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Autore: Fedecchan    07/09/2016    3 recensioni
Non aveva più nessuno per cui rimanere in quel mondo orribile, quindi era scappata.
Volò più in alto che mai, vedeva degli elicotteri inseguirla ma erano talmente lontani che sembravano moscerini, allora desiderò di fuggire e di svanire nel nulla... decise di chiudere le ali e di lasciarsi cadere.
E così si ritrovò lì.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chara, Flowey, Nuovo personaggio, Papyrus, Sans
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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-Avevi detto che saresti andato per gradi...- David aveva lo sguardo basso e arrabbiato, Latha non riusciva ancora ad intravederlo.

-Sono andato per gradi anche se sapevo che avresti reagito così, non saresti riuscito comunque ad affrontare l'argomento.-

Il ragazzo non rispose, teneva la testa bassa mentre i capelli biondo scuro con striature rosso sangue gli coprivano il viso.

-Dovresti farti forza, non potrai restare zitto in questa posizione per sempre.-

I due non avevano ancora notato la reazione della ragazza, la quale, nel frattempo si era appoggiata al muro. Aveva sempre pensato di essere unica al mondo con questa maledizione e invece qualcuno con cui poterla condividere c'era ed era pure suo fratello. Le gambe iniziarono a tremarle e si lasciò accasciare sul pavimento.

David, preoccupato, cercò di andare verso di lei ma una forza involontaria lo fece regredire.

“Non so come comportarmi con lei... magari non mi vuole neanche vedere...”

Appena si girò verso di lei si poté intravedere il suo viso. Aveva gli occhi di colore diverso, il destro verde smeraldo e il sinistro rosso acceso, opposti a quelli della sorella e possedeva delle lentiggini che gli punteggiavano il naso e gli zigomi.

-Latha... vorresti che ti lasciassimo sola a riflettere?- Chiese il prete rompendo il silenzio.

La ragazza scosse la testa, non voleva che se ne andassero, voleva solo provare a rialzarsi e ad abbracciare la famiglia che aveva scoperto di avere, sapeva che poteva fidarsi di loro, in qualche modo. Provò con tutte le sue forze a rimettersi sulle gambe ma con scarsi risultati, le braccia e le gambe erano deboli e non riuscivano a sostenere il peso del suo corpo, ma non voleva restare lì a terra, quindi iniziò a far forza sugli arti finché finalmente non ce la fece e, subito dopo, perse l'equilibrio, quindi David le corse incontro in modo che la potesse prendere senza cadere. Lei gli cintò le braccia intorno al collo perché finalmente lo riusciva a vedere bene, era molto più alto di lei, ali e corna più imponenti e aveva capelli molto meno morbidi dei suoi. Latha continuava a stringersi a lui sempre di più, era l'unico modo che aveva per mostrare quello che provava per lui.

-I due gemelli finalmente insieme, eh? Ora c'è una sorpresa per voi...- Disse il prete dopo qualche decina di secondi, avviandosi verso la cucina.

-Sorpresa? Don, non mi hai mai parlato di sorprese...- Commentò poi David mentre lasciava andare sua sorella.

-Non te ne ho mai parlato perché era una sorpresa per entrambi.-

Il prete, arrivato nella stanza accanto, si girò verso un muro e disegnò un segno su di esso, un infinito che non si chiudeva. A quel punto si mise a dire delle parole in una lingua sconosciuta e tutta la casa iniziò a tremare.

Nel frattempo nella stanza da letto i ragazzi si erano messi a perlustrare in giro e ad un certo punto Consolas aprì la porta.

-Mi sto annoiando, io vado a vedere come vanno le cose da Latha.- Disse uscendo.

-V-Vengo anche io!- Esclamò Calibri, alzandosi dal letto dove si era seduto.

I due uscirono senza proferire parola l'uno con l'altro e notarono che dalla sala non si sentiva un suono.

