Sporca, rovente, fetida.

Anakin sentiva la lava scorrergli addosso ed insinuarglisi prepotentemente nella carne, nelle ossa, forse persino fin dentro le vene. Sentiva il calore consumarlo completamente e non capiva se si trattasse solamente di quel fiume di lava e lapilli, oppure del cieco odio che andava pian piano a corroborare il suo cuore.

Sollevò il capo a fatica e con lo sguardo andò in cerca del suo Maestro, Obi Wan: Lo osservò in silenzio mentre si allontanava, la sua spada laser fra le mani e nessuna traccia di compassione, pietà o ripensamento di alcun genere.

Lo avrebbe lasciato morire lì, in quella fiumara incandescente.

Proprio lui, che per tanti anni aveva giurato di proteggerlo e prendersene cura, lui che per Anakin era stato quanto di più vicino vi fosse ad un padre; il suo Maestro, il suo mentore, il suo migliore amico.

Sarebbe stato lui la causa della sua morte, lui assieme a tutti gli altri Jedi.

Lo avevano ingannato, per anni gli avevano fatto credere di essere dalla sua parte e di volerlo aiutare ad accrescere i propri poteri, per poi – invece – essergli sempre di ostacolo ed impedire lui di sprigionare il suo vero potere, la sua vera Forza.

Poco importava se adesso erano tutti morti, se avevano già pagato a sufficienza per tutto il male che avevano fatto; Anakin credeva che non fosse ancora abbastanza e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di compiere la sua estrema vendetta, se solo oramai non fosse stato troppo tardi.

Una singola lacrima scivolò rabbiosa lungo il volto del giovane.

Sentiva la morte vicina, sapeva che si trattava solamente di una manciata di secondi, e così chiuse gli occhi e rassegnato si abbandonò alla propria sorte, attendendo in silenzio che la Signora in Nero lo accogliesse fra le sue braccia, per ricongiungerlo a sua madre.

Attese, e attese, e attese ancora.

La Morte, tuttavia, faticava a raggiungerlo.

Anakin si contorse dal dolore, gridò con tutte le sue forze fino a lacerarsi le corde vocali, i polmoni annebbiati dal fumo, quei pochi muscoli ancora in grado di muoversi del tutto pietrificati dalla fatica. L'odio, quell'insaziabile senso di rabbia e la sete di vendetta, continuavano ad ardere senza sosta dentro al suo cuore, più potenti e devastanti di quello stesso fiume dentro al quale la vita di Anakin era appena ad un passo dallo spezzarsi.

E la Morte, d'innanzi ad essi, non poté fare altro che arretrare, impotente ed annientata.