di casa. Per una notte sola, s'intende, per darmi il tempo di riflettere e maturare meglio le mie idee… E così feci.

Era una serata tranquilla a casa Animura. Nell'elegante salotto, mentre un antico giradischi suonava musica classica, il signore e la signora Animura stavano amabilmente sorseggiando un buon the servito da un pregiato servizio di porcellana.
Un buon the, che da lì a pochi attimi gli sarebbe andato di traverso.
Praticamente dal nulla, nella stanza era entrato e si era messo a levitare vicino al soffitto uno strano involucro bianco.
-Che diavolo?…
L'uovo di daimon si gettò in picchiata nella teiera, che fu inglobata in una luce accecante quasi come una bomba pronta a brillare. Ma, invece di esplodere, si gonfiò, quindi si trasformò: quando la luce si spense, la teiera si era tramutata in un'inquietante bambola di porcellana a grandezza naturale, viva e parlante.
-Buonaseraaa! Il mio nome è Tihabereku, per servirvi!
Su entrambe le spalle del daimon si aprì uno sportello, da cui uscirono due beccucci che spruzzarono getti di the bollente all'indirizzo delle sue vittime: la signora Animura fu lesta a scansarsi ma non ebbe la stessa fortuna il marito, che venne inondato ed ustionato seriamente dalla vita in giù.
-Ahhhh... Tesoro, scappa! Scappa e chiama la polizia!
-Vado, vado!…
-Mi duole contraddirla, signora Animura, ma da qui non uscirà nessuno. Sapete troppe cose.
Non appena si voltò, la donna si vide il passo sbarrato da due persone in camice bianco: una donna dai lunghi capelli rossi, e un uomo dal volto in ombra e dal sorriso folle.
-Voi… Voi chi siete? Come avete fatto ad entrare?!
-Con le chiavi, mamma.
Dietro i due intrusi se ne fece avanti una terza, anch'essa vestita col camice, che i padroni di casa conoscevano molto bene.
-Yuko?
-Il mio nome ora è Eudial, mamma. Ti presento il professor Tomoe e la sua assistente Kaolinite, capi dell’organizzazione Death Busters di cui faccio parte.
Come per confermare quelle parole, il daimon fece un saltello di felicità, col quale spaccò in due il tavolino di marmo del salotto.
-È una fortuna che voi due non abbiate creduto a vostra figlia, quando vi ha raccontato ogni cosa di noi- spiegò Kaolinite -all’inizio abbiamo pensato di cacciarla dai Death Busters per alto tradimento…
-…ma perché rinunciare ad una così brillante studentessa, quando possiamo invece disporre dei suoi scomodi testimoni usandoli come cavie? Tihabereku, attacca!
All'ordine del professore, il daimon ruotò la testa di centottanta gradi verso il signor Animura e aprì in due la sua maschera di porcellana, rivelando una stella nera che sparò un raggio dritto nel petto della sua vittima. Dopo istanti di agonia la tortura cessò, e dal petto dell'uomo fu estratto il suo cristallo del cuore.
Insofferente alle grida di terrore della padrona di casa, Kaolinite si avvicinò con calma al corpo comatoso ed immobile del signor Animura per esaminare l'operato del daimon.
-Ci sono tracce di sangue sul petto, professore. L’estrazione dei cristalli da parte dei daimon deve essere migliorata.
-Poco male, in laboratorio avremo tutto il tempo per perfezionarla! Intanto, già che siamo qui, occupiamoci anche dell’altra cavia!
Tihabareku ruotò il torso e camminando praticamente all'indietro si avvicinò minacciosa alla madre di Eudial, che era caduta e rimasta immobile sul pavimento per lo shock. Quando fu afferrata e sollevata per il collo, però, la donna riuscì con l'ultimo briciolo di coscienza a girarsi e guardare la figlia negli occhi.
-Yuko… Non puoi permettergli questo! Noi ti abbiamo cresciuta! Sei… Sei senza cuore, Yuko…
Anche il cristallo della donna fu preso.
-Vorrei controllare anche lei, professore- disse Kaolinite.
-Fa' pure, nel frattempo vediamo se in casa Animura ci sono altri begli oggetti che posso usare per i miei esperimenti!
Dopo essersi sfregato le mani, il professor Tomoe cominciò ad esplorare il salotto e il resto della casa, per infilare nelle tasche del camice quanti più soprammobili poteva.
-Sangue anche qui. Non va bene, i nostri daimon non devono lasciare alcuna traccia- constatò Kaolinite -…strano. Per essere tua madre, non ti conosceva abbastanza, Eudial.
-Può ben dirlo, professoressa…
La strega più giovane si tastò il polso con due dita, per sentire i battiti.
-…io il cuore ce l’ho.

