L'azione di Raimaru in verità si concluse molto
più rapidamente di quanto pensasse.
I tre, entrarono di soppiatto nell'appartamento di
Murai, e si misero a rovistare in cerca di documenti e incarti.
Lui attese giusto il tempo che loro trovarono
quello che cercavano per poterli poi catturare e togliergli di mano il loro
bottino.
Erano ninja così scadenti, che a occhio anche solo
uno dei Genin dell'accademia sarebbero stati in grado di batterli.
Chiese quindi a uno stupito Murai di tenerli
d'occhio finché non fosse tornato con il resto della cricca.
Hina nel frattempo era andata incontro a Eishi,
che subito si stupì di trovarla nei paraggi dell'alloggio del Daymo.
“Cosa fate da queste parti madamigella?”
“Oh, messer Eishi...” fece un sorrisetto timido.
Stava diventando brava a recitare.
“Stavo camminando... anche se, in vero, speravo di
incontrarvi”
“Cercavi me? Mi lusingate. Ma, dunque, eccomi qui!
Desideravate?”
Dritto al punto. Strano per lui. Ma in effetti
sperava di liberarsi di me per poter lasciare campo libero ai suoi uomini...
“Così non vale, messere. Mi mettete in
difficoltà...”
“Io? E come?”
Hina si maledisse, cercando un appiglio a cui
aggrapparsi per continuare la recita e prendere tempo. Doveva ricorrere ai
ripari d'emergenza.
'Al diavolo. Proviamoci. Al massimo lo metto a KO'
si disse.
Hina si avvicinò con fare seducente all'uomo.
“Voi siete un uomo affascinante, Eishi... non
dovreste far dire certe cose così direttamente a una signorina...”
Evidentemente però l'uomo ci abboccò eccome.
Fece un largo sorriso. “Chiedo allora perdono per
essere stato così villano...” disse con un inchino. “Non intendevo certo
arrecarvi offesa... tuttavia...”
A sua volta si avvicinò con fare sicuro alla
ragazza. Credeva di averla ormai in pungo.
“...anche voi avete il vostro fascino, leggiadra
dama...” mormorò l'uomo, carezzandole gentilmente il mento alla ragazza.
Lei provò un moto di repulsione, che la fece
rabbrividire.
In qualsiasi altra circostanza avrebbe preso di
peso l'uomo e l'avrebbe scagliato così lontano da farlo uscire nel giardino
anche se c'erano quattro muri di mezzo.
Ma questa volta strinse i denti e mise su un
sorriso di circostanza.
L'uomo invece scambiò quel brivido di disgusto per
impazienza, e si disse che forse, non c'era nulla di male nel giocare un po'
con il topo prima di mangiarlo.
In fin dei conti quella biondina, mica era poi
così male... anzi. Aveva le curve giuste nei posti giusti... sarebbe stato un
ottimo bocconcino nel suo letto...
Quando però si chinò per baciare la ragazza lei si
scostò un poco.
Hina aveva il cervello che lavorava a mille,
inveiva contro l'uomo, pensava a una risposta plausibile da dare, e pregava che
Raimaru la sbrigasse MOLTO in fretta.
“Messere... vi prego... non qui in mezzo al
corridoio...” disse solo infine.
L'uomo se la ghignò dentro sé stesso. Lei voleva
fare la timida? Va beh, l'avrebbe accontentata.
“Vi prego, se desiderate, il mio appartamento è
qui vicino...” la voce dell'uomo si era fatta rauca. Si era totalmente
dimenticato del Daymo, con il sangue che gli abbandonava il cervello.
“Fate strada...” rispose un sorriso suadente.
Mentre l'uomo la prese con poca grazia da un
braccio, e cercando di tenere un sorriso sulle labbra borbottò tra sé e sé
“Cazzo Raimaru spicciati!”
Ginirokami da parte sua, aveva seguito la pista
dell'odore del Daymo per trovarlo.
Per un po' si sedette di fronte alla porta di
questo. Poi gli venne un idea. Si.. ce la poteva fare.
Entrò dentro l'appartamento del Daymo.
“Signore è entrato un cane...” strillò una delle
inservienti.
“Un cane?” lui andò sino dall'uomo.
“Oh, ma è la bestiolina del ragazzo di Konoha,
forse si è smarrita...” dèi quanto odiava quei patetici umani quando facevano
così...
Sbuffò “Non mi sono smarrito, sono qua per parlare
con lei”
L'uomo quasi fece una capriola all'indietro,
ribaltandosi lui con il divano.
“Ha parlato! Ha parlato!”
“Certo che ho parlato! Patetico umano! Tsk! Ora
invece che strillare come un pollo mi ascolti! Ci sono degli uomini che
vogliono entrare nel suo appartamento, e ho bisogno della sua
collaborazione...”
Questo però continuava a fissarlo coprendosi con
il suo ventaglio, come se, se avesse tenuto il ventaglio tra lui e Ginirokami,
quest'ultimo sarebbe sparito come un brutto sogno.
Con un sospiro, Ginirokami pensò che forse, se
avesse preso la sua forma umana, l'uomo si sarebbe sentito più rassicurato.
Così fece.
“Senta signor... Daymo. Mi ascolti. Sono un lupo
del monte Gekko no Joryu, sono amico di Raimaru e lo sto aiutando in questo
momento. Mi segue?”
