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Autore: slenderguy93    29/08/2016    2 recensioni
Cosa succederebbe se durante il tuo primo appuntamento, qualcosa andasse storto? E intendo incredibilmente, terribilmente storto. Così tanto da cambiarti per sempre. Dante Nandini, diciotto anni, da poco trasferito in Giappone, sta per scoprirlo. Le conseguenze di quel giorno saranno tali da influenzare non solo la sua, ma anche miliardi di altre vite.
"Alcune persone passano la loro vita cercando uno scopo, un obbiettivo che dia valore alla loro esistenza. Altre semplicemente vivono l’attimo seguendo i loro desideri.
Io appartenevo sicuramente alla prima categoria. Perfino ora, mentre giaccio nel mio sangue mi chiedo: tutto ciò che ho fatto, ha un senso?
Mentre il pentacolo azzurro che mi circonda inizia a risplendere, alzo lo sguardo verso quella ragazza dai capelli neri, e la fisso negli occhi.
Desidero vederla ancora una volta."
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Yuma Amano
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD Tales'
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Le fiamme mi circondano, creando un mare incandescente fin dove riesco a vedere; ciò nonostante non ne avverto il calore.

[E’ da parecchio che non ci sentiamo, ragazzo. Sei finalmente pronto ad accettarmi?]
Mi giro lentamente verso la fonte di quella voce cavernosa che per anni ho cercato inutilmente di ignorare e dimenticare.
“Ehilà, Ddraig. Pare che alla fine non abbia avuto altra scelta.” Di fronte a me si staglia un gigantesco drago rosso.
[Sappi che d’ora in poi ci aspetteranno battaglie e sfide all’ultimo sangue. Dovrai impiegare ogni oncia della tua determinazione se vorrai sopravvivere.]
Avvicina il muso al mio volto fissandomi  con i suoi occhi verde brillante grossi come ruote di tir.
“Puoi scommetterci, di recente ho scoperto di essere molto aggrappato alla mia vita. Spero di poter contare sul tuo aiuto.”
[Ovviamente. Dovremo approfondire parecchio il nostro legame se vogliamo sfidare il Bianco…]

Mi sveglio di soprassalto. Mi trovo nel mio sacco a pelo, in uno dei dormitori della chiesa.
Ddraig.
Era da parecchio che non sentivo la sua voce, ed oggi per la prima volta ci siamo addirittura incontrati, seppure in sogno. Strano, in molti sensi… dipenderà dall’attivazione del SG? Comunque grazie a ciò, per la prima volta dacché ho memoria, ricordo nitidamente un sogno.
Si vede che centra la magia, finora i miei sonni non mi hanno lasciato altro che vaghe sensazioni.
Controllo l’ora: se mi sbrigo dovrei riuscire a passare da casa per mettere qualcosa sotto i denti, visto che nutro ben poca fiducia in una mensa affidata a degli esorcisti esiliati, e magari anche prendere l’uniforme scolastica, dato che l’ho dimenticata lì.
Mi rivesto e raccatto le mie cose; quindi lascio la stanza dirigendomi all’ingresso.
“Il Bianco”.
Di che starà parlando Ddraig? Forse dovrei chiedere in prestito a William dei libri sugli SG e sui draghi, se ne hanno.
“Dante! Ben svegliato, hai dormito bene?”  la cara e dolce Asia.
“Certamente.  Tu invece?”
“Anche io, le brande erano più comode di quel che mi aspettassi!”
“Ah, ok… comunque la nostra permanenza qui non dovrebbe essere lunga, da ciò che mi hanno detto dovremmo andarcene a missione conclusa. Ora io dovrei andare a scuola, ma ritornerò verso sera, se ti va prima dell’allenamento possiamo parlare un po’ che ne dici?”
“Ne sarei felice. A più tardi!” è una mia impressione o il suo sguardo s’è rattristato?
 