Shikamaru sbuffò. Era disgustato da ciò che aveva appena sentito, ma non completamente scioccato.
-Mph. Dovrei essere stupito, ma sapendo già di cosa sei capace di fare… ?
Il ragazzo spalancò gli occhi, come colpito da un'improvvisa realizzazione.
"Senza cuore… No, non ditemi che è quello il motivo!…”
-Perché ti sei imbambolato?
-…non è niente, mi sono distratto un attimo. Prosegui, Eudial.
-Molto bene. Una volta perfezionati i daimon, la caccia ai cristalli del cuore puro poteva ufficialmente cominciare. Purtroppo, nonostante fossi la prima della classe e della scuola intera, difettavo nell'unica materia che mi sarebbe stata utile per riconoscere i possessori di un cuore puro. Ironico, no? Su suggerimento del professor Tomoe seguii delle lezioni private da parte di Kaolinite, per imparare a distinguere le qualità positive di una persona... Lezioni che però non mi servirono a nulla.
-Non mi sorprende- commentò Shikamaru -Tsunade-sama mi ha riferito che Kaolinite in realtà ha sempre agito per fare in modo che la missione dei Death Busters fallisse.
-LO SAPEVO, ACCIDENTI! …comunque, per ovviare alla carente istruzione mi sono arrangiata studiando le varie emozioni e qualità umane per conto mio, con l'ausilio di internet. Mi riportai rapidamente in pari con le altre streghe su questa materia… e solo allora, in un momento di relax, iniziai a chiedermi perché non mi è mai successo di provare emozioni. Studiando ancora più a fondo, ho così scoperto di avere una rara anomalia comportamentale.
-Meglio tardi che mai. Il fatto che non ci sia un "però" mi fa pensare che la scoperta non ti abbia sconvolta più di tanto.
-Infatti. L'ho trovata una cosa semplicemente curiosa ed ininfluente per il mio lavoro. Finché mi interessava riconoscere e catalogare la personalità delle altre persone, non vedevo l'utilità di cominciare a costruirne una mia. …poi è successo, tutto in un colpo solo. Nel modo che non avrei mai voluto né previsto.
Eudial si lasciò cadere sul letto e strinse con le unghie le coperte, fin quasi a bucarle.
-Era un giorno qualsiasi, quando, contro ogni logica, mi sono ritrovata puntine da disegno nelle pantofole, il mio armadietto infestato di lumache, e un messaggio derisorio. "Una donna-lumaca morirà in un incidente d'auto".
La strega sospirò ed inspirò profondamente, prendendosi una pausa dal racconto. In quel momento, Shikamaru notò come la sua pelle stesse gradatamente perdendo colore, ma lì per lì pensò che fosse uno scherzo dei suoi occhi dovuto alla luce e al fatto di essere sottoterra da diversi minuti.
-Poi le ho udite. Le altre streghe, le mie alleate. Sparlavano di me. Mi prendevano in giro alle mie spalle per i miei insuccessi, e non vedevano l'ora di prendere il mio posto al comando della missione. …incredulità, rabbia, odio, vendetta! Questi furono i primi veri sentimenti che provai in vita mia! Pensavo di conoscerle, pensavo che l'esito della missione fosse la cosa più importante anche per loro! Mi sono adoperata per aiutarle a fondo nello studio per migliorare il loro rendimento sul lavoro! Le ho aiutate tutte! Tutte, compresa Mimete, la più negata del gruppo! Ho dedicato anima e corpo per farle entrare in testa le nozioni più basilari! Eppure… Eppure…
Insofferente allo sfogo di Eudial, Shikamaru si stiracchiò ed incrociò le braccia dietro la testa.
-Eppure, nonostante tu stessa abbia imparato anche se in ritardo a capire come funzionano i sentimenti umani, ancora te ne stupisci? Se c'è una persona che devi biasimare per quegli atti di bullismo, quella sei tu.
-MA COME TI PERMETTI?!?
Riprendendo immediatamente colore, Eudial scattò a sedere come una molla e rivolse al ninja uno sguardo indemoniato.
-E così sarei io quella da biasimare?!? Non parleresti così se conoscessi Mimete come la conosco io! Lei era una pazza, una sociopatica, una piccola puttanella travestita da pecora! E le altre…
-Se ti fossi presa molto prima la briga di imparare a conoscere davvero le persone che ti circondano, non saresti arrivata a capire di lavorare in un covo di serpi quando era ormai troppo tardi.
-Hai la memoria corta, Shikamaru? Ti ho appena spiegato di avere una rara...
-Oh per favore!
Shikamaru abbassò le braccia e ricambiò a Eudial lo stesso sguardo furente, cosa di cui la strega fu stupita.
-Finiscila di giustificare le tue disgrazie con questa specie di malattia! Nonostante la smisurata voglia di imparare di cui ti vantavi di possedere da bambina, mi spieghi allora per quale ragione non ti sei mai spinta ad accettare almeno una volta l'invito dei tuoi compagni di classe per scoprire come mai ti volessero con loro? Potrai avere tutti i deficit mentali di questo mondo, ma in quell'occasione la tua è stata solo pigrizia!
-Tu… Tu non hai ascoltato una parola di quello che ho detto! Ero concentrata nello studio, non avevo alcun interesse verso le inutili distrazioni! E poi, ricordo male, o la pigrizia è una delle TUE qualità migliori? Lo diceva il database del computer delle Witches 5…
-Ricordi bene. Sono un gran pigrone, me lo rinfacciano tutti, e al di fuori dei miei doveri ninja il mio hobby preferito è il dolce far niente. Ma non me ne sono tornato a casa come avresti fatto tu, quando incontrando Choji per la prima volta ho pensato che sarebbe valsa la pena conoscerlo meglio per vedere se saremmo andati d'accordo. E non mi sono uniformato all'opinione degli adulti, come avresti fatto tu, quando ho considerato l'idea che Naruto potesse essere più che un bambino pestifero da cui stare alla larga. Io ho sempre colto le occasioni migliori della mia vita, e non me ne sono mai pentito! Tu puoi dire lo stesso?
Shikamaru si concesse un secondo per riprendere fiato, ma non staccò lo sguardo serio e rabbioso dalla strega. Eudial dal canto suo, aveva smesso poco alla volta di essere adirata con il ninja, e anzi, impallidendo di nuovo pian piano, aveva assunto un'espressione più confusa e pensierosa.

