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Autore: Lissi_77    07/09/2016    4 recensioni
La mia storia è ambientata un anno dopo dall'ultima puntata della quarta stagione. Un nuovo personaggio entrerà a far parte della storia e se volete sapere...beh, leggere è l'unico modo per scoprire cosa succederà tra i personaggi della storia. (Sono nuova, ma accetto qualsiasi consiglio e critica)
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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RICOSTRUIAMO LA SQUADRA

 

Dopo mesi che la squadra si era divisa, solo Oliver era rimasto fedele al suo compito di vigilante. Era passato quasi un anno da quando Diggle e Thea se ne erano andati e poco meno da quando anche Felicity aveva deciso di finirla con le missioni segrete. Oliver aveva deciso di lasciare operativo il covo che aveva costruito. Era diventato troppo grande per una persona sola, quindi aveva spostato tutte le sue cose in un altro nascondiglio, di cui solo lui conosceva l’esistenza o quasi…

Di giorno svolgeva le sue mansioni di sindaco. Grazie all’aiuto di Walter era riuscito a recuperare parte del patrimonio di famiglia e si era potuto permettere una casa accogliente e altri piccoli sfizi. Di notte invece diventava qualcun altro…diventava Green Arrow, per proteggere le strade della città e la sua gente.

Dopo l’addio definitivo dell’intera squadra, Oliver si sentiva tradito, poiché per loro c’era sempre stato, mentre nel momento in cui era lui ad avere bisogno della sua squadra…non c’era mai nessuno. Era successo così. Durante un giro di pattugliamento, si era imbattuto in un nemico temibile, era finito tra due fuochi. I nomi dei due fuochi erano Bratva e Triade. Aveva cercato di contattare più volte i suoi compagni sperando che arrivassero in suo soccorso, ma sfortunatamente si era preso tre proiettili ed era quasi morto dissanguato nella cima di un tetto.

Sarebbe morto, aveva già visto l’ultima pallottola colpirlo in testa. Qualcuno però era venuto in suo soccorso. Non riusciva a vedere bene, la vista era annebbiata. Quello che vide era un individuo incappucciato, con arco e frecce come lui, che stava combattendo contro i suoi nemici. “Stai bene bro?” si accovacciò per controllare le sue ferite, camuffando la sua voce. “Chi sei?” ansimò, per il dolore e la stanchezza. Neanche il tempo di vederlo negli occhi che il mondo diventò nero.

 

 

TRE MESI DOPO:

“Signor Queen?” una ragazza molto giovane entrò nel suo ufficio con in mano un tablet. “Si?” le sorrise cordiale. “Ci sono delle persone che vorrebbero parlare con lei” lo informò “La signorina Smoak, un certo signor Diggle e…sua sorella Thea…li faccio salire?” gli chiese da perfetta segretaria. Oliver era al quanto titubante nel rivederli tutti, ma decise che non era il momento di fare l’offeso. “Si…falli salire e che nessuno ci disturbi finché non saranno andati via” le rispose, raddrizzandosi sulla sedia e riordinando alcune carte sulle quali stava lavorando.

Qualche minuto dopo, la porta del suo ufficio venne aperta dalla bionda con gli occhiali, facendo entrare il resto della comitiva all’interno della stanza. Erano tutti molto titubanti su come iniziare il discorso. “Vedo che state bene…e che i vostri cellulari funzionano…però” indicò gli oggetti tra le loro mani. “Oliver…ci dispiace…” John tentò di abbozzare delle scuse, ma venne subito fermato dal primo cittadino. “Non voglio le vostre scuse, tranquilli…è acqua passata ormai” sorrise amaramente “ma ditemi…cosa vi porta qui? Sicuramente non la mia salute” indicò le poltroncine davanti alla sua scrivania.

“Non fare lo stronzo…” lo rimbeccò sua sorella. “Ok…allora, cosa vi porta qui?” il suo sguardo era serio. “Vogliamo rimettere insieme la squadra…siamo stati al covo e sappiamo bene che la squadra non può esistere senza Green Arrow…” iniziò Felicity. “Mmmm…” Oliver si alzò dalla sedia per andare a guardare fuori dalla finestra, sentiva la collera salire dentro di se e non poteva permettersi di esplodere. “Mmmm…cosa?” Thea e gli altri cercavano di capire cosa stesse pensando. “Adesso correggimi se sbaglio Diggle…sei un soldato…dovresti capirlo” si spostò per guardarli negli occhi “Per essere una squadra…non serve forse la fiducia? Me lo hai sempre ripetuto eppure quando ho riposto la mia fiducia in voi…sono stato deluso” i loro volti si rabbuiarono “per essere una squadra serve la lealtà e l’onestà…voi avete preso in considerazione questa cosa quando mi avete lasciato morire in quel tetto? E non dite che non eravate in città…ho le prove che tutti e tre eravate qui” le sue parole erano più dolorose delle sue frecce. “Inoltre…” continuò “mi sembra che avevate fatto una scelta…cosa vi ha portato a cambiarla?” la sua voce non era alta, anzi era piatta e ferma, il che rendeva il suo discorso ancora più duro. “La città ha bisogno del nostro aiuto Oliver e questo forse va oltre tutto questo non trovi?” Felicity non sapeva da dove le fosse uscita quella domanda. “Allora aiutatela…mi sembra di non aver mai smesso di farlo…o sbaglio…ora per cortesia, andatevene, ho del lavoro da sbrigare per aiutare la mia città” si posizionò nuovamente alla sua postazione. “Signor Queen?” rispose al telefono la segretaria. “Emma sarebbe così gentile da riaccompagnare i nostri ospiti all’uscita?” la sua voce era più dolce ora, come se solo con loro provasse emozioni negative.