“Ma guarda chi si è degnato di farsi vivo…” la spiacevole sensazione, come di un puntatore laser piazzato sulla nuca che provato fin dal mio ingresso nell’istituto, viene sommersa da una ventata di gelo artico.
Mi trovo a pochi metri dalla mia classe,  dieci minuti dopo l’inizio della lezione, ormai convinto di cavarmela con la soporifera ramanzina del professor Tennogi, e invece lei è riuscita beccarmi.
Sona Sitri.
Non mi è chiaro se ha un radar per studenti indisciplinati, o se sono proprio io che sono entrato nella lista nera della dea bendata. Comunque una cosa non esclude l’altra.
 “Sitri-kaichou. Che inaspettato piacere incontrarti! Posso fare qualcosa per te?” mi giro lentamente.
Come temevo, la sua espressione è a metà tra quella di un lupo che ha trovato la sua preda e quella di una segretaria inacidita da troppi straordinari non pagati.
“Oltre allo spiegarmi il perché del ritardo e della nuova assenza?” e lì mi verrebbe da dirle che quella è una cosa che riguarda l’insegnante di quest’ora e al limite,  il mio coordinatore di classe. Che guardacaso sono la stessa persona.
Ma ho la sensazione che se lo facessi farei una brutta fine.
Diamine, come fa una mia coetanea a intimorirmi ancor più di Reynalle e la sua cricca?
“Beh, diciamo che ieri non ero nel massimo della mia forma fisica, dopotutto fino a un paio di giorni prima ero in ospedale, e perciò ho preferito seguire il consiglio del medico e riposarmi ancora un po’… stamattina invece ho avuto problemi con la sveglia.” Il suo cipiglio si rilassa un po’.
“Perché ho la sensazione che tu stia mentendo? Fino ad un paio di settimane fa, pur non essendo uno studente modello, eri relativamente diligente. Abbastanza da tirare avanti dignitosamente almeno, sebbene con le tue capacità potresti puntare molto più in alto. Ora invece? Che cosa ti sta succedendo, Dante Nandini?”
Ora capisco perché è così ammirata dagli studenti.
Non si tratta solo di determinazione e senso del dovere. Ha anche spiccate doti da osservatrice e ottime capacità d’analisi. Ma in questo caso significano guai…devo trovare il modo di levarmela dai piedi, o i miei nuovi datori di lavoro potrebbero decidere di intervenire.
“Io. Mentire? Una gran bella accusa. E vorrei poter dire di essere lusingato dal tuo interesse per me, ma QUESTA sarebbe una menzogna. Io sono solo un ragazzo casa-scuola-chiesa, che ha avuto un brutto incidente e sta ancora cercando di riprendersi. Tu invece? Davvero credi che assillare così gli altri studenti sia cosa buona e giusta, uno dei tuoi doveri?”  ora il suo volto sembra scolpito nel marmo, gli occhi pozzi ribollenti di emozioni represse.
Rabbia? Frustrazione?
“Prendo atto della tua versione dei fatti. Ora vai in classe, hai già fatto aspettare il tuo insegnante fin troppo.” Un po’ mi dispiace di averla trattata così. Seppure impicciona ed un po’ arrogante, dal suo comportamento sembrava davvero preoccupata per me.
[Pare che la galanteria non sia il tuo forte, partner. Vuoi che condivida le mie conoscenze su come trattare col gentil sesso?]
Dannazione Ddraig, non è il momento!
[Come sempre. Volevo solo farti notare che non indossi il talismano, e che con dei diavoli in giro per la scuola…]
Merda, ha ragione! In fretta e furia, estraggo il talismano dalla tasca e l’indosso.
La presenza di Ddraig nella mia testa inizia a sbiadire, ma prima svanisca del tutto riesce a proferire un ultimo avvertimento.
[I Gremory non sono l’unica minaccia in questo edificio.]
Grandioso.
 
