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Autore: Larrystattoos    03/09/2016    0 recensioni
"Chi lo dice che nella vita abbiamo un unico grande amore?"
In cui Sirius è combattuto tra i sentimenti per quello che credeva l'unico amore della sua vita ed Harry, Harry è deciso a far valere le sue idee e Remus si accerta che Sirius non faccia danni.
past!James/Sirius, Harry/Sirius
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il rientro a Grimmauld Place non è stato esattamente come avevano immaginato. Quando uno sconvolto Harry arriva con i fratelli Weasley, Sirius non riesce ad esserne completamente felice. Nell’attesa di notizie sulla condizione di Arthur, vorrebbe solo stringere a sé Harry e togliergli quell’espressione colpevole dal viso a forza di baci, ma sa che non può farlo, non davanti i Weasley, così l’unica cosa che fa è guardarlo sperando capisca il suo messaggio. Non è colpa tua. Ti amo. Harry lo guarda solo un attimo prima di attaccarsi alla sua bottiglia di Burrobirra.
Quando, la mattina dopo, arrivano le buone notizie e tutti si preparano per andare a trovare Arthur, Harry si permette di seguire Sirius in cucina e, finalmente, baciarlo, aggrappandosi a lui come un naufrago ad un salvagente. Quando i loro polmoni sono a corto di ossigeno, si staccano. –Bentornato- è la prima cosa che dice Sirius prima di baciarlo di nuovo, incapace di stargli lontano per troppo tempo.
Harry si perde nei baci di Sirius, scollegando la sua mente. Non riesce tuttavia a tenersi dentro il peso che gli grava sulle spalle, così confessa a Sirius la verità sul sogno. –Io ero il serpente. È colpa mia- continua a ripetere, le mani strette alla maglietta di Sirius mentre il padrino lo stringe a sé.
-Ehi, non è colpa tua. Capito? Non. È. Colpa. Tua.- mormora Sirius tra i suoi capelli. Continua a ripeterlo fin quando non sente Harry rilassarsi contro il suo corpo e pronto a tornare dagli altri.
 
Man mano che i giorni passano e il signor Weasley guarisce, l’umore degli abitanti di Grimmauld Place migliora notevolmente e il Quartier Generale si riempie, rendendo più complicato per Harry e Sirius stare un po’ da soli. Dato che nessuno sa della loro relazione, sono costretti ad essere furtivi al massimo ed evitano di isolarsi in altre stanze in presenza di Moody.
La Vigilia di Natale, Remus fa il suo ingresso a Grimmauld Place, salutando tutti con un abbraccio. Harry, al solo pensiero che lui sa,arrossisce. Il lupo mannaro ridacchia a quella reazione. –Va tutto bene.-
Soltanto dopo cena, con la scusa di chiedergli di raccontare cosa è successo ad Arthur, lo prende da parte. Sirius fa per seguirlo, ma Remus scuote leggermente la testa e l’uomo si siede di nuovo, rassegnato.
Remus conduce Harry in salotto e lo fa sedere, prima di sedersi a fianco a lui.
-Non vuoi parlare del signor Weasley, vero?- chiede Harry.
Remus sorride. –No. Voglio sapere se sei felice.- Quel con Sirius rimane non detto, ma entrambi sanno che è quello il vero argomento della conversazione.
Harry sorride pensando al suo padrino. –Sì- dice deciso.  –Sirius mi rende davvero felice, Remus. Non mi sono mai sentito così in pace, nonostante tutto quello che sta accadendo. Probabilmente ti sembrerà strano dato che tu lo hai visto anche con mio padre, ma lo amo davvero. E sono sicuro che lui ama me, e se mi ama anche solo la metà di quanto amava mio padre mi basterebbe.-
Remus lo guarda senza parlare per lungo tempo, a tal punto che Harry si chiede se ha detto qualcosa di sbagliato, quando l’uomo comincia a parlare.
-Hai ragione. Inizialmente mi sembrava una situazione assurda e, lo ammetto, per un po’ ho pensato che Sirius ne avesse fatta una delle sue. Non volontariamente, certo- si affretta a dire quando Harry sembra sul punto di interromperlo, -Ma vedi, Sirius amava davvero tuo padre. Ed è stato malissimo quando James l’ha lasciato. Non l’ha mai dimenticato, ma tu hai fatto in modo che tornasse ad amare e credimi, se ti dico che ti ama molto più di quanto abbia mai amato James. Da quando state insieme, Sirius è molto più felice. Tu l’hai reso più felice di quanto l’abbia mai visto.-
Dopo aver fatto un respiro profondo, conclude. –Anche se inizialmente non lo pensavo, si vede che siete fatti l’uno per l’altro. Conosco Sirius e credimi se ti dico che nessuno ha mai avuto un effetto tanto positivo su di lui. Perciò, contate su di me per qualunque cosa.-
Harry lo guarda con il cuore a mille, non sapendo cosa pensare. Sapeva che Remus li appoggiava, ma quello che gli ha detto è molto più di quanto avesse mai sperato. Non solo li supportava, credeva in loro. E, inspiegabilmente, il suo giudizio per lui valeva molto. Così lo abbraccia di slancio, affondando il viso nella sua spalla. –Grazie, Remus.-
Si staccano e Remus gli sorride. –Meglio andare, prima che Sirius pensi che ti ho ucciso.-
Mentre tornano in cucina incrociano Sirius, che si rilassa visibilmente vedendoli entrambi tranquilli. Harry allunga automaticamente una mano e Sirius fa incrociare le loro dita. –Andiamo- mormora l’uomo. –Voglio darti il mio regalo.-
-Non è ancora mezzanotte e non ho salutato i Weasley- sussurra Harry di rimando, arrossendo quando incrocia lo sguardo di Remus, che li sta osservando con un sorriso dolce sulle labbra.
-Li saluto io per te, dico loro che eri esausto e sei andato a letto- si intromette il lupo mannaro.
Con un sorriso di ringraziamento, Harry si lascia condurre nella stanza di Sirius.
 
