[Okay,capitolo bello intenso per i nostri ragazzi. Seth e Derek ovviamente saranno sempre molto distaccati l'uno con l'altro,non ci posso fare nulla. Matt al di là delle apparenze sorprenderà molto il gruppo. E Mark...bè...lui è in piazza a festeggiare il primo bacio di Derek e Sofia,con una maglietta tipo “FAN #1”. Ma ormai lo conoscete. Questo capitolo è particolare,e se come me avrete apprezzato i personaggi fin'ora,adesso uno di loro in particolare lo amerete ^^ Ma non vi dico nulla! Leggere per sapere! Ringrazio reaperangels e Fenice14 per le recensioni. Siete davvero grandi e pieni di carica! Leggendo i vostri commenti mi commuovo! E niente che altro dire....ah si! ENJOOOOOOOOOYYYYYYYY!]
CAPITOLO 15 – QUANDO ARRIVA LA NOTTE
La cena sorprendentemente era stata ottima,anche se
molto quieta. Seth e Derek ovviamente non si parlavano. Matt non
faceva altro che vantarsi per la riuscita del pasto,ogni volta
puntando la forchetta contro di me dicendomi che mi aveva battuta.
“Si,vabbè...ti
piacerebbe...”
pensavo ogni volta ridacchiando.
E poi c'era Mark,che di tanto in tanto lanciava delle
occhiate a Derek sorridendogli,per poi distogliere lo sguardo. Non
capivo che cosa stesse bollendo in pentola,ma dagli sguardi evasivi
di Derek,sapevo che qualcosa era successo. Comunque non mi intromisi
mai.
A fine cena,andai in cucina a lavare i piatti,visto che
Matt si era così rimpinzato che era rimasto incollato alla sedia del
salone. Mark si andò ad appollaiare sul divano con Derek,battendosi
i palmi sulla pancia,anche lui come Matt abbastanza soddisfatto.
Seth invece mi raggiunse in cucina.
“Ti
serve una mano?”
mi chiese ancora con quel tono colpevole.
Io lo guardai e gli feci un cenno di assenso. Mi spostai
leggermente per dargli spazio. Io lavavo e lui asciugava.
Passammo così gran parte del tempo,in silenzio. Mentre
dal salone venivano risate,strani rumori e rantoli di un certo
fratello mangione che tentava di alzarsi dalla sedia.
“Non
devi sentirti in colpa,Seth. Non stavamo facendo nulla di male...”
ruppi il silenzio.
“Ma
intanto quella che ha rischiato di morire congelata sei tu.”
mi disse adombrandosi sempre di più.
“Sono
sicura che se Mark e Matt non ti avessero bloccato,ti saresti tuffato
a riprendermi. Ti conosco.”
gli dissi.
“Non
ti avrei di certo lasciata lì a morire...”
mi rispose in tono ovvio.
“E
allora smettila di sentirti in colpa. Non serve né a me né a te.”
dissi aprendo l'acqua del lavandino al massimo.
“Però
mi devi promettere una cosa...”
dissi così sottovoce che solo lui avrebbe potuto sentirmi “...non
dire nulla di quello che ci siamo detti...a nessuno.”
con un esplicito quanto impercettibile movimento delle sopracciglia.
Seth rimase leggermente confuso,ma capì e mi fece un
rapido 'si' con la testa.
Appena finito di sistemare,era ormai notte inoltrata.
Seth si congedò senza stare a soffermarsi troppo con i saluti. Ma
infondo era logico che andasse così.
“Ci
vediamo domani Seth.” gli
dissi salutandolo e chiudendogli la porta di casa alle spalle.
Quando
mi voltai i volti dei tre ragazzi erano fissi sui miei occhi. Io feci
spallucce.
“Che
c'è?” chiesi confusa.
“Sorellina
non è che hai un debole per Seth?”
mi chiese Matt con tono sornione.
Io
inspiegabilmente arrossii e cominciai a balbettare.
“C-certo
che no! Ma cosa ti passa per la testa? E' un bell'uomo...ma è troppo
grande per me...” dissi in
completo imbarazzo guardando di sfuggita Derek.