“Beh, non si può dire che tu non sia migliorato, ma se dovevi tenere un espressione del genere per tutta la durata delle lezioni, avrei preferito che continuassi a dormire come al solito.” Sto riponendo le mie cose nella valigetta, sotto lo sguardo preoccupato di un certo palestrato americano.
“E’ solo una giornata no, Nathan. Grazie dell’interessamento, comunque.”
“Sul serio, è davvero strano vederti così. Noi due stiamo per fare un piccolo giro dei negozi in centro, poi ci fermeremo a mangiare fuori. Vuoi unirti a noi?” Chi sei? Che cos’hai fatto alla vera Kyoko Shizuki?
“Davvero allettante, ma non potrei mai intromettermi in un appuntamento fra voi due. Mi raccomando divertitevi.” Segue solito avvampamento.
“Baka! E io che volevo essere gentile! Le tue insinuazioni puoi ficcartele su per il…”
“Calma! A Kyoko-chan serviva solo una mano per trasportare le borse, nulla di più. Cielo, star dietro a voi due è un impresa epica!” fortunatamente si calma e possiamo lasciare la classe.
Giunti in cortile incrociamo un altro gruppetto, e per poco non mi ritrovo a fare il segno della croce.
Il Club dell’occulto al gran completo, o per meglio dire il gruppo Gremory, si ferma proprio di fronte a noi col chiaro intento di attaccar bottone.
“Buonasera Nathan-san, Dante-san e Kyoko-san. Avete degli impegni? Ci sarebbe qualcosa di cui vorremmo parlare.” I miei compagni si guardano, quindi Kyoko prende la parola.
“Saremmo occupati, ma se si tratta di qualcosa di importante potremmo trovare un buco nei prossimi giorni…” il mio occhio allenato nota che la capocciona rossa cela a stento un moto di stizza.
“D’accordo allora, fate sapere ad Akeno-san quando la vostra agenda è libera.” Speriamo che ieri sera non ci abbiano notati…
 
Nella settimana seguente si forma una routine che prevede: scuola, sosta a casa, allenamento e studio in chiesa, notte nella stessa, e via a ripetersi.
 Invece l’incontro con il club alla fine prevedeva solo un confronto tra storie sull’occulto e leggende metropolitane occidentali e giapponesi, durante il quale la presenza di Kyoko, stranamente, non fu richiesta. L’unica anomalia fu il comportamento della ragazza più giovane: sembrava a disagio, e di tanto in tanto annusava l’aria. Stando a Ddraig i diavoli volevano starmi vicino per capire i miei vizi e punti deboli, arte in cui eccellono naturalmente.
Non volle però fornirmi ulteriori informazioni sull’altra minaccia nell’istituto, adducendo che non rappresentava un pericolo immediato, e che mi avrebbe fatto bene un prova di individuazione come quella.
Grazie agli allenamenti invece, le mie capacità combattive sono aumentate notevolmente, così come la mia resistenza.
Per quest’ultima il merito va soprattutto al guanto datomi da William, che donava, stando alle sue parole, un ottima regolazione del flusso energetico; nonché una stimolazione dell’organismo necessaria per adattarmi al mio nuovo stile di vita.


