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Autore: _Alyss_    13/09/2016    0 recensioni
****STORIA INTERROTTA****
22 Novembre 1975
Per la prima volta da cinque anni passati a guardarsi senza vedersi davvero, Thalia Potter e Sirius Black si rivolgeranno la parola e da quel momento sarà una successione di eventi che li porteranno a conoscersi, amarsi, viversi.
Perchè niente potrà mai separarli, nemmeno la morte.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Capitolo 9


 
Riflessioni e piani pericolosi








Severus raggiunse il punto dove, a detta del biglietto che gli era stato recapitato a colazione, si sarebbe dovuta trovare la Potter. Inizialmente non sarebbe voluto andare a quell'incontro, ma alla fine aveva deciso di raggiungere la ragazza, la quale lo stava già aspettando sulle sponde del Lago Nero, all'ombra di un albero.
"Cosa vuoi Potter? Fai in fretta perché ho altri impegni più importanti dello stare qui a chiacchierare con te"
Lei si alzò, rivolgendogli uno sguardo cupo e arrabbiato.
"Andiamo al sodo allora. Cosa centri con quello che è successo a Brawen durante la partita?"
Severus si fece scappare una risatina "Intendi quando quel mostro è impazzito? Devo ammettere che è stato uno spettacolo esilarante"
Prima che se ne potesse rendere conto, il serpeverde si trovò a sbattere contro il tronco dell'albero, con Thalia che lo teneva stretto per il colletto della divisa e che puntava i suoi gelidi occhi contro i suoi, infuriati come non mai.
"Sei esattamente come tuo cugino, Potter. Usi la forza sui più deboli. Mi fai così pena"
La ragazza lo lasciò andare subito dopo, voltandosi dalla parte opposta, verso il lago. Tremava, anche se non voleva che l'oramai ex migliore amico la notasse, e trovarsi di fronte a lui dopo quasi un anno e mezzo non le stava rendendo le cose facili.
"Non sono responsabile di quello che è successo alla tua amica. Quella cosa è incontrollabile. Prima o poi farà male a qualcuno, ma non che mi interessi"
Thalia si voltò a guardarlo, nervosa "Brawen ha detto di aver parlato con te prima della partita, e poi guarda caso Anwen salta fuori e si fa gettare di sotto. Come posso pensare che tu non centri nulla Piton!"
Il Serpeverde la guardò con scherno "Anwen. È così che chiamate quel mostro? Darle un nome non la renderà umana, Potter. E la tua amica ha ragione, le ho parlato perchè ho saputo quello che è successo ad Avery il giorno del ballo. Del mostro dagli occhi gialli. Pensi che sia stupido forse? Che non abbia capito che Wolff centri qualcosa?" 
Un brivido percorse la schiena di Thalia. Sospettava che Brawen le stesse nascondendo qualcosa la sera del ballo, ma aveva preferito passare oltre, ignorare la cosa, e a quanto sembrò anche Severus lo capì "Ma tu lo sapevi già a quanto vedo. O forse...forse la tua amica non ti ha detto nulla, Potter? Ah! Ricordo di averti detto di aver riposto la tua fiducia nella persona sbagliata, ma voi Potter siete troppo testardi e ciechi per capire quando avete torto finchè non vi si ritorce contro. E con Black....sei caduta in basso Thal-"
"Basta!" urlò, stringendo i pugni fino a far diventare bianche le nocche "Lei non lo avrebbe fatto. Non mi avrebbe mentito, Severus. E ti ricordo che sei stato tu a distruggere la nostra amicizia, legandoti a quei rimbambiti dei tuoi amichetti, nonostante sapessi quello che avevano fatto a me e Brawen" 
"Sei patetica, come tutti voi Grifondoro d'altronde. Spero solo che prima o poi tu capisca chi è davvero dalla tua parte. Con mio disappunto, mi duole ammettere che la tua è una mente troppo sveglia per venire sprecata con individui come quelli. Cerca solo di capirlo il prima possibile"
"Per fare cosa? Passare il tempo con gente viscida come te e i tuoi amichetti, Severus? Mi dispiace ma passo"
Il ragazzo sorrise appena, maligno, prima di voltarsi e andare via, e la mora rimase da sola, in piedi accanto all'albero. In un impeto d'ira tirò un calcio alla base del tronco, urlando e scoppiando in lacrime, senza però capire se fossero dovute alla rabbia o alla tristezza. Lei si fidava di Brawen e sapeva che non le avrebbe mai mentito, nemmeno riguardo Avery per quanto lo odiasse, ma Anwen? Poteva fidarsi di lei e lasciare il corpo della sua amica nelle sue mani? Tutti i loro amici sapevano delle sue condizioni, ma sapeva che la faccenda da quel momento in poi sarebbe stata ancora più difficile da nascondere. Avrebbero fatto domande, e Severus non si sarebbe di certo lasciato scappare la possibilità di mettere in cattiva luce la ragazza per la seconda volta. Thalia doveva solo impedire che il danno fosse più doloroso del dovuto.

