[Ehilàààà ma buona sera. Allora anzitutto volevo ringraziare tutti quelli che mi seguono e che hanno messo tra le preferite e le ricordate. Graaaaaazie ^^ Allora,questo nuovo capitolo è stato veramente complicato da scrivere,ma credo che piacerà. Finalmente Sofia parlerà con Seth e cercherà di fargli cambiare idea. Non sarà facile ma...eeeeeeeh no! Se volete saperlo leggete! Ahahahah e se vi va lasciate un commentuccio! Enjoooooy!!]
CAPITOLO
12 – IL CONFRONTO
Ovviamente per il pranzo non ci fermammo con i miei zii.
Nonostante le numerose proteste di Matt,nel vedere l'abbondanza di
cibo in tavola,ero riuscita a portarmeli via.
Pranzammo in una piccola rosticceria sotto casa. E
dopo,per smaltire,facemmo una passeggiata in città. Mark e Derek
camminavano tranquilli davanti a me e Matt. Da quello che potevo
sentire stavano discutendo della moto di Mark. Derek gli dava dei
consigli su come modificarla o migliorarla,non capivo bene. Di motori
non me ne intendevo.
Matt camminava al mio fianco con aria assorta.
“Posso
sapere che ti è preso?”
mi chiese “Perchè
ti sei impuntata?”.
“Non
hai visto la faccia di zio Chaz quando stavamo per andare a tavola?”
dissi.
“Cero
che si,ma mi sembrava di averti detto che il mio piano...”
mi rispose.
“Al
diavolo il tuo piano...non hanno intenzione di venirci incontro.”
dissi mentre mi nascondevo le mani nel giacchetto.
Il livido sul mio polso sinistro era bello marcato e
faceva anche male. Non un male insopportabile,ma neanche leggero. O
forse era più il fatto di sapere che c'era. Matt mi guardò con la
coda dell'occhio.
“Che
vuoi dire?”
chiese.
“Ho
parlato con zia Louise e mi ha fatto ben capire che per noi non c'è
speranza. L'unica cosa che possiamo fare è tornare al piano
originale. Anche se,a questo punto,non sono molto convinta che
funzionerà...”
dissi sconsolata.
Dopo la discussione con mia zia,non avevo fatto altro
per tutto il tempo,che guardare Derek. I suoi gesti,le sue azioni,i
suoi movimenti. Le parole di mia zia in qualche assurdo modo avevano
fatto breccia nel mio inutile cervello,e avevano messo il dubbio in
me.
Conoscevo Derek da poco,eppure qualcosa in lui mi
spingeva a fidarmi. Però dopo quello che mi aveva riferito zia
Louise,il mio animo tentennava. Stavo facendo la cosa giusta?
Matt aveva capito che nostra zia aveva lanciato una
bomba su di me,ma non avendogliene parlato,non aveva la minima idea
di cosa mi avesse detto.
“Okay,perchè
non mi racconti cosa ti ha detto?”
mi chiese rallentando il passo costringendomi a fare altrettanto.
Ora Derek e Mark erano molto distanti da noi,ma comunque
non mi fidavo a parlare con Matt.
“Non
è importante quello che mi ha detto. E' inutile stare a ripeterlo.
Devo solo raggiungere Seth e parlargli. Solo questo.”
gli dissi “Se
riesco a convincerlo che Derek è una brava persona,forse lui potrà
fare qualcosa per la nostra famiglia.”
conclusi.
Matt mi guardava confuso. Mi prese per un braccio
costringendomi a fermarmi.
“Sofia...”
disse con tono calmo.
Ma si bloccò quando notò la mia smorfia sofferente. Mi
aveva afferrato proprio per il polso dolorante. Neanche a farlo
apposta.
“Senti
dolore? Perchè senti dolore?”
mi disse allarmato.
Ovviamente i due lupi molto avanti a noi erano
sintonizzati sulle nostre parole,perchè come Matt aprì bocca,si
bloccarono girandosi verso di noi.
Io feci un lieve cenno a Matt di non dire nulla,storsi
la testa e lui mollò la presa. Rimisi immediatamente la mano nel
giacchetto,facendo finta di nulla.
“Dev'essere
qualcosa che ho mangiato.”
dissi sollevando le sopracciglia.
Matt capì e riprese il passo con finta
tranquillità,mentre io,facendo finta di avere un mal di pancia,mi
passavo la mano sullo stomaco.
Come Derek e Mark capirono che non era nulla di
grave,ripresero a camminare dandoci le spalle.
