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Autore: DanieldervUniverse    13/09/2016    6 recensioni
Yuna, l'evocatrice che si ama fin dal primo momento in cui la si incontra. Una ragazza forte e determinata, eppure sensibile e lieve come un fiocco di neve. Una ragazza che vuole salvare il mondo, impegnata in una missione suicida per fermare il demone Sin in nome di tutti gli abitanti di Spira, protetta dai suoi indomabili Guardiani. Ma chi sono questi Guardiani? Sono forse immagini scolpite nella nostra memoria, o sono spiriti erranti giunti per caso o seguendo un sogno? Mutevoli o radicati? Se i Guardiani di Yuna fossero diversi da quelli che conosciamo, sarebbe lo stesso? La storia cambierebbe?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rikku, Yuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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A\N: Va bene, sbrighiamoci a chiudere il sipario che altrimenti non si chiude più niente.

DII\N: Tranne la tua bara.


La marcia fino al tempio fu lunga, soprattutto a piedi.

Per percorrerla impiegarono quasi un ora, prima di raggiungere la scalinata che portava all'ingresso sotto la distesa ghiacciata.

-Sorprendente- commentò Sephiroth, abbandonando il suo stoico silenzio.

-Oh si- rispose Tromell, in testa al gruppo -Il tempio di Macalania è un vero e proprio miracolo di Yevon.

-Macalania... Yevon... ancora quei nomi- commentò Sephiroth, parlando con se stesso.

-Quindi!- si fece avanti Yuna, mentre percorrevano il ponte ghiacciato che conduceva ai portali -Lady Garnet è al tempio?

-No, purtroppo- disse Tromell, abbattuto -È sparita più o meno nello stesso periodo in cui siete scomparsa voi.

-Cosa!?

-La troveremo, statene certa- replicò affrettato il guado -Non dovete preoccuparvi. I Guado risolvono i problemi dei Guado.

Yuna sospirò, abbattuta.

I mostri avevano attaccato anche Garnet?

Era solo una coincidenza?

L'interno del tempio era gremito di persone, soprattutto guado, intenti a coordinarsi, probabilmente nella ricerca.

-MAESTRO SEYMOUR!- gridò a pieni polmoni Tromell, facendo voltare tutti.

Il mezzo-guado si fece strada in mezzo ai presenti, arrivando di fronte alla ragazza.

Sephiroth sembrò assumere un atteggiamento ostile, ma Yuna lo fermò con una mano.

-Lady Yuna, state bene!- esclamò, il Maestro, inchinandosi a lei -Cosa è successo!? Come vi siete salvata!?

-È stato lui- replicò Yuna, indicando il compagno -Mi ha... portata in salvo, nascondendosi nella foresta, e ha curato le mie ferite negli ultimi tre giorni.

-Un fortunato evento- commentò il mezzo-guado, fissando Sephiroth dritto negli occhi -Avete la mia gratitudine, guerriero.

L'argenteo rispose con un breve inchino di cortesia, ma tenne il suo contegno distaccato.

-Informerò subito i vostri Guardiani del vostro ritorno. Sembravano molto preoccupati.

-Si, li capisco- fece la ragazza, pensando a quello che avevano passato in quegli ultimi giorni.

-C'è qualcos'altro che posso fare per voi, milady?- chiese ancora il Maestro.

-Si. Gradirei incontrare Shiva, nel tempio- disse, solennemente -E poi vi darò la mia risposta.

-Davvero?- fece Seymour, tornando stranamente calmo -Allora prego, vi faccio strada.

-Tu resta qui- disse, rivolta a Sephiroth.

-Chiedo scusa?- replicò quello, sbarrandole il passo -Non posso lasciarti sola, ho fatto un voto.

-Quello che devo fare riguarda solo me, Sephiroth- rispose, avvertendo che i guado si stavano facendo ostili -Devo solo entrare in una camera all'interno del tempio. Non succederà niente, specie se tu starai qui a guardia della porta.

-Come faccio a proteggerti se tu non me lo permetti?- chiese, rimproverandola.

-Quando servirà, tu ci sarai- rispose, convinta.

Sephiroth rimase in un gelido silenzio, guardandola dritta negli occhi, prima di farsi da parte.

-Non farmene pentire- si limitò a sibilare.

-Lungi da me- lo liquidò la ragazza, avviandosi dietro a Seymour.

-Ma... dov'è Golbez?

-L'ho lasciato tornare prima per aiutare nelle ricerche. So che può sembrare strano, ma si è affezionato molto a voi negli ultimi tempi. Non potevo tenerlo lì a non far niente.


