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Autore: littlemoonstar    02/05/2009    9 recensioni
-vuoi davvero rischiare la vita per me? -
-non chiedo altro. -
Quando l'amore ti chiama,puoi solo rispondere.
Edward è sempre stato solo,rinnegando la sua nuova vita e arrivando a rinchiudersi in un castello nella totale solitudine. Come una bestia.
Ma l'amore,si sa,può far rivivere.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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≈ Valzer ≈
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2.
{.Pixie and the Prince.}
≈ Valzer ≈
xxx












-Jo,ti prego! Non puoi lasciarmi qui da sola! - la implorai,inseguendola lungo le ampie scale che portavano al salotto senza fine.
Josephine mi guardò,posando la valigetta leggera a terra e stringendomi in un abbraccio materno.
-coraggio,Bella. Sei promossa,non hai più bisogno del mio aiuto. -
-ma non puoi lasciarmi da sola in questo castello,morirò di solitudine! - gridai,indicando la stanza completamente vuota.
Nella settimana che avevo passato in quella casa avevo patito le pene dell'inferno per cercare di risistemarla insieme a Jo,ma sembrava che la polvere non avesse intenzione di staccarsi dai mobili,tanto ne erano cosparsi.
Eravamo riuscite a darle un aspetto che rasentasse il minimo della decenza,pulendo a fondo ogni parte del castello e tralasciando solo l'ultimo piano,a cui non potevamo accedere per via della bolla di vetro che il misterioso ragazzo si era costruito intorno.
Non ero ancora riuscita ad orientarmi alla perfezione in quel labirinto di stanze – la casa era davvero troppo grande per conoscerla in una settimana per intero – ma ora il panico si stava lentamente impadronendo di me da quando Josephine aveva detto che mi avrebbe lasciata da sola.
-e poi non so cucinare. - mentii.
-Bella,cucini molto meglio di me. - rispose Josephine,aprendo la porta – e poi lasciamo sempre i pasti del signorino fuori dalla porta,di sicuro non te lo farà notare. -
Sbuffai,lasciando cadere le braccia sui fianchi.
-e poi tornerò,appena avrò finito il secondo incarico. Per qualsiasi problema puoi sempre chiamarmi. -
-okay...- annuii,a capo basso – buona fortuna. -
-oh,niña,vieni qui...- mi abbracciò,baciandomi la guancia con la voce tremante. - mi raccomando. -
In un attimo,anche Jo sparì.
Non sapevo perché,ma avevo il terribile dubbio che non l'avrei mai rivista,e questo mi fece sentire tremendamente sola.
Di nuovo.
Ormai dovresti esserci abituata...
Scrollai la testa,dirigendomi verso la mia stanza per indossare qualcosa di diverso da quella orribile divisa da cameriera: era umiliante.
La mia stanza era al primo piano,e vi si entrava attraverso un corridoio dalle pareti finemente decorate con quadri e vasi di fiori - aggiunti da noi dopo qualche giorno di permanenza –.
Era abbastanza grande e l'unica in cui potessi tenere la finestra completamente aperta,potendo addirittura osservare il bellissimo bosco che si estendeva a perdita d'occhio.
Chiusi la porta,togliendomi in fretta l'abito per aggiungerlo ai vestiti da lavare, e frugando nell'armadio indossai uno dei miei vestiti preferiti,che mi arrivava fino alle ginocchia con il suo fantastico color blu mare e di certo era molto più comodo dell'uniforme nera.
Mi legai di nuovo i capelli e aprii la porta per tornare al mio lavoro,ma quando spalancai la porta non potei fare a meno di gridare.