Quando Brawen uscì dall"infermeria una settimana più tardi trovò i ragazzi ad attenderla fuori dalla porta, Thalia davanti a tutti. La mora le saltò letteralmente in braccio, gettandole le braccia al collo, dicendo quanto fosse contenta che fosse finalmente uscita da li, e Brawen, vedendo l'amica così felice, non osò dirle che le stava facendo male stringendola in quel modo.
"Sei la solita sentimentale cugina. È possibile che tu debba piangere per ogni cosa?" disse James, avvicinandosi alle due e dando una leggera pacca sulla spalla all'altra ragazza. "Bentornata Brawen"
Lei annuì "Grazie James"
Era contenta che fossero tutto li per lei, nonostante sapessero di Anwen e di quello che era in grado di fare, ma con la coda dell'occhio stava cercando un altra persona che però, con suo disappunto, non si trovava li. Una piccola Serpeverde dagli occhi verdi che era andata a farle visita per tutta la settimana dopo cena, e mai una volta aveva discusso dell'incidente, neanche accennato.
Per un secondo, appena prima di aprire le porte dell'infermeria, aveva sperato che al posto di Thalia ci fosse stata lei, ma poi si disse che forse era meglio così. Non poteva legarsi a qualcun'altro, non in quel modo. L'avrebbe messa in pericolo e...e non glielo avrebbe permesso. Non di nuovo.
"...awen? Brawen ci sei?" La chiamò Thalia, che aveva sciolto l'abbraccio.
"Che...che c'è Thals?"
"Mi sembravi un po persa. Sicura di stare bene?"
Lei sorrise, o almeno ci provò,  e nonostante il dolore al petto si sforzò di afferrare l'amica per i fianchi e a sollevarla, nemmeno fosse un orsetto di pezza.
"Mai stata meglio sis. Non ne potevo più dell'odore di pozioni per il mal di gola, e non vedo l'ora di mangiare un pranzo decente" se la caricò in spalla, dirigendosi verso la Sala Grande "Forza e coraggio che ho fame!"
"Mettimi giù idiota!" le urlò Thalia, ridendo, contenta nel vedere che l'amica stesse bene.
"Molla la mia ragazza Wolff. Tra tutte le fanciulle della scuola, dovevi sceglierti proprio lei?"
Lei gli lanciò uno sguardo di sfida, correndo poi lontano da loro "L'ho vista prima io Black, ho la precedenza su tutto"
Sul viso di Sirius comparve quel ghigno malandrino che Thalia adorava da impazzire "Beh, non proprio tutto. Ci sarebbe una cosa in cui avrei la precedenza" 
"Sirius!" "Felpato!" Esclamarono i Potter, la prima arrossendo e il secondo indignato, mentre Sirius se la rideva alla grossa.
"Pervertiti, a cosa stavate pensando?" disse poi, avvicinandosi a Thalia, molto vicino "Trovi sempre modi nuovi per stupirmi Thals, sono esterrefatto"
"E io non credevo che conoscessi quella parola, Sirius" si allungò verso di lui, per quanto le fosse possibile farlo in quella posizione, e gli diede un bacio proprio sull"angolo delle labbra, sorridendo lei stessa "Direi che siamo pari"
"Ok ok ora basta piccioncini. Devo ricordarvi che fino a qualche giorno fa ero molto molto malata e che dovrei mangiare qualcosa prima di svenire?" si lamentò Brawen, incamminandosi con Thalia ancora sulla spalla.
"Non basterebbe un anestetico per elefanti per farti svenire Braw"
L'amica le diede una pacca sulla schiena "Non è colpa mia se non sono un fuscello come te pulce. Ora andiamo, coraggio"