La sala dell'Eone era calma, immobile.

Cristalli di ghiaccio si spostavano lentamente nell'aria, con delicatezza, riflettendo una luce che non esisteva.

Era affascinante, uno spettacolo invidiabile, si perdeva nel tempo e nello spazio, senza limiti.

Yuna poggiava i piedi su una piattaforma ovale, che non poggiava su niente, eppure la sosteneva.

Toccò un cristallo che le passava vicino al volto, con una mano, e quello prese a rigirarsi su se stesso.

-E così tu sei la candidata- fece una voce, elegante ma stranamente gelida.

Yuna alzò gli occhi di scatto, sentendo un brivido, e vide una scia cristallina discendere verso lei, cavalcata da una figura femminile dal corpo di un blu acceso.

Shiva discese fino a che non si trovò di fronte alla ragazza, i suoi occhi azzurri che riflettevano una luce imperscrutabile.

-Il tuo calore mi mette a disagio- disse l'Eone, incrociando le braccia sul petto, coperto solo da un rudimentale reggiseno di tela.

-Il mio calore?- chiese Yuna, sorpresa.

-Si, il tuo calore- replicò la donna, tornando a levitare e girando attorno alla ragazza, lentamente.

-Non capisco cosa intende- rispose quella, sbattendo le palpebre.

Shiva si arrestò e torno a posarsi di fronte all'evocatrice.

-Dentro di te c'è una forza impetuosa, fuori controllo, che ti pervade, dominando i tuoi sensi, e ti fa ribollire come una fiamma viva. Quello è il tuo calore.

Yuna rimase in silenzio, fissando la donna davanti a se.

-Ma quel calore è la vita. Lo possiede ogni essere umano. Non c'è niente di male.

-Quello di cui parli tu è un calore fisico- rispose la donna, agitando una mano -Sono una creatura di ghiaccio. Posso sedarlo a mio volere.

Yuna rabbrividì di colpo, mentre il suo respiro condensava improvvisamente; iniziò a tremare, battendo i denti.

-Quello di cui parlo io è un calore diverso, un riflesso dell'animo umano che può essere molto pericoloso- riprese Shiva, ignorando i gemiti di freddo della ragazza -Tu sei avventata: hai la pazienza di attendere il colpo, ma non consideri mai le conseguenze di quello che fai, o di quello che rischi.

-C-c-c-c-c-cosa?- balbettò Yuna, sentendo persino le iridi dei suoi occhi farsi solide.

L'Eone le lanciò uno sguardo di rassegnazione, prima di rivolgerle un sorriso materno e sciogliere il freddo con uno schiocco di dita.

Yuna inspirò profondamente, sentendo la sensibilità tornare, pienamente ristabilita.

-Vieni, sdraiati sul mio grembo- la invitò Shiva, incrociando le gambe.

-Non temere. Ti aiuterò a capire. Non ti farei mai del male, bambina- insisté l'Eone, per rassicurarla.

Yuna si avvicinò, titubante, inginocchiandosi accanto all'essere, per poi posare la propria testa nel suo grembo.

Shiva sollevò una mano, posandola sulla sua fronte, e iniziò a muoverla in piccoli cerchi, risvegliando la memoria della ragazza.

-Stai leggendo la mia mente?- chiese, sbalordita.

-È una cosa che può fare ogni Eone. Prima di poterci unire ad un evocatore dobbiamo comprenderlo, giudicarlo, e solo a quel punto si forma il legame. Ognuno di noi Eoni maggiori ha un compito specifico- spiegò la donna -Valefor giudica la purezza dell'animo, Ifrit la risoluzione, Ixion la riflessività, Bahamut la forza, e io il giudizio. È un unico grande sistema che serve a garantire la salvezza di Spira.

-E tu adesso, che stai facendo?- chiese Yuna, affascinata.

-Ti sto mostrando la tua mancanza di giudizio- replicò con calma la donna blu, mentre il flusso dei ricordi cominciava a vorticare incontrollato, lasciando una certa leggerezza nella mente della ragazza.

Ad un certo punto, l'evocatrice sentì la mano dell'Eone infilarsi in quel flusso, sfiorando dolcemente la sua memoria, e andando a toccare un momento preciso.

Il mondo vorticò a velocità spaventosa, mentre la memoria riavvolgeva il suo flusso, per poi fermarsi di colpo, tornando all'arrivo a Luka, in cui aveva scacciato Kuja e Gabranth a causa dello loro diatribe, avventurandosi da sola nella città.

Poi Shiva la lasciò andare, e le luci ripresero a vorticare, confuse, causando alla ragazza un lieve senso di nausea, prima che un altro ricordo venisse scelto.

