Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: YukiWhite97    06/09/2016    1 recensioni
Storia ambientata sei anni dopo la fine del film.
Elsa è ormai regina e governa sul regno di Arendelle con saggezza, nonostante la giovane età. La ragazza però si porta dietro un segreto che l'ha profondamente segnata, di cui solo Anna e Kristoff sono a conoscenza. Questo segreto le viene ricordato ogni qualvolta che guarda negli occhi il figlio Helge, principe illegittimo avuto da un uomo sconosciuto.Il suo cuore verrà messo nuovamente alla prova quando farà la conoscenza di Jack Frost, spirito dell'inverno e dotato come lei di poteri sensazionali.
Cosa si nasconde dietro l'apparente perfezione della regina dai poteri di ghiaccio?
E la sua famiglia riuscirà a rimanere unita dinnanzi a tutte le minacce che incomberanno su essa?
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Jelsa - Kristanna - Accenni Helsa
ATTENZIONE: Alcuni capitoli potrebbero salire al rating giallo
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17 - Cuore di ghiaccio
"Che cos'hai detto?"
Helge tremò appena. Non riusciva a credere a ciò che Elsa avesse detto. Lei aspettava un bambino, ma perché? Forse aveva avuto intenzione di sostituirlo?
Questo fu il primo pensiero che gli attraversò la mente.
"Ma perché? - domandò poi con rabbia - perché un altro bambino, non ti bastavo io?"
"E' stato qualcosa di inaspettato Helge... io e Jack..."
"E' figlio di quello lì, allora! E' per questo che ti fa stare male!" - esclamò indietreggiando.
"Helge, aspetta..."
"No - esclamò portando una mano in avanti - non ti avvicinare"
"Che cosa vuoi fare?" - domandò.
"Sono stanco di essere ingannato. Io ti voglio bene madre, ma non posso pensare che vorrai bene a qualcun'altro!"
"Vorrò bene ad entrambi! - cercò di spiegargli - Helge, ti prego, non lasciarti sopraffare dalle emozioni!"
"Non ti ascolterò più! - esclamò - d'ora in poi  chiunque voglia farmi del male, userò i miei poteri per proteggermi!"
Dicendo ciò si voltò. Elsa allungò una mano con disperazione, cercando di afferrarlo. L'unica cosa che però ottenne fu un giramento di testa tale da farla cadere al suolo, privo di sensi. Ed intanto il piccolo principe si era allontanato, in compagnia del proprio malumore e della propria rabbia.

Anche Jack era entrato find entro l'abitazione di Hans, leggero come una piuma. Si era guardato intorno, svolazzando appena sopra il pavimento e sperando che le cose tra Helge ed Elsa si risolvessero nel migliore dei modi. Ed inoltre si sentiva abbastanza inutile, poiché sapeva che non ci fosse nulla che potesse fare.
"Allora è proprio vero - disse improvvisamente una voce - gli abitanti di Arendelle sono qui al mio cospetto"
Jack si voltò immediatamente, scorgendo la figura di Hans per metà avvolta nell'ombra, il che gli dava un aspetto piuttosto inquietante.
"Hans" - lo chiamò l'altro, freddamente.
"Jack Frost - rispose chiamandolo alla stessa maniera e facendosi avanti - a quanto pare non avete tardato. Il fatto è che Helge non vuole tornare"
"Lo so, ma deve stare con sua madre"  - rispose semplicemente.
"Oh, ma certo. Ed io allora?"
"Tu non hai alcun diritto di parlare. Non hai diritto su niente. Sei solo un vile che ha preso l'innocenza di Elsa con la forza e questo non posso perdonartelo!"
Il guardiano aveva letteralmente sputato fuori la sua rabbia e tutto ciò che pensava A Hans però la cosa non parve andare bene, poiché si avvicinò, con fare abbastanza minaccioso.
"Ebbene? - domandò - io ho provato a farmi perdonare. E sarebbe stato molto più facile se solo non ci fossi stato tu!". Nel dire ciò lo aveva spinto a terra. Jack gliel'aveva lasciato fare, poiché non avrebbe mai usato i suoi poteri per fare del male a qualcuno, specie ad un essere umano, specie ad Hans, a cui già una volta aveva arrecato del male. Tuttavia provava una voglia immane di spazzarlo via come niente.
"Io ed Elsa eravamo destinati - disse a denti stretti - non sono io il problema"
"Oh, certo, certo - rispose l'altro avvicinandosi - voi eravate destinati, pertanto l'intruso sono io. Ho cercato di fare la mia parte, ho cercato di essere buono. Ti sei preso la donna che amo, ora vuoi prenderti anche mio figlio?"
"Helge ha bisogno di una famiglia come si deve"
"Sono d'accordo con te - disse l'altro sorridendo con cattiveria - e chi credi che sia più adatto? Il suo vero padre, che è anche un essere umano, oppure un estraneo, uno spirito immortale che non potrà mai adempiere al suo compito?"
Quello per Jack fu troppo. Sapeva di dover lasciar correre quelle che erano semplici parole, ma non vi riuscì. Si sollevò in piedi, facendo per lanciargli un incantesimo contro, come aveva già fatto una volta. L'arrivo di Helge, in quell'istante, fu più che provvidente.
"Cosa stai facendo?" - domandò. Attratto dalla sua voce, il guardiano lo guardò: il bambino aveva un'espressione stralunata, sconvolta. Vedendo quell'immagine, la sua mente aveva elaborato chissà quali strane eposite.
"Helge - lo chiamò lui - niente, non stavo facendo niente"
"Stavi per attaccarlo, di nuovo!" - lo accusò.
"Non l'avrei mai fatto!"
"Sì invece! - esclamò - stai indietro padre, ci penso io"
"Helge, di cosa stai parlando?" - domandò Hans.
"Ti ricordo che sono dotato di poteri magici. Ma non li ho mai usati come si deve" - sussurrò assottigliando lo sguardo, in direzione di Jack.
"Adesso calmati - disse il guardiano - non vorrai davvero provare a sfidarmi, vero?"
"Esattamente, è proprio così! Perché sono arrabbiato! E non ho intenzione di trattenermi ancora! Avanti, colpiscimi anche tu se ci riesci!"

