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Autore: MIKI 2_0    04/09/2016    2 recensioni
Sono passati circa dodici anni da quando Naraku è stato sconfitto e la vita di tutti trascorre in pace e tranquilla…improvvisamente però, nel buio della notte, Kagome e Inuyasha vengono attaccati di soppiatto, e l’anima del mezzodemone viene sottratta. Cosa c’è sotto? Quale identità si cela dietro quest’attacco?
Con Inuyasha e Kagome fuori gioco, e Sango e Miroku che vegliano su di loro, toccherà a Khoaku, Rin, Shippo e Sasuke, primogenito di Inuyasha, mettersi in cammino e scoprire cosa sta succedendo…
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kohaku, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kagewaki era in piedi, con affianco Gesshin e Koran e dietro tutti i demoni che lo seguivano, brandendo la spada
- Gesshin, qualcosa non va – disse mentre aveva fatto fuori qualche demone per provarla – Sembra sia una normalissima spada! –
- Solo io riesco ad usarla alla perfezione –
- Già, peccato che ora appartenga a me, così come anche la tua vita, e se provi a sottrarmela ti faccio tornare in un batter d’occhio da dove sei venuto –
Gesshin avrebbe fatto fuori quel tizio in meno di un minuto, ma gli era bastato dare un’occhiata all’anfora per capire che la barriera che la proteggeva era collegata alla sua vita: se Kagewaki moriva la barriera si autodistruggeva, distruggendo così anche l’anfora. Così dopo aver tirato un sospiro gli disse – Devi imparare a gestire le varie tecniche –
- Cosa sai dirmi su queste tecniche? – Kagewaki era sempre più irritato
- Sono l’esatto opposto delle tecniche di Tessaiga….prova con il Meido Zangetsua: apri uno collegamento con l’aldilà e puoi riportare indietro qualcuno che si trova laggiù. Questa però è una tecnica che si può usare solo una volta per ogni ciclo lunare, e non vale per chi è già stato riportato in vita! –
- Bene, dimmi come fare –
- Chiudi gli occhi e ascolta la spada –
Così fece, si concentrò e cominciò a sentire una forza fluire dal manico della spada fin sulle sue braccia, per poi diffondersi in tutto il corpo. Senza pensarci gli venne naturale
- Meido Zangetsua!!! –urlò sferrando il colpo, e come previsto da Gesshin si aprì lo squarcio
- Perfetto, ora pensa intensamente a chi vuoi chiamare –
Kagewaki si concentrò più che poteva, un sacco di nomi gli frullavano in mente ma poiché non avrebbe potuto usare questa tecnica per un mese doveva trovare la persona più appropriata. Qualcuno di forte ma anche intelligente. All’improvviso gli venne l’idea giusta…

Sasuke, Rin e Khoaku erano sopra Kirara, mentre Shippo con la sua trasformazione a forma di palla volava da solo
- Forse laggiù – indicò un punto Sasuke incerto
- Sasu, ne sei sicuro? – chiese gentilmente Rin, che nonostante la fretta capiva le difficoltà del piccolo
- Si, sento un odore simile al mio…ma molto lieve. Forse dobbiamo avvicinarci di più –
Sasuke non sbagliava, aveva veramente fiutato un odore simile al suo….…


**************


Kagewaki la guardava soddisfatto, quella tecnica aveva funzionato alla perfezione!
- Come ti senti, Kagura? –
- Mi sento…viva…- rispose e si portò la mano al petto, questa volta riusciva a sentire il suo cuore battere. Sapeva di dover essere riconoscente a quella persona di fronte a lei, ma non era intrappolata in una morsa senza via di scampo come con Naraku, finalmente aveva il suo cuore!
- Ho bisogno che tu faccia un lavoretto per me –

 

