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Autore: Jennina e Klaretta    31/03/2005    4 recensioni
La vita di Ginny è sconvolta dalla guerra, vecchi sentimenti riaffiorano, Fantasmi di un passato che pensava dimenticato tornano a tormentarla...cosa succederà?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle due delle persone che mi hanno aiutato a crescere come autrice e come persona. Grazie perchè ci siete sempre e mi fate sognare con voi.Con una montagna di affetto alle due Elene della mia vita.^^ Klaretta

CAPITOLO 1

Il lungo corridoio era silenzioso, tutti i pazienti erano stati visitati e chi poteva era già sotto le coperte. Si sentivano solo i suoi passi uniti ai sospiri di dolore dei pazienti più gravi, l'enorme orologio a cucù nella sala d'attesa segno due rintocchi. La medimaga si ritrovò ad alzare lo sguardo su quell'orologio, più lo guardava più pensava:

”quella cosa è orribile”

si chiedeva come era possibile che qualcuno avesse avuto la malsana idea di metterlo lì, in quel luogo dove il tempo era così relativo e a volte odioso.

Mentre continuava a fissarlo, il silenzio ovattato e irreale, e i sospiri dei pazienti si mi schiavano ai mille pensieri pigri che le affollavano la mente.

Quella era stata, in definitiva, una nottata fiacca, senza particolari eventi degni di nota, eppure tutto l'ospedale era come pervaso da un senso di ansia e di attesa, come se da un momento all' altro dovesse scatenarsi l'inferno , come se anche quei muri sapessero che in quel momento si stava svolgendo una delle più sanguinose battaglie di questa seconda guerra. Un brivido le corse giù per la schiena, si strinse nel maglioncino oramai logoro di un colore indefinibile tra il verdino e il grigio. Il pensiero che i suoi fratelli fossero là fuori a rischiare la vita la spaventava e la faceva sentire inutile.

Il suo collega era scomparso nel cucinotto per preparare il caffé, poteva sentire il rumore degli sportelli che sbattevano ma le sembrava che quel piccolo rumore fosse lontano chilometri da lei.

Come un flash le tornò in mente la soleggiata mattina dei diplomi dei suoi migliori amici.

Sua mamma guardava con orgoglio il piccolo Ron e anche Harry e Hermione, che nelle loro divise speciali sorridevano fieri e preoccupati allo stesso tempo. Per la tensione Hermione era scoppiata a piangere e Harry era stato li per consolarla, erano talmente carini.

Quel giorno avevano reso finalmente nota la loro storia. L'anno dopo era stato triste....sapeva che loro tre si stavano allenando per diventare auror e lei non riusciva a liberarsi dal senso di inadeguatezza. Appena diplomata aveva fatto la sua scelta: sarebbe diventata medimaga perchè non poteva rimanere per sempre la piccola di casa, nonostante le prime titubanze e lo sgomento nel realizzare a cosa andava incontro, aveva capito presto che era stata la scelta giusta, essere medimago la faceva sentire completa e appagata.

Tutti cambiano e anche lei era cambiata, non era più una bambina innamorata dell'eroe nazionale, indistinguibile in mezzo a una massa dai capelli rossi. era diventata grande, era diventata più forte...eppure aveva perso parte di quella dolcezza che la contraddistingueva. Aveva visto troppi orrori per rimanere una sognatrice.

Il tempo per i sogni oramai però era passato, quella stramaledetta guerra stava facendo terra bruciata dei sogni di chiunque, lei ora doveva solo pensare a curare i soldati e le persone che arrivavano in ospedale. Poteva solo sperare che un giorno le cose tornassero a loro posto, e come a ricordarle che nulla era andato a posto, il bracciale che portava al polso destro si illuminò cominciando a bruciare. Significava che una delle passaporte collegate ai campi di battaglia era stata attivata.

Corse nella stanza di ritrovo. I soldati arrivati stavano bene.. erano tanti, feriti e shoccati..ma tutti si reggevano con le proprie gambe. Circa un'ora dopo, arrivarono anche i suoi migliori amici, nel vedere che tutti e tre stavano sufficientemente bene, il peso sul suo cuore si allegerì, corse loro incontro

<< come state? Dio Harry siediti...ora ti fascio la gamba >>

Si passò una mano sugli occhi, stavano bene. Ron aveva il naso rotto e una mano ferita, e Mione un sopracciglio spaccato e zoppicava leggermente..ma in un paio di giorni sarebbero stati come nuovi. Si ritrovò a sorridere scioccamente, ora che sapeva che stavano bene poteva tornare a lavorare.

<< io devo andare. se avete bisogno chiamatemi, comunque ora vi mando un'infermiera....ho avuto così paura ragazzi!! >>

Si slanciò per abbracciarli, e loro ricambiarono questo gesto d'affetto con gioia. Anche loro avevano avuto paura.

<< WEASLEY CORRI. SALA VISITA 6 >>

Virgina sobbalzò. Era raro che Robert la chiamasse per cognome...ed era la prima volta in 3 anni che lo sentiva urlare. Si sistemò il camice e impugnando la bacchetta corse verso di lui.

Nella stanza erano già in cinque a muoversi attorno a un corpo. Sembrava non essere rimasto un solo centimetro di pelle sana.

<< è stato torturato Ginny. Non è un bello spettacolo. se non te la senti non ti posso biasimare davvero.....è sempre difficile se si conosce il paziente >>

Se prima era preoccupata ora era terrorizzata. Bill...Charlie...chi c'era in battaglia che lei conosceva?O mio Dio no ti prego...non loro. ..

Ma vide dei capelli biondi...non potevano essere loro. Ed egoisticamente si ritrovò a ringraziare il cielo.

In tutta la stanza il cuore del ragazzo batteva magicamente amplificato.. ma era sempre più lento e flebile. La piccola Weasley scosse la testa, non se ne sarebbe andata.. non era pò la timida Ginny che scappa davanti ai problemi.

Quando si avvicinò due infermiere si scostarono per farla passare. Quello che vide la congelo, il suo viso era deformato dal terrore, nella testa di Ginny rimbombava una sola frase "NON può essere lui... ti prego non lui", ma guardando il suo volto non vi erano stati più dubbi: capelli biondo chiaro, color del sole estivo, pelle pallida ora quasi cianotica e quelle labbra sottili che conosceva meglio delle proprie. La bacchetta le cadde di mano con un rumore sordo, il suono rimbombò per tutta la stanza.

Il cuore stava rallentando pericolosamente i battiti, qualcosa dentro di lei si spezzò, il cuore le si strinse nel realizzare cosa stava accadendo, e piano il dolore la invase bloccandola.

Solo una cosa riuscì a pronunciare con voce flebile, quasi strozzata " Draco "

Fine primo capitolo……

Per favore siate clementi è la prima FF che scriviamo a 4 mani, fateci sapere cosa ne pensate!!!

Baci

Jennina&Klaretta

  
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