[Ehilàààààà. Ma buondì! Ihihihi okay questo capitolo mi piace particolarmente. Anche perchè....NOOOOOOO dovete leggere se volete sapere qualcosa! Ahahahah che cattiva. Comunque ora che avete capito il perchè del quadro a Clown posso dirvi che quel dipinto esiste davvero. Ed è l'unica cosa che ho ripreso dalla realtà. Perchè in effetti cell'ho io in casa,e anche i miei familiari ne hanno uno. Ovviamente i miei nonni non lo hanno fatto incantare! Ahahah però mi piaceva l'idea. E si,è inquietantissimo! Anyway,leggete e commentate che voglio sapere cosa ne pensate. Graaaazie a tutti e come al solito: ENJOOOOOYYYY!]
CAPITOLO
14 - RIUNIRSI
Come una furia Matt salì per le scale per arrivare al
quinto piano. Bussò agitato alla porta dando dei pesanti colpi.
Non'appena la porta si aprì venne accolto da un Mark più che
sorpreso.
“Ehi,Matt.
Non avrei messo un po' troppa energia nel bussare? La volevi buttare
giù?”
riferendosi alla porta.
“Sofia
è andata nel bosco! Da sola!”
disse entrando velocemente.
“Che
cosa? Perchè le hai permesso di andare da sola?”
chiese Derek,che avendolo sentito dal salone,era accorso
all'ingresso.
“Non
gliel'ho permesso Derek! Abbiamo avuto una discussione quando eravamo
in strada. Io sono tornato a casa e pensavo che anche lei lo avesse
fatto...”
disse giustificandosi.
Mark prese la giacca di Derek dall'appendi abiti e
gliela lanciò.
“Andiamo.”
disse mentre prendeva anche il suo giacchetto e apriva la porta.
I tre in un attimo erano fuori di casa e si avviavano
verso il bosco.
Io intanto ero ancora insieme a Seth. Cominciava ad
essere buio e gli alberi sembravano scheletri che danzavano spinti
dal vento. Gli scricchiolii dei rami erano inquietanti,ma per il
momento non avevo di che preoccuparmi,Seth era con me.
Avevamo camminato per un bel po' arrivando nel 'nostro'
posto. Al centro del bosco,infatti c'era una sorta di laghetto,che in
inverno puntualmente si ghiacciava. Quando ero piccola,mi inoltravo
da sola tra pini e cespugli con i miei pattini,solo per poterci
scivolare sopra. Seth ovviamente non si dedicava a quel tipo di
attività quando ero lì. Per lo più si limitava a guardarmi e a
imbruttire ogni cosa che si muoveva intorno a me. In poche parole
avevo la pista di pattinaggio privata con tanto di bodyguard.
Finimmo a parlare di un po' di tutto mentre ci
apprestavamo a raggiungere la riva di quel piccolo specchio d'acqua.
“Sai,non
ho mai capito perchè tu non mi abbia mai addestrata...”
dissi “Insomma,so
che non sono come voi,ma oltre che ad essere un lupo sei molto abile
nel combattimento ravvicinato. Io al massimo so usare un paio di
coltelli o una pistola,ma niente più.”.
“E
cosa te ne faresti di un addestramento? Tu hai la fortuna di non
dover combattere,non ho mai pensato che tu volessi imparare.”
mi disse un po' sorpreso.
“Non
è che io non volessi imparare. Sai com'è fatto mio padre,se solo
fossi vicina ad uno scontro,piuttosto mi chiuderebbe in una
cassaforte con una miriade di lucchetti...”
dissi sospirando “Per
non parlare di Matt...So difendermi ma non ho tecnica.”
“La
tecnica è importante,ma se non sai sfruttare il territorio o le
debolezze del nemico ci fai poco. E tu a livello intellettivo
batteresti chiunque. Un po' come hai fatto con me.”
disse pensando allo scontro del giorno prima.
Io sorrisi a quel ricordo. In effetti mi ero stupita
anche io quando appurai che il mio piano era andato a buon fine.
Seth si fermò a guardarmi. Poi sbuffò,mi prese per un
braccio e mi trascinò sul lago ghiacciato.
Io inciampai più di una volta,non capendo bene cosa
volesse fare. Sul ghiaccio fu tutt'altra cosa invece. Scivolarci
sopra con i pattini era facile,ma camminarci... Ogni due per tre
scivolavo e ringraziavo il cielo che Seth mi teneva stretta a se.
Arrivati al centro del lago si fermò.
“Resta
qui.”
mi disse mettendosi di fronte a me ma lontano di quattro o cinque
passi.
“Seth.