È finalmente sabato, e dopo aver salutato la mia quasi-coppia preferita, mi dirigo a casa sperando di riuscire a passare almeno un’oretta in completo relax. Ma prima ancora che possa cambiarmi, qualcuno suona al citofono.
“Chi è?”
“Il Consiglio Studentesco.”  …ma quella mi prende per il culo?!
“E posso sapere quale motivo avrebbe il CS per venire a casa mia?” pausa.
“Sarebbe meglio se ne parlassimo in privato.” Grrr. E va bene. Chiudiamo questa storia.
Pochi minuti dopo mi ritrovo in cucina a preparare del tè per la Sitri e la sua vice, Tsubaki Shinra.
“Spero vi vadano bene le bustine, in foglie ho solo del Rooibos.”
“Andranno bene.” Dopo aver versato una bottiglia d’acqua nel bollitore ed averlo messo sul fuoco, raggiungo le mie ospiti sedendomi di fronte a loro.
“Usi l’acqua in bottiglia anche per il tè?”
“…è un abitudine che ho preso dai miei. Non sopportano l’eccesso di calcare e cloro dell’acqua di rubinetto.” A voi la prima mossa, signorine.
“ A causa dei nostri recenti contrasti, ho pensato che sarebbe convenuto a entrambi una conversazione a tu per tu in un ambiente a te più congeniale.”
“Capisco. E su cosa dovrebbe vertere questa conversazione?”
“Sulla questione lasciata in sospeso l’ultima volta. Il tuo evidente disagio nel partecipare alle lezioni.” …ok, è ufficiale. È una rompico****ni patentata.
“Questa è una tua supposizione, priva di qualsivoglia fondamento; io ti ho già dato una spiegazione sui miei recenti cambiamenti. Devo portare la diagnosi del dottore che si è occupato di me?”
“…Di fondamenti ne ho.  Stando ai dati che ci hanno spedito dalla tua vecchia scuola, non sarebbe neanche la prima volta che sembri estraniarti dalle lezioni, se non direttamente da tutto ciò che ti circonda.” Maledizione, avrei dovuto pensarci…
“Quindi sei arrivata alla conclusione che queste due cose siano collegate, ma ti posso assicurare che non è così.” Il bollitore inizia a fischiare, quindi mi alzo, vado in cucina e dopo aver riempito una teiera, la porto al tavolo con un vassoio insieme a tre tazze e diverse bustine di tè assortite. Mettiamo in infusione le bustine, per poi tornare a fissarci.

“Cosa ti renderebbe così sicuro che non si tratti di una ricaduta?”
“Il fatto che abbia superato il mio problema. E proprio per evitare un eventualità simile mi sono trasferito, in modo da cambiare ambiente.” Le trema lievemente il sopracciglio, come se si stesse trattenendo a forza dall’inarcarlo.
“Se posso permettermi, condividerei il dubbio della kaichou. Il tuo problema non è tale da poter essere superato del tutto in così poco tempo.” Momento momento. Come fanno a sapere QUALE sia il mio problema?
 Quei dati dovrebbero essere riservati.
“Prima di continuare, vorrei sapere una cosa. Perché io? Ci sono molti altri studenti con dei problemi, non ultimi quel trio di guardoni erotomani incalliti; ma non mi risulta che abbiate fatto qualcosa a riguardo. Gli studenti non dovrebbero avere uguali diritti e importanza?” le due mi guardano un po’ sorprese.
“Di loro se ne sta occupando il comitato disciplinare, ma il tuo caso è più complesso. Vorremmo che ci permettessi di aiutarti. Abbiamo saputo che ti sei fatto dei nuovi amici, sarebbe un peccato se il ritorno del tuo vecchio “amico chiaccherone” interferisse nuovamente con i tuoi legami…” ormai sto ribollendo di rabbia.
Queste stronze sono riuscite a mettere le mani sulle mie cartelle cliniche!
Con molta calma, rimuoviamo le bustine ed io dolcifico il tè.
“Posto mettendo che, per aver raccolto QUEI dati, credo abbiate commesso un abuso di potere, oltre che violazione della privacy. Cosa pensate di poter fare voi? Non mi risulta che abbiate una laurea in psicologia…”
“Noi no. Ma fare parte del nostro Consiglio Studentesco porta a numerosi vantaggi, tra cui assoluta privacy con gli esterni, e assistenza medica gratuita, di qualsiasi tipo.” Altro che la mafia. Ormai mi resta solo una cosa da fare.
 
