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Autore: omegaarea    09/09/2016    0 recensioni
Svolto l'angolo e mi ritrovo davanti all'entrata del parco, e la vedo, seduta sotto al gazebo, con un libro in mano, i capelli biondi sono legati con un elastico dietro alla testa, mentre gli occhi neri sono fissi e diretti sulle pagine del libro, rimango fermo all'entrata del parco, non avevo visto nessuno sedersi sotto quel gazebo quasi distrutto e pieno di muschio, non avevo mai visto una ragazza così aggraziata all'apparenza, non avevo mai visto degli occhi così neri, neri come il buio più tenebroso, non avevo mai visto... una ragazza come lei, e già dal primo sguardo, sapevo che non la avrei mai dimenticata.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Giugno 2016

Svolto l'angolo e mi ritrovo davanti all'entrata del parco, e la vedo, seduta sotto al gazebo, con un libro in mano, i capelli biondi sono legati con un elastico dietro alla testa, mentre gli occhi neri sono fissi e diretti sulle pagine del libro, rimango fermo all'entrata del parco, non avevo visto nessuno sedersi sotto quel gazebo quasi distrutto e pieno di muschio, non avevo mai visto una ragazza così aggraziata all'apparenza, non avevo mai visto degli occhi così neri, neri come il buio più tenebroso, non avevo mai visto... una ragazza come lei, e già dal primo sguardo, sapevo che non la avrei mai dimenticata.

Mi avvicino al gazebo lentamente, cercando di non farmi notare, posai il piede sul pavimento in legno del gazebo e subito scricchiolo, il suo sguardo si alzò di scatto e iniziò a guardare.

"Salve" dico impacciato mentre mi dirigo alla panchina vicino a quella della ragazza

"Salve" risponde con una voce dolce e aggraziata, riporta lo sguardo sul libro, io mi siedo e prendo il mio blocco dove faccio disegni delle prime cose che mi capitano, non la avevo mai vista nella città magari si è appena trasferita, oppure è qui in visita di un parente.

"Non ti ho mai vista da queste parti" dico mentre sfoglio le pagine piene di disegni

"Io abito qui da un po' di tempo, solo non vengo qui molto spesso, anzi diciamo che non esco molto in generale, vedo che sei un disegnatore" dice la ragazza lanciando un occhiata al mio blocco

"Si, beh diciamo che lo faccio per passare il tempo, quasi per divertimento" dico accennando un sorriso mentre afferro una matita dalla borsa "Vedo invece che ti piace Stephen King" aggiunsi dopo qualche secondo

"Diciamo che mi piace il macabro e l'horror" la ragazza sorride mentre gira una pagina del libro

"Non lo avrei mai detto se devo essere sincero" picchietto la matita sul foglio d carta per farmi venire qualche idea, e subito inizio a disegnare

"Tu potresti essere un ladro oppure qualunque altra cosa, mai giudicare un libro dalla copertina" dice la ragazza voltandosi verso di me "E per quanto io ti conosca, potresti esserlo"

"Giusta osservazione" dico mentre continuo a tracciare linee sul foglio, la ragazza riporta lo sguardo sul libro.

Passa una mezzora buona e la ragazza si alza infila il libro nella borsa

"Già vai??" gli chiedo guardandola in faccia

"Purtroppo, possiamo rivederci tanto" dice mentre si avvia all'uscita del parco

"Certamente, quindi alla prossima" dico alzandomi in piedi e salutandola con la mano, la ragazza ricambia il saluto e poi svolta l'angolo, io mi siedo, guardo il disegno, cancello le ultime righe, ed eccola di nuovo che appare davanti al mio sguardo, con lo sguardo attento sulle pagine del libro, i capelli biondi e gli occhi neri.

Passano i giorni e continuo ad incontrarla sempre sotto il solito gazebo, sulla solita panchina, con lo stesso libro e lo stesso sguardo, ogni tanto si parla, mentre alcune volte si sta zitti, ognuno perso nelle proprie idee, nella propria mente, ogni giorno che passa cerco una scusa per andare a quel parco e vederla, non so come mai, ma desidero rivederla, desidero guardare nei suoi occhi ancora una volta, sentire la sua voce ancora una volta.

"Kyle posso chiederti una cosa??" dice cogliendomi impegnato

"Certo dimmi" risposi guardandola

"dovrei dire una cosa ad un amico, pensi che dovrei dirgliela subito oppure aspettare??" chiese chiudendo il libro

"Beh, penso sia giusto dirglielo il più presto possibile soprattutto se è importante" riporto gli occhi sul blocco da disegno e continuando a disegnare

"Kyle io mi trasferisco"

La punta della matita si rompe, tutto si spezza, il disegno rimane incompleto, io rimango impietrito davanti alla notizia della ragazza, non so perché ho questa reazione, non so perché me lo ha detto, poteva benissimo sparire e non farsi più vedere, poteva farlo, ma in quel momento, in quel preciso momento un colpo mi ha trafitto il cuore, un dolore ha pervaso il mio corpo, un dolore non fisico ma mentale, un dolore che non avevo mai provato.

"perché Silvia??" chiedo cercando di coprire il dolore

"Ecco diciamo che ci sono stati dei problemi e ci hanno sfrattato dal condominio, quindi abbiamo trovato casa ma non qui, sarà più o meno a 3 o 4 ore di distanza, scusami" la ragazza mette il libro nella borsa e si alza in piedi, io non capivo, non volevo capire più che altro, non volevo farlo

"Capisco..." dico chiudendo il blocco appunti

"Quindi questo è un addio... E' stato bello conoscerti Kyle" Silvia si incammina, io di scatto le afferro il braccio, lei si gira di scatto e mi guarda, la abbraccio, il mio respiro si fa irregolare, il mio battito accelera, lei stringe le braccia attorno a me, quel momento non lo dimenticherò mai, come anche la prima volta che la ho vista,

"Addio Silvia" dico continuando a stringerla tra le mie braccia, poi la lascio, mi guarda per l'ultima volta, i suoi occhi neri, i capelli biondi, il suo sorriso, la sua voce, non la avrei mai più rivista

"Addio Kyle" la ragazza si allontana e per l'ultima volta gira l'angolo, in poco tempo mi ritrovo da solo, torno a casa, apro il blocco degli appunti lo sfoglio ed eccolo, il suo ritratto la prima volta che la avevo incontrata. Ogni giorno che passa penso a le, penso al suo ritorno, penso che prima o poi ritorni, ma rimane un sogno lontano, rimane un sogno irrealizzabile. Passano i giorni, mesi e infine anni, ma io continuo ad andare a quella panchine alla solita ora, con la pioggia, con la neve, cerco di andare in quella panchina dove la ho incontrata, mi siedo e disegno, ma questa volta lei non c'è.

Giugno 2022

Svolto l'angolo e mi ritrovo davanti all'entrata del parco, alzo lo sguardo e c'è una donna seduta, sotto al gazebo, io mi avvicino a lei senza fare rumore, mi siedo, la donna indossa un cappello grande, e degli occhiali da sole, tiro fuori il blocco dei disegni, lancio un ultimo sguardo alla donna, che sta sorridendo mentre mi guarda, il libro ora e chiuso sulle gambe della donna, sulla fiancata c'è scritto "Le Notti Di Salem Stephen King" alzo lo sguardo da dietro alle lenti nere scende una lacrima la donna si morde il labbro, io sorrido, il mio cuore inizia a battere nel petto, e una lacrima mi scende dall'occhio.

"Ciao Kyle" dice la donna iniziando a piangere.

   
 
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