Che vuoi fare?”
dissi tenendo le mani larghe per prendere equilibrio.
“Va
bene.”
disse guardandomi “Adesso,in
una situazione del genere,cosa faresti?”
chiese.
Io lo guardai confusa. Voleva fare un allenamento
proprio lì?
“Ma...non
lo so...”
pensai a voce alta guardandomi in torno.
“Pensa
Sofia.”
mi spronò lui.
“Bé...penso
che ti attaccherei...”
provai.
Lui sospirò e con velocità si avvicinò a me. Mosse un
braccio velocemente e diresse il suo pugno dritto alla mia faccia. In
un attimo però mi abbassai,scivolando però sul ghiaccio e finendo
con il sedere a terra.
“Che
cavolo fai?”
chiesi allarmata guardandolo.
Lui mi prese per mano aiutandomi a rimettermi in piedi.
“Il
tuo istinto ti ha detto di attaccare,no? E allora perchè non lo hai
fatto?”
chiese scostando la mano da me e rimettendosi in posizione a qualche
passo di distanza.
“Ma
perchè è...scivoloso...”
cominciai a capire.
“Esatto
Sofia,il ghiaccio è scivoloso...”
mi canzonò lui “Quindi?”.
Senza aspettare la mia risposta mi attaccò di nuovo.
Avevo capito. Dovevo sfruttare l'ambiente,come aveva detto lui. Mi
abbassai,sforzandomi di non cadere,per schivare il suo colpo. Mi
rialzai e il mio corpo cominciava a muoversi come se avessi ai piedi
i miei vecchi pattini. Feci un mezzo giro di lato e con le mani tese
lo spinsi lontano da me. Lui ripartì alla carica. Parai una manata
al fianco con facilità,poi feci qualche passo verso di lui
contrattaccando. Un pugno allo stomaco lo sorprese,anche se non
avendo la sua stessa forza,non poteva neanche avergli fatto il
solletico. Ma lui mi sorrise.
“E'
così che devi muoverti.”
mi disse.
Poi sguainò gli artigli e mi venne incontro. Stava
leggermente facendosi prendere un po' troppo dal momento. Comunque mi
abbassai e con un movimento veloce tesi una gamba per buttarlo a
terra,cosa che mi riuscì bene. Lui scivolò a terra graffiando il
ghiaccio sotto di me per frenarsi. Si rialzò e provò di nuovo. Mi
sentivo più che carica. E stranamente mi stavo anche divertendo.
“Bravissima.
Ora prova a fare questo.”
mi disse.
Mentre io gli sferravo un pugno,lui bloccò il mio
braccio,si voltò,e sollevandomi mi fece volare oltre lui. Atterrai
ovviamente di schiena sul ghiaccio con il respiro mozzato dalla
caduta. Lui si rese conto di aver esagerato e mi venne subito
incontro.
“Cavolo!
Sofia tutto bene?”
chiese allarmato non vedendomi reagire.
Ma io attesi che si avvicinasse e lo buttai a terra
tirandolo per le gambe. In un attimo bloccai la sua testa e il suo
braccio in una morsa che avevo visto in un film e lui rimase
intrappolato.
“Preso!”
dissi compiaciuta sghignazzando.
Lui rimase per un attimo sorpreso.
“Questa
presa va bene per le persone normali,non puoi usarla con i
lupi,Sofia...”
disse tirandosi in piedi e trascinandomi con lui mentre ero ancora
attaccata al suo braccio.
“Oh,ma
così non vale però...”
sbuffai.
Con una torsione del braccio mi lanciò nuovamente sul
ghiaccio,facendomi atterrare di petto questa volta. Mi rialzai
lentamente spingendomi carponi con le mani. Poi sentii uno strano
scricchiolio. Mi bloccai. Seth stava ripartendo all'attacco,ma non
potevo muovermi. Se lo avessi fatto il ghiaccio si sarebbe rotto e io
sarei finita nel lago.
Voltai la testa per cercare di farglielo capire e mi
venne un'illuminazione. Così rimasi in quella posizione. Quando Seth
balzò su di me,quasi all'ultimo rotolai di fianco. Al lato del fiume
vidi per un attimo mio fratello e altre due figure,poi il buio.
“Che
cavolo? Fa freddo...sono finita in acqua? Ma non è possibile...”
pensai intorpidita dal freddo.
Riaprii gli occhi e mi accorsi di essere sott'acqua. Il
freddo mi stava indebolendo,ma riuscii comunque a vedere Seth uscire
dall'acqua dal foro sul ghiaccio che avevamo creato. Anzi più che
uscire dall'acqua,ne era stato trascinato via.
