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Autore: Carrie_Whithouse    07/09/2016    2 recensioni
Una caccia alle streghe che va a finire male e un fratello molto protettivo che farà tutto pur di salvaguardare la sicurezza del suo fratellino.
Cosa farà Dean capendo che Sam ha in realtà molto più bisogno di protezione di quanto ne aveva una volta?
A de-aged Sam Story
Genere: Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione, Contesto generale/vago
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CAPITOLO TRE

 

Convincere Sam ad entrare nel seggiolino per auto fu più facile del previsto, non fece tante storie, o almeno all'inzio non le fece.

Dopo che il seggiolino fu installato nel mezzo dei sedili posteriori, Dean prese in braccio Sam e cercò di metterlo seduto il più comodo possibile. Riusci a far passare le braccia sotto i cinturini e sistemò quelli inferiori delle gambe, prima di collegarli l'uno all'altro chiudendo Sam e mantenendolo in sicurezza durante il viaggio di ritorno. Chiuse la porta posteriore ed entrò nel sedile del passeggero controllando un ultima volta Sam prima di allacciarsi la cintura e dire a Bobby di partire.

 

“Deeeann” chiese lamentoso Sammy appena furono usciti dal parcheggio del centro commerciale.

 

“Cosa c'è Sammy?”

 

“E' t'oppo st'etto”

 

“Non è vero, Sammy. Non l'ho stretto molto”

 

“Invece siii... E' t'oppo s'tetto, De”

 

“No, non lo è. Ora smetti di agitarti e cerca di riposare, okay?” rispose, addolcendo il tono alla fine.

 

Sam cedette e smise di lottare contro i legami che lo imprigionavano a quel maledetto seggiolino per bambini. Era stanco e frustato e non riusciva a pensare ad altro che non fosse ciò che di più lo infastidiva, cioè tutto ciò che lo circondava. Non sapeva esattamente perchè si sentiva in questo modo, forse aveva solo bisogno di rilassarsi e riposare sul serio e smettere di pensare a tutto, doveva pensare in particolare a niente.

Provò a rilassare i muscoli abbandonandosi al sedile su cui poggiava e a chiudere gli occhi. Ciò non lo aiutò a dormire, ma lo fece rilassare abbastanza da poter riaprire gli occhi e guardare fuori dalla finestra in silenzio senza infastidire in alcun modo Bobby o Dean.

 

Passarono altre due ore e Sam stava seriamente iniziando a stufarsi, inoltre era tutto bagnato la sotto, ma fosse dannato se avesse chiesto a suo fratello di cambiarlo!

 

All'inizio non si era nemmeno reso conto che doveva andare in bagno, semplicemente era successo, senza neanche un avvertimento dal suo corpo. Odiava sentirsi così impotente, non aver nemmeno il controllo di ciò che succedeva a se stesso, come poteva aiutare gli altri e fare il suo lavoro in tali condizioni?

 

Devo togliere di mezzo questa maledizione in fretta, prima che prenda troppo il controllo della mia vita. Pensò con decisione Sam.

 

- - - -

 

Dean si era reso conto che qualcosa non andava con il suo fratellino già da mezz'ora; continuava a muoversi sul posto e sembrava non riuscire a trovare una posizione a lui confortevole. Immaginando ciò che stava succedendo, Dean cercò di ignoralo in un primo momento, ma quando le cose si fecero troppo evidenti non potè tacere oltre.

 

“Sammy, le formiche hanno fatto il nido nei tuoi pantaloni?” gli chiese sarcastico, ricevendo in risposta da Sam una bitch-face ben piazzata.

 

“Va tutto 'ene, Dean”

 

“Se lo dici tu” disse ad alta voce a Sam per poi sussurrare serio a Bobby “Appena puoi ferma l'auto che credo Sammy debba essere cambiato”.

 

“Coda hai detto a Bobby?” chiese sull'orlo della rabbia Sam.

 

“Niente, Sammy. Cose da adulti” rispose ghignando a suo fratello.