Salvo poi ridere in faccia al ragazzo e rotolarsi istericamente fra le coperte, come se avesse appena sentito la barzelletta del secolo.
-Sei troppo divertente, Shikamaru! Troppo! Per un attimo ho temuto che tu avessi intenzione di farmi la predica redentrice che mi aspettavo di ricevere da Sailor Moon, ma poi mi sono ricordata che tu mi odi troppo per volermi veder cambiata in meglio! No, tu volevi solo dimostrare di essere migliore di me in qualcosa e farmi sentir male per non aver voluto conoscere la magia dell'amicizia! MA HAI FALLITO! …e non solo, il tuo patetico tentativo di avere l'ultima parola mi ha fatto così ridere che non sono più così dispiaciuta per aver perso il chakra della volpe. Grazie mille, Shikamaru!
Ridendo ancora Eudial tornò ad appoggiare la testa sul cuscino, mentre il suo avversario digrignava i denti ed irrigidiva le nocche, senza sapere come replicare. Forse, ipotizzò la strega, si stava arrabbiando con sé stesso per aver tirato in ballo la sua amicizia con Choji e Naruto senza riuscire a raggiungere il suo scopo. E questo le diede nuova sicurezza e padronanza del gioco implicito che stava avendo luogo.
-Mi hai fatto ridere, Shikamaru, ma mi hai anche molto deluso. Non penso tu ti meriti più le risposte che cerchi, dopo il tuo fiacco tentativo di farmi sentire in colpa. Puoi strangolarmi quanto ti pare, ma questo dimostrerà ancora di più che non sei riuscito a battermi sul mio campo.
-…non lo farò, puoi stare tranquilla.
-Oh, molto ben… ?
Rimanendo serrati, i denti di Shikamaru si produssero in un sorriso vittorioso.
-Non ho più bisogno di sentirti parlare, perché ho trovato da solo la risposta alle mie domande.
-Ah, davvero? E pensi di avere di nuovo la situazione in pugno? Dimmi cos'hai capito, e solo allora vedremo chi potrà ridere per ultimo!
-Ridere non so, ma di sicuro cadrò in piedi anche nel caso in cui mi sbagliassi.
Questa volta fu Eudial a sollevare un sopracciglio.
-Spiegati meglio!
-Dopo. Se permetti, vorrei continuare io la storia da dove l’avevi interrotta.
-Da dove TU l’avevi interrotta!
-E-ehm. Eravamo rimasti… a quando le tue colleghe di lavoro si sono rivoltate contro di te. Hai imparato per la prima volta cosa vuol dire provare dei sentimenti, ma ti è servito a ben poco, visto che sei stata uccisa prima di concludere la tua missione…
-Mi è servito a molto, invece! Con la rabbia e l'odio, ho trovato la determinazione necessaria a migliorare ai limiti estremi il motore di ricerca del mio computer, trovare ben due dei tre possessori dei cristalli del cuore che celavano al loro interno i talismani, e soprattutto sconfiggerli su tutta la linea grazie al mio intelletto e alle trappole che avevo preparato strategicamente! Se solo fossi stata appena più veloce di Sailor Moon, avrei potuto conquistare la coppa lunare e coronare il mio sogno!
-Beh, non mi aspettavo certo che abbandonassi i Death Busters e ti unissi alle forze dell'ordine. Ad ogni modo Sailor Moon ti ha sconfitta, e per qualche anno sei rimasta a vagare all'inferno…
"Se pensi di aver ripreso il controllo della partita sei un illuso, Shikamaru. Non hai nemmeno capito che ad uccidermi è stata Mimete" pensò Eudial "...ma a malincuore mi conviene non dirglielo. Anche a distanza di anni è un ricordo che fa ancora male, e non voglio dargli la soddisfazione di vedermi abbattuta."
-…poi, di punto in bianco, tu e il resto delle streghe siete tornate in vita. Avevi finalmente la possibilità di sfogare tutte le emozioni represse fino a quel momento uccidendo le tue colleghe traditrici con le tue stesse mani, ma ancora una volta hai messo a tacere la tua personalità appena nata quando sei venuta a sapere della storiella dei trentadue cristalli. D'altronde, ti si è presentata l'opportunità di conquistare il mondo in un modo semplice, immediato e che non richiedesse l'approvazione dei cittadini per essere messa in atto, non potevi lasciartela sfuggire! E-ehm… Così, hai ricominciato la tua vita da dove l'avevi interrotta, più o meno. Ma con una differenza notevole: senza più un capo come il professor Tomoe, hai dovuto giocoforza imparare a collaborare strettamente con le altre streghe per ottenere dei frutti nel vostro lavoro. Ti sei evoluta, hai continuato ad approfondire la materia in cui faticavi di più, ma ahimè dimenticandoti di ripassare la parte riguardante il buon senso e l'etica morale. I successi comunque sono arrivati, quindi non avevi motivo di pensare a certe distrazioni inutili… Finché sulla tua strada non hai sbattuto la faccia contro una sorpresa imprevista.
Con evidente autocompiacimento Shikamaru si sfregò le nocche contro il petto, per ricordare a Eudial del pugno di rabbia col quale le aveva spaccato il naso.
-Non… Non posso crederci- sbottò la strega, scioccata e delusa -stai davvero riprovando a farmi provare vergogna per me stessa per…
-No, Eudial. Sto parlando di quello che è successo un attimo dopo.

