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Autore: kamy    04/05/2009    2 recensioni
Mi sto trasformando tra le nebbie dell’oblio della mente e non so cosa diventerò. (La storia è la stessa, solo che per facilitare la lettura l'ho divisa). Recensite vi prego
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball New Adventures '
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Cap.2 Kakaroth contro Vegeta

 

Bulma guardava l’orologio, tenendo il capo incassato tra le spalle. Si voltò e guardò le mura candide, le colonne e gli alberi, passò la mano sul pavimento a quadrettoni.

"Mi chiedo se il palazzo del Supremo sia un luogo davvero sicuro… dopo quello che è successo con MajinBu" pensò.

«Non può essere! Il mio Goku non lo farebbe mai!» gridò Chichi. Ricadde all’indietro, svenuta, Gohan la prese al volo e la strinse a sé. Goten abbracciò la gamba del fratello maggiore e singhiozzò, le lacrime gli rigavano il viso.

Bulma osservò i tre Son e abbassò lo sguardo, i suoi occhi divennero liquidi.

«È Goku a rendere gli altri cattivi buoni, sicuramente c’è una spiegazione… una soluzione…» biascicò Crilin, rabbrividendo.

Bulma si portò una sigaretta alle labbra e inspirò, sentendo il sapore di nicotina.

"So cosa stanno passando, ho provato la stessa cosa quando mio marito ha fatto saltare in aria gli spalti del torneo… però è più difficile immaginare Goku a fare cose del genere. L’ho visto crescere da quando era bambino, così ingenuo, così buono" rifletté.

Yamcha iniziò a dire: «Non posso crederci, me lo sarei più aspettato da V... », ma venne coperto dalle grida di Jirobai. «Meno male che ho portato i senzu!» gridò quest’ultimo.

Yamcha pensò: "Se non fosse per l’aura di Goku, avrei potuto addirittura pensare che fosse una trovata di Vegeta per vendicarsi".

«È morto per salvarci così tante volte, vedrete che tornerà in sé» piagnucolò Rif. Junior stava riflettendo, cercando di comprendere cosa fosse successo, sfogliando un libro.

Videl adagiò un cuscino per terra e Gohan stese la madre, adagiandole la testa sul guanciale.

Lo stregone del toro utilizzò un ventaglio per fare aria alla figlia. «Su, tesoro, riprenditi» la supplicò.

«Mi piacerebbe aiutare Vegeta a combattere, ma queste vecchie ossa possono fare poco» si scusò Muten.

"La verità è che siete tutti dei codardi" pensò Bulma.

«… E se Vegeta non riuscisse a fermarlo?» domandò C18, stringendo a sé la piccola Marron.

Crilin abbracciò la moglie, le fece un sorriso tremante, il suo viso era pallido. «Vedrai tesoro, si sistemerà tutto» mentì con voce rauca.

Trunks si sedette accanto a Goten e lo abbracciò, il secondogenito Son singhiozzò, le lacrime gli rigavano le guance. Gli occhi di Trunks erano vacui e teneva le labbra strette, fino a sbiancarle.

Bulma guardò suo figlio. "Ha lo stesso sguardo triste della sua controparte del futuro. Mi dispiace bambino mio, questo doveva essere il tuo compleanno" pensò.

Tenshinhan si appoggiò Rif su una spalla e si sedette accanto a Majinbu grasso che teneva abbracciati Mr. Satan e il suo cagnolone.

Gohan abbracciò Videl, che gli nascose il viso nell’incavo del collo.

«Mamma non si sveglia» piagnucolò Goten.

«Si riprenderà a breve, ha solo avuto uno shock» lo rassicurò Dende.

Bulma pestò la sigaretta sotto la scarpa e sospirò.

«Andiamo» ordinò Junior; afferrò il braccio di Crilin e spiccò il volo, portandoselo dietro. 18 pensò: "Non posso combattere Goku, rischierei di attivare una programmazione sopita. Probabilmente Junior, dopo averci portati al sicuro, andrà a combattere".