Tentai anche io di avvicinarmi,ma il freddo mi stava
bloccando e l'aria a mia disposizione era quasi finita.
“Seth!”
lo chiamai stupidamente facendo uscire quel poco di aria che avevo.
Cominciai
a dimenarmi,dando delle manate sul ghiaccio. Mancava giusto qualche
metro all'apertura,ma le forze mi abbandonarono.
Poi d'un tratto il ghiaccio sopra di me si infranse come
uno specchio e qualcuno mi trascinò via dal gelo.
“Sofia!
Sofia,guardami!”
mi disse la voce che riconobbi essere di Derek.
“Derek
è qui? Che...”
mi chiesi.
Poi capii che i tre che avevo avvistato sul lago erano
lui,Mark e Matt. E allora cominciai a preoccuparmi. Mi liberai dalla
presa di Derek in tempo per vedere Mark e Matt che bloccavano Seth
sul ghiaccio. Finii carponi sul ghiaccio freddo,vicino ad un Derek
più che allarmato che mi teneva ferma per le spalle.
“Che
diamine ti passa per la testa Seth! E' mia sorella!!”
urlò Matt trasformato completamente.
Anche Mark era trasformato e ringhiava per lo sforzo di
tenere fermo il suo avversario.
“No-non
è come sembra..”
dissi io tremando dal freddo “Ci-stavamo
allenando...n-non mi ha fatto n-nulla!”
dissi decisa vedendo che il mio corpo era ormai intorpidito per
potersi muovere.
Derek mi sorresse prendendomi in braccio.
“Matt,sta
gelando!”
disse con preoccupazione.
“Vi
stavate allenando?”
chiese Matt a Seth.
“Non
la sfiorerei mai Matt,puoi credermi. Anche se mi sparasse un colpo
all'aconito in petto...non lo fare mai!”
disse Seth quasi urlandoglielo.
Matt e Mark si guardarono tornando umani e lasciando
andare Seth. Il lupo si issò in piedi con facilità,come se non
avvertisse il freddo. Si avvicinò a me preoccupato e tentando di
dirmi qualcosa.
Provai a restare sveglia abbastanza da capire se si
sarebbero uccisi tra di loro,ma mi lasciai andare al freddo crollando
tra le braccia di Derek.
Quel che ricordavo del dopo erano solo piccolissimi
frammenti. La casetta di Mark,l'odore di Matt e l'acqua calda che mi
scivolava addosso.
Dopo qualche ora mi svegliai portandomi una mano sulla
faccia. Il fuoco del caminetto era davvero caldo e decisamente troppo
vicino,non riuscivo quasi a respirare. Mi mossi lentamente
accorgendomi di essere sdraiata sul divano della casetta. La cosa che
mi sconvolse di più fu quella di accorgermi che ero tra le braccia
di qualcuno. La testa mi faceva malissimo e non riuscivo ad aprire
bene gli occhi.
“M-Matt?”
dissi con un filo di voce.
La
persona che mi teneva tra le braccia si mosse appena,tirando più su
la coperta che ci avvolgeva.
“Sofia,stai
bene?” mi disse con voce
preoccupata e impastata dal sonno.
Io
mugolai un verso di assenso.
“Mi
fa male la testa...ma sto bene...credo...”
dissi accoccolandomi a lui.
“Stavi
congelando...ci hai fatto preoccupare...”
disse.
Io mi ricordai dell'allenamento con Seth. E di quando
cademmo entrambi in acqua. Il freddo era solo un ricordo ora,eppure
ricominciai a tremare e avvertii mio fratello avvolgermi ancora più
stretto.
“Sei
stata un'incosciente a venire da sola da Seth.”
mi poggiò una guancia sulla testa “Per fortuna che Matt
ci ha avvisati in tempo...”
disse.
Io
spalancai gli occhi in un momento di sorpresa restando perfettamente
immobile. Il mio cuore perse un battito.
“E'
Derek...non è Matt. E' Derek!”
pensai allarmata.
Lui
capii ovviamente.
“Sta
tranquilla. Matt e Mark sono qui fuori. Stanno parlando con Seth.”
disse avvertendo il mio allarmismo.
Come
un fulmine mi alzai velocemente,maledicendomi all'istante per averlo
fatto. La testa mi vorticava e mi portai una mano sugli occhi
tentando di stabilizzarmi. Derek si mosse liberandomi dalla presa e
scendendo dal divano. Quando riaprii gli occhi lo vidi che mi
guardava preoccupato tenendomi per una spalla.