***************
 

Rin, Khoaku, Shippo, Kirara e Sasuke arrivarono nel punto in cui fino ad un istante prima si trovavano Kagewaki e gli altri, ma era vuoto.
- Non c’è nessuno qui…sei sicuro di aver fiutato bene, sottospecie di mezzo-mezzodemone? – gli chiese Shippo
- Forse…forse ho sbagliato qualcosa – si mortificò il piccolo
Khoaku notò in terra i resti dei demoni che aveva fatto fuori Kagewaki poco prima, e toccandoli sentì che il sangue era ancora caldo - No non hai sbagliato Sasuke, sicuramente c’era qualcuno qui –
- Intendi Sesshomaru? – chiese il demone volpe
- Non credo…guarda queste ferite, non possono essere state procurate né dalla sua frusta né dai suoi artigli né da Bakusaiga…-
- E quindi? –
- E quindi Rin, penso che Sasuke abbia seguito l’odore di Gesshin…e che abbiamo mancato quei maledetti per un pelo! –
 

Kagura camminava sola nel bosco, pensierosa e con il cuore in tumulto. Kagewaki, a cui doveva la vita, le aveva incaricato di stare alle calcagna di Sesshomaru e fare in modo che non si avvicinasse a loro. Dopotutto sapeva quanto potesse essere forte, e finché non era completamente padrone della spada preferiva non averlo tra i piedi.
Però qualcosa non andava: quando era servitrice di Naraku aveva finito con l’innamorarsene, e aveva paura che rivedendolo sarebbe successo di nuovo. Si ricordava alla perfezione quanto avesse desiderato essere libera per poter stare con lui, e ora aveva questa nuova possibilità…

Mentre camminavano Sesshomaru si bloccò di colpo. Aveva fiutato un odore che conosceva fin troppo bene, ma non capiva come potesse essere possibile
- Tutto bene padron Sesshomaru? –
- Si Jaken, voi fermatevi pure qui per riposare…io devo andare –
Con un grande balzo scese dal promontorio, corse lungo il fiume ed arrivò all’interno del bosco. Poco dopo se la trovò di fronte
- Kagura –
Lei lo guardò intensamente, era più bello di come se lo ricordava. Si portò la mano al petto sentendo i battiti a mille, una sensazione del tutto nuova per lei.
- Sesshomaru, ci rivediamo –
- Ti ha riportato in vita Kagewaki? –
- Non solo, mi ha anche incaricato di seguirti e, in caso, farti fuori –
A lui scappò una risata del tipo “tzk, come se fosse possibile!” – E cosa intendi fare? –


Avevano deciso di dividersi, Rin e Shippo da una parte, Sasuke e Khoaku dall’altra. Si erano dati tempo fino al sorgere del sole, se non trovavano tracce di nessuno di loro si sarebbero rivisti nel piccolo villaggio lungo il fiume.
- Perché proprio a noi il bosco? Questo posto di notte mi mette i brividi! – si lamentava Rin
- Aspetta – la fermò con la mano - Sento un’aura demoniaca familiare da quella parte! – indicò un punto e i due corsero, fino a che non videro in lontananza Sesshomaru e Kagura e si bloccarono. Rin si sentiva agitata, non aveva più rivisto Sesshomaru dopo che le aveva detto quelle cose. Da dove si trovavano i due demoni non li avrebbero potuti vedere, un po’ per il buio, un po’ per la nebbia. Sfortunatamente arrivarono nel momento meno opportuno
- E cosa intendi fare? –
Kagura ci pensò su e poi gli si avvicinò guardandolo negli occhi – Voglio stare con te –
Rin trasalì.
- Cosa intendi? –
- Sono stanca di stare ai servigi di qualcuno, voglio fare ciò che sento, voglio fare ciò che mi rende felice, e in questo caso voglio stare dalla tua parte! Permettimi di stare con te –
Sesshomaru si era sempre sentito in colpa nei confronti di quella donna, lei aveva sempre mostrato i suoi sentimenti per lui mentre lui non era riuscito neanche a salvarle la vita. Sapeva che se anche lui le avesse detto di no lei lo avrebbe seguito ugualmente, mettendosi sicuramente nei casini.
- Kagewaki ti verrà a cercare per ucciderti –
- Se ci sei tu a proteggermi, io non ho paura! –
Rin non voleva vedere quella scena, non poteva essere…era sempre stata lei la protetta di Sesshomaru, cosa stava succedendo adesso?
- E sia –
A quelle parole Rin si accasciò per terra, lei lo aveva supplicato più e più volte di andare con lui e non solo non aveva mai accettato, le aveva detto che era un impiccio! E ora spunta fuori Kagura e decide di portarla con sé…
Cominciò a correre in lacrime più veloce che poteva, come se correndo andasse sempre più lontana dalla realtà. Ormai era chiaro, tutto ciò che pensava sui sentimenti di Sesshomaru era tutto frutto della sua immaginazione, non l’amava e non l’avrebbe mai amata! Lui era un demone forte e potente mentre lei era una stupida umana…era ovvio che preferisse Kagura! Eppure si sentiva così persa…
Sesshomaru sentì un rumore e si girò di colpo, ma vide solo Shippo, che prima di girarsi ed andarsene gli lanciò uno sguardo di disapprovazione. Capì che c’era anche Rin e che aveva sentito tutto. Come primo istinto gli venne quello di correrle incontro ed abbracciarla, dirle che non doveva fraintendere, che Kagura non sarebbe mai stata paragonabile a lei, che è l’unica persona al mondo che vorrebbe sempre vicino…ma poi pensò che lasciando le cose così lei avrebbe smesso di chiedergli di andare con lui, e sarebbe stata più al sicuro.