Il Daymo si era perso un momento nel fissare le
orecchie da lupo del ragazzo che aveva di fronte, ma alla fine annuì.
“Ci sono persone che vogliono dei rotoli che si
trovano qui. Appena lei lascerà quest'appartamento, loro entreranno per
rubarli”
“Allora... allora basta che io resti?”
“No, perché in questo modo, io non posso
catturarli. Lei ora mi fa la cortesia di alzarsi, e uscire con tutto il suo
seguito e andare a farsi una passeggiata. Io li attenderò qui dentro e li
catturerò ok?”
“Va... va bene”
“La ringrazio” rispose il lupo soddisfatto.
Così, quando Raimaru giunse negli alloggi del
Daymo trovò Ginirokami tranquillamente accovacciato sui due corpi senza sensi
dei due delinquenti, i rotoli rubati ancora stretti tra le mani.
Congratulandosi con il lupo, una volta che questo
gli ebbe raccontato in breve cosa aveva fatto, consegnò anche i due nelle mani
di Murai, e si precipitò verso le stanze di Eishi.
Inutile dire che aveva il terrore di cosa poteva trovarci,
anche se era certo che Hina non si fosse lasciata avvicinare da quel tipo...
però... beh. Inutile dire che se prima era geloso, come umano... da quel senso,
essere diventato Yokai, l'aveva reso ancor più possessivo.
Entrò dentro la stanza senza fare troppi
complimenti, spalancando la porta.
La scia di odori lasciata dai due prometteva poco
di buono. L'odore dell'uomo si era fatto più pungente e questo di solito
indicava uno stato di eccitazione...
Era una cosa che faceva involontariamente il corpo
di ogni persona o animale. Una reazione inconscia ecco.
Zan'nin aveva impiegato parecchio tempo a
insegnarmi queste sottigliezze del fiuto. Si poteva anche intuire quando un
animale era ferito o spaventato dal fiuto. Quando gli animali, cosa acuita in alcune
razze, erano allarmati, tendevano a secernere alcuni ormoni che servivano allo
scopo di mettere in allarme gli altri elementi della loro razza del fatto che
era presente un pericolo.
Ma, come gli aveva insegnato Zan'nin, un attento
cacciatore poteva sfruttare questa conoscenza a suo vantaggio.
Un umano spaventato invece tendeva a sudare di
più. E questo aiutava però un inseguitore a seguirlo, poiché il suo odore si
faceva più intenso.
Invece trovò Eishi con lo sguardo perso nel vuoto
e un rivolo di bava che colava dall'angolo della bocca seduto sul divano, un
sorriso ebete sulle labbra.
Hina si stava aggirando intorno alla scrivania,
con aria assorta.
“Che diamine è successo?” domandò Raimaru,
confuso.
“Dubitavi forse che potessi cavarmela da sola?” disse
lei alzando un sopracciglio.
“No, no, certo... ma... cosa hai fatto?” chiese
curioso lui.
“Il bastardo non ha perso tempo... come ho messo
piede nel suo appartamento ha provato a saltarmi addosso. Era così allupato...
ups, scusate il termine...” aggiunse visto la smorfia che comparve sia sul viso
di Raimaru che Ginirokami che storse il naso “...che non si è accorto che gli
ho lanciato in extremis un genjutsu. Sai che faccio abbastanza pietà in quel
campo... e non voglio immaginare cosa sta 'vivendo' ora...” disse la ragazza
con una smorfia disgustata.
Per un attimo i tre guardarono con aria schifata
l'uomo.
“Però...” riscosse l'attenzione Hina “... mentre
che quello se ne stava lì a grugnire e sbavare, ho cercato un po' nei suoi
documenti... ho trovato un bel po' di cose.
Ne abbiamo più che a sufficienza per spedirlo in
galera per il resto dei suoi giorni.
Inoltre, le supposizioni di papà erano giuste. Era
un ricettatore di informazioni.
Stava nella corte del Daymo, fingendosi un buon
cortigiano, nel frattempo raccoglieva tutte le informazioni utili, a volte
rubandole, o addirittura compiendo piccoli omicidi mirati per rubare
informazioni più ghiotte, che poi smerciava a organizzazioni criminali.
Insomma, era diventato un punto di riferimento per
ogni criminale che volesse avere qualche informazione in più per un colpo...
quelle che però credo siano dell'Akatsuki o altre bande più grandi, sono ben
poche, e ben criptate. Dovremmo portarle alla squadra decrittografica”
“Ottimo lavoro... ora non ci resta che consegnarli
tutti quanti al Daymo. A quanto ne so, ci sono ancora alcuni dei Guardiani che
organizzano alcuni ninja per la sicurezza del Daymo, se ne occuperanno loro”
E così fecero. La situazione, per la serata si sbrogliò abbastanza in fretta.
Il Daymo determinò colpevoli tutti quelli
catturati da Hina e Raimaru, e li fece scortare via da un gruppo armato
capeggiato da un ninja.
E i due poterono andare a dormire.
Erano entrambe soddisfatti, anche perché, questo
voleva dire che il giorno dopo, avrebbero potuto godersi la permanenza al
palazzo senza ulteriori scocciature.