Bevo un sorso di tè per calmarmi, venendo lentamente imitato da Tsubaki.
“Capisco. Davvero una proposta generosa. Ma vi faccio una controfferta. Che ne dite di giocare a carte scoperte?” Fshhhhh…
“AGH!”  la ragazza inizia a tossire convulsamente ed a lamentarsi, mentre un po’ di vapore le esce dalla bocca.
La Sitri la guarda stupita per un istante, per poi balzare in piedi e mettersi in posizione d’attacco.
“Maledetto! Nella bottiglia c’era…”
“Una piccola dose di acqua santa, esatto! Sapete, non ne potevo più di questo festival dell’ipocrisia, è davvero qualcosa che aborro.” Imito la diavola, perché ormai è lampante che sto ospitando un paio di demoni in soggiorno, e mi rimuovo il crocifisso dal collo.
Allo stesso tempo, infilo il guanto rosso nella mano destra, quindi rimuovo il tappo della bottiglia che tenevo su uno scaffale vicino, e la impugno puntandola verso quelle due.
“Questa invece è pura al 100%, quindi vi conviene non fare movimenti bruschi.” La diavola, infischiandosene altamente, con la mano sinistra crea un cerchio magico attorno la gola della compagna, con l’altra ne genera uno enorme puntato dritto su di me, immobilizzandomi nell’atto di tirarle un bel gavettone benedetto.
Dopo pochi secondi la vicepresidente si riprende, e si piazza a fianco della collega fissandomi in modo tutt’altro che amichevole.
“Tutto a posto?”
“Sto bene, grazie Sona. Pare che siamo arrivate tardi.”
“Brillante deduzione Sherlock. Ora che ne pensate di dirmi, fuori dai denti, ciò che davvero volete da me?”
“Esattamente ciò che ti abbiamo detto. Aiutarti e proteggerti facendoti entrare nel Consiglio, e nel frattempo occuparci di quelli che a quanto pare sono i tuoi nuovi padroni. Solo dopo avremmo considerato se invitarti o meno nella nostra famiglia.”
“Davvero commovente. Perché ho la sensazione che tu stia mentendo? Ma a questo punto non importa. Piuttosto, che ne dite di fare un saluto al mio “amico chiaccherone”? Visto quanto l’ho tenuto in letargo, direi che non vede l’ora di divertirsi un po’. Boosted Gear!” con l’ormai familiare lampo rosso, materializzo il mio SG.
“Dunque è questo… un Longinus senziente. Ora il tuo comportamento mi è molto più chiaro. Avrei sperato di non dover arrivare a questo ma…”
“Sona, un portale si sta aprendo proprio sopra di noi, percepisco  almeno tre caduti. Credo ci convenga rimandare.” Lentamente, la diavola abbassa la mano, facendo svanire il cerchio. Quindi si avvicina a Tsubaki, che ne crea uno di teletrasporto.
Poco prima che svanisca, incrocio il suo sguardo. Ancora rabbia e frustrazione, ma stavolta mi pare di scorgere anche… tristezza?
[Partner, sappi che se non avessero deciso di mandare i rinforzi, ora saresti morto.]
Lo so benissimo Ddraig. Come so bene che da quando ho incontrato Reynalle, ho sempre avuto un corvo che mi tiene d'occhio.
[Hai ancora molto da imparare ragazzo.]
Bene, sarà meglio prepararsi per stasera, credo ci sarà parecchio da fare…