Elsa si trovava ancora stesa al suolo. Pian piano aveva riacquistato i sensi e quando era tornata lucida, si era sollevata leggermente su. Il dolore adesso era diminuito, ma era costante. Aveva l'impressione che non sarebbe mai passato del tutto e che l'agitarsi non avrebbe migliorato la situazione. Ma non aveva altra scelta se non proprio quella di lasciarsi andare all'esasperazione. Anche Helge, come tutti, aveva rivelato una parte oscura. E la cosa peggiore era non potere affrontarla. Dopotutto si trattava di suo figlio, era solo un bambino, ma proprio per questo la sua magia poteva diventare ingestibile. La regina fu distratta dal rumore di piccoli passi, che si rivelarono poi appartenere ad Aurora.
"Zia Elsa, eccoti! - esclamò la bambina - madre, padre, l'ho trovata!"
La principessa Anna seguì la figlia e non appena vide la sorella quasi stesa al suolo, le andò immediatamente incontro.
"Elsa! -la chiamò - che è successo?"
"Quello che temevo - sospirò - ho detto ad Helge della mia gravidanza e si è arrabbiato. Ero così vicina dal convincerlo ed invece..."
"Su, su, non devi preoccuparti adesso - cercò di tranquillizzarla - nelle condizioni in cui sei non dovresti fare sforzi simili"
"Emh, emh, scusate se vi interrompo - disse Kristoff - ma in tutto questo... Helge dov'è?"
Le due sorelle si guardarono negli occhi, avvertendo entrambe una brutta sensazione.