******************


Erano passati tre giorni e non sapevano che pesci prendere, dovevano solo aspettare che Kagewaki si facesse vivo per poterlo affrontare. Sesshomaru, Jaken, Kagura e Rojina (che nonostante avessero provato a scaricare più volte voleva assolutamente rivedere Gesshin) giravano a vuoto sperando di captare qualcosa o qualcuno. Sesshomaru però non riusciva ad avere la mente libera, sentiva il bisogno di rivedere Rin, così abbandonò il gruppo e seguendo il suo odore si diresse verso il villaggio.
Anche gli altri sapevano che al momento non avrebbero potuto fare nulla, così decisero di rimanere in quel villaggio sulle rive del fiume. Nonostante le prese in giro Shippo voleva dare una mano a Sasuke e così passarono la giornata ad allenarsi, quest’ultimo avrebbe dovuto imparare quanto meno a sviluppare i suoi sensi da mezzodemone.
Khoaku vedeva la sua amata sempre giù di morale, non dormiva, non mangiava, non si allenava, faceva solo passeggiate. Si disse che doveva fare qualcosa…

Rin era chinata a terra e raccoglieva dei fiori, non sapeva perché ma era una delle poche cose che riusciva a farle staccare la mente. Doveva smettere di pensare a Sesshomaru, tanto lo stare così non l’avrebbe portata da nessuna parte.
- Rin –
Khoaku era dietro a lei con in mano un mazzo di fiori, gli stessi che stava raccogliendo lei
- Kho-chan che ci fai qui? –
- So che quando sei giù ti piace raccogliere fiori, così ne ho presi un po’ per te – e glieli porse.
Lei arrossì, come sempre Khoaku l’aveva stupita! La conosceva così bene…le scese una lacrima.
- Basta piangere – con il dito le asciugò la guancia – Io non ti farò piangere mai più! –
Si guardarono negli occhi e Rin notò per la prima volta che aveva degli occhi talmente profondi che ci si sarebbe potuta perdere dentro. Cercando di scansare tutta la timidezza che lo accompagnava Khoaku le prese il viso tra le mani e la baciò.
C’era qualcuno però che in quel momento arrivò lì davanti…qualcuno il cui cuore un tempo era un blocco di ghiaccio e che grazie a lei piano piano si era sciolto. Quello stesso cuore ora lo sentiva agitarsi, lo sentiva andare a mille con una sensazione di dolore e fastidio mai provata prima.
Sapeva che Rin con lui non sarebbe mai stata felice, dopotutto era pur sempre un demone, ed era giusto che lei stesse con gli umani. Prima o poi avrebbe dovuto scegliere che vita intraprendere e con chi e ora a quanto pare aveva preso la sua decisione. A malincuore se ne andò senza farsi vedere, con la consapevolezza di aver affidato a qualcun altro ciò che aveva di più prezioso e con la speranza che se ne prendesse cura e la proteggesse come avrebbe fatto lui.

   
 
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