Il pacchetto che Sirius porge ad Harry è molto piccolo. Sirius tentenna un po’ prima di darglielo ed Harry se ne accorge, ma non dice nulla. Lo apre con cautela e, in una scatolina, c’è una chiave. Harry alza gli occhi, la domanda ben evidente, e trova Sirius intento a fissarlo.
-È la chiave della casa in cui ho vissuto dopo la scuola- spiega l’uomo. –Harry, so che è presto per chiedertelo, so che tu sei giovane e hai già una casa, ma... vieni a vivere con me. Quest’estate. In un posto che non sia pieno di brutti ricordi o persone ad ogni ora, in un posto che non ci ricordi la guerra. Un rifugio sicuro in cui nascondersi quando tutto è troppo. Vorrei avere un posto solo nostro, e tu?- chiede, abbassando la testa e prendendogli una mano.
Nel momento in cui Sirius alza gli occhi, trova Harry in lacrime. –Oddio, forse sto correndo troppo- si allarma. –Scusa piccolo, non volevo farti stare mal...-
-Sì- dice Harry, e la sua voce suona decisa nonostante le lacrime. –Sì, voglio venire a vivere con te. Sì, voglio un posto che sia solo nostro. Ti amo, Sirius Black, e questo è il regalo migliore che potessi farmi.-
Sirius non esita ulteriormente e si lancia sulle sue labbra. Immediatamente il bacio assume connotati diversi. Le mani di Harry scivolano sotto il maglione, accarezzandogli tutta la schiena.
-Fai l’amore con me- sussurra Harry sulle sue labbra, avvicinandolo a sé.
Sirius si allontana leggermente. –Sei sicuro?-
In risposta, Harry si stende, trascinando il padrino su di sé. –Mai stato più sicuro.-
Sirius, con un sorriso, torna a baciarlo.
 