 

Di nuovo i pugni di Sam si strinsero e la sua faccia si tinse di rosso, fece per aprire la bocca e urlare Dio solo sa quali imprecazioni quando Bobby girò su una strada secondaria e si fermò in un parcheggio laterale.

Sam sembrò diventare subito confuso e lanciò uno sguardo interrogatorio sia a Bobby che Dean, prima che quest'ultimo scese dall'auto e aprì la portiera posteriore sganciando Sam dal seggiolino e posandolo sul sedile adiacente a lui. Capendo cosa stava succedendo cercò immediatamente di spostarsi più lontano da suo fratello – non vedeva l'ora di togliersi di dosso il pannolino zuppo, ma la vergogna lo fece desistere da farselo togliere da suo fratello maggiore- prima di essere fermato da lui medesimo.

 

“Non ti preoccupare Sammy, sarò delicato” disse sincero. “Inoltre, non è la prima volta che lo faccio... Chi pensi lo faceva a te, mentre papà era a caccia?” chiese dolcemente al piccolo spaventato che teneva tra le sue braccia.

Sam alzò uno sguardo fin troppo ferito che fece rompere il cuore di Dean in mille pezzi.

 

“Mi dispiace che tu debba subire tutto questo. Giuro che non ci saranno prese in giro da parte mia, va bene schizzo? Credo nemmeno da parte di Bobby ci saranno” aggiunse dando uno sguardo al loro padre surrogato, “Quindi ti prego, lasciami prendere cura di te”

 

“Otay” sorrise innocentemente Sam.

 

Dean cercò di essere il più gentile e delicato possibile, ma l'operazione richiese un po' più tempo del previsto, visto che il pannolino non era stato sporcato solo di pipì, e molto imbarazzo da parte di Sam. Dean dovette usare le salviette per poterlo pulire correttamente al fine di farlo stare a suo completo agio e dovette anche applicargli la crema alla calendula per bambini visto che l'urina aveva irritato non ben poco il sederino di Sam.

 

“Tutto fatto, Sammy” disse Dean stringendo le bande elastiche del pannolino e rimettendo Sam nel seggiolino, chiudendo appositamente le cinghie.

 

Sam annuì ed abbassò lo sguardo, chiaramente vergognandosi di ciò che aveva fatto. Dean gli scompigliò i capelli e tornò al suo posto, non vedendo l'ora di essere a casa di Bobby e poter finalmente rilassarsi. Finchè sarebbero rimasti allo scoperto, sarebbe potuto succedergli di tutto; Castiel avrebbe potuto decidere di eliminarli definitivamente oppure un demone avrebbe potuto rapire Sam ora che era più debole. Dean era terrorizzato dal fatto che Sam ora era così vulnerabile che non avrebbe potuto difendersi da solo, aveva paura di poter perdere, questa volta per sempre, Sammy.

Uno sguardo con Bobby fece capire all'uomo più anziano ciò che affliggeva la mente di Dean e addolcendo lo sguardo rassicurò in giovane.

 

“Risolveremo tutto, figliolo”

 

“Lo so, Bobby” rispose guardando fuori dalla finestra. “Lo so”.

 

Il giovane cacciatore chiuse gli occhi il tempo di un battito di ciglia e fu subito addormentato.

 

Uno squillo acuto lo fece destare dal suo stato di beata incoscienza riportandolo nel mondo dei vivi di cui non avrebbe voluto sapere niente ancora per qualche ora. O giorno. Si sentiva terribilmente stanco e spossato.

 

“Pronto?” rispose Bobby alla chiamata, Dean aprì gli occhi per vedere la sua faccia confusa tanto quanto la sua.

 

Chi cavolo è? Diceva il suo sguardo. Bobby in risposta gli diede solo un'alzata di spalle e tornò a concentrarsi con il suo interlocutore.

 

“No, ora non me ne posso occupare” il suo tono sembrava al contempo seccato e burbero, cosa che fece morire dalla voglia Dean di sapere con chi era al telefono Bobby.