“Esattamente,cosa
ti ha detto nostra zia?”
disse Matt con una rapida occhiata alla mia mano.
“Tanto
per cominciare tutta la nostra famiglia conosce perfettamente la
famiglia di Derek e il suo passato. E diciamo che proprio per questo
non vogliono fidarsi di lui.”
sospirai “Come
mi aveva detto Derek,loro non si fidano perchè pensano che lui non
volterebbe mai le spalle a l'unico membro della sua famiglia.”
dissi mentre vedevo Derek e Mark svoltare l'angolo nella via di casa
nostra.
Matt a quel punto si mise davanti a me bloccandomi il
passaggio.
“Daccordo,ora
mi dici che cavolo ti è successo e perchè ti fa male un braccio.”
disse con un tono di voce deciso,ma molto basso per non attirare
attenzione.
Io guardai oltre le sue spalle per constatare che Derek
e Mark non fossero tornati indietro.
“Non
è niente,mi sono fatta male spostando un mobile con zia Louise.”
buttai lì la prima cavolata che mi venne in mente.
“Va
bene,facciamo finta che io ti creda...ora dimmi cosa ti ha detto.”
mi disse lui innervosito dalla mia ovvia bugia.
Io cominciai a spiegargli dei piani dello zio di
Derek,del fatto che avesse collaborato con un cacciatore per
sterminare la sua famiglia,e di come avesse conosciuto Seth. Gli
spiegai tutto quello che zia Louise mi aveva raccontato e più andavo
avanti più vedevo la sua espressione passare dall'essere arrabbiato
a preoccupato. Alla fine della mia spiegazione mi guardava con gli
occhi sbarrati scuotendo la testa allibito.
“Quindi
è questo il motivo? Hanno paura che Derek collabori segretamente con
Peter?”
mi chiese allarmato.
“Già.
Se è così,cosa che io non credo affatto,allora siamo in pericolo.
Perchè Derek potrebbe approfittare della mia gentilezza per
avvicinarsi a me e usarmi come esca. In quel modo Peter potrebbe
usarmi per uccidere il nonno.”
conclusi la spiegazione.
Matt si frizionò una tempia preoccupato.
“Ma
non è così giusto? Cioè...lui non lo farebbe...”
chiese più a se stesso che a me.
Ed era proprio quello il problema. Il dubbio. Ora che
zia Louise ci aveva reso partecipi di tutto questo,noi avevamo il
dubbio che avesse ragione. Come aveva detto lei,non conoscevamo così
bene Derek da poter mettere la mano sul fuoco che non ci avrebbe
messo nei casini.
Io non sapevo rispondere alla sua domanda.
“No.
Non crederò alle parole di nostra zia.”
mi disse serio e deciso “Parlerò
con Derek. Abbiamo bisogno di sapere cosa ha intenzione di fare.”
finì.
Io mi allarmai a quelle parole.
“NO!”
dissi con tono più alto di quello che pensavo “Non
puoi dirgli nulla! Lui non sa cosa ha fatto suo zio. E' una cosa
troppo grossa,e lo farebbe impazzire. Non puoi dirglielo Matt!”
gli risposi.
“Ma
che stai dicendo? E' della sua famiglia che stai parlando. Ha il
diritto di sapere la verità!”
mi riprese lui.
“Non
spetta a noi,Matt. Non possiamo dirglielo noi.”
lo guardai minacciosa.
Matt sospirò scuotendo la testa.
Fece un sorriso amaro e mi voltò le spalle
ricominciando per la sua strada. In un attimo svoltò l'angolo
lasciandomi sola a pensare.
Dopo la chiacchierata con Matt avevo bisogno di stare da
sola. Tornando a casa non avrei potuto trattenere il mio stato
emotivo. Ero preoccupata per Derek,e mi sarei fatta scoprire. L'unica
cosa che potevo fare era camminare e schiarirmi le idee.
“Non
posso credere che Derek farebbe una cosa del genere. Non mi sembra il
genere di persona che accetterebbe un ordine a discapito di
innocenti. No,non voglio crederci.” pensai
“Anche
se...Lo conosco davvero così bene? In effetti quando lo abbiamo
trovato,il suo primo pensiero fu quello di attaccarci...”
continuai
“NO!
Che diavolo sto pensando...Non era in se in quel momento,e si sentiva
minacciato. Ora invece è diverso,fondamentalmente è tranquillo,e
anche quando si innervosisce la prima cosa che fa è fuggire da
quello che lo infastidisce. Anche se questo significa chiudersi in se
stesso...”
conclusi.