Eudial aveva vinto.
Ma non poté andare a ritirare il premio.
Non riusciva a muoversi.
Abbassò lo sguardo, e capì tutto.
Una linea fatta d’ombra collegava lei a Shikamaru.
-MA VAFFA…
-Adesso sei tu quella che impreca- sputò Shikamaru, trattenendosi faticosamente dal ridere come una iena. Grazie alla vicinanza, il cristallo del cuore gli era rientrato spontaneamente nel petto.
-Ma… ma come? COME?!?
-Davvero credi che io non ci abbia mai pensato? Che nessuno nel longevo clan Nara, manipolatore di ombre, abbia mai pensato a come sfruttare le proprie abilità anche al buio? È qui che entrano in gioco le bombe di luce.
Eudial seguì lo sguardo di Shikamaru. Ai piedi del ragazzo c’era un piccolo oggetto sferico, rotto in due parti.
-L’ho fatta esplodere un secondo prima che venissi colpito.
-Per far sembrare che la luce venisse dal colpo andato a segno…
-…e farti abbassare la guardia. A proposito, ti ringrazio per avermi fatto incazzare prima. Altrimenti non avrei avuto la forza di volontà necessaria per tenere attivo il controllo dell’ombra senza il cristallo a tenermi cosciente.
Eudial non sapeva più cosa dire, ma cercò comunque un appiglio di salvezza.
-Bene, mi tieni immobile. E poi? Che altro vuoi fare?
-Ooh scusa, non te l’ho detto? Col controllo dell’ombra posso anche obbligare chi ho intrappolato a ripetere i miei movimenti.
Eudial deglutì. Aveva capito.
-Il tuo fucile obbedisce solo alle tue impronte digitali, giusto?
Shikamaru mimò un gesto. Il gesto di girare l’Heart Buster, puntarlo contro il proprio petto, e sparare.
Una nuova ondata di luce invase la stanza. Shikamaru annullò il controllo dell’ombra, con soddisfazione.

Soddisfazione che si tramutò in terrore.
Terrore condiviso anche da Eudial.
La strega si voltò, levandosi gli occhiali per essere sicura che la vista non la stesse ingannando.
Alle sue spalle non c’era niente.
-Il mio cristallo… Dov’è… Dov’è il mio cristallo?

