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Autore: kamy    31/08/2016    3 recensioni
Steve trova Tony confuso e sperduto sotto la pioggia. Cos'è successo a Stark? Il Capitano riuscirà ad aiutarlo?
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.4 Nessun sintomo

Steve si sporse in avanti e pulì la bocca di Tony da dei rimasugli di omelette.
"Ti piacciono proprio tanto le uova, vero?" domandò.
Tony lo scostò con un gesto secco, grugnì e arricciò il labbro.
"Mettiamo in chiaro che odio essere trattato come un bambino indifeso, ti va?".
Steve arrossì e tirò indietro la sedia, mordendosi il labbro.
"Mi dispiace Stark" rispose. Si alzò in piedi ed iniziò a prendere i piatti sporchi dal tavolo.
"Gli altri dovrebbero arrivare a minuti". Aggiunse, rendendo più atono il tono.
Tony prese a dondolare sulla sedia, guardandosi i piedi intensamente.
"Non volevo offenderti" borbottò. Sbuffò, si passò la mano tra i capelli e si alzò. Barcollò, scivolò in terra e grugnì frustrato.
"Sembro un bambino incapace come al solito". Fece forza per rizzarsi, la testa gli girò e ricadde seduto.
Steve lo raggiunse, si piegò e gli porse il braccio.
"Tony, sei il mio miglior elemento e potranno confermarlo tutti. Se sei ridotto così, vuol dire che ci sarà qualcosa di grosso sotto" lo rassicurò.
Tony si aggrappò al suo braccio, fece leva tirandosi in piedi e deglutì.
"Non riesco a camminare" ammise.
Steve lo sollevò, prendendolo in braccio e lo riportò alla sedia, facendolo accomodare.
"Allora non lo fare. Appena Banner sarà qui, ti faremo controllare" promise.
Si sentì il trillo del campanello seguito da dei possenti colpi alla porta, che la fecero tremare.
"Sono arrivati gli altri. Resta lì" disse Rogers.
Tony lo guardò scomparire oltre la cucina, sentì dei rumori e delle voci, sporse il capo.
"Romanoff?" chiese. Natasha avanzò, sorrise appena e lo guardò.
"Qualcuno ha problemi di memoria, eh?".
Thor si affacciò da dietro la porta.
"Uomo di Metallo?" domandò. Wanda lo afferrò per un braccio e lo strattonò, allontanandolo dalla porta della cucina.
"Non riusciamo a trovare Vision a casa sua" spiegò Banner.
"Bruce, potresti andare a visitare Tony? Credo sia fisicamente provato" gli disse Steve.
"Nessuno entri in cucina oltre Banner, Nat e Steve. Non mettiamogli altra confusione" ordinò Clint con voce matura.
"Lasciali entrare" protestò Tony. Natasha gli poggiò la mano sulla spalla, negò con il capo.
"Meglio che prima ti fai controllare" suggerì. Tony la guardò aggrottando la fronte, voltò il capo osservando Banner sorridere gentilmente chinandosi su di lui.
Steve entrò nella stanza e chiuse la porta della cucina, dall'altra parte si sentiva un brusio incessante. Rogers incrociò le braccia al petto e rimase immobile, appoggiato all'uscio.
"Ti dispiace se ti visito, Tony?" chiese Bruce. Tony strinse le labbra, si poggiò contro lo schienale della sedia e aggrottò la fronte.
 "Lei è specializzato in chimica e radiazioni, è sicuro di poter visitare qualcuno?" domandò. Natasha ridacchiò voltandosi di lato.
Steve sorrise e chinò il capo, guardandosi i piedi.
Bruce sospirò appena, tirò fuori una lucina e gli controllò gli occhi, strinse le labbra e tirò fuori uno strumento che poggiò sul polso di Tony.
"Non hai traumi cranici, e sembri stare come al solito, fisicamente". Guardò lo schermo dello strumento controllando la pressione e il battito.
"Forse è meglio fare un'analisi del sangue, perché qui sembra tutto come al solito".
Steve ticchettò con il tallone del piede sulla porta e sospirò.
"Nat, hai provato a contattare Pepper? Tony ha detto che tra loro non andava bene" sussurrò roco.
Tony alzò di scatto la testa.
"Cos'è successo con Pepper?". Natasha si morse il labbro spostando il peso da un piede all'altro, sospirò e scosse il capo.
"Mi dispiace dirtelo così, ma ti ha lasciato".
Steve si allontanò dalla porta e strinse i pugni, fino a sbiancare le nocche.
"Banner, Tony era abbastanza ubriaco quando l'ho trovato. O almeno sembrava" sussurrò.
"Non credo sia l'effetto della sbornia, Steve" mormorò Bruce. Tony tremava appena, Natasha gli strinse la spalla e lo guardò.
"Mi dispiace tanto". Tony alzò lo sguardo, negò con il capo e deglutì.
"Devo trovare una soluzione" sussurrò.
Steve mise le mani dietro la schiena e negò.
"Mi chiedevo se quella che mi sembrava sbornia, potesse essere un sintomo" ribatté.
Raggiunse Tony e lo guardò in viso.
"La troverai, ci riesci sempre" lo rassicurò.
Tony scosse il capo, chiuse gli occhi e sentì una forte nausea.
"Devo ...". Natasha lo sollevò, lo fece poggiare a sé e gli carezzò la schiena.
"Lo accompagno" disse. Bruce la guardò uscire, sospirò e si sedette strofinandosi gli occhiali.
"Steve, non ha alcun sintomo fisico che giustifichi né la perdita di memoria, né il malore. Posso fargli delle analisi più profonde al laboratorio, ma credo dipenda da altro". Si rimise gli occhiali.
"E non la sua invenzione, 'sta volta. Erano proiezioni olografiche di ricordi, non andava a modificare gli originali, li proiettava solo in modo che il soggetto potesse superarli".
Steve si morse il labbro e piegò in avanti la schiena.
"Possiamo solo sperare che si salvi da solo, come sempre" gemette.

  
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