 

 

***

 

Sia Kakaroth che Vegeta caddero in ginocchio, ansimando, i muscoli gli dolevano non rispondendogli e il sudore si era mischiato con sangue, fango e pioggia.

Kakaroth lo afferrò per le spalle e lo sbatté a terra, facendolo affondare nella melma. Vegeta si dimenò e ribaltò le posizioni, Kakaroth lo morse a sangue e Vegeta gridò.

Kakaroth lo rimise nuovamente sotto di sé, gli afferrò i capelli a fiamma con una mano e gli affondò il viso nel fango, cercando di soffocarlo.

Vegeta sentì l’aria mancargli, sgranò gli occhi rimanendo accecato, tentò inutilmente di sputare il fango che gli stava invadendo le vie respiratorie.  Si ritrasformò, mentre il supersaiyan blue si annullava.

Vegeta allungò le braccia dietro di sé e lanciò un attacco energetico, facendo volare via Kakaroth. Si mise in ginocchio e tossì, vomitò fango e fu scosso da una serie di tremiti, ansimò boccheggiando.

Kakaroth lo raggiunse alle spalle, con passo cadenzato.

«Mi sto divertendo a combattere con te, principe. Non sei niente male, non capisco perché non ti unisci a me» disse roco.

Vegeta cercò di rimettersi in piedi, ringhiando: «Cerca di rinsavire, piuttosto. Ti preferisco tonto, piuttosto che pazzo».

«Non c’è bisogno che tu sia così duro con me. Sono solo un tuo fedele suddito. Non vorrai deludere la stirpe da cui discendi prendendo le difese di esseri così inferiori» lo provocò Kakaroth.

Vegeta cercò di raggiungerlo con un ki-blast al viso. «Tra quelli che chiami esseri inferiori ci sono anche i nostri figli! In cui scorre il nostro sangue…» ribatté.

«Mezzosangue» lo interruppe Kakaroth.

«e i nostri amici…» continuò Vegeta, rischiando di cadere in avanti.

«I saiyan non possono essere amici di esseri così inferiori» ribatté Kakaroth, mettendoglisi dinnanzi.

«… per non parlare delle donne che amiamo. Se non vuoi tornare in te stesso per me, fallo almeno per la tua amata Terra e per la tua Chichi. Hai idea di quanto tutti contino su di te o di quanto stia soffrendo tua moglie?» gli domandò Vegeta.

Kakaroth sorrise e le sue iridi brillarono. «Hai ragione. Devo proprio vedere la faccia di quella gallina starnazzante» disse, afferrando Vegeta per un braccio, e portandosi due dita unite alla fronte.

Vegeta riuscì a liberarsi dalla presa e si allontanò. Le gocce di pioggia qui erano più lente e sporadiche. Si guardò intorno, mentre il vento gli sferzava il viso.

«Il palazzo del Supremo?» si domandò, riconoscendo la struttura sotto di lui.

«Papà!» gridò Trunks.

Vegeta abbassò lo sguardo e lo riconobbe, era in piedi accanto a Goten e a Dende.

«Vegeta!» sbraitò Bulma con voce terrorizzata.

Il principe dei saiyan si voltò di scatto e scanso un pugno dell’avversario. Lo scontro riprese, con colpi dati con ancora più foga e furore.

«Che cazzo speri di ottenere portando mi qui?!» sbraitò Vegeta. "Sono tutti qui! Tutti! Potrebbe spazzarli via con un solo colpo" pensò.

Kakaroth scoppiò a ridere sguaiatamente. Junior volò nella direzione dei due avversari, trascinando Crilin.

«Intromettetevi e farò saltare in aria questo insulso pianeta!» gridò Kakaroth.

Junior s’immobilizzò e Crilin guardò Goku, impallidì vedendo il ghigno dell’altro trasfigurargli il volto.

«Sembra Broly» gemette. "Quello non può essere davvero il mio migliore amico" pensò.

Gohan prese in braccio Goten e lo strinse a sé, digrignando i denti. "Mi sembrava di rivivere in peggio lo scontro contro Ginew" si disse.