A
forza di pensare finii all'entrata del bosco. Erano ormai quasi le
tre del pomeriggio e il bosco era completamente illuminato dai raggi
del sole. Anche se però al suo interno sembrava quasi notte,solo di
tanto in tanto si intravedeva qualche coraggioso raggio,fendere le
fronde degli alberi e attraversarli cadendo a terra.
“Il
mio piano rimane lo stesso di prima. Non ho armi con me,e comunque
non avrei il tempo di usarle vista la velocità di Seth. Ma infondo
voglio solo parlarci.”
pensai.
Così prendendo un bel respiro di incoraggiamento mi
addentrai nel bosco.
Era tutto immobile e ricoperto di neve. Umido e freddo
come una ghiacciaia. Solo dove il sole riusciva a penetrare c'era un
leggero tepore,che era molto piacevole quando ci si passava in mezzo.
Sfilai le mani dalle tasche e slacciandomi il bottone
della tasca sul petto estrassi il fischietto con il quale ero solita
richiamare Seth.
Le mani mi tremavano appena quando me lo portai alla
bocca. Esitai un istante. Poi senza pensarci inspirai e svuotai
l'aria che avevo nei polmoni in quel piccolo oggetto metallico.
Rimasi in attesa. Era tutto immobile come al solito.
Presi ad ascoltare in silenzio in attesa di sentire un rumore
qualsiasi. Però nulla si mosse. Deglutii nervosa e soffiai
nuovamente nel fischietto.
“Andiamo
Seth...”
pensai.
“Sono
io Seth. Sono da sola.”
parlai con tono neutro “Non
ho armi,né cattive intenzioni...”
dissi “...come
se potessi minacciarti...Voglio solo parlare con te. Ho bisogno di
palare con te...”
conclusi.
Se era nel bosco,mi stava ascoltando. Per qualche
assurdo motivo sapevo che era lì. E il mio sesto senso non
sbagliava. Dopo un attimo di esitazione,sbucò fuori da dietro un
albero,nella sua forma umana. Mi guardò con determinazione e si
avvicinò a me.
“Cosa
vuoi Sofia?”
mi chiese fermandosi a pochi metri da me.
Il coraggio che avevo avuto prima,prese a mancarmi
quando lo vidi. Poi cercando di tranquillizzarmi,chiusi gli occhi
prendendo un bel respiro.
“Devi
spiegarmi,Seth. Dimmi cosa succede,perchè sinceramente non riesco a
capire. Perchè volevi uccidere Derek?”
chiesi portandomi istintivamente una mano al petto.
Seth sembrò confuso dalla mia domanda,come se la
risposta fosse ovvia. Storse la testa leggermente di lato e
assottigliò lo sguardo facendo un passo verso di me.
Ma come si mosse,il mio corpo agì istintivamente
muovendosi all'indietro. Seth a quella reazione si bloccò,quasi
ferito dal mio gesto.
“Non
sono io il nemico Sofia.”
mi disse guardandomi accigliato.
“Lo
so. E' Derek il nemico,giusto? E' lui. Un innocente giovane
ragazzo...”
risposi fermamente.
“Innocente?”
mi fece eco lui “Quel
ragazzo è tutto fuorché innocente,Sofia.”.
“Perchè?
Spiegami.”
chiesi.
“Lui
fa parte di quella famiglia!”
quasi me lo urlò contro.
Io tremai per il tono di voce che aveva usato.
“E
cosa c'entra? Non puoi incolpare una persona,o ucciderla solo per i
peccati della sua famiglia...”
risposi facendo un singolo passo verso di lui “So
bene cosa è successo. Zia Louise mi ha spiegato tutto. Di Peter,del
tuo passato con lui...e sinceramente se c'è una persona di cui
dubiterei,quello sei tu.”
conclusi dura.
Seth sussultò a quelle parole,come se lo avessi
pugnalato alle spalle.
“Sul
serio pensi questo Sofia?”
mi chiese con tono triste.
“E'
quello che sento,Seth...” risposi
“Io
mi fidavo di te. Che cavolo,sono cresciuta con te...E poi vengo a
sapere il vero motivo per il quale tu ti trovi qui.”
dissi.
“Il
vero motivo...”
disse lui con un sorriso triste “Il
vero motivo è che sono un idiota che si è fidato della persona
sbagliata. E il tuo amico mi ha ricordato me stesso. Anzi,è molto
più coinvolto di quanto non lo fossi stato io all'epoca.”
disse.