“Cosa sta succedendo? L'hanno rapita? L'hanno uccisa?!” Si chiesero entrambi, in preda al panico e quindi, senza far rumore, aprirono leggermente la porta che conduceva al soggiorno e spiarono la situazione. Videro Latha ed il mostro incappucciato, senza il suo mantello, intenti ad abbracciarsi e richiusero immediatamente la porta.

“E questo cosa significa?!” Si chiesero all'unisono.

A quel punto dalla stanza iniziarono a sentirsi dei borbottii non riconoscibili che si allontanavano sempre di più e ad un tratto tutto si mise a tremare.

-Che succede?!- Si chiesero i due, esclamando in coro. Di seguito corsero nella stanza dagli altri per portarli fuori, avevano paura potesse succedere loro qualcosa ma, appena arrivati, il terremoto finì.

-State bene?!- Chiese Consolas spalancando la porta.

Arial era a terra rannicchiata che si teneva la testa con le mani mentre Aharoni la abbracciava.

-S-Sì... credo di sì...-

I quattro si avviarono verso la sala per controllare che fosse tutto in ordine e, appena entrati, notarono che Latha e il mostro incappucciato erano davanti alla porta della cucina, i quali fissavano qualcosa proveniente da quella stanza.

-Che cosa sta succedendo qui?!- Chiese Calibri gridando.

-Calibri...?- Domandò Latha girandosi.

-Cosa ci fai con lui?! Vi abbiamo visti, mentre vi abbracciavate!- Sbraitò Consolas, erano entrambi gelosi della ragazza.

David si girò di scatto e vedendoli, recuperò il suo mantello e se lo mise immediatamente, anche se non abbastanza in fretta per far realizzare a tutti che i suoi capelli assomigliassero molto a quelli di Latha.

-Vi avevo detto di stare nell'altra stanza.- Disse poi, severo.

-Ma tu... chi sei?- Chiese Consolas sconcertato dalla visione.

-Avete frainteso... lui è... il mio fratello gemello, David.-

-Fratello... gemello?!- Esclamarono in coro tutti e quattro, sbalorditi.

-Sì... l'ho scoperto circa qualche minuto fa... insomma, cosa c'è che non va nell'abbracciare il fratello che ho ritrovato?-

-Come potevamo sapere che fosse tuo fratello? Insomma, va bene, i suoi capelli hanno le striature rosse come i tuoi, ma se esistesse una razza che ha questo genere di capelli?!-

Latha stava per togliere a David il mantello ma lui fu più veloce, si fiondò davanti ai ragazzi e si sfilò il cappuccio, mostrando gli occhi e i lineamenti che assomigliavano in tutto e per tutto a quelli della ragazza.

-Latha, la tua versione maschile è inquietante.- Commentò Calibri, spaventato dallo sguardo furioso e seccato del ragazzo.

-E anche molto attraente...- Aggiunse Arial, fissandolo curiosa e inducendo Aharoni a guardarla male.

-E-ehi!- Gridò dopo qualche secondo.

La ragazza si girò e lo baciò sulla guancia.

-Tu sei molto più che attraente, tu sei il mio sposo.- Gli disse sorridendo.

A quel punto dalla cucina apparve Estrangelo che chiamò tutti.

-Bene! Siete arrivati pure voi! Venite, dobbiamo scendere delle scale.-

Tutti lo guardarono perplessi.

-Che c'è? Andiamo in un posto speciale!- Disse lui incoraggiandoli.

-Don... non era una sorpresa per noi due?- Chiese David, confuso.

-Più siamo, meglio è!- Esclamò il prete.

A quel punto entrarono tutti nella cucina e notarono che si era formata un buco nel muro.

-Qui sotto c'è la vostra sorpresa, andiamo.- Concluse Estrangelo iniziando a scendere, creando una catena di tutti i ragazzi che scendevano uno dietro l'altro.

-Va bene, Don.- Disse David.

-A proposito, David, perché chiami Estrangelo “Don”?- Chiese incuriosita Latha.

-Perché il suo nome non mi piace... è imbarazzante.-

   
 
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