Lui
però non disse nulla,distolse appena lo sguardo. Mark lo notò e
cominciò a ridere.
“Ahi,ahi
cugino. Non sarai mica geloso?”
disse riferendosi a Derek.
Derek
sbarrò gli occhi senza sapere cosa dire,visto che Mark aveva poi
voltato nuovamente lo sguardo su Matt.
“E'
sempre la mia sorellina Mark.”
rispose Matt “E tutti i ragazzi che hanno intenzione di
avvicinarsi a lei,dovranno passare sul mio corpo...sperando che non
li uccida prima.” disse con
uno sguardo ferino.
Derek
a quelle parole deglutì a vuoto guardando Mark e poi me. Io rimasi
di sasso e in silenzio.
Poi
Matt scoppiò in una fragorosa risata.
“Naaaaa...la
verità purtroppo è che la mia giovane padawan è bella e che
cresciuta. E per altro ha abbastanza forza per confrontarsi con
lui,quindi di cosa mi vado a preoccupare?”
disse alzandosi dal divano e facendo un cenno a Derek “E'
riuscita a buttare Seth nell'acqua gelida del lago,ha fatto anche più
di noi. Giusto fratellino?”
gli disse.
Mark
incrociò le braccia al petto sorridendo e guardò il ragazzo di
fronte a lui fremendo per ascoltare la sua risposta.
“Bé...si...”
fu tutto quello che uscì dalla bocca di Derek “E non
sono tuo fratello Matt. Quante volte devo dirtelo?”
disse con tono scocciato.
Matt
si voltò facendo un cenno stanco con la mano per ribattere.
“E'
inutile che mi respingi Derek. So che in quel tuo cuoricino stai
cominciando a provare qualcosa!”
disse ridacchiando e sparendo in bagno.
Io
mi misi una mano sulla faccia.
“...forse
si,ma per la persona sbagliata...”
disse Mark sotto voce a labbra serrate,ridacchiando per poi alzarsi.
Derek
lo fulminò con lo sguardo regalandogli un broncio da medaglia d'oro.
Capii al volo tutti gli sguardi che si erano lanciati
per l'intera serata,cercando di non arrossire. Mark sapeva che io e
Derek ci eravamo baciati e per un qualche assurdo motivo ci stava
coprendo.
L'unica cosa che mi venne in mente di fare era agire
come se non lo avessi capito.
“E'
stata solo pura fortuna. Se Seth non avesse graffiato il lago,non
sarei mai riuscita a farlo cadere in acqua...”
dissi avvicinandomi a Mark “E poi non è andata
esattamente come me la ero immaginata. Non sarei dovuta cadere anche
io...” dissi sospirando
afflitta.
Mark
mi si avvicinò.
“Credo
sia tutta una questione di pratica,cugina. Se vuoi posso insegnarti
un paio di mosse utili contro qualcuno come noi.”
mi disse dandomi una pacca sulla spalla.
“Magari
un'altra volta. Ne ho avuto abbastanza per oggi di allenamenti.”
risposi sorridendogli.
Mark
mi sorrise annuendo.
“Bé..io
devo tornare a casa. Qualcuno dovrà pur riferire quello che è
successo al nonno.” disse
infilandosi la giacca.
“Non
so se sia una grande idea Mark.”
lo fermai io “E' meglio che questa volta facciamo finta
di niente. Alla fine stiamo tutti bene..”
dissi un po' titubante.
“Non
ti preoccupare. Mi limiterò a dargli informazioni su dove siamo
stati e cosa abbiamo fatto fino alle...”
guardò l'orologio sopra il caminetto “undici e
quarantacinque...Ci vediamo domani mattina. Non dimenticarti le
chiavi della casetta,Sofia.”
disse dandomi un bacio sulla guancia salutandomi “A
domani cugino.” disse senza
voltarsi alzando giusto una mano in aria.
Derek
non rispose,ma era evidente che si stava riferendo a lui.
Dal
bagno arrivò una voce in risposta da Matt che lo salutava.
Mark
uscì ridacchiando e si richiuse la porta alle spalle.