“Che
significa che sono fuori? Seth è caduto in acqua con me!”
gli urlai tentando di alzarmi scostando le coperte.
Lui
mi guardò in imbarazzo voltandosi e dandomi le spalle.
“Non
puoi uscire così...”
mi disse strofinandosi la nuca con una mano.
Io
guardai in basso e notai che ero in intimo. Lanciai un urlo e
agguantai le coperte per coprirmi.
“N-non
ci posso credere!”
dissi vergognandomi.
In
quell'istante mi resi conto di essere stata per non so quanto tempo
allacciata a Derek in quella mise,il mio cuore cominciò a battermi
all'impazzata,mentre sulle guance avvertivo un calore intenso. Non
era il caminetto questa volta.
“Matt
ti ha spogliata! E poi ti ha coperta!”
disse voltandosi rosso come un peperone.
Restammo
un minuto in silenzio a guardarci. Poi con una forza che pensavo di
non avere mi tirai su sbuffando.
“Alla
fine è come se mi avesse visto in bikini...”
cercai di metterla in quel modo per evitare che il mio cuore
impazzito schizzasse fuori dal petto.
Una
volta in piedi,Derek dovette sorreggermi e si avvicinò a me.
“Sto
bene Derek...”
dissi poggiando la fronte sul suo petto.
“Mi
hai fatto morire di paura...”
disse lui quasi sussurrandomelo.
Io
alzai lo sguardo sorpresa e ridacchiai.
“Che
c'è?”
chiese lui confuso.
“E'
che per una volta sei tu ad occuparti di me.”
dissi sorridendogli.
Lui
rise annuendo. Io lo guardai da così vicino e mi accorsi di quanto
blu fossero i suoi occhi. E senza pensarci,posai una mano sulla sua
guancia e mi avvicinai a lui. In un attimo le nostre labbra si
toccarono. Con gli occhi chiusi mi incantai sentendo la morbidezza e
la delicatezza che quel contatto mi dava. Le sue labbra morbide sulle
mie,finalmente. Fu un bacio semplice ma pieno di emozioni. Quasi
necessario. Sembrò durare secoli,per quanto entrambi lo
desideravamo. Mi fermai sempre con occhi chiusi solo per appoggiare
la mia fronte alla sua. Lui mi sorrise.
“E
questo per cos'era?”
mi disse con un tono molto dolce.
“Ti
ringrazio,come hai fatto tu quella volta.”
gli dissi riferendomi a quando le sue labbra sfiorarono la mia
guancia.
“Bé...prego...”
disse lui ripetendo le parole che gli avevo detto io allora.
Sentivo
le mie labbra pulsare per quel contatto e avrei voluto avvicinarmi di
nuovo a lui.
Restammo
così per un po'. Quando poi la mia testa smise di girarmi,mi
sospinsi via sorridendogli.
La
porta di casa si spalancò e Matt entrò accigliato.
“Matt...”
dissi io stringendomi nella coperta.
Lui
mi si lanciò addosso in un abbraccio e potei avvertire il suo
sollievo nel vedermi.
“Dio,Sofia...”
disse stringendomi forte “Stai
bene.”
si disse.
“Si,certo
che sto bene...”
risposi come se fosse stata una domanda.
“Seth
ci ha raccontato tutto...”
mi disse accarezzandomi i capelli “Ma
comunque non saresti dovuta venire qui da sola...”
mi riprese.
Non
ci eravamo lasciati benissimo io e Matt,ma neanche avevamo avuto
questa grande discussione. Ma per lui evidentemente era così,e il
fatto di avermi visto senza conoscenza lo aveva distrutto.
Dietro
di me,Derek ancora confuso e in imbarazzo,si spostò per mettersi
davanti al tavolo.
“Sai
che dovevo farlo...”
dissi strofinandogli la schiena in tono rassicurante.
“Quando
l'ho visto che ti attaccava...Lo avrei ucciso. Stavo per farlo in
effetti...”
mi raccontò “Ma
poi Derek ha spaccato il ghiaccio e ti ha tirata fuori. Pensavo di
morire.”
disse.
“Tu
eh...”
pensai io ricordando i miei tentativi disperati di uscire da quella
ghiacciaia.
Poi
mi scostò tenendomi per le spalle e mi squadrò dalla testa ai
piedi.
“Ma
tu stai bene,vero?”
mi chiese preoccupato.
Io
lo abbracciai di nuovo.
“Certo.
Sto benissimo.”
dissi rivolgendo un sorriso a Derek oltre la spalla di Matt.
Derek
mi sorrise e incrociò le braccia al petto.
“Dov'è
Seth?”
chiesi sciogliendomi da Matt.