Jack era senza parole. Helge sembrava completamente impazzito. Non poteva di certo attaccarlo, era l'ultima persona a cui avrebbe voluto fare del male.
"Helge, stai indietro - gli disse - non riesci a controllarti, rischiamo di farci male entrambi"
"Silenzio! - esclamò l'altro avvicinandosi a passo sicuro - tu non mi dici cosa fare! Perché non sei nessuno! Tu mi hai rovinato la vita!"
"Io ti ho rovinato la vita? - domandò - ma che stai dicendo?"
"Stavamo benissimo io e la mia mamma! Ma tu ti sei intromesso quando nessuno ti ha chiesto niente!"
"Aspetta un momento! - esclamò - io ti ho salvato, se non fosse per me saresti morto!"
"Oh beh, sarebbe stato meglio allora!"
Nell'udire quelle parole, neanche Jack riuscì a controllarsi. Sapeva che Helge fosse ancora un bambino, ma aveva anche lui fatto i suoi sbagli. E la pazienza del guardiano si era già esaurita da tempo.
"Sarebbe stato meglio? - esclamò andandogli contro e facendolo indietreggiare - sei un egoista! Non pensi a quanto tua madre avrebbe potuto soffrire? A quanto sia soffrendo adesso? Scappando e dicendole tutte quelle cose orribili le hai spezzato il cuore! Sei tu che hai rovinato il vostro rapporto, non io!"
"Non è vero!" - esclamò Helge lanciandogli un incantesimo con la mano, guidato dalla paura e dalla rabbia, emozioni per cui non riusciva a controllare bene i suoi attacchi. Per questo Jack riuscì a scansarlo quasi subito. E non si trattenne dal puntargli il bastone contro.
"Invece è vero - sussurrò - volevo prendermi cura di lei e di te, di entrambi, saremmo stati una famiglia, ma tu hai pensato bene di rovinare tutto!"
"Io non ho rovinato niente, TI ODIO!" - urlò questa volta con le lacrime agli occhi, lanciando un altro incantesimo. Anche Jack si lasciò trascinare dalla rabbia, rabbia per tutto e per quella parola "ti odio", che gli aveva procurato ancora più ira. Lo colpì a sua volta, ma qualcosa andò storto. Ad essere colpito fu il cuore di Helge, il quale si accasciò al suolo, esalando un lungo, sofferente respiro. Quello fu il momento in cui Jack si rese conto di cosa aveva fatto.
"Helge" - lo chiamò.
"Maledetto! - esclamò Hans - che cosa hai fatto? L'hai ucciso?!"
Jack andò immediatamente incontro al bambino, sollevandogli il capo.
"Helge! - esclamò - sveglia! No, no, no, non chiudere gli occhi, non chiudere gli occhi!"
In realtà il piccolo principe lo udiva appena. Tutto appariva ovattato, la vista era annebbiata. Aveva freddo, e l'unico suono che udiva intensamente era il proprio cuore, battiti lunghi, lenti e sofferenti. Pareva che anche quello si fosse gelato.
Gli occhi erano semiaperti, ma le pupille erano fisse nel vuoto, come se fosse diventato cieco.
"Helge! - lo chiamò ancora Jack - ti prego, non può essere!"
"E' tutta colpa tua! - lo accusò Hans - se non lo avessi attaccato non sarebbe successo nulla!". Il guardiano avrebbe tanto voluto rispondere a modo, ma non poteva, non poteva per il semplice fatto che Hans aveva ragione. Questa volta non aveva scusanti. Se Helge era sul punto di morire, era colpa sua.
"Jack, Jack!" - esclamò ad un tratto la voce di Elsa.
"Elsa" - sussurrò lui con gli occhi lucidi. Quando la regina si ritrovò davanti la drammatica scena di suo figlio steso al suolo con lo sguardo vitreo, non potè fare a meno di cacciare un urlo.
"Oh mio Dio! Helge, cosa gli è successo?" - domandò inginocchiandosi.
"E' colpa mia - rispose Jack chinando lo sguardo - io ho... congelato il suo cuore ..."
La regina lo guardò, iniziando a scuotere il capo.
"No - sussurrò - Jack, no..."
"E' meglio se lo portiamo al caldo - suggerì Hans prendendo il braccio al bambino - Frost, direi che hai fatto abbastanza"
Altre parole che lo uccisero nel profondo. Aurora, con gli occhi spalancati e le mani poggiate sulle guance, osservò il principe che portava via il suo amato cugino, immobile e inerme. Elsa rimase in ginocchio, sconvolta e con le lacrime sospese in bilico tra le ciglia. Perché ad Helge era dovuto succedere questo?
Cercò una risposta negli occhi di Jack, il quale non riuscì a reggere lo sguardo.
Il compito di un guardiano è quello di proteggere i bambini.
Ma lui non aveva protetto un bambino, lui lo aveva ferito. E per questo non era più degno del suo nome.

 










 
N.D.A
Ahi, ahi, ahi, Jack ha fatto danno sta volta, anche se c'è da dire che Helge se l'è cercata. Che vogliamo farci, tutti abbiamo un lato oscuro. Helge è stato colpito al cuore, quindi gli aspetta più o meno lo stesso destino di Anna... a meno che come quest'ultima non venga salvata. Jack si farà avanti per rimediare?
E' possibile u.u Inoltre nel prossimo capitolo faranno la loro comparsa anche gli altri guardiani :D
Detto ciò mi ritiro, ciauz!

   
 
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