Junior riatterrò dietro il suo allievo e gli mise una mano sulla spalla, stringendo.

Chichi riaprì gli occhi e strillò, Bulma la raggiunse, s’inginocchiò al suo fianco e l’abbracciò.

«Tranquilla, Vegeta non vuole fargli del male. Sta solo cercando di farlo tornare in sé» la rassicurò.

Calde lacrime solcarono il viso di Chichi. «Quello non è il mio Goku» disse la terrestre, indurendo il tono.

Popo raggiunse Dende e alzò il capo. «Avete capito cosa sta succedendo, Supremo?» domandò.

«Intorno a lui c’è un alone argentato. Non a livello di aura, ma proprio fisicamente. Quello è un lato della mente di Goku, quella repressa. Ciò che noi conosciamo comunemente come Goku è sicuramente rinchiuso in una parte recondita della sua mente» spiegò Dende.

Le orecchie di Junior tremarono.

«Vegeta, è come quando sei diventato Majin! Possiamo farlo tornare in sé, solo che dobbiamo trovare l’incantesimo!» gridò Junior rivolto a Vegeta.

«Splendido» mormorò Vegeta, raggiungendo Kakaroth con una ginocchiata al mento.

Kakaroth si massaggiò il mento e scoppiò a ridere, alzò l’altra mano verso il cielo e caricò un’onda grande quanto l’intero palazzo del supremo.

Crilin spalancò la bocca, guardando la sfera energetica. «Sembra un gigantesco sole nero” sussurrò con voce rauca.

«È bellissima» sussurrò Goten, osservando le sferette nere danzare intorno alla sfera più grande.

«Anti-Genkidama!» sbraitò Kakaroth, lanciandola.

«Ha un’aura spaventosa! Se quell’attacco raggiunge la Terra, saremo spacciati!» gridò Junior. Scattò in volo in contemporanea con Gohan e Crilin.

Vegeta gridò, emanando al massimo la sua aurea, ritrasformandosi in supersaiyan blue. Bloccò la sfera con entrambe le braccia, gli occhi sgranati, la pelle gli bruciava, il sudore gli scendeva lungo il corpo e il suo battito cardiaco era accelerato.

Gohan, Crilin e Junior afferrarono a loro volta la sfera, aiutandolo a bloccarla.

«Vegeta, so cosa fare!» gridò Junior.

Gohan guardò il suo maestro. "Ha la stessa aria risoluta che aveva quando ha trovato il modo per distruggere i robot di MetalCooler" pensò.

«Ossia?! Non ce la faccio più!» sbraitò Vegeta con voce gracchiante.

«Dobbiamo concentrare la nostra energia in un unico punto!» spiegò Junior. "Oh no, l’ultima volta non mi è andata bene con una tecnica così" pensò Crilin.

Vegeta caricò un Big Bang Attack, Junior un Makankosappo e Crilin un’onda energetica e, colpendo con tutti e tre gli attacchi lo stesso punto dell’anti-genkidama, la rilanciarono contro Kakaroth. Quest’ultimo schivò l’attacco che venne spedito contro il sole, dove esplose con un bagliore nerastro.

Crilin scese in volo, atterrò a terra e perse i sensi, C18 corse nella sua direzione.

Gohan perse i sensi, Junior lo afferrò al volo e lo portò fino a Videl, stendendolo ai piedi della fidanzata.

Vegeta era piegato in avanti, ansimante, con le braccia abbandonate.

Kakaroth scomparve, raggiunse Junior alle spalle e lo raggiunse con un colpo al collo facendogli perdere i sensi e ricomparve davanti al principe dei saiyan. Scoppiò a ridere, piegando all’indietro la testa.

«Hai idea di cosa sia la sofferenza?!» gridò.

Vegeta rabbrividì, cercando d’incrementare l’aura.

Kakaroth lo raggiunse con un pugno al viso, facendolo cadere all’indietro e infierì con una ginocchiata alla schiena, proiettandolo in alto.

Vegeta socchiuse gli occhi, la risata dell’altro gli risuonava nelle orecchie, le urla degli altri gli arrivavano ovattate.