Arrivati in Sala Grande Brawen la depositò su una delle panche, sotto lo sguardo confuso di molti studenti. Alcune ragazzine di Tassorosso cominciarono a ridacchiare, e tra di loro c'era anche Eleanor, la quale la guardava come se avesse voluto gettarla in pasto alla piovra del lago. Thalia si sentiva in colpa per averla fatta soffrire, ma d'altra parte per una volta sentiva di meritarsi un po' di felicità, anche se a discapito di un altra ragazza.
"Hey, tutto bene?" Sirius la distrasse dai suoi pensieri, sedendosi accanto a lei.
"Sì, tutto...è tutto a posto" mormorò, ma lo sguardo del ragazzo si incupì quando si accorse dove stava guardando Thalia.
"Thals non è colpa tua. Sono  passati tre mesi, prima o poi se ne farà una ragione, ne sono certo"
"Come fai a dirlo? L'hai vista quella sera? Era devastata"
Sirius fece spallucce "Non credo che dovresti preoccuparti, cosa vuoi che faccia?"
"Già. Cosa vuoi che possa fare una ragazza incazzata a cui hanno portato via il ragazzo sotto al naso?" disse lei, sarcastica. A volte non capiva come i ragazzi potessero essere tanto ciechi. Non vedeva che Eleanor era infuriata nera?
Sirius nel mentre non capiva perché la sua ragazza si stesse preoccupando tanto, in fondo quella con Eleanor era stata una...non poteva nemmeno definirla una storia talmente era durata poco. Ma forse...
Thalia si era gettata sulle due uova, la faccia dritta nel piatto e un broncio che Sirius riuscì a trovare quasi tenero sul suo viso. Passò un braccio attorno alle sue spalle, tirandola a se "Thals...non dirmi che sei gelosa"
L'altra arrossì involontariamente e per poco non si strozzò con le uova che aveva in bocca "Cosa?! E perché diamine dovrei?"
"Sembrava che lo fossi da come parlavi di Eleanor. E molto"
Thalia sbuffò "Da che pulpito. Pensi che non abbia visto come fulmini Avery ogni volta che siamo nella stessa stanza? Sembra che tu voglia sbranarlo non appena lo vedi a meno di un metro da me"
Lo sguardo di Sirius si fece serio "In mia difesa dico solo che quel tizio non mi piace. Ti ha scaricata all'ultimo senza avvertirti al ballo e poi è-"
"Dillo. Coraggio, sto aspettando Sirius, anche se so già cosa mi dirai. Pensavo che avessimo già chiarito che questa cosa dei Serpeverde che sono tutti brutti e cattivi è un'idiozia!"
"Volevo solo dire che ti sta troppo appiccicato a Pozioni, e ti guarda in modo strano"
Fu Thalia a rimanere esterrefatta quella volta, prima di mettersi a ridere "Mi sa che qui quello geloso è un altro, non è vero Sirius?”
Ma lui si voltò dalla parte opposta “Ti sbagli”
“Io dico di no” vedendo che Sirius non si voltava, lo abbracciò da dietro, appoggiando la testa sulla sua schiena “Hey, non c’è nulla tra me e Avery”
“Giuramelo”
Thalia sorrise, ruotando appena gli occhi; a conti fatti, lei e Sirius erano assieme da appena qualche mese, ma le faceva ancora uno strano effetto vederlo comportarsi così quando si parlava di lei e Avery. In un certo serso le faceva piacere che ci tenesse a lei fino a quel punto.
“Promesso. Ora vogliamo tornare alla nostra colazione prima che si freddi?”
Sirius sorrise, voltandosi per darle un bacio sulla fronte, prendendola del tutto alla sprovvista “Va bene pulce”
Thalia si accorse in quel momento che tre quarti dei loro amici li stavano fissando, Brawen con un sorriso strano in faccia “Che c’è?”
“Voi due siete uno spettacolo talmente sdolcinato che mi sta salendo il diabete”
“Non so cosa sia il diacoso ma mi accodo alla Wolff. State saturando la sala di zucchero” continuò James, guardando male i due.
“Diabete Pot- oh ma che ci provo a fare a spiegarlo a uno come te” disse Lily, tornando poi sul suo libro di Aritmanzia.
“Così mi ferisci Lils. Proprio, qui” rispose il ragazzo, stringendosi la mano al petto con un espressione triste.
Lily abbassò il suo libro “Te lo ha mai detto nessuno Potter che potresti fare l’attore? Hai un talento naturale” sbattè il libro dritto in testa a James, prima di alzarsi e andarsene “E per te io sono solo Evans, Potter”
Brawen e Thalia scoppiarono a ridere, beccandosi un'occhiataccia da parte di James.
“Potter, quando capirai che quella ragazza è troppo anche per te?” chiese Brawen “Fra babbani diciamo che la speranza è l’ultima a morire, ma qui l’unica cosa che vedo morire è la tua dignità”
“Quasi quasi ti preferivo quando eri chiusa in infermeria Wolff” Thalia gli tirò un calcio sugli stinchi da sotto al tavolo “Ahi! Come siete permalose voi ragazze…dannazione, ha fatto male Thals!”
“Te lo sei meritato. E comunque non capisco perché tu debba comportarti in quel modo con Lily. Sai che le dà fastidio quando fai il ragazzino, allora perché continui?”
“Sempre a far domande tu. Muovetevi che si fa tardi”
Thalia guardò suo cugino sparire dietro le porte della Sala Grande 
“Dici che se l’è presa?”
Brawen fece spallucce “Se lo meritava in fondo, gli passerà”
“Lo spero”