“Di
cosa stai parlando? Derek non conosce tutta la verità,non sa quello
che ha fatto suo zio...”
dissi quasi esasperata.
“E'
quello che ti racconta,per farti stare dalla sua parte.”
rispose lui.
“No.
Lui è convinto che quello che sa sia tutta la verità. La rabbia che
mi ha mostrato mentre ne parlava...e la tristezza che ho visto nei
suoi occhi fin dal primo giorno che è arrivato qui,me lo hanno
confermato.”
dissi.
“Tristezza?
E' un sentimento che ti fa diventare malinconico. E la malinconia è
una cosa davvero pericolosa.”
disse facendo l'ennesimo passo verso di me “Come
qualsiasi persona,lui ha bisogno di un punto fermo,in questo caso la
sua famiglia. E anche se quella stessa famiglia lo ha tradito o
deluso,non smetterà mai di pensare a loro. Tu lo dovresti capire più
di chiunque altro.”
mi disse indicandomi con una mano.
Rimasi un istante senza fiato. Si stava riferendo a mia
cugina,e a quello che era successo qualche anno addietro.
“E'
qui che ti sbagli,perchè se Alex si facesse vedere di nuovo,non
esiterei a piantargli un proiettile all'aconito dritto in fronte. Lei
non è la mia famiglia.”
ribattei decisa.
“Certo
che no. E sono più che sicuro che lo faresti. Ma in effetti qualcosa
di diverso c'è. Tu hai ancora tutti i tuoi familiari.”
rispose sorridendomi.
Io mi bloccai. Era vero,il supporto della mia famiglia
l'avevo. Lui invece no. Se alle spalle avesse avuto ancora i suoi
nonni,i suoi zii e i suoi fratelli,forse...
“No.”
scossi
la testa “So
che non è così. Lui non farebbe del male al nostro branco. Non
farebbe del male a me...”
dissi quasi sussurrando le ultime parole.
Seth mi guardò quasi in pena per me,scuotendo il capo
e,con le mani nella mia direzione,cominciò a colmare lo spazio che
ci divideva.
“Non
puoi essere davvero così ingenua,Sofia.”
arrivando quasi a sfiorarmi “Non
hai imparato nulla dalla tua esperienza? Anche se le persone appaiono
calme e gentili,non sempre sono così. Spesso si nascondono dietro a
delle maschere,e quando meno te lo aspetto ti tradiscono.”
disse.
“Ma
tu non puoi saperlo! Non sai come si comporterà.”
risposi alterata.
“Perchè
tu si?” disse
incrociando le braccia al petto “E
cosa mi suggerisci di fare? Aspettare quanto basta per poi non poter
più fare niente? Non sono uno stupido,Sofia. Conosco Peter Hale
abbastanza da sapere che è capace di tutto. E' una persona
straordinariamente carismatica. Ti entra nella testa ancora prima che
tu possa fare o dire qualcosa. Se ha un piano,come penso che sia,sta
andando tutto come vuole lui. E io vorrei smontarglielo prima che
succeda qualcosa di irreparabile. Se Franz mi avesse lasciato
fare...”
disse cercando di giustificare le sue azioni.
“Avresti
avuto un ragazzo sulla coscienza!” sbottai
“Non
sai nemmeno se davvero Peter ha intenzione di attaccarci! Tutto
quello che stai dicendo sono solo supposizioni! Ecco perchè il nonno
ti ha fermato! Ecco perchè non ti ha permesso di fargli del male...”
dissi
“Il
nonno sa cosa ne pensi di tutto questo. E non ti è mai venuto in
mente che se la pensasse come te non ti avrebbe mai interrotto?”
chiesi.
Vidi un minimo di esitazione negli occhi di Seth,dovevo
solo continuare a spingere.
“Il
nonno ti ha salvato,ti ha accolto e ti conosce meglio di chiunque
nella famiglia. Sei il suo secondo in comando e affida la maggior
parte delle decisioni a te,senza nemmeno battere ciglio. Eppure
quando si è trattato di Derek,lui ti ha fermato. Quando mai lo aveva
fatto da che sei qui?”
chiesi decisa.
“Mai.
Non ha mai messo in discussione le mie scelte.”
disse scostando lo sguardo da me.