"Devo reagire! Più un saiyan vede la preda debole, più diventa inarrestabile. Il mio sangue diventerà sempre più interessante per lui. Se solo riuscissi a muovere!" pensò.

Bulma singhiozzò, con gli occhi sgranati. «Lo sta massacrando» gemette; e sue lacrime si confusero con le gocce di pioggia.

Kakaroth afferrò Vegeta per i capelli, immobilizzando e lo raggiunse con una serie di pugni al viso, spaccandogli il naso e il labbro.

«Io ti ho visto piangere, mio caro principe. Ti ho sentito implorarmi e ho visto come questi inetti ti hanno cambiato» sibilò Kakaroth, mentre la trasformazione di Vegeta cessava.

«Quel mostro sta ottenebrando il vero Goku, non penso che potrà uscire per fermare questo scempio» sussurrò Dende.

«Supremo, andiamo, dovete cercare l’incantesimo per fermarlo» gli mormorò Popo, trascinandolo con sé dentro il Supremo.

"Non posso perdere, non voglio" si disse Vegeta, vomitando sangue. "Questo succede perché entrambi non ci siamo accettati. Ci siamo caricati dei peccati del nostro popolo, senza accettarne l’orgoglio fino in fondo. Dovevamo portarne avanti i pregi, non vergognarcene".

«Ti prego, mostro, ridammi mio marito. Ti prego Goku, amore mio, torna da me» gemette Chichi.

«Vegeta, resisti!» gridò Bulma.

Vegeta riaprì di scatto gli occhi, le sue iridi color ossidiana brillarono di riflessi blu scuro. Si ritrasformò in supersaiyan blu e, con una gomitata, si liberò da Kakaroth. Lo tempestò di pugni, raggiungendolo con una serie di calci al petto. «Anche da saiyan sai essere meglio di così!» sbraitò.

Kakaroth indietreggiò, ansimando. La testa di Vegeta ricadde più volte in avanti, ma il principe dei saiyan schivò un pugno dell’avversario e lo raggiunse con un calcio al collo, mozzandogli il respiro.

"Coraggio Vegeta, la luce dei tuoi poteri sfida ancora questa tempesta" pensò 18, mentre con Marron stendeva la testa di Crilin sul cuscino che Chichi aveva lasciato libero.

Vegeta allontanò l’avversario utilizzando l’onda d’urto dell’incremento della sua aura.

Kakaroth sorrise, le sue iridi nere brillavano di riflessi blu-azzurri dovuti alla propria aura.

"Finalmente sono libero! Sono così euforico, sento il mio animo esaltato dal furore!

Mi dispiace per il povero principe, ma voglio solo giocare un po’.

Non è mai stato detto che per conquistare il mondo non ci si debba divertire" rifletté.

Raggiunse Vegeta con una kamehameha nera, il principe dei saiyan precipitò, superò il tempio del Supremo e l’obelisco di balzar, attraversando le nuvole e rovinò pesantemente al suolo, scavando un’immensa voragine. Fulmini illuminavano il cielo dalle nuvole nere e cariche di pioggia.

Il principe dei saiyan perse i sensi.

Kakaroth scoppiò a ridere con più forza, tornò normale e si trasformò in supersaiyan di terzo livello, lanciando delle sfere color pece sopra di sé.

Gohan mugolò, riprendendosi, riaprì gli occhi e si mise in ginocchio. Si rialzò in piedi e si trasformò nel Mystic; partendo all’attacco contro Kakaroth.

Trunks si mise a correre, levitò oltre il bordo del palazzo del Supremo e scese verso terra, raggiungendo il corpo esanime del genitore in picchiata.

«Papà!» chiamò, raggiuntolo.

Sopra di lui, risuonavano i colpi dei due contendenti.

Gohan cercò di raggiungere l’avversario con una gomitata alla schiena, ma Kakaroth si teletrasportò sopra di lui e lo raggiunse con un’onda energetica nera tre volte più potente del normale, facendolo precipitare privo di sensi.