Ed eccola lì, nella baia, ad attirare la Scheggia giù dalla scogliera, prima che questa potesse afferrare Valefor e trascinare entrambi verso la morte.

Pochi secondi, poi la memoria torno al suo spostarsi confusamente, iniziando a fare male.

La scena si spostò al duello con la bestia vicino a Guadosalam, i feroci artigli che rischiavano di colpirla, e poi il mostro che l'aveva sbalzata a terra dal fianco scoperto.

Yuna tentò di strizzare gli occhi, ma non riuscì ad allontanare quell'immagine in alcun modo.

-Fa male- disse, debolmente.

-Lo so, ma non succederà niente, abbi fede.

Un altro vortice confuso, e poi l'immagine del Garuda che sfondava la parete si fermò di fronte a lei; Ifrit comparve e partì alla carica, mentre gli altri mostri entravano, sorprendendola senza difese.

Poi le immagini sparirono,il flusso si interruppe, e le dita fredde di Shiva lasciarono la sua fronte.

-Tu sei troppo avventata, giovane Yuna- le spiegò, dandole qualche istante per riprendersi -Tu manchi di giudizio, alla fine.

-M-ma erano situazioni disperate- protestò debolmente lei, con gli occhi dolenti -Non puoi riflettere e giudicare con freddezza una scena simile.

-Tu credi?- le rispose Shiva -Essere freddi è comunemente interpretato come essere privo di emozioni. Ma l'assenza di emozioni non sottintende il giudizio: il giudizio è una cosa che ottieni dalle tue esperienze, riconoscendo le situazioni di panico e reagendo di conseguenza. Pensa a tuo padre, a Cid. L'hai mai visto reagire in modo avventato in queste situazioni?

Yuna rimase in silenzio, ricordando lentamente.

-No...- ammise, ripercorrendo con dolore persino la scena in cui l'aveva abbandonata a Besaid.

-Tuo padre è un uomo molto giudizioso Yuna. La sua forza è uno dei pilastri che vi tiene uniti- riprese Shiva, annuendo -E adesso, che ti spetta di prendere una decisione così importante, non puoi permetterti di essere avventata. Non puoi lasciare che questo precluda la tua missione.

Yuna si risollevò, pensando alla sua risposta, dando le spalle all'essere.

-Io so cosa devo dire- replicò Yuna, senza titubare -E so perché lo dirò.

Udì Shiva sospirare, facendola voltare verso di lei.

-Gli altri Eoni hanno scelto bene- disse, alzandosi a sua volta con un leggero frusciare di vesti, i lunghi capelli che si muovevano attorno al capo, liberi da ogni vincolo.

-Hai acquisito tutte le qualità che essi simboleggiano. Quando arriverai di fronte a Bahamut saprai come affrontarlo- continuò, avvicinandosi a lei e chinandosi all'altezza del suo volto -Ora ti posso solo dare quel poco di giudizio che ti manca e aiutarti a superare questa prova. Buona fortuna, bambina.

L'Eone appoggiò la sua fronte a contatto con la propria, restando a guardarla per diversi intensi secondi.

-Chissà perché sembrate tutte delle bambine spaventate, quando arrivate qui- commentò, amorevolmente, prima di baciare Yuna sulle labbra.


Non si sentiva così in imbarazzo da quando si era accorta di avere i capelli ritti di fronte a tutti, al tempio di Djose.

Freddezza, ma quale freddezza.

Mezza faccia sembrava atrofizzata dal tocco gelido, l'altra era in fiamme per il bacio non richiesto.

Chissà cosa avrebbe detto Kuja, se l'avesse vista così.

Yuna sospirò, o almeno ci provò, incapace di controllare correttamente le proprie labbra, e uscì dalla stanza, andando incontro al mezzo-guado e al suo seguito, composto da due guardie e lo stregone nero.

Golbez doveva essere sopraggiunto mentre era intenta a parlare con Shiva.

-Lady Yuna- fece Seymour, andandole incontro -Che è successo al suo viso? Va tutto bene?

-Shi Maeshtvo. Va huhho vene- biascicò la ragazza, facendo alzare le sopracciglia all'altro.

-È solo un po di ghiaccio- intervenne Golbez, avvicinandosi lentamente e posando una mano sul volto scombussolato della ragazza, dandole improvviso sollievo.

-Grazie- rispose, quando la sensazione di gelo scomparve.

-Che è successo là dentro?- chiese Seymour, vagamente incuriosito.

-Shiva mi ha parlato- rispose sbrigativamente Yuna, fronteggiando il Maestro.