“Eppure
tu continui a dire di avere ragione. Mai una volta in vita mia ho
visto il nonno intromettersi negli addestramenti o nelle
discussioni,oppure accettare un estraneo nel branco.”
dissi notando il suo cambio di espressione “Mai
una volta si è schierato dalla parte di una persona che reputava una
minaccia. E se tu pensi davvero che Derek sia pericoloso,allora vuol
dire che non ti fidi del nonno. Del tuo Alpha.”
conclusi.
Seth rimase immobile a guardarmi. Il suo petto si alzava
e si abbassava con un ritmo irregolare.
“Ma
certo che mi fido...”
provò a dire lui.
“No.
Non è vero. Perchè allora stai continuando ad andare contro le sue
decisioni? Fin'ora si è mai sbagliato su Derek?” chiesi.
“No,ma...”
balbettò incerto.
Lo avevo in pugno. Mi avvicinai quel tanto che bastava
per sfiorargli un braccio. Posai i miei occhi su di lui con aria
triste.
“E
non si è mai sbagliato neanche su di te.”
dissi “Perchè
tu non sei cattivo Seth. All'inizio tutti ti odiavano,e tu non gli
davi nemmeno il modo di pensarla diversamente,se ricordi bene.”
spiegai “Eppure...c'era
questa piccola bambina,con le trecce,che non faceva altro che
saltellarti intorno. E ti sorrideva,mentre passava intere giornate
con te nel bosco.”.
Gli sorrisi,per la prima volta da quando avevamo
cominciato a parlare. Lui mi guardò sospirando.
“Quante
volte mi hanno messo in punizione per essere sparita da casa senza
dire nulla?”
gli ricordai “Ma
io sapevo che il nonno aveva fiducia in te e io vedevo in te del
buono. Così come lo vedo adesso in Derek.”.
“Eppure
prima quando mi hai visto,il tuo odore mi ha detto un'altra cosa. Tu
avevi paura di me.”
disse con aria triste e ferita.
“Hai
ragione. Avevo paura,ma solo perchè ti ho visto fare qualcosa di
così strano da farmi dubitare di te.”
dissi “Non
ti avevo mai visto agire in quel modo. Quando hai cominciato a
combattere,sei diventato un altro. I tuoi occhi...Non li avevo mai
visti così.”.
Seth abbassò lo sguardo e io gli misi una mano sulla
guancia attirando i suoi occhi su di me.
“Ma
ora so perchè. Tu tieni alla nostra famiglia come se fosse il tesoro
più importante del mondo. Ed è una cosa bella. So che faresti di
tutto pur di proteggerla. Perchè la verità è che,anche se non
partecipi mai a riunioni,feste o compleanni,e cerchi in tutti i modi
di non farti coinvolgere,tu sei uno di noi. Sei un cugino,un
fratello,uno zio...Ognuno di noi ti riconosce come familiare. Ed è
giusto così.”
dissi scostando la mano da lui “Ed
è così perchè nonostante tutto ci siamo fidati di te e tu hai
fatto altrettanto,continuando a proteggere la TUA famiglia come
meglio pensavi possibile. Ma adesso io ti sto chiedendo di fidarti di
me. Di fidarti del nonno,così come noi ci siamo fidati di lui. Derek
non è una minaccia,Seth. E' un ragazzo solo che ha perso tutto e non
ha più fiducia nel prossimo. Ti chiedo solo di dargli una
possibilità.”
conclusi.
Seth sembrò colpito dalle mie parole,ed era quello che
speravo. Mi guardava e sapevo che alla fine la pensava come me. Gli
avevo detto solo la verità e lui lo sapeva.
“Una
possibilità...”
ripeté lui “Che
intendi?”
chiese.
“Il
nonno mi ha dato tempo fino a martedì. Derek rimarrà con noi fino a
quel giorno,poi se ne andrà. Ti chiedo di aspettare fino alla fine
della sua permanenza,e intanto potrai farti un'idea di lui.”
gli dissi.
Lui sembrò pensarci. Poi sospirò chiudendo gli occhi.
Quando li riaprì e mi guardò seppi la sua risposta ancor prima che
me la dicesse,e gli sorrisi vittoriosa.
“Grazie.”
gli dissi felice.
Lui mi sorrise e aprì le braccia,nel chiaro intento di
abbracciarmi. Ebbi pochissimi secondi per pensarci,ma alla fine lo
abbracciai. E rimasi intrappolata nelle sue braccia,accoccolandomi al
suo petto e annusando il suo odore. Un odore pungente e dolce allo
stesso tempo,che sapeva di bosco,di acqua corrente,di aghi di pino e
di...casa.