Gohan si conficcò nel pavimento del palazzo, mandando in pezzi una serie di mattonelle. «Fratellone!” gridò Goten, raggiungendo il maggiore.

Kakaroth si teletrasportò davanti a Vegeta.

«Non deludermi così! Non puoi essere già stanco» gridò. Cercò di raggiungere Trunks con uno schiaffo, ma Vegeta, mettendosi in ginocchio, fermò il colpo.

«Vai via!» ordinò al figlio che, annuendo, spiccò il volo.

«Tsk. Non prendermi per un codardo» sibilò Vegeta, scattò e afferrò il piede di Kakaroth, lo tirò facendolo scivolare.

Kakaroth, con una capriola in aria, si rimise in piedi. «Non era mia intenzione mancarle di rispetto, principino. Vedrò di prepararmi alla mossa finale» disse mellifluo, incrementando l’aura.

Vegeta si acquattò a terra e gli balzò addosso, facendolo cadere all’indietro. Kakaroth, con una capriola, ribaltò le posizioni e con l’altra mano riteletrasportò entrambi nel luogo in cui si erano scontrati prima: il deserto ora tramutato in una zona fangosa.

Vegeta si dimenò, liberandosi dalla presa di Kakaroth e precipitò a faccia in giù, il naso iniziò a sanguinargli a seguito della caduta.

Kakaroth sorrise, atterrando in piedi. "Meglio tenersi lontani dal demone e i mezzosangue, possono aiutarlo più di quanto credessi".

Il cielo sopra di loro si stava rasserenando, i nuvoli neri stavano diventando sempre più minuti e candidi, s’intravedevano scorci d’azzurro. Man mano il sole stava tornando a illuminare i due contendenti.

Vegeta aveva il viso segnato da tagli sanguinanti, medesime ferite si aprivano su tutto il suo corpo, il suo occhio destro era pesto e chiuso, la sua gamba sinistra e il suo braccio destro ricadevano inerti ricoperti di sangue.

Kakaroth gli lanciò contro un ki-blast, Vegeta balzò lateralmente tenendosi il braccio destro, lo lasciò andare e lanciò una serie di ki-blast azzurri e bianchi.

Riatterrò su un fianco con un mugolio, si sdraiò a faccia in su e con un colpo di reni si rimise in piedi, ondeggiando, tenendosi ritto su un piede solo. Spiccò il volo verso l’avversario.

Una colonna di fuoco fuoriuscì dal terreno, frapponendosi fra i due sfidanti e Vegeta scattò all’indietro.

Altre colonne di fuoco si alzarono dal fango rossastro, che si stava via via indurendo, circondando il principe dei saiyan.

Vegeta indietreggiò, mettendosi al centro del cerchio incandescente.

"Queste fiamme sembrano dotate di vita propria" pensò. Il calore aumentava sempre di più, la pelle del saiyan si scottò in più punti, la sentiva sfrigolare, alcune fiamme lambirono la stoffa lacera e sporca della sua battle-suit.

Vegeta cercò di spiccare il volo, ma le fiamme si chiusero sopra di lui. Ingoiò dei gemiti di dolore dovuti alle ustioni che stava riportando in diversi punti del corpo. 

"Se la mia fine arriverà attraverso queste lingue di fuoco, ben venga.

Combatterò fino alla fine, che nessuno dica mai che il principe dei saiyan si è arreso senza dare battaglia" pensò.

Emanò tutta la sua aurea residua, spegnendo man mano i dolmen di fuoco che lo circondavano. Le fiamme rosso arancioni si piegavano, morendo dinnanzi alla potenza della sua aura; scomparvero in un ultimo sbuffo di fumo, lasciando dei segni nerastri sul fango solidificato.

Vegeta cadde in ginocchio, l’aura azzerata e lo sguardo vacuo, le membra abbandonate.

Kakaroth gli si mise davanti e s’inginocchiò davanti a lui; sorrise e intorno alla sua mano comparve una striscia di luce argentea.

«Cos…» biascicò Vegeta, mentre Kakaroth gli appoggiava la mano sul petto.

 

  
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