-Non vedo l’ora che sia estate- sospira Harry, lo specchio tra le mani.
-Non dirlo a me. Voglio passare ogni singolo minuto di quei mesi fuori da qui, a casa nostra- e quel nostra suona così bene che Harry si sente scaldare. Sorride in direzione di Sirius e vede che l’uomo lo sta guardando assorto.
-Cosa c’è?- chiede, arrossendo leggermente.
-Nulla, pensavo…-
Il ragazzo gli lancia un’occhiata interrogativa, spronandolo silenziosamente a continuare.
-È che… Potremmo essere già in guerra, in estate… anche domani, anche tra un mese… E voglio che tu sia al sicuro- dice, dopo qualche istante di pausa.
Harry ride sarcastico. -È me che Voldemort vuole, lo sappiamo bene. Non sarò mai al sicuro, non finché questa guerra non sarà finita.-
-Farò di tutto affinché tu non corra rischi, lo sai.-
-Non se tu rischi la vita per me…- mormora Harry.
-Ehi- Sirius sfoggia la sua migliore espressione rassicurante. –Non ho intenzione di morire, ma se proprio devo, sarò felice di farlo proteggendo le persone che amo.-
Nel vederlo ancora incerto, Sirius continua. –Ascolta, Harry- dice, -Sconfiggeremo Voldemort e avremo una vita normale, in cui non preoccuparsi per un pazzo sadico che vuole farci fuori, okay?-
Guardando gli occhi grigi di Sirius che lo implorano di credergli, il peso sul suo petto si allevia leggermente. –Okay- sorride. 
 
I mesi successivi passano velocemente per Harry, tra lo studio e le riunioni dell’E.S., e prima che riesca a rendersene conto, arrivano le vacanze di Pasqua. Contro il volere di Hermione (“I G.U.F.O. si avvicinano Harry, devi studiare se vuoi passare gli esami!”), Harry decide di tornare a Grimmauld Place per stare qualche giorno con Sirius. L’uomo non potrebbe essere più felice e, in quei giorni, fa di tutto affinché lui ed Harry possano trascorrere quel poco tempo insieme senza pensare ad altro che a loro due. Ancora si stupisce dell’effetto che quel ragazzo ha su di lui, di come Harry sia stato in grado di cambiarlo, di renderlo meno impulsivo e orgoglioso e più simile all’uomo che era prima di Azkaban. È tuttavia ancora arrabbiato perché non può rendersi utile durante le missioni dell’Ordine e questo ha provocato non poche discussioni con Harry che, pur comprendendo la sua frustrazione, è internamente felice del fatto che il suo uomo non rischi la vita ogni giorno. Particolarmente accesa, però, era stata quella discussione di metà giugno.
Harry aveva chiamato Sirius con il suo specchio e aveva notato subito l’aura scura che emanava l’uomo.
-Cos’è successo?- si era allarmato.
-Niente, cosa vuoi che succeda? Questo è il punto: non succede mai niente qui, non per me!- era scattato.
Harry aveva sospirato. Non era la prima volta che ne parlavano ma non arrivavano mai ad una vera e propria svolta. -Lo sai, Sir, è per il tuo bene.-
-Il mio bene un corno! Sono chiuso qui, nella casa da cui sono fuggito a sedici anni, da mesi. MESI! Mi sembra di essere ritornato ad Azkaban!- ed Harry lo sa, come ci si sente, ma non può fare nulla per cambiare le cose. –Sirius, amore, calmati, ti prego. Vedrai che quando Voldemort uscirà allo scoperto e ci sarà da combattere, sarai in prima linea, ma ora, quando nessuno sa o crederebbe mai alla tua innocenza, è meglio così, per quanto terribile possa essere!- dice Harry, come ogni volta. Ed ogni volta crede, spera, che Voldemort non cominci ad attaccare. Non tanto presto. Non finché non avranno trovato un modo per ucciderlo. E, come sempre, Sirius sembra spegnersi a quelle parole ad Harry vorrebbe solo stringerlo tra le braccia e consolarlo, perché, anche se è un uomo adulto, non vuol dire che non abbia bisogno di sicurezze e di amore, soprattutto dopo 12 lunghissimi anni ad Azkaban.
Si guardano negli occhi attraverso lo specchio, gli occhi in tempesta dell’uomo in quei pozzi verdi, calmi e sicuri.
-Ti amo- esala Sirius, e quest’affermazione è così fuori luogo e distaccata dalle parole precedenti che, per Harry, suona ancora più perfetta. Perciò, sorride. –Ti amo anche io.-
E la discussione finisce lì.



Hello popolo di EFP! 
Sono tornata con un nuovo capitolo e, per la vostra gioia (?), vi comunico che il prossimo sarà l'ultimo. Un po' mi dispiace mi ero affezionata a questa storia, nonostante tutto.
Un piccolo avviso: tra poche ore parto e tornerò giovedì, quindi prima di allora non potrò pubblicare :( Pazientate qualche altro giorno e conoscerete il finale!
Grazie a tutti voi che state leggendo, ci si rivede giovedì! :) 
  
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