-Volete darmi la vostra risposta, Milady?- fece questi, con una vena di trepidazione nella voce.

-Rispondete sinceramente a questa domanda- disse invece Yuna, calmando le sue voci interiori e ricacciando l'ansia dallo stomaco.

Purezza. Risoluzione. Riflessione. Giudizio.

-Avete ucciso vostro padre Jyscal Guado a tradimento?

Un mormorio di sorpresa risuonò, mentre le due guardie guado si voltavano a guardarsi, sconvolte.

Golbez rimase in silenzio, fissando i due, ma Yuna poteva fiutare la sua sorpresa.

Seymour sorrise, annuendo lentamente.

-L'ho ucciso- rispose, sincero -Avrebbe intralciato il mio piano di liberare Spira.

-Perché siete arrivato a tale misura?- insisté Yuna, nascondendo la sorpresa e il ribrezzo che le stava salendo alle labbra -Avete detto di aver cominciato a studiare la storia di Spira dopo la sua morte.

-Era una mezza verità. Avevo dei sospetti già da prima, quando studiavo la magia a Bevelle. Mio padre non capiva quello che andava fatto. Credeva di poter convincere da solo il Clero a seguire la retta via, convincendoli, parlandogli. Quando è tornato da Bevelle, sconfitto, gli ho chiesto di sostenere il mio disegno, mostrandogli che c'era ancora speranza. Ma lui mi cacciò, disgustato. Non accettava di tradire il Credo di Yevon in quel modo. Quando ho realizzato che mi avrebbe ostacolato nella mia ambizione, non ho avuto scelta, ho fatto quello che andava fatto.

-Siete un uomo crudele, Maestro Seymour- rispose Yuna, gelandolo.

-Temo che non possiate difendervi da tale accusa- aggiunse Golbez, rompendo il silenzio.

-Silenzio- replicò Seymour, alzando una mano verso di lui.

-Non vi siete pentito della scelta?

-Certo che l'ho fatto- rispose il mezzo-guado, visibilmente scosso -Era mio padre. Lo ammiravo e ammiravo la sua dedizione, ma non era qualcosa da restare intatto a quel punto. La via del bene è faticosa e piena di sacrifici. Mio padre era solo l'inizio.

-Comprendo la vostra visione- rispose Yuna -Ma la mia risposta è no!

Il gelo, un gelo di gran lunga più temibile di quello di Shiva, calò nella stanza, mentre gli occhi del Maestro si dilatavano, sconvolti.

-Io non posso accettare di sposare qualcuno come voi, per mera ambizione. Ho promesso a Spira che l'avrei protetta, e la proteggerò, ma non ai vostri termini, Maestro.

-M-ma Lady Yuna...

-Se vorrete coronare le vostre ambizioni, lo dovrete fare da solo. E ora scusatemi, devo trovare i miei Guardiani e riprendere il viaggio.

Il cuore le batteva all'impazzata mentre superava Seymour e i suoi, senza voltarsi, ma il suo spirito restava in controllo.

Il giudizio di Shiva era stata la chiave vincente, le aveva permesso di controllare la propria scelta senza titubare.

Si sentì invincibile, almeno finché non sentì una forte pressione sul braccio, uno strattone che la costrinse a voltarsi, impotente.

-Tu non puoi farmi questo!- esclamò Seymour, sconvolto.

-Seymour!- intervenne Golbez, prendendo il mezzo-guado per le spalle -Controllati.

-Ti prego Yuna, non respingermi!- continuò il maestro, insistendo -Pensa a quello che potremmo ottenere assieme, a quante vite riusciremmo a salvare che sconfiggeremo il mito di Sin!

-E quante ne dovremmo sacrificare?- replicò Yuna, cercando di liberarsi -Vi ho dato la mia risposta. Adesso rispettatela.

-Ti prego Yuna, stai facendo un errore imperdonabile!- esclamò il mezzo-guado, con le lacrime agli occhi.

-Lasciatemi andare!

-Seymour! Questo è troppo!

-Te ne pentirai!- gridò fuori controllo il Maestro, spingendo Golbez da parte e tirando Yuna a se -Non commettere questo errore, Lady Yuna, non mi costringere a farlo!

La porta della camera di spalancò con un boato e meno di un istante dopo Yuna vide un guanto nero colpire il volto di Seymour, scagliandolo addosso ai suoi uomini.

-Giù le mani dalla ragazza- minacciò Sephiroth.


A\N: Abbiamo una battaglia in vista.

DII\N: Sai che sorpresa.

A\N: Alla prossima. Ciao.

  
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