 

 

“Come è andata ragazzi?” Lyla aveva aperto la porta ai suoi amici “Non bene a giudicare dalle vostre facce” li studiò. “Oliver non ci ha accolti come speravamo…anche con Felicity, ero convinta che con lei avrebbe moderato il tono ed essere più comprensivo…e invece…” Thea si lasciò cadere sul divano, vicino alla piccola Sarah. “Non dici niente?” John squadrò sua moglie. “Dovrei? Vi avevo avvertito che sarebbe stato complicato…è quasi morto su quel tetto…perché?” la domanda li lasciò spiazzati. “Da che parte stai scusa?” rimase spiazzato dal ragionamento. “Dalla tua…come sempre, ma posso mettermi nei panni di Oliver e posso dirvi con certezza che per riottenere la sua fiducia dovrete lavorare sodo…non credo che Oliver Queen conceda la sua fiducia con leggerezza, pensavo lo conosceste” commentò, facendoli cadere tutti e tre sul divano.

 

Oliver, nei panni di Green Arrow, si destreggiava, muovendosi da un tetto all’altro osservando ogni singolo movimento. Concludendo il giro sulla cima dell’edificio della polizia. Il suo sguardo, sempre attivo, lo teneva in allerta. Qualche minuto dopo un altro arciere era atterrato sullo stesso tetto. “Tutto tranquillo?” gli chiese Oliver. “Si…sembra che questa sera non ci siano problemi” rispose l’altro, affiancandolo.

“Ho sentito che qualcuno vuole rimettere insieme la tua squadra” si guardarono “Lo farai?” chiese curioso. “Non lo so…ho ancora troppa rabbia per poter lasciare tutto alle spalle e fare finta che non sia successo niente” spiegò. “Ti capisco…” si ammutolì. “Sento che c’è un ma…” Oliver rise al comportamento del suo nuovo partner. “Ma…” sorrise anche l’altro “qualcun altro dalla nostra parte non sarebbe male…potrebbero essere utili…siamo in guerra, no?” gli fece notare l’altro.

“Dici che dovrei dimenticare tutto?” in certe situazioni Oliver non sapeva come comportarsi. “Non ti sto dicendo di dimenticare…ti sto dicendo di dar loro una possibilità…di testare le loro capacità…” sospirò “non puoi restare lontano da loro…e lo sai, Thea è tua sorella, John è come un fratello e Felicity…lo sai meglio di me che cos’è per te…hanno commesso un errore è vero, ma ne commettiamo a migliaia anche noi…cerca di recuperare il rapporto che hai con loro…” gli ricordò.

“Devo dirgli di te?” Oliver guardò il suo nuovo partner. “No…io non mi fido ancora di loro…ma tu si, lo vedo, per questo ti è difficile…io sarò la tua guardia del corpo…ti proteggerò le spalle in qualsiasi momento…e se necessario aiuterò la tua squadra…ma le operazioni le controllerò dal nostro nascondiglio” spiegò. “Come vuoi…un giorno però dovremmo dirglielo…ma hai ragione, non c’è fretta…” gli dette una pacca sulla spalla, per poi lanciarsi giù dal tetto.

 

“Avete catturato qualche criminale?” Felicity era alla sua vecchia postazione, guardando i suoi due partner. “No…sembra essere tutto tranquillo...” le rispose John. “Dite che non tornerà?” i tre si voltarono verso la teca che una volta conteneva il travestimento di Oliver. “Dal tono che ha usato questa mattina non ne sono così sicura” annuì Thea. Felicity abbassò lo sguardo, togliendosi gli occhiali.

Dopo qualche minuto erano pronti per uscire e chiudere tutto, ma proprio quando le luci si stavano spengendo, qualcuno di molto inaspettato fece capolino dall’ascensore. “Oliver"

Salve a tutti
​sono Lissi e sono innamorata di questa meravigliosa serie televisiva. Nella mia storia ci sarà un po' di tutto, azione...emozioni e tanto altro ancora...spero di leggere qualche commento, per il momento posso ringraziarvi di aver letto il primo capitolo della mia storia.
Grazie. Al prossimo capitolo.
   
 
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