Il sabato successivo, quando James Potter si diresse in biblioteca per scontare l’ennesima punizione che si era beccato durante una lezione della McGonagall,  si sarebbe aspettato di tutto, ma non di trovare il suo migliore amico seduto ad un tavolo con la faccia buttata in mezzo alle pagine di un tomo quasi più grande di lui.
Provò a chiamarlo, ma Black non lo sentì, almeno finché non andò a posare la mano sulla sua spalla, facendolo trasalire.
"Ramoso, che diamine ci fai qui?!"
"Dovrei chiedetelo io Felpato. Non dovevi essere con Thalia a studiare?”
Il moro abbassò lo sguardo, prima di gettare il libro giù dal tavolo con rabbia.
"Amico si può sapere che ti prende?!"
Sirius parve calmarsi un attimo, ma le mani gli tremavano ancora per la rabbia.
Si risedette pesantemente sulla sedia, portandosi le mani fra i capelli, sospirando.
"Promettimi che non dirai nulla a Thalia"
L'espressione sul viso di James si fece preoccupata "Sirius che stai combinando? Lo sai che mia cugina ti scuoia se combini qualche idiozia” Non voleva vedere sua cugina star male per lui, ma quando Sirius gli lanciò uno sguardo disperato non se la sentì di lasciarlo in quello stato "Ok. Va bene ti ascolto"
Sirius annuì "Stavo cercando informazioni su…tu sai chi"
"Cosa?!" l'amico si affrettò a coprirgli la bocca, prima che altri lo sentissero "Ma dico, sei impazzito? A che cavolo ti servono informazioni su...su Voldemort?" 
L'ultimo ultimo nome fu solo un sussurro.
"Io...non lo so cavoli. Forse un modo per sconfiggerlo, non ne ho idea. Quel pazzo ha mani ovunque nel nostro mondo, e temo anche in quello dei babbani"
"E perché dovrebbe? Lui odia i babbani"
"Non lo so ma ho un brutto presentimento. Quest'inverno, quando sono tornato a casa dai miei, ho sentito i miei discutere con Regulus riguardo Voldemort assieme a Malfoy e Lastrange"
"Non sono quelli che hanno sposato le tue cugine?"
Sirius annuì "Quei vermi parlavano di avere un piano per Regulus e che avrebbe dovuto compiere un grande passo dopo che fosse tornato a scuola"
James era a dir poco sconvolto. Come potevano coinvolgere un ragazzino di quattordici anni nei loro malati piani? E i genitori glielo permettevano! Ma poi si ricordò di che tipo di persone fossero Walburga e Orion Black e tutto l'accaduto non lo scosse oltre. 
"Mio frate...Regulus, è sempre stato più arrendevole, non ha mai avuto la spina dorsale di lottare per uscire da quel giro. Non mi sorprenderebbe se..." gli occhi grigi del moro si illuminarono di colpo, per poi riempirsi di rabbia.
"Cosa? A che stai pensando Felpato?"
Sirius tornò a sedersi accanto all'amico, posando le mani sulle sue spalle.
"E se sapesse chi ha ucciso i genitori di Thalia? Se sapesse chi sono i colpevoli?"
James al primo acchito disse nulla, si limitò a osservare l'amico. 
"Credi che dovremo dirglielo?"
"No. Prima dobbiamo far parlare Regulus"
"E in che modo credi di riuscire a farlo?"
"Facendogli bere del Veritaserum. È l'unica soluzione che abbiamo"
James posò la mano sulla spalla di Felpato "Lo sai che sono sempre con te amico, ma dobbiamo trovare qualcuno che ci aiuti. Non sappiamo come procurarci gli ingredienti e se sbagliamo siamo nella cacca di Troll fino al collo"
“C’è solo una persona a cui possiamo chiedere, l’unica di cui possiamo fidarci”