Ero spaventata a morte: chi diavolo era quella li?!
-ciao. - mi disse lei,sorridendomi.
Cercando di riprendere fiato tentai di analizzarla,ma ne notai solo la perfezione e l'immensa bellezza: i corti capelli neri ricadevano sul viso bianco e perfetto,facendo da cornice ai grandi occhi dorati e alla bocca sottile.
Sembrava un piccolo elfo spuntato lì per caso,in quella strana casa la cui atmosfera ricordava molto quella di una fiaba.
Eppure,per qualche strano motivo,quella ragazza così bella e irraggiungibile mi ispirava una grande fiducia.
-oh,mi dispiace di averti spaventato. - si scusò,innocente – permettimi di presentarmi: io sono Alice Cullen. -
-oh,p-piacere. Io sono Bella Swan. - sussurrai,allungando la mano verso di lei.
Quando me la strinse sentii il gelo invadermi il braccio: era davvero fredda,e la sua pelle era talmente liscia e pallida da sembrare marmo.
-oh,lo so. - rispose lei,che non sembrava curarsi di quella pelle fredda – sono stata io a chiamarti. -
-come? -
-sono la sorella di Edward. -
La guardai a lungo,senza capire le sue parole.
-Edward – ripeté,indicando con il dito verso l'alto.
Spalancai gli occhi,stupita più di me stessa che di lei: ero stata talmente occupata a rendere quella casa più ospitabile da dimenticarmi totalmente di chiedere il nome del proprietario.
In fondo,non avrei avuto bisogno di saperlo: era come un fantasma,rinchiuso in quella specie di torretta del castello senza alcun contatto con l'esterno.
-oh,Edward! Ma certo,è che io...-
-lo so,non c'è bisogno delle spiegazioni – si affrettò a dire lei,nel momento in cui un velo di tristezza si posò sul suo sguardo dorato – Edward non esce mai dalla sua stanza,è una persona...molto solitaria. Ma tu non preoccuparti,ci sarò io a farti compagnia in questi giorni. -
-s-sul serio? -
-si,dato che la tua amica è andata via non puoi davvero rimanere tutta sola. Non preoccuparti,sono sicura che diventeremo ottime amiche. -
Sorrisi,senza quasi rendermene conto: quella ragazza bizzarra era così allegra e frizzante che era impossibile non esserle amica.
Mi richiusi la porta alle spalle,notando la sua camminata aggraziata e leggera,simile ad una danza armonica perfettamente in equilibrio con il silenzio circostante.
Rimasi a fissarla mentre mi camminava davanti,sorridendo. Sembrava felice di aver incontrato qualcuno.
Che strano,pensai.
-allora,cosa vuoi fare? - mi chiese,voltandosi all'improvviso per farmi prendere il secondo infarto della giornata.
-considerando che sono la domestica di casa...oggi tocca alle finestre. - annuii vigorosamente,afferrando gli stracci che avevo poggiato al margine delle scale per pulire i vetri impolverati.
Alice mi sorrise,precedendomi ed iniziando a spalancare le tende cremisi delle enormi finestre che occupavano gran parte delle pareti laterali.
-non ti annoi,a stare qui? - le chiesi,mentre iniziavo a spolverare.
-oh,non preoccuparti. - mi disse lei,affiancandomi – è bello avere qualcuno con cui parlare,no? Posso aiutarti,se vuoi...-
-non se ne parla! - gridai,ascoltando l'eco della mia voce all'interno della stanza – sono io la tuttofare qui,sarebbe ingiusto. -
Alice scoppiò a ridere,e in quel momento il suono di quello scampanellio squillante mi diede la forza necessaria per proseguire nelle mie faccende.
Non avevo mai avuto un'amica.
E in quel momento la trovai la cosa più bella del mondo.