 

“E' una questione privata... C'è nessun altro in zona?” disse aggiungendo poi “No, neanche loro possono” rispose dando uno sguardo preoccupato a Sam dallo specchietto retrovisore.

 

“Ho detto di no. Si, certo... Ti farò sapere” neanche il tempo di salutare colui che stava all'altro capo del telefono che Bobby aveva già messo giù la chiamata.

 

“Dovremo stare molto attenti, figliolo” disse serio.

 

“Cosa succede, Bobby?” chiese subito preoccupato il giovane.

 

“Un mio amico cacciatore mi ha detto di aver problemi con i leviatani, mi ha chiesto se eravamo in zona per potercene occupare noi...” ma poi dando uno sguardo a Dean aggiunse “Non preoccuparti, gli ho detto che non potevamo farlo noi. Credo solo dovremo stare molto attenti d'ora in poi... Con Sam in queste condizioni non possiamo rischiare di incontrare uno di quei cosi e farci ammazzare tutti; comunque stai certo, a casa mia sarete al sicuro”

 

Dopo quell'affermazione il giovane si accorse infatti, che l'auto era ferma e che stavano sostando davanti all'ingresso di casa di Bobby. Colto da quella nuova rivelazione e sapendo che sarebbero stati sufficientemente al sicuro fece la domanda tanto desiderata a Bobby.

 

“Come possiamo proteggerci?”

 

“Farò delle ricerche, controllare se ci sono simboli o altro modi per tenerli lontani e scongiurare la casa da eventuali loro attacchi” disse serio il vecchio cacciatore.

 

“Va bene, grandioso” disse stanco e frustato il giovane cacciatore.

 

Ricevette in cambio uno sguardo preoccupato e anche un po' seccato da Bobby, che però – grazie a Dio – rimase zitto e non diede alcuna opinione sul comportamento del più giovane cacciatore.

Dean era distrutto da tutti gli eventi che avevano subito recentemente e pensava non sarebbe stato facile riaggiustare tutto ed impedire la fine del mondo, di nuovo. Aveva perso Cas, che considerava membro effettivo della sua famiglia, un altro che per colpa sua non era più tra loro (certo, era ancora vivo, ma oramai non era più il Castiel privo di ironia che avevano imparato ad amare); se fosse stato disponibile per lui non avrebbe stipulato alcun accordo con Crowley, non avrebbe aperto il purgatorio diventando Dio e lasciando vagare libere sulla terra delle creature precedute all'uomo. *

Se fosse stato più attento a Sammy, avrebbe potuto impedire che Castiel distruggesse il muro creatogli da Morte o almeno, se non fosse riuscito ad impedire ciò, sarebbe potuto almeno stargli accanto in modo tale che non si sarebbe svegliato solo e confuso, in cerca del suo fratellone.

Se avesse deciso di stare più attento durante quella fottuta caccia alla strega, avrebbe potuto impedire alla strega medesima di coglierlo di sorpresa e scaraventarlo dall'altro lato del magazzino - lontano dal suo Sammy – e impedirle di trasformarlo in un bambino piccolo.

 

Dean decise che non aveva tempo per autocommiserarsi. Aveva un fratello di cui occuparsi e un mondo da salvare, le sue preoccupazioni e i suoi rimpianti sarebbero venuti dopo aver risolto tutto il resto.

Uscì dall'auto, aprì la portiera di Sam, sganciando dal seggiolino quest'ultimo, e prese il suo fratellino addormentato in braccio sussurrandogli dolcemente all'orecchio : “Sistemerò tutto, Sammy. Te lo prometto”, gli pose un dolce bacio in fronte - accuratamente senza farsi vedere da Bobby – e si preparò a tutto ciò che il futuro aveva previsto per loro.

 

 

*In questa fic ho deciso Castiel sopravvive ai leviatani e diventa quasi Dio, cercando di fare un mondo buono e giusto.

   
 
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