“Perché mai dovrei chiedere a Dorcas di aiutarvi con una pozione scusate? Non le avete nemmeno mai rivolto la parola” chiese Brawen, a braccia incrociate e con uno sguardo scettico “Inoltre come fate a sapere che è mia amica?”
“Avanti Wolff, lo sappiamo che tra voi due c’è del tenero”
“Non c’è proprio niente tra noi due, Black. Piuttosto, non dovresti essere con la Thalia a studiare?” chiese, innervosendosi ancora di più.
“Com’è che tutti vi ricordate cosa devo o non devo fare? Piuttosto, abbiamo davvero bisogno di una brava pozionista, e sappiamo che la Meadowes è tra le più dotate della scuola”
“Il fatto che sia tua amica è solo un fattore secondario. È per una buona causa Wolff” James le riservò uno dei suoi sguardi da cucciolo bastonato “Ti prego”
Brawen sbuffò “Posso chiederglielo, ma voi dovrete dirmi cosa state tramando”
“Non possiamo, missione super segreta Wolff”
Brawen fece spallucce “Beh, pazienza. A quanto pare dovrete trovarvi un'altra pozionista, anche se dubito fortemente che ci riuscirete. Sai Black? Il più bravo di tutti è sicuramente Avery, strana coincidenza, vero?” disse, con un ghigno furbo in faccia, e Sirius fu tentato di lasciare tutto e andarsene ma piuttosto che chiedere ad Avery avrebbe provato lui stesso a farla.
“E va bene. Stiamo indagando sull’incidente a casa di Thalia” disse James, e l’espressione di Brawen si fece improvvisamente seria.
“Va' avanti”
“Pensiamo che i miei ne sappiano qualcosa e vogliamo interrogare mio fratello, ma senza Veritaserum non potremo mai sapere se mente o meno”
“Non voglio nemmeno chiederti perché dubiti della tua famiglia, Black, perché sento che finirei per prenderti a pugni”
“Grazie Wolff. Allora? Lo chiederai alla Meadowes?”
Brawen sospirò “Va bene. Se è per Thalia, allora cercherò di dare una mano, per quello che posso” si alzò dalla poltrona e si diresse verso il buco nel muro, ma James la fermò per il braccio.
“Mia cugina si fida di te, Brawen, e voglio farlo anche io. Cerca solo di mantenere una certa…discrezione, ecco. Non vogliamo che si sparga troppo la voce”
“Tranquillo Bambi. Thalia è una delle poche persone per cui rischierei di finire in presidenza. È in buone mani"
"Lo spero. Facci sapere Wolff"
Lei li salutò con  un cenno della mano e uscì dalla stanza.
"Credi che lo farà davvero?" Sirius si avvicinò all'amico, posando una mano sulla sua spalla.
James annuì "Vuole bene a Thals, davvero. Credo che saremo in buone mani"
Fecero entrambi per andare nel dormitorio dei ragazzi, quando Alice scese in quel momento dalle scale di quello femminile.
"James, aspetta. Alice!"
La moretta si girò, sorpresa "Che c'è Sirius?"
Il ragazzo si avvicinò, senza la solita aria spavalda "Senti...tu sai per caso quali fiori piacciono a Thalia?"
"Caschi male Sirius. A Thalia non piacciono i fiori recisi, dice che sono morti"
"Cosa?! Ma dai..."
"Devi farti perdonare la buca che le hai dato oggi?" Sirius annuì, imbarazzato, e Alice si lasciò scappare una risatina "Senti, c'è solo una cosa che Thalia adora così tanto da poterti perdonare se gliela regalassi"