-Nessun cristallo è uscito dal tuo petto, eppure da quella distanza era praticamente impossibile sbagliare mira. In seguito sei venuta a scoprire la vera ragione dietro a quel mistero, ma in quel momento hai avuto paura.
Shikamaru si prese una pausa, aspettando che Eudial replicasse con qualcosa del tipo “chiunque avrebbe avuto paura”… Ma la strega rimase zitta.
-In quel momento ti sono tornate alla mente le ultime parole di tua madre. “Sei senza cuore”. Studiando le emozioni umane per i Death Busters hai poi scoperto il vero significato di quel modo di dire, ma non ci hai mai dato peso… Fino a quel momento là nel tempio. Non avendo alcun cristallo del cuore, hai dedotto giustamente di non avere nemmeno un cuore. Hai avuto paura di morire, e, sperando di salvarti in extremis… mi hai risparmiato, compiendo così la prima buona azione della tua vita!
Il ninja puntò il dito contro la strega.
-Eccola, la risposta alla mia domanda! Il motivo per cui non hai voluto sconfiggermi quando ne avevi l’occasione! In quell’attimo, ma solo in quello, condizionata dal panico hai finito per credere alla lettera alle parole di tua madre, hai riflettuto sulle tue azioni, hai capito di aver intrapreso una strada eticamente sbagliata, ed hai abbandonato la battaglia! Non prima, però, di aver compiuto una fugace buona azione, in un patetico tentativo di riottenere il cuore “perduto”.
Il ninja abbassò il dito.
-Durante la tua fuga dal tempio ti sei poi calmata e sei tornata obiettiva e fredda come sempre, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro e terminare il lavoro, senza che le altre streghe scoprissero il tuo atto di debolezza.
Shikamaru si fermò ancora per riprendere fiato, e concedere a Eudial il tempo di replicare. Lei però continuava a mantenere il silenzio, così il ragazzo pensò che fosse giunto il momento per sferrare l'ultima stoccata.
-Naturalmente tutto questo è solo una mia supposizione, potrei anche essermi sbagliato alla grande... Ah, giusto. Vuoi sapere perché, come ho detto poco fa, cadrei in piedi anche in questo caso? Perché questa è l'unica conclusione a cui chiunque arriverebbe dopo aver ascoltato la storia della tua vita. Una conclusione triste e patetic...
Eudial mollò a Shikamaru un potente ceffone. Poi un altro. Infine un terzo. Il ragazzo sorrise, quasi malignamente: ormai era sicuro di essersi aggiudicato la vittoria.
-Perché questi schiaffi?
-Il primo, perché non ti permetto di chiamarmi triste e patetica. Il secondo, perché hai indovinato. Complimenti, la risposta è esatta.
-E il terzo?
Eudial si coprì il volto con la mano destra.
-Il terzo…

-…perché TI ODIO!
L'urlo riecheggiò per tutta la stanza per diversi secondi, prima di spegnersi.
-è vero, ti ho risparmiato perché ho avuto paura! Per la prima volta in vita mia ho dubitato di tutto quello in cui credevo! Ho visto la mia vita passarmi davanti agli occhi, ho realizzato… Ho realizzato di essere dalla parte del male! In un istante ho provato delle sensazioni più brutte e spiacevoli di quelle vissute quando le altre streghe si sono rivoltate contro di me! Ho addirittura… Provato pentimento per aver… per aver fatto uccidere i miei genitori! E tutto perché ho creduto alla favola che il mio cuore fosse scomparso per le mie cattive azioni!
Eudial girò il collo e il torso verso il ninja, fissandolo con rabbia quasi animalesca.
-Prima ho continuato a ribadire di aver paura d'essere convertita dai discorsi buonisti di Sailor Moon… Non certo perché li temevo, ma perché in questo modo mi sarei autoconvinta che quello che è successo al tempio non fosse mai accaduto!
Il viso di Shikamaru si illuminò.
-Mi stai dicendo che, senza volerlo, sono riuscito già da tempo a farti pentire di tutti i crimini che hai commesso? Mi stai dicendo che ho avuto l'ultima parola di questa conversazione ancor prima che iniziasse?
-Sì. E se proprio vuoi saperlo… Non è stato un caso se quel pugnale è finito dritto nella tua gola. Io stavo davvero mirando a te. Perché tu avevi portato alla luce il mio punto debole. Anche se ancora non l'avevi capito, tu eri l'unico che poteva smascherarmi e sconfiggermi sul piano psicologico. Ecco perché ho cercato di ucciderti il più in fretta possibile, mentre con Naruto e con gli altri mi sono divertita a massacrarli nei modi più svariati.
Nemmeno i bei ricordi di quando aveva torturato Naruto fino allo scorticamento riuscirono a riportare il sorriso sul volto di Eudial. Esausta, la ragazza si lasciò cadere sul materasso e si girò dall'altra parte.
-Ho detto tutto quello che c'era da sapere. Adesso vattene, per favore. E lasciami morire di fame.
-Non illuderti. Pur di farti passare qui il resto dei tuoi giorni gli ANBU ti faranno ingoiare il cibo a forza. …buonanotte, Eudial.

