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Autore: Yoko_kun    02/05/2009    1 recensioni
Questa fanfic è composta da diverse storie brevi dedicate a più coppie!!! Leggete per capire meglio e per vedere se c'è anche la vostra coppia preferita! ^^
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

Caro amico, ti scrivo....

Caro Ulquiorra,
ti scrivo ancora, lo so che non dovrei ma non posso farci nulla.
È passato un po' da quando l'ho fatto per l'ultima volta, sai sono successe tante cose ultimamente e ho sempre avuto poco tempo.
No, non è vero, non proprio quantomeno. È solo che stavo aspettando una tua lettera di risposta. Ma come sempre tu non mi hai risposto.
Vabbè, non importa, non ti devi preoccupare io continuerò a scriverti lo stesso...ma forse per te questa non è una bella cosa.
So che servirà poco dirlo, ma mi dispiace se per te sono un disturbo...è solo che...che come sempre sono sola. Mi sento sola. A volte ti sogno durante la notte, a volte mi sembra di sentire la tua voce, ma quando mi volto per vedere se sei veramente tu, non ti trovo. Succede anche che a volte mi sembra di scorgerti, magari tra la folla, ma quando ti seguo scopro sempre che in realtà e solo qualcuno che ti assomiglia o addirittura qualcuno che non ti assomiglia per nulla, ma che per me in quel momento era te!
Lo so, è abbastanza, anzi completamente sciocco e sbagliato da parte mia fare così. Ed è sbagliato anche che io ti scriva. Però è qualcosa di cui non posso fare a meno.
Tu forse butti le mie lettere ancora prima di aprirle e leggerle. Forse il semplice leggere il mio nome ti invita a buttare via la lettera senza degnarla di uno sguardo.
Eppure la cosa non mi rende triste. Anche se tu non le leggi non importa. Perché anche solo vedendo le buste col mio nome tu sai che ti penso. Ti penso sempre e mi manchi. Mi ero ripromessa di cancellarti dal mio cuore ma pare che io non ci riesca, così cerco di attaccarmi a questo sentimento e al tuo ricordo.
So che se tu fossi qui mi ammoniresti per questo mio modo di fare.
Lo faresti con voce ferma ed autoritaria, eppure estremamente delicata e dolce. Sarei solo io a sentirlo, ma saprei sentire ancora una volta la nota di preoccupazione nella tua voce. Così resa felice da ciò, sorriderei e ti ringrazierei promettendoti che non lo farò più.
È il pensiero di sentirti e saperti sempre vicino a me che mi da forza e mi aiuta ad affrontare la vita giorno per giorno. Ma tu in realtà non sei qui con me, non se qui al mio fianco, e non mi stai stringendo la mano come vorrei.
Te lo ricordi vero? Ogni volta che ero triste od ogni volta che qualcuno mi feriva e mi faceva star male, io scappavo al parco, e passavo la giornata a dondolarmi su quella vecchia altalena. Sempre la solita. Te la ricordi vero? Quella con i pali colorati di rosso, col colore in parte scrostato e rovinato dalle intemperie e della vecchiaia, quella che fin da piccolina adoravo.
Poi al tramonto, quando la folla per le strade, e anche la gente al parco, diminuiva tu apparivi davanti a me. Come se fossi sbucato dal nulla o ti ci avesse portato lì il vento, comparivi mi guardavi col tuo solito sguardo serio, allora io sorridevo e ti dicevo che andava tutto bene e che stavo bene, ma poi non riuscivo a trattenere le lacrime e piangendo ti dicevo tutto.
Ti dicevo come mi sentivo, perché mi sentivo così. Parlavo e parlavo, finché non avevo esaurito tutto, anche la lacrime. Poi cercavo di sorriderti ancora e di ringraziarti, ma tu mi fermavi sempre e con voce ferma mi dicevi: “non serve che mi ringrazi...”. Poi mi porgevi la tua mano e io ero veramente felice. Potevo anche perdere tutto, ma se avessi continuato ad avere la possibilità di stringere la tua mano non sarei stata triste, ecco come mi sentivo.
Io, poi, in silenzio afferravo la tua mano, così delicata e premurosa, tu mi aiutavi a rialzarmi e mi sussurravi piano: “torniamo a casa”. Così camminavamo mano nella mano e tu mi riaccompagnavi premuroso a casa.
Sai, sto piangendo anche ora che sto scrivendo questa lettera ma questa volta tu non arriverai al tramonto, non mi ascolterai parlare e non mi ammonirai dicendo che non serviva che ti ringraziassi. E non mi tenderai la tua mano. Mi manca. Mi manca tutto, mi manchi tu, mi manca il tuo profumo, il suono della tua voce e anche la sensazione che provavo quando eravamo mano nella mano.
Mi mancano quei giorni e anche l'intesa che esisteva tra noi.
Tu eri una persona molto silenziosa e chiusa, ma io riuscivo a capire quando eri felice o quando eri triste, anche se tu eri sempre serio e impassibile.
Mi ricordo che quando eri triste andavi a passare tutto il giorno seduto sulla sponda del fiume, allora io ti raggiungevo mi sedevo vicino a te in silenzio.
Dopo un po' iniziavo come sempre a chiacchierare, parlando anche di cose sciocche e futili. Poi ritornavo a stare in silenzio.
Poi prima di sera ti alzavi e iniziavi a camminare, e se io dopo un po' non ti seguivo ti fermavi ad aspettarmi. Quando ti raggiungevo riprendevi a camminare e a quel punto io ti prendevo la mano e tornavamo al condominio camminando mano nella mano.
Era bello. Mi piaceva il tuo silenzio pieno di significato. E mi piaceva anche molto riuscire a capirti senza bisogno di parole.
Ma alla fine di tutto quello non ci è rimasto nulla, se non queste mie lettere.
Vorrei poter sentire la tua voce, e vorrei poter vedere i tuoi bellissimi occhi verdi. Ma so che non succederà.
Ora ti devo lasciare, è ora di cena, ma sono certa che presto potrò scriverti ancora.
Un bacio.
Sempre tua Inoue Orihime








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