 
Sono svaccato su una delle panche della chiesa, mentre cerco con scarso successo di simulare interesse verso gli sproloqui di Mitelt.
“Eggià, d’ora in poi sarò la tua ombra, anche a scuola! Che ne dici, mi sta bene l’uniforme scolastica?” con un lieve bagliore, la biondina applica il metodo Bracchetti e si mette in posa esibendo l’uniforme della Kuoh.
A salvarmi da questo strazio è inaspettatamente Calawana, che si sta dirigendo verso l’ingresso del sotterraneo probabilmente per conferire con Reynalle.
“Mitelt, Dante, siamo in stato d’allerta, anche Freed ed Asia si siano scontrati con dei diavoli..” Cosa? Questi disgraziati la spediscono già in missione?
Mentre la donna sparisce nel passaggio, arrivano anche i due ragazzi scortati da Donnasiege.
“Dante!” appena mi vede Asia corre ad abbracciarmi. È chiaramente sconvolta, e non mi è difficile immaginare il perché.
Gli abiti di Freed macchiati di sangue, e il suo ghigno assatanato sono più eloquenti di mille parole.
“Va tutto bene, ora sei al sicuro.” Inizio ad accarezzarle la testa scossa dai singhiozzi.
“Noi… dovremmo proteggere le persone dal male, non ucciderle…” ah, ecco. Mi chiedevo come trattassero i caduti con i clienti dei diavoli. Ovviamente nel modo più drastico.
“Pfff, senti come frigna! Bisognerebbe mostrare orgoglio nel fare a pezzi i diavoli e i loro trastulli, è una santa missione dopotutto… kyehehe!” ma guarda come fa il pavone…
“E dimmi, a parte quello sfigatissimo contraente, quanti diavoli hai affettato?” il suo sorriso diventa una smorfia.
“E dimmi, tu farti una scarica di cazzi tuoi mai, eh?”
“Voi due, smettetela. Dante, siamo appena entrati in contatto col gruppo Gremory, voi avete capito qual è l’altro clan?” Mitelt nel frattempo reindossa il suo solito completo gotico
“Il casato Sitri. La leader del gruppo è la sorellina di Serafall Leviathan.” Il volto già cupo del caduto diventa ancor più scuro.
“Sempre peggio. Io vado a potenziare le difese, dite a Calawana di raggiungermi quando ha finito di sotto. Ed aggiornate William e gli altri, dovete essere pronti a tutto.” Una battaglia… che dici Ddraig, possono farcela contro quei due gruppi?
[Improbabile. Due diavole di alta classe e diversi diavoli reincarnati che fanno loro da scudo sono un boccone troppo grosso per quattro caduti di bassa classe, anche con il supporto di un curatore e molti esorcisti è un impresa disperata.]
Meglio approfittare dell’attacco per fuggire con Asia, allora.
“Asia, Dante, tutto bene?” William ci ha raggiunti, seguito alla spicciolata dal resto della truppa.
“Io sono a posto, ma Asia è un tantino sconvolta dalla sua prima epurazione. Oltretutto l’unico bersaglio abbattuto è un umano.”
“Seguitemi, ci vorrà un po’ prima che Reynalle-sama elabori un piano.” Ci guida fino alla sagrestia, evitata come la peste dal resto della combriccola.
 