Shikamaru fece qualche passo indietro, ma non se la sentiva ancora di uscire dalla stanza. Aveva sconfitto Eudial sul piano psicologico, sul quello fisico ci avevano già pensato gli altri… ma ora? Nonostante la odiasse con tutto sé stesso, in fondo non se la sentiva di lasciare che gli ANBU la costringessero con la forza a rimanere in vita, né tantomeno che lei si torturasse per morire di fame. Certo, non l'avrebbe mai perdonata nonostante lei stessa abbia capito i suoi errori, nessuno ci sarebbe riuscito subito, ma di punizioni ne aveva subite già abbastanza. Non si meritava di essere trattata peggio degli altri carcerati.
Shikamaru si riavvicinò al letto, ma prima di poter dire qualcosa il dettaglio che aveva notato prima si fece molto più evidente.
"è pallida come un fantasma! Non sarà… !"
Il Nara prese Eudial per una spalla per girarla. Era viva, ed intenta a stringere con forza la catena a cui era ammanettata. Shikamaru scavalcò il letto, per non perdere troppo tempo ad aggirarlo, e i suoi dubbi ebbero conferma: la catena era diventata quasi incandescente, e il punto del muro a cui era agganciata si stava rapidamente crepando.
-Ma… cosa…
-Te ne sei accorto, purtroppo. Non ho più il chakra della volpe, ma la mia magia funziona ancora.
-Non posso crederci. Stavi già pianificando la tua evasione, per tutto questo tempo!
-Come dico sempre, solo perché ho perso qualche battaglia, non significa che abbia ancora perso la guerra.
Bloccandole braccia e collo, il ninja intrappolò Eudial nella sua ombra.
-In tal caso verrai trasferita in una stanza ancora più vuota di questa, così da non avere alcun oggetto in cui infondere la tua magia. E io che stavo anche cominciando a pensare di trattarti meglio… EHI, VOI LÀ FUORI!- Shikamaru gridò a gran voce in direzione del corridoio, ma non ebbe risposta dall'ANBU -ma dov'è andato, accidenti!
Tenendo la tecnica dell'ombra attivata, il Nara si allontanò dal letto e uscì dalla stanza, rimanendo però sempre nel campo visivo della strega; avvistato un gruppo di ninja mascherati in fondo al corridoio, il ragazzo gridò ancora e agitò le braccia per richiamarli.

“Sviare l’attenzione dello spettatore per eseguire il vero gioco di prestigio senza che egli se ne accorga…"
Compiaciuta, Eudial ammirò nella sua mano i tre piccoli oggetti che era riuscita a trafugare prima di essere bloccata.
"Sei caduto nel trucco più obsoleto del mondo, Shikamaru, e tra poco ne pagherai le conseguenze.”

Solo quando furono abbastanza vicini, Shikamaru si accorse che, tra i ninja che l'ANBU era andato a radunare grazie al suo messaggio in codice, era presente nientemeno che Kakashi.
-Che c'è?- domandò l'ANBU con la maschera da gufo.
-Eudial stava per liberarsi. Dobbiamo trasferirla al più presto in una cella completamente vuota, qualsiasi oggetto in mano sua può diventare un'arma! Hai con te la chiave della catena?
-Certamente. Hai fatto bene ad avvisarmi, da qui in poi ci pensiamo noi.
Gli ANBU passarono davanti al ragazzo e si avvicinarono alla strega.
La quale, sempre bloccata nella sua ombra, gli lanciò un occhiolino e alzò quattro dita, tra cui erano tenute strette tre piccole sfere di carta.
"E quelle da dov… NO!"
Messa una mano su una tasca del giubbotto e trovandola vuota, Shikamaru andò nel panico.
-NO! ALLONTANATEVI! TORNATE INDIETRO!…
Eudial lasciò cadere una delle tre sfere trafugate al Nara. Intrisa della magia della strega, la bomba di luce deflagrò in faccia ai ninja scelti, polverizzando le loro maschere e scagliandoli in tutte le direzioni. L'esplosione si estese oltre le pareti, il soffitto e il pavimento: Shikamaru, Kakashi e Eudial stessa, insieme agli inermi ANBU, furono sepolti dalla polvere e dai detriti.

Nel sotterraneo calò il silenzio.

Dopo una manciata di minuti, fu Kakashi il primo ad emergere dai detriti.
"Maledizione…"
In cuor suo avrebbe preferito verificare le condizioni di Shikamaru e degli altri, ma sapeva che la priorità era la prigioniera. Il cosiddetto ninja-copia arrancò dunque sopra il mucchio di pietre e assi di legno, si avvicinò al punto in cui poco prima era incatenata la strega, ed iniziò a scavare con le proprie mani.
"Eccola. Ma…"
Kakashi rinvenne quasi subito il corpo, ed ebbe una grossa sorpresa. Aveva perso di nuovo i sensi e parte dei suoi vestiti e dei suoi capelli si era bruciata, ma la ragazza respirava ancora.
"Non può essere ancora viva, era al centro dell'esplosione!" …?"
Un paio di colpi di tosse alle sue spalle distrasse Kakashi per un secondo. Tanto bastò a Eudial per smettere con la sua recita.
La strega agitò il braccio sinistro e frustò Kakashi con la catena a cui era ancora ammanettata. Ustionato ad un fianco, il ninja-copia si mise una mano sul punto colpito e con l'altra sollevò il coprifronte per svelare il suo occhio sinistro: Eudial lo fissò per un solo istante, ma non si lasciò distrarre, e dopo averlo atterrato con un secondo colpo di catena si arrampicò sulla montagna di detriti, per fuggire al piano superiore.