Più tardi Thalia, addormentata sul suo letto, sentì qualcosa picchiettarle fastidiosamemte sul viso.
"Ma cos- Alice? Che stai facendo?"
La mora le fece segno di stare zitta, indicandole poi Mary e Marlene addormentate "Spero per te che sia serio perché altrimenti puoi anche considerare l'idea di dormire sul divano della sala comune" disse, con la voce impastata dal sonno.
"Sei tu che devi andare in sala comune e alla svelta. Tuo cugino ti sta aspettando"
"Mio cugino può andare a farsi mangiare dalla piovra per quello che mi riguarda. Ma che ore sono, accidenti"
"Le dieci e mezza, e fidati se ti dico che lo strozzerei anche io ma ti prego, vai. Mi ha rotto le scatole per tutta la sera"
Thalia scese dal letto, sbuffando un po' "Ora mi sente quel rompi pluffe dei miei stivali" si mise una felpa addosso, che per altro aveva gentilmente fregato dal baule di James due mesi prima "Se lo senti urlare, silenzia la stanza e torna a dormire"
Alice ridacchiò appena, prima di gettarsi sotto le coperte "Ai suoi ordini capitano"
Uscì dal dormitorio chiudendosi la porta alle spalle, scendendo le scale senza una grande voglia.
"James, giuro che se è una sciocchezza io ti-"
"Francamente Thals, io sono più bello di tuo cugino, o di qualunque altro ragazzo in generale"
Davanti a lei, Sirius Black la stava aspettando in pigiama, con le mani dietro alla schiena.
"Sirius...ma Alice ha detto-"
"Le ho chiesto io di chiamarti, ma pensavo che non saresti scesa se ti avessi detto che ero io"
"E perché non avrei dovuto?"
Lui le diede un pacchettino; era una normalissima cioccorana.
"Scusa per averti dato buca oggi. Pensavo di dirtelo domani a colazione ma tutti oggi continuavano a ricordarmelo e…vuoi accettare questa cioccorana come pegno di pace?”
Thalia sorrise “Va bene, ma magari la prossima volta avvertimi prima. Se non fosse che adoro la cioccolata me ne sarei già tornata sotto le coperte. Però una cosa devo dirtela Sirius, quei pantaloni coi boccini d’oro me li sarei aspettata da mio cugino, non da te”
 “Ma a me stanno infinitamente meglio” 
Sirius le prese poi il viso fra le mani “Allora, pace fatta?”
Thalia si alzò sulle punte, dando un bacio a Sirius “Pace fatta”
“Prima che te ne vada, ho un’altra cosa per te” Thalia si chiese come aveva fatto a non notarlo prima.
“Il mio Dorian Gray! Credevo che non l’avrei più rivisto” urlò, afferrando il piccolo libricino rosso e stringendolo al petto. Sirius nel vederla così felice scoppiò a ridere.
“Allora è vero che stai con me solo per riaverlo indietro”
“Idiota. È un regalo che mi ha fatto Lily l’anno scorso, per il mio compleanno”
Sirius si bloccò un momento, prima di afferrare Thalia per le spalle “Il tuo compleanno? Per Merlino quand’è?!”
“Sei arrivato tardi Sirius. Il mio sedicesimo compleanno era ad Ottobre. Il diciassette per la precisione”
“Un momento…questo vuol dire che sei tu la vecchia della coppia!” esclamò lui, beccandosi però una sberla sul braccio da Thalia.
“Andiamo a dormire dai, prima che domani crolli sopra a qualche Mandragora” strinse Sirius in un abbraccio, prima di dargli un altro bacio “Notte Sirius”
Lui le scompigliò appena i capelli “Notte vecchietta”
Quando ritornò nel dormitorio Alice era ancora sveglia e la fissava con un sorriso in faccia, impaziente di sapere come fosse andata.
“È andata bene, Alice, ma potevi dirmelo che era Sirius. Non sarei scesa praticamente in mutande”
“Beh non penso che a lui abbia dato fastidio” commentò l'altra, beccandosi poi un cuscino in faccia.
“Buonanotte Alice”
La Preweet rise “Anche a te Thals”








Angolo autrice

Eccomi di nuovo! 
Come promesso, ecco il capitolo nove, con tutto il macello che si porta dietro xD
Vi dico solo che quei quattro faranno danno più avanti (o forse no chi lo sa)
scusate se può sembrare che vada di fretta con la storia ma non vedo l'ora di arrivare ad Harry, ma non vuol dire che salterò i momenti importanti della storia!
piccola inutile curiosità (?): Thalia, Sirius, Dorcas e Brawen sono nati tra il settembre e il dicembre del 59' quindi sono potuti andare ad Hogwarts solo dall'anno seguente!

un bacione e alla prossima!
Alyss <3
  
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