Una volta accomodatoci su delle sedie, mi volgo verso il nostro insegnante.
“Sono consapevole che per voi tutto questo sia sconvolgente e duro da digerire, ma purtroppo non abbiamo alternative. Come ben sapete, i diavoli ottengono potere tramite i contratti con gli umani, sia esso un tesoro o pezzi di anime. Una volta scoperto un loro cliente, la scelta più logica è quella di abbatterlo, in modo da limitare così le entrate del nemico, e a tempo stesso salvare la sua anima o ciò che ne resta dalla dannazione eterna.”  Per la prima volta il suo volto fa trasparire qualcosa. Rassegnazione.
“Quindi non basta contrattare una volta per perdere per sempre la protezione di Dio?” Asia solleva lentamente il capo dal mio petto.
“No, Asia. Il nostro è un Dio misericordioso capace di perdonare i peccatori, se profondamente pentiti per i loro errori. Esistono anche contratti il cui pagamento è un anima intera o anche più d’una, ma questi casi sono ormai molto rari.” …forse...
“Posso farti una domanda personale, maestro?” William si volge verso di me lievemente incuriosito.
“Certo, parla pure.”
“Perché ti sei unito ai caduti? Non mi sembri il tipo da farsi scomunicare, o comunque allontanare da una chiesa cristiana.” Lui si irrigidisce per un istante, ma poi torna a sistemarsi comodamente sulla sedia.
“E’ da parecchio che non racconto la mia storia, ma non credo che mi dispiacerà dirla a voi due dunque…” chiude per un attimo gli occhi, prendendo un respiro profondo.
“…dovete sapere che appartenevo alla chiesa anglicana, ero considerato uno dei loro esorcisti più abili, specialmente nelle missioni di caccia urbana. Le epurazioni ovviamente non sono di dominio pubblico, e per tenere nascoste le caccie ai demoni ed altre creature oscure, di solito è necessaria una conoscenza del territorio, quindi un gruppo di esplorazione e sorveglianza, uno di supporto, e chiaramente dei validi combattenti. Io ero uno dei pochi ad eccellere in tutti e tre i campi.”
“Mentre gli altri in genere si specializzano?” lui annuisce.
“Durante una missione particolarmente difficile, uno dei nostri divenne bersaglio di alcuni diavoli, e fummo costretti a compiere una scelta. Il nemico era più forte di quel che ci aspettassimo, e i nostri cadevano uno dopo l’altro, perciò decisi di fare da esca, essendo quello con più chance di tenere impegnato il nemico abbastanza a lungo da permettere la fuga degli altri. Riuscii nell’impresa, ma ero gravemente ferito, e i diavoli mi erano quasi addosso, tuttavia venni salvato da dei caduti che mi portarono al sicuro e mi curarono. Una volta ripresomi, una di loro venne a farmi visita. Era Reynalle-sama, e mi riferì che i miei compagni erano al sicuro; dopo un po’ mi chiese cosa avevo intenzione di fare. Mi disse che avrebbe potuto riportarmi sulla Terra, ma che così mi sarei trovato nuovamente in situazioni simili, visto che gli angeli molto raramente si presentano sul piano materiale, a causa di un poco chiaro trattato di “non ingerenza” sui mortali. Mi propose così di unirmi al suo gruppo, promettendomi l’aiuto concreto suo e dei suoi compagni durante le missioni, e di sollevarmi da ogni dovere durante le rare volte in cui erano coinvolti i miei colleghi esorcisti. Dopo averci riflettuto qualche giorno decisi di accettare. Sapevo che poteva aver mentito, ma passaggio a casa a parte, tutto ciò che aveva detto era verosimilmente conveniente ad entrambi. Avrei potuto alleggerire il carico di lavoro dei miei ex-colleghi svolgendo missioni a me congeniali con compagni più che adatti allo scopo, inoltre, dovevo la vita a Reynalle-sama, e desideravo restituirle il favore.” 
“Perciò se ho capito bene, le volte in cui le chiese ed i Grigori si scontrano sono poche, giusto?”
“Già, dopotutto entrambi condividiamo un obbiettivo comune ed i più fanatici e rancorosi in genere vengono tenuti sotto controllo per evitare inutili scaramucce, sebbene molti di noi ufficialmente siano eretici da perseguire.” …William crede davvero a quel che dice? O sta solo cercando di tenerci buoni e tranquilli?
“Faremmo meglio a raggiungere gli altri, sembra che sia giunto il momento.” In effetti il brusio di sottofondo era cessato, perciò ci alziamo e raggiungiamo gli altri. 
 