Pochi istanti dopo, anche Shikamaru si rialzò dai detriti che lo bloccavano.
-Stai bene?- gli chiese subito Kakashi, ignorando le sue stesse fitte di dolore.
-…come vuole che stia?! Mi sono fatto fregare da Eudial per l'ennesima volta! E per l'ennesima volta i miei alleati ne hanno fatto le spese! Sono morti, non è vero?
Kakashi scosse la testa. Ma non per rassicurare il ninja più giovane.
-Di questo me ne accerterò io, tu ora devi pensare a ricatturarla! VAI!
Seppur riluttante e arrabbiato con sé stesso, Shikamaru obbedì al comando e percorse di volata il corridoio, nella speranza di intercettare la strega per le scale.

"Non temere, Shikamaru. Anche se non posso seguirti, non ti ho lasciato da solo" aggiunse il ninja-copia tra sé e sé, tornando a ricoprire l'occhio sinistro "se il mio Sharingan ha fatto il suo dovere, Eudial non andrà molto lontano."

La stanza in cui Eudial si era arrampicata era quasi identica alla sua cella, tranne per il fatto che non ci fossero finti specchi e che l'unica porta era chiusa dall'esterno, ma per la strega non fu un problema distruggere la serratura con un colpo di catena. Sbucata in corridoio guardò a destra e a sinistra, ma proprio in quel momento le lampade al neon che illuminavano l'ambiente presero a spegnersi e accendersi a intermittenza, accecandola per qualche secondo; quando finalmente la luce si mise a posto, la ragazza cominciò a correre verso le scale a chiocciola ancora lontane.
"A giudicare dall'aria che si respira e dall'apparente mancanza di altri ninja, devo dedurre che mi abbiano voluta rinchiudere nei sotterranei di quello che all'esterno appare come un edificio qualunque, forse un condominio o un ospedale…" -AAAH!
Nella sua corsa forsennata, Eudial andò a sbattere con la vita contro qualcosa di invisibile, Qualcosa a cui ebbe la prontezza di aggrapparsi, evitando così di sbilanciarsi in avanti e fare una caduta di qualche metro. Di nuovo le luci al neon sbarbellarono, e quando si riassestarono la strega scoprì di essersi scontrata con il parapetto della scale a chiocciola.
"Che accidenti… sta… succedendo?..."
-KAGEMANE NO JUTSU!
Da un piano più in basso Eudial vide una striscia d'ombra salire rapidamente le scale, ma non le permise di avvicinarsi: gettò a terra la seconda delle tre bombe di luce, e i gradini crollarono, impedendo a Shikamaru di ricatturarla.
-Ti è andata male anche stavolt…
Sotto i suoi occhi terrorizzati, a seguito dell'esplosione i gradini continuarono a sgretolarsi uno dopo l'altro.
-Oh… oddio!
La strega riprese a correre a perdifiato, su per la scala a chiocciola, sperando di trovare al più presto una porta in cui scappare. Ma non ne trovò alcuna. Era come se l'edificio fosse diventato una torre senza fine. Poteva trattarsi di un'illusione, ma Eudial non volle rischiare di precipitare nel fuoco sottostante per verificare la sua ipotesi.
"Devo correre… Non posso fermarmi… Devo… !"
Di nuovo, Eudial sbatté il corpo contro qualcosa che non aveva visto.

La porta che dava sul tetto dell'ospedale di Konoha si aprì di colpo. Eudial perse l'equilibrio e cadde in avanti, per poi essere sbalzata ancora qualche metro più lontano: nella caduta la terza e ultima bomba di luce le era sfuggita di mano, distruggendo parte del tetto e disseminandolo di fiammate magiche.
-La corsa è finita, Eudial.
Dolorante, ammaccata, stanca, la ragazza si rialzò a fatica. Dall'altra parte del muro di fiamme era appena arrivato Shikamaru. Anche lui ansimante, ma non per questo meno determinato a porre fine a quel tentativo di evasione una volta per tutte.
-è finita anche per te, non sei tanto sciocco da tentare di bruciar vivo per raggiungermi.
-Ma tu non hai più dove andare. Sei in trappola.
-Hai… Hai ragione. Per me è finita. Ma anche in questo caso…
Barcollando, Eudial si rialzò a stento.
-…avrò quello che desidero.
Senza smettere di fissare il ninja, la strega iniziò a camminare all’indietro. Shikamaru capì subito le sue intenzioni.
-Quindi non scherzavi quando hai detto che preferivi la morte… Ma gettarti di sotto non sarà l’ultima cosa che farai. Sei sopravvissuta ad una caduta peggiore, tutto quello che otterrai saranno altre fratture.
Eudial salì con entrambi i piedi sul cornicione del tetto, e lì, si fermò.
-Forse. O forse la forza di gravità mi tratterà come un comune essere umano. In fondo… non ho più alcun chakra demoniaco a salvarmi la vita.

