03/09/2016
1 recensioniIl corso di un amore semidivino
(e di strambi appuntamenti)
(e di strambi appuntamenti)
- Di ragazzi gelosi e gite al mare
Il sole batteva forte – troppo forte – per i gusti di Nico.
Il figlio di Ade era rannicchiato in posizione fetale sotto l’ombrellone multicolore con l’asciugamano come coperta. Il mare, doveva ammetterlo, era di un colore stupefacente, ma lui non ci pensava nemmeno a lasciare il suo rifugio all’ombra. Poco gli importava delle occhiate curiose dei bagnanti per la sua comica sistemazione. Il semidio guardava con aria assorta il suo fidanzato che stava prendendo il sole accanto a lui.
In quel momento Will aprì gli occhi e lo guardò, non aveva commentato la posizione di Nico e il ragazzo gliene era grato. Dopotutto, era solo colpa di quel biondo da strapazzo se tutti e due si trovavano in spiaggia. Il figlio di Ade gliel’avrebbe fatta pagare cara, già pregustava il dolce sapore della vendetta.
«Sicuro di non voler venire?», chiese il maggiore speranzoso. Nico scosse impercettibilmente la testa. Con una scrollata di spalle l’altro si alzò e si buttò, senza tante cerimonie, a mare. Un ragazzo biondo e muscoloso passò davanti a Nico con gli occhi fissi su Will, come un cacciatore che ha stanato la sua preda. Il moro l’aveva già notato prima ma, per quieto vivere, aveva lasciato perdere; quello era il momento perfetto per mettere in chiaro che Solace era la sua preda e gli scoccò un’occhiataccia da manuale.
Il mortale al posto di correre terrorizzato, come aveva dato per scontato Nico, gli lanciò un’occhiata intenerita come se lui fosse un cucciolo di cane che giocava a rincorrersi la coda. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso – nessuno guarda così Will o me – pensò il figlio di Ade – soprattutto non un pallone gonfiato appena uscito dal lettino abbronzante.
Nico si tolse l’asciugamano – cercando in tutti i modi di farsi notare dal mortale – e con calma studiata si spalmò la crema solare (rigorosamente a schermo totale), per tutto il corpo. Si alzò incerto camminando sulle pietre bollenti fino alla riva. Facendo appello a tutta la sua forza di volontà avanzò finché l’acqua fredda gli lambì la pancia e abbracciò Will da dietro.
Il ragazzo aveva le spalle riscaldate dal sole e anche le sue labbra lo erano quando Nico vi depositò un bacio passionale davanti lo sguardo scocciato del mortale.
«E questo per cos’era?», chiese il figlio di Apollo.
«Perché, devo avere un pretesto per baciare il mio ragazzo?», disse Nico.
E il sorriso che gli regalò Will gli scaldò il cuore.
Il figlio di Ade era rannicchiato in posizione fetale sotto l’ombrellone multicolore con l’asciugamano come coperta. Il mare, doveva ammetterlo, era di un colore stupefacente, ma lui non ci pensava nemmeno a lasciare il suo rifugio all’ombra. Poco gli importava delle occhiate curiose dei bagnanti per la sua comica sistemazione. Il semidio guardava con aria assorta il suo fidanzato che stava prendendo il sole accanto a lui.
In quel momento Will aprì gli occhi e lo guardò, non aveva commentato la posizione di Nico e il ragazzo gliene era grato. Dopotutto, era solo colpa di quel biondo da strapazzo se tutti e due si trovavano in spiaggia. Il figlio di Ade gliel’avrebbe fatta pagare cara, già pregustava il dolce sapore della vendetta.
«Sicuro di non voler venire?», chiese il maggiore speranzoso. Nico scosse impercettibilmente la testa. Con una scrollata di spalle l’altro si alzò e si buttò, senza tante cerimonie, a mare. Un ragazzo biondo e muscoloso passò davanti a Nico con gli occhi fissi su Will, come un cacciatore che ha stanato la sua preda. Il moro l’aveva già notato prima ma, per quieto vivere, aveva lasciato perdere; quello era il momento perfetto per mettere in chiaro che Solace era la sua preda e gli scoccò un’occhiataccia da manuale.
Il mortale al posto di correre terrorizzato, come aveva dato per scontato Nico, gli lanciò un’occhiata intenerita come se lui fosse un cucciolo di cane che giocava a rincorrersi la coda. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso – nessuno guarda così Will o me – pensò il figlio di Ade – soprattutto non un pallone gonfiato appena uscito dal lettino abbronzante.
Nico si tolse l’asciugamano – cercando in tutti i modi di farsi notare dal mortale – e con calma studiata si spalmò la crema solare (rigorosamente a schermo totale), per tutto il corpo. Si alzò incerto camminando sulle pietre bollenti fino alla riva. Facendo appello a tutta la sua forza di volontà avanzò finché l’acqua fredda gli lambì la pancia e abbracciò Will da dietro.
Il ragazzo aveva le spalle riscaldate dal sole e anche le sue labbra lo erano quando Nico vi depositò un bacio passionale davanti lo sguardo scocciato del mortale.
«E questo per cos’era?», chiese il figlio di Apollo.
«Perché, devo avere un pretesto per baciare il mio ragazzo?», disse Nico.
E il sorriso che gli regalò Will gli scaldò il cuore.
Notes
Salve! Spero che la storia vi sia piaciuta. Questa è la prima di una serie di flash sui miei patati! Spero di riuscire a pubblicare ogni settimana.
Recensite in tanti!
little_psycho
*sparge caramelle gommose blu*