Le panche erano state rimosse per permettere a tutti di riunirsi al centro della chiesa. Ci saranno almeno una quarantina di esorcisti radunati davanti all’altare su cui siede Reynalle, spalleggiata dagli altri tre.
“Aprite bene le orecchie perché non ho intenzione di ripetermi. Abbiamo individuato i due clan di demoni che gestiscono questa città, ma purtroppo siamo entrati in contrasto con loro ed un attacco è un eventualità tutt’altro che remota. Per questo il rituale di domani è stato anticipato stanotte.  Lo eseguirò personalmente e verrò assistita da una decina di voi. Gli altri si occuperanno della sorveglianza. Tutto chiaro? Asia, mi servirà anche il tuo aiuto, perciò seguimi nella Sancta sanctorum.” Rituale? Mai che mi dicano nulla… ma a che le serve Asia?
“Partner, c’è qualcosa che non va…”
…Capito.
Blocco la mia amica per un polso, quindi raccolgo tutto il mio coraggio.
“Avrei una domanda Reynalle-sama. Quale rituale deve richiedere la presenza di una guaritrice? Non sapevo che questo fosse un gruppo che ha tra i propri obbiettivi i sacrifici di sangue…” come speravo, oltre a delle occhiate seccate ed indignate per l’insinuazione, ed ovviamente lo sguardo furente di Reynalle, ci sono parecchie espressioni confuse e sgomente.
Ora la stronza dovrà vuotare il sacco, o rischierà di perdere la fiducia della maggior parte dei presenti.
“La cosa non riguarda certo un novellino come te, ma visto che non c’è stata occasione per spiegarlo, farò una sintesi per tutti. La missione prevede di testare sul campo il rituale della rimozione del SG, finora eseguito solo all’interno dei nostri domini, in ambienti controllati. Il soggetto del test è la nuova arrivata, arruolata proprio per questa ragione.”
…RIMOZIONE?!
Nei libri di William c’è scritto che gli SG sono legati alla vita del possessore, se fanno questo rituale…
Non sono l’unico ad inorridire. Anche lui e diversi altri esorcisti non hanno preso bene la cosa.
Perfino Mitelt, suppongo l’unica dei caduti a non essere già al corrente del piano, pare shockata.
“Sarebbe questo il motivo del rituale? Ma allora perché ha messo al corrente solo alcuni dei nostri e non il coordinatore? Se fosse per il rischio di fuga delle informazioni sarebbe stato meglio dirlo solo a William...” difatti alcuni esorcisti non erano sorpresi dalla spiegazione di Reynalle: i dieci coinvolti nel rituale, ovvero gli unici ad essersi mossi subito dopo il primo discorso.
“Perché…” ormai era chiaro che si stava arrampicando sugli specchi.
Si era cacciata nei casini da sola dando una giustificazione campata per aria, che ora poneva il sospetto che le alte sfere non fossero informate sulla nostra “missione”.
“Provo ad indovinare? Il vero obbiettivo è mettere le mani sul SG di Asia in modo che tu e quegli altri due possiate usufruirne personalmente senza il rischio che qualche superiore vi freghi il merito dandovi solo una pacca sulla spalla.” O magari sul culo, nel tuo caso, Yuuma-chan.
L’espressione omicida di quella zoccola, dei suoi due compagneros, e dei loro complici, mi fa capire di aver fatto centro.
Tieniti pronto Ddraig.
Senza farmi notare, infilo il guanto, e tengo vicina Asia, preparandomi al pandemonio stava per scatenarsi.
SBRAAANG!
Il portone della chiesa viene spalancato violentemente, mentre un fastidioso stridio e delle luci evanescenti segnalano che la barriera protettiva è caduta.
Tempismo perfetto!
Approfitterò dell’attacco dei Sitri e dei Gremory per…
“Sono spiacente di interrompere questo dibattito sul più bello, ma credo di potermi definire una parte in causa, perciò…” ad aver spalancato la porta è una giovane incappucciata, ma ad aver parlato è un ragazzo vestito con abiti nobiliari e dall’aspetto delicato, scortato da altre due ragazze.
“Sono Diodora Astaroth. Vi prego, abbiate cura di me.”
…ma questo coglione chi cazzo è?!
 
 

Rooibos: varietà del tè rosso originaria dell’Africa.


 
 
Angolo dell’autore


 
Ed eccoci qua! Questo è il penultimo capitolo dedicato al primo volume della novel.
Finalmente Dante e Sona hanno avuto il loro confronto, e quest’ultima pare aver rinunciato al reclutamento del nostro eroe (forse); ho inoltre approfondito un pelo il personaggio di William, finora rimasto nell’ombra, e conto di dargli un ruolo importante nei prossimi capitoli.
La scena del té corretto é tratta da Supernatural, ed è un idea di quella sagoma di Bobby Singer.
Riusciranno Dante ed Asia a conservare il fondoschiena intatto? Vi aspetto tra 2 settimane per la conclusione del primo atto. Saluti!
 
 
 
   
 
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