“E'
fuori con Mark.”
disse lui poi voltandosi verso Derek “Digli
di entrare...”
disse.
Derek
senza replicare fece ciò che Matt gli aveva chiesto e aprì la
porta. Con un piccolo cenno della mano invitò Mark e Seth ad
entrare. Come vidi Mark gli sorrisi e lui ricambiò subito.
“Ehi,cugina.
Stai bene?”
mi chiese arrivandomi vicino.
“Si,sto
benissimo.”
i miei occhi andarono di nuovo su quelli di Derek che però in un
momento di imbarazzo,distolse subito.
“Lo
vedo.”
disse Mark sorridendo dopo aver notato lo spostamento dei miei occhi.
Vidi
poi Seth. Ancora fradicio che mi guardava triste come se avesse
ucciso qualcuno. Mi avvicinai a lui e lo presi per mano.
“Vieni
Seth,devi riscaldarti.”
gli dissi portandolo vicino al fuoco.
Lui
non disse niente,guardò solo per un momento Matt per assicurarsi che
fosse d'accordo.
Matt
non obbiettò.
“Mi
dispiace Sofia.”
mi disse.
Ma
io gli misi una mano sulla guancia e sorrisi.
“E
di cosa? L'acqua fredda tonifica...”
dissi ridacchiando.
Mark
sorrise e anche Derek.
“Vale
solo per chi ha i muscoli Sofia.”
mi interruppe Matt ridendo “E
tu...”
disse.
Non
lo feci finire lanciandogli uno dei cuscini del divano in piena
faccia.
“Te
lo sei meritato,cugino.”
disse Mark ridendo.
Quando
fummo tutti al caldo e asciutti,soprattutto,ci concedemmo un piccolo
spuntino. Matt per la prima volta si lanciò ai fornelli con Mark.
Dalla cucina si sentivano rumori di stoviglie,imprecazioni
e,nonostante tutto,un ottimo profumino. Io mi lanciai in bagno per
rimettermi i vestiti ormai asciutti e darmi una sistemata ai capelli.
Guardandomi allo specchio mi passai una mano sulle labbra e in un
attimo sorrisi. Io e Derek ci eravamo baciati. Chi lo avrebbe mai
pensato. Ma era stato dannatamente bello. Il mio cuore riprese a
battere ricordandomi la morbidezza di quel contatto. Mi passai
velocemente dell'acqua fresca sul viso per spegnere i cocenti bollori
e mi asciugai con una salvietta. Uscii dal bagno scalza con la
coperta appallottolata tra le braccia. Sul divano dove poco prima
eravamo rannicchiati io e Derek ora c'era Seth. Era seduto e si
godeva lo scoppiettare del fuoco. Gli sorrisi come i suoi occhi si
posarono su di me. Derek invece era seduto al tavolo,ben distante da
quell'uomo. Lanciai la coperta sulla poltrona.
“Allora...ti
stai riscaldando?”
gli chiesi.
“Non
ho mai avuto bisogno di queste cose...”
disse riferendosi al fuoco “So
gestire un po' di freddo.”.
Ovviamente.
Viveva nel bosco per tutto l'anno,era logico che sapesse cavarsela.
Anche se quella mia accortezza gli aveva fatto piacere. Mi
voltai verso Derek che si alzò mentre mi avvicinavo a lui. Lo vidi
leggermente impanicato. Gli sorrisi. Mark sbucò dalla cucina
ridendo.
“Matt
dice che è quasi pronto. E per assurdo il sugo che ha fatto ha
addirittura un buon sapore!”
disse quasi stupito.
“Allora
apparecchiamo la tavola.”
dissi andando in cucina a prendere i piatti.
Seth
si diresse in bagno per farsi una rapida doccia,approfittando dello
scaldabagno.
Mark
rimase da solo con Derek e gli lanciò un occhiata complice. Derek
scostò lo sguardo arrossendo.
“Quindi...adesso
ti posso chiamare cugino senza che mi fai il broncio?”
disse ridacchiando.
Derek
capì che li aveva sentiti. Matt probabilmente era preso a discutere
con Seth quando lui e Sofia...
“N-non
capisco...”
disse tergiversando.
Mark
si avvicinò per dargli una pacca sulla spalla.
“Va
bene cugino. Non lo dico a nessuno.”
rise tornando in cucina per aiutarmi a recuperare i bicchieri e le
posate.
Derek
rimase da solo nel salone. Si sedette al tavolo passandosi una mano
sugli occhi ed espirando il fiato che aveva
tenuto,inspiegabilmente,trattenuto fino ad allora. E sorrise.