“Merda!…”
Shikamaru si morse un labbro. Certo, era ancora probabile che Eudial sopravvivesse a un’eventuale caduta… ma l’ultima affermazione aveva fatto salire i dubbi del ninja di un buon cinquanta per cento.
-Che ne dici, scommettiamo?- lo irrise la strega -io dico che mi romperò l’osso del collo, come minimo.
“Puoi scordartelo… NO!”
Il ragazzo allungò la propria ombra, ma scoprì che essa non poteva attraversare il fuoco magico scaturito dall’esplosione.
“Se staccassi l’ombra da terra per scavalcare il fuoco, Eudial se ne accorgerebbe e si butterebbe subito! Ho perso, dannazione! HO PERSO!… Eppure…”
Eppure… Eudial era ancora in piedi sul cornicione. Qualcosa doveva pur significare.
-Allora… Buttati, che cosa aspetti?- esordì il ragazzo, quasi automaticamente. Ora era la parola la sua unica arma a disposizione, doveva sfruttarla appieno -se hai così fretta di farla finita, perché perdi ancora tempo a prendermi in giro?
Con suo disappunto, la strega aggirò la domanda.
-E tu, Shikamaru? Tu mi odi dal profondo, di tutti i miei nemici sei il primo a volermi vedere morta! Perché insisti a trattenermi?
-Perché… P-perché…

Shikamaru era di fronte ad un bivio.
Entrambe le risposte che poteva dare alla domanda di Eudial corrispondevano alla verità, ma soltanto una le avrebbe impedito di compiere il gesto estremo.

Pochi secondi per decidere.

Alla fine, Shikamaru diede retta all’amor proprio. E optò per la ragione.

-…perché è mio dovere ricatturarti viva, a qualunque costo. E adesso, rispondi tu alla mia domanda.
Lì per lì, Eudial non disse niente. Poi, cominciò a tremare. Quindi a ridere. E allo stesso tempo si passò una mano sulla faccia.
-Sei un ipocrita, Shikamaru. Mi vuoi catturare viva solo per mero senso del dovere, eppure ti interessa sapere cosa passa ancora per la mia testa. …o forse, più semplicemente, vuoi protrarre la conversazione solo per prendere tempo?
Il ninja rimase in silenzio. Poteva provare a dire la risposta che aveva scartato, ma ormai era troppo tardi perché sortisse un effetto spontaneo.
In qualche modo, parve che Eudial gli avesse letto nel pensiero. Infatti, gli rivolse uno strano sorriso.
-È curioso, Shikamaru. Fra di noi, sei tu quello che vincerà il gioco qualunque cosa accada. Se mi catturi, hai vinto. Se muoio, hai vinto. Eppure… non mi sembri soddisfatto come lo sono io. Lo sai… Lo sai perché sto esitando a buttarmi?
Shikamaru deglutì.
-Perché parlare con te mi ha fatto sentire veramente me stessa. Perché tu, pur detestandomi per quello che ho fatto ai tuoi amici, hai voluto cercare il dialogo. Per la prima volta, da quando sono nata, ho provato un sentimento positivo. Che… Che rabbia. Forse, era meglio se restavo a letto stasera. Ho perso, su tutta la linea.
La strega allargò le braccia.
-E tu hai vinto, Shikamaru. Congratulazioni.

-NO!
Shikamaru si gettò in avanti, rotolò per domare le fiamme sul suo corpo e riprese a correre, ma inciampò e cadde.
Eudial era già scomparsa alla vista.
-No… KAGEMANE NO JUTSU!!!

Per fortuna, nessuno degli ANBU aveva subito ferite mortali. Dopo averli soccorsi e affidati alle cure degli infermieri del turno di notte, Kakashi corse a perdifiato lungo la scala a chiocciola, intatta, fino a raggiungere il tetto. Sulle prime faticò un po' ad orientarsi tra le fiamme, ma poi rintracciò chi stava cercando.
-Shikamaru! Stai bene?
Il Nara era inginocchiato poco lontano. Di fronte a lui giaceva Eudial, sdraiata vicino al bordo del tetto.
Kakashi si avvicinò, rincuorato.
Ma, fatti pochi passi, vide qualcosa che lo impietrì.
Dalla punta dei piedi in su, la pelle ed i vestiti di Eudial si stavano lentamente riducendo in granelli di polvere portati via dal vento.
-Ma cosa?!…
-Ho fallito la missione, Kakashi-sensei. L’ho… L’ho uccisa.
Il ninja più anziano si avvicinò al ragazzo, fermandosi alle sue spalle.
-Si è buttata dal cornicione. L’ho afferrata con l’ombra prima che toccasse terra, ma... Le ho spezzato il collo.
-Per il contraccolpo, immagino. Mmh…
Kakashi gli si chinò di fianco, e con fare paterno gli posò una mano sulla spalla.
-Non subirai ripercussioni per questo, parlerò io con l'Hokage e i consiglieri. Non è stata colpa tua, non potevi saperlo!

Per nulla rincuorato, Shikamaru prese il corpo di Eudial per una spalla e lo girò dalla loro parte.

-Io non potevo saperlo, no…

Un attimo prima che il corpo si sgretolasse del tutto, i due ninja fissarono per l'ultima volta il viso della strega. Su cui era congelato un sorriso di trionfo.

-…ma lei sì.

EUDIAL’S SOUL HAS BEEN RETURNED TO THE AFTERLIFE.
POWER OFF.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Crybaby