Erano passati pochi giorni da quando ero rimasta sola nel grande castello dei Cullen,ed Alice mi veniva a trovare tutti i giorni: arrivava sempre di sera,ed ogni volta si scusava per non essere potuta arrivare prima.

Era un peccato,perché in quei giorni c'era un sole bellissimo e si poteva stare persino fuori senza rischiare di prendere freddo.
Era raro trovare dei giorni di sole come quelli,ma Alice sembrava prediligere la sera,e ogni volta mi faceva compagnia mentre mangiavo,benché lei non toccasse cibo.
Quella mattina,quando mi svegliai,provai per la prima volta un senso di orgoglio nel vedere il castello: era come nuovo,e benché mi trovassi da sola avevo provveduto a rimetterlo in sesto.
Non capivo come Jo non ci fosse riuscita,in fondo non era molto difficile: Alice mi portava ogni sera un cesto di fiori freschi,che distribuivo in tutta casa.
Il grande salotto e le camere erano state rimesse in sesto,così come il giardino – malgrado per quello se ne fossero occupati direttamente i giardinieri.
Ero davvero molto soddisfatta, e adesso il mio lavoro si era notevolmente ridotto.
Quella mattina ero sola in casa,e dato che non avevo nulla da fare decisi di addentrarmi nei meandri del castello,esplorando il secondo piano.
In effetti non ci ero ancora mai salita dato che l'unica cosa da fare li era portare i pasti in camera di Edward,e a me non era mai stato concesso tanto onore: nella prima settimana ci aveva pensato Jo,mentre da quando ero sola era Alice che se ne occupava.
Ma quella mattina avevo deciso di esplorare la casa,perciò salii le scale senza timore ed entrai nel corridoio del secondo piano,che trovai inaspettatamente pulito e in ordine.
Alice aveva messo dei fiori anche lì,e tutto sembrava silenzioso e tranquillo.
C'erano solo poche porte ai lati del corridoio,ed una più grande in fondo,rialzata.
Solo quando mi ci avvicinai mi accorsi che in realtà quella era la torre del castello.
Sussultai,immaginando chi avrei potuto trovare lì dentro.
Velocemente cambiai direzione,trovandomi nella stanza dall'altro lato del corridoio,una bellissima camera dalle pareti color pesca e dal letto a baldacchino.
I mobili,le tende,tutto la faceva somigliare ad una specie di camera delle principesse,con sbuffi cremisi e dorati ovunque.
Davvero magnifica,e soprattutto un peccato non poterla utilizzare.
Sfiorai la piccola scatola intarsiata sulla cassettiera,prendendola in mano ed aprendola: era un carillon,che suonava una melodia che conoscevo benissimo.
Clair De Lune,la mia preferita.
Chiusi gli occhi,inspirando il profumo di quella musica.
In quel momento mi chiesi come poteva essere quella grande fortezza se dotata di vita: immaginai tante persone scendere dalle ampie scalinate,passeggiate nei giardini balli e notti di passione consumate in quei letti.
Una casa piena di gente,piena di vita.
In quel momento forse c'era più polvere che altro.
-tu devi essere Bella,dico bene?-
Il carillon mi cadde di mano,e dalle labbra mi uscì un sonoro sussulto: la musica si interruppe,ed io mi voltai di scatto,spaventata.
E davanti a me vidi l'essere più bello che la natura era riuscita a creare.
E solo quando osservai più attentamente la pelle marmorea e pallida,la bellezza spropositata concentrata negli occhi dorati e nel fisico perfetto e scolpito,per non parlare del leggero sorriso dipinto sulle sue labbra,non ebbi più dubbi.
Molti dicono addirittura di non aver mai visto un essere più bello...
Ne ero certa.
Edward Cullen.
-io sono Edward Cullen,piacere di conoscerti. - il sorriso sghembo che riservò a me e soltanto a me mi invase come un vortice improvviso e troppo forte per essere sostenuto da una persona sola,si impadronì della mia mente come un tarlo persistente.
Mi aveva chiamata Bella. Non lo faceva mai nessuno.
Quella persona così meravigliosamente perfetta doveva essere Mister recluso?!
Impossibile!
Non riuscivo neanche a parlare,ero come immobilizzata da tutta quella bellezza.
-scusa,non volevo spaventarti. - mi disse,avvicinandosi.
Scrollai la testa,lentamente,e per confortarlo cercai di sorridergli,ma tutto ciò che venne fuori fu solo un debole e timido accenno.
Eravamo a pochi centimetri l'uno dall'altra,e in quel momento iniziai a pensare che la mia permanenza in quel castello sarebbe stata molto più interessante.






xxx
























Note:Buongiorno a tutti! Ecco qui il secondo capitolo,e finalmente abbiamo l'incontro di Edward e Bella (e "Alice la pazza" XD),il momento tanto atteso: ma per scoprire ciò che si diranno dovrete aspettare il prossimo capitolo,che praticamente manca solo di revisione (quindi non ci metterò molto ad aggiornare^^) Nel frattempo ho finito 
Disturbia ,sempre con una lacrimuccia dato che ogni volta che finisco una storia so già che mi mancherà da morire^^
Adesso,mentre scrivo Valzer,sto buttando giù un'alta storia (sempre fandom Twilight,ovviamente),ma devo avere l'ispirazione giusta per continuare,quindi se deciderò di pubblicare anche questa vi avvertirò di certo! Intanto ringrazio chi ha iniziato a seguire questa nuova fic,e anche chi mi continua a seguire dopo Disturbia,Six Years old e le altre mie storie...non ce la farei mai senza di voi!!^^ Bene,adesso devo andare...mi raccomando,fatemi sapere se vi piace!

Ps_ Il titolo, Pixie and the prince, significa letteralmente " Il folletto e il principe"...capite di chi stiamo parlando,vero?^^

Baci
LMS*
  
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