Io
e Derek ci guardammo per un lungo istante,e mentre stavo quasi per
dirgli qualcosa,Matt uscì dal bagno.
“Allora,la
questione è questa...” ci
guardò serio “C'è una sola camera matrimoniale e questo
divano...quindi...” disse con
tono quasi ovvio “Io e Derek prenderemmo il lettone e tu
cara sorellina dormirai qui.”
concluse.
Derek
sembrò spiazzato. Andava bene passare le giornate insieme,ma
addirittura dormire nella stessa camera era un esagerazione.
Figurarsi nello stesso letto.
“Io
dormirò sul divano.” lo
bloccò infatti “Tu e Sofia prendete la camera.”
disse alzandosi.
Dall'espressione
di Matt capii che era daccordo,anche se un po' ferito. Già si
immaginava di passare la notte a litigare e a chiacchierare con Derek
facendolo arrivare all'esasperazione,e godersi i suoi grugniti
infastiditi.
“Okay.
Allora andiamocene a letto.”
disse tranquillo facendomi cenno di seguirlo “Buona notte
fratellino.” disse sparendo
nel corridoio.
“Non
sono tuo...ahh..lasciamo perdere...”
rispose esasperato sdraiandosi sul divano.
“Buona
notte Derek.” dissi io con un
sorriso.
“Notte
Sofia.” mi rispose lui.
Avevo
dormito più di una volta con Matt e sempre,puntualmente crollava
dopo una manciata di secondi che ci eravamo sdraiati sul letto. Il
che non era male,perchè almeno evitavo battute o domande scomode. Ma
il problema era che parlava nel sonno e come un bambino non faceva
che girarsi e rigirarsi nelle coperte,finendomi spesso addosso. Erano
ormai le tre di notte e io avevo resistito anche troppo. Sbuffai
lanciandogli in faccia il cuscino,che lui con tranquillità agguantò
e mi alzai dal letto. Aprii cautamente la porta della camera per non
svegliare nessuno e mi diressi in cucina. L'idea era quella di farmi
una bella tazza di latte caldo,anche se con quell'atmosfera natalizia
ancora intorno,sarei stata più felice con un cioccolato caldo. Con
passo felpato passai davanti al divano per verificare di non aver
svegliato Derek e mi accorsi che dormiva tranquillo. Sembrava così
rilassato,steso sulla schiena con le mani unite sulla pancia e la
testa leggermente reclinata verso il camino.
Sorrisi
come una bambina,e mi fermai a guardarlo.
“Mi
stai guardando dormire...”
biascicò lui con la voce roca.
Io
sobbalzai.
“Presa
con le mani nel sacco!” pensai
arrossendo.
Aprì
gli occhi e li posò su di me voltando la testa di quel poco che
serviva per mettermi meglio a fuoco.
“M-ma
no,che dici...”
balbettai “Non
riuscivo a dormire e volevo farmi una tazza di latte caldo...”
spiegai tormentandomi la manica della maglietta.
Lui
si stiracchiò le spalle e si mise a sedere.
“Mi
dispiace di averti svegliato.”
aggiunsi.
“No.
Tanto non riuscivo a prendere sonno neanche io..”
disse alzandosi in piedi “Ti
faccio compagnia.”.
Io
annuii e mi voltai verso la cucina. Accesi la luce e agguantai un
pentolino. Ci versai la giusta quantità di latte,per me e Derek e
accesi il fuoco. Derek intanto entrò appoggiandosi con la spalla al
frigorifero. La sua canottiera bianca,notai,lasciava poco spazio
all'immaginazione. Il suo fisico scolpito era ben visibile sotto quel
sottile strato di cotone. E le sue spalle...
“Basta
Sofia!” mi
ammonii costringendomi a voltarmi per mescolare il latte con un
cucchiaio.
Mi
sentivo i suoi occhi puntati addosso e lentamente cominciai ad
arrossire.
“La
cena non è stata male,eh?”
ruppi il silenzio “Alla
fine Matt qualcosa è riuscito a impararlo,dopo tanti anni che mi
vede cucinare...”
dissi sorridendo.
Derek
annuì incrociando le braccia al petto.
Il
latte era ormai pronto e io distratta dallo sguardo di Derek su di me
lo presi e lo versai nelle tazza facendomene cadere una buona
quantità su una mano.
“AHI!”
imprecai lanciando il pentolino nel lavandino,che cadde con un rumore
assordante.
Mi
presi la mano che era ormai rossa come un peperone. Derek mi fu
subito vicino.
“Attenta!
Aspetta...”
mi disse aprendo l'acqua fredda e facendola scorrere sulla mia mano.
“Non
è niente...”
dissi fingendo di non sentire il pizzicore sulla pelle ustionata.
La
mia mano era tra quelle di Derek,intento a tenerla fredda sotto il
getto dell'acqua. Era attento a non sfiorare la parte rossa del dorso
della mia mano. Mi guardò di sfuggita e lo vidi arrossire
leggermente. Poi tornò a voltare i suoi occhi sulla mia mano
deglutendo nervoso.
“Derek,sto
bene,tranquillo. Sai quante volte mi capitano cose del genere
cucinando?”
provai a rassicurarlo.
Chiusi
l'acqua e asciugai tamponando senza sfregare. Ma come la mia mano fu
lontana dal fresco refrigerio,ricominciò a pulsare e a pizzicare.
Feci una piccola smorfia che a Derek non sfuggì. Si avvicinò di
nuovo e mi prese la mano. Mi ritrovai così vicina a lui che il mio
cuore cominciò a battermi forte. Derek avvolse la mia mano tra le
sue e chiuse gli occhi. Le vene delle sue mani si scurirono,salendo
fino agli avambracci e pulsando con ritmo costante. Il dolore si
affievolì scomparendo del tutto dopo pochi minuti. Lui riaprì gli
occhi scostando le mani per vedere meglio. Poi alzò lo sguardo su di
me.
“Meglio?”
mi chiese.
“Altroché.
Direi come nuova.”
gli sorrisi grata.
I
suoi occhi erano davvero troppo vicini,ma fortunatamente si scostò
da me un po' impacciato prendendo le due tazze e andando a metterle
sul tavolo in salone.
Mi
ci volle un po' per riprendere a respirare normalmente,così come
anche a calmare il mio cuore. Rimisi il cartone del latte nel frigo e
chiusi lo sportello. In quel momento lo vidi rientrare serio e a
passo sicuro.
“Fanculo...”
disse aggrappandosi a me e baciandomi.
Le
sue mani vagavano sulla mia schiena e io mi lasciai rapire dalle sue
carezze. Gli misi le braccia dietro il collo e lo sentii spingermi
verso il muro. Non era lo stesso bacio di qualche ora prima. Era più
famelico più istintivo e passionale. Mi lasciai andare completamente
e le nostre lingue si sfiorarono,si accarezzarono,si cercarono. Mi
scappò qualche gemito quando cominciò a baciarmi il collo,ma lo
soffocai immediatamente.
“Matt
è in camera Sofia...”
pensai.
“Derek...”
dissi io approfittando del leggero distacco “Mio
fratello...”
dovetti dire a malincuore.
Lui
riprese a baciarmi questa volta più lentamente,posando le labbra più
volte sulle mie. Con una mano mi agguantò il collo,ma non con fare
minaccioso,come se volesse tenermi lì e non lasciarmi più. Il mio
cuore stava per uscirmi dal petto e non avevo quasi più aria nei
polmoni. Lui si fermò con gli occhi chiusi ascoltando il mio respiro
e accortosi anche lui di essere senza fiato rimase immobile. Io gli
misi una mano sulla guancia,e con l'altra gli sfiorai il
petto,fermandomi per percepire il suo cuore. Come il mio andava
veramente veloce. Posai la mia fronte sulla sua,prima di dargli un
ultimo bacio.
“Non
hai idea di quanto ne avessi bisogno...”
mi disse sussurrando.
Io
gli sorrisi.
“Allora
siamo in due.”
risposi.
Restammo
così per un po',abbracciati ma senza aprire gli occhi. Semplicemente
percependo i nostri odori e i nostri respiri stabilizzarsi.
Poi
riaprimmo gli occhi sorridendo. Le mie mani tornarono dietro il collo
del bellissimo ragazzo che avevo difronte e le sue braccia si
strinsero dietro la mia schiena.
Il
mio volto si fece d'un tratto triste però,e Derek se ne accorse.
“Che
succede?”
chiese.
“E'
che è stato bello...”
risposi sospirando.
Lui
confuso si fece leggermente indietro con la testa.
“Ed
è una cosa brutta?”
disse.
“No,no!
Certo che no!”
dissi io scuotendo la testa “E'
solo che...mancano due giorni. Due soli cavolo di giorni...”
mi riferii alla settimana a disposizione che il nonno ci aveva
concesso.
Lui
sorrise e rimise la fronte a contatto con la mia chiudendo gli occhi.
“Non
ti preoccupare,okay?”
disse con un tono che mi tranquillizzò “Restiamo
così ancora per un po' e non ci pensiamo...”.
Io
annuii ma non staccai i miei occhi da lui. Gli diedi un altro
bacio,molto più casto rispetto a qualche momento prima,ma carico di
sentimento. E continuammo così ridacchiando. Quando alla fine ci
separammo,lo presi per mano e lo condussi verso il salone. Arrivati
davanti al tavolo,incapaci di abbandonarci,ci sedemmo tenendo una
mano allacciata all'altra senza dirci nulla. Sorseggiammo il
latte,che intanto si era raffreddato,lanciandoci qualche piccola
occhiata maliziosa di tanto in tanto.
Chi
l'avrebbe mai detto? Io e Derek. Io e Derek nel salone. A sorseggiare
del latte tiepido e a guardarci in quel modo. Sembrava un sogno. Ma
come tutti i sogni stava per terminare.
Dopo
qualche istante sentii un rumore dietro di me. Derek se n'era accorto
e sbarrò gli occhi,puntandoli questa volta non più su di me,ma su
un Matt più che sorpreso.
Stava
andando in bagno e si era fermato dopo aver avvertito delle presenze
nel salone. Ma era buio,perchè avevamo spento le luci,e incuriosito
e anche un po' allarmato si era fatto avanti.
Ci
aveva visti. Ne ero più che certa. Derek tolse subito la mano dalla
mia e io mi voltai.
“Matt...”
provai a dire.
Matt
guardò prima me e poi Derek. Il suo sguardo era confuso e allarmato.
Mi alzai facendo per raggiungerlo,ma Matt mi mise una mano davanti
arrestando la mia avanzata.
“E'
tardi e voglio andare a letto. Ti consiglio di venire con me.”
disse in tono duro,quasi ferito fissando più Derek che non me.
Io
mi voltai verso Derek con aria di scuse,abbassai lo sguardo e tornai
in camera con Matt.
Derek
si mise una mano sulla faccia e sospirò. Rimasto solo si andò a
sdraiare sul divano.
Come
Matt chiuse la porta della camera da letto mi guardò accigliato.
Incrociò le braccia al petto e sbuffò. Io mi sedetti sul letto
dalla mia parte guardandolo con aria colpevole,e passandomi
dolcemente una mano sull'altra precedentemente ustionata. Pensai che
mi avrebbe sgridata,che mi avrebbe detto che stavo facendo qualcosa
di sbagliato. O che comunque mi parlasse. Invece era lì fermo che mi
fissava serio senza muovermi. Mi alzai provando a parlargli,ma come
fatto in precedenza,alzò una mano per fermarmi. Andò sul suo lato
del letto e si sdraiò sulla schiena. Io mi misi sdraiata vicino a
lui ed entrambi restammo in silenzio a guardare il soffitto.
Passammo
così parecchi minuti,in cui io volevo parlargli,ma soprattutto
volevo che mi parlasse. Il suo mutismo mi faceva più male di un
eventuale ramanzina. Ma lui ovviamente mi conosceva bene,e lo sapeva.
Così come sapevo che lui in qualsiasi situazione sbagliata,partiva
in quarta affrontando il momento di petto,senza andarci leggero. Un
po' come successe i primi giorni che Derek era arrivato e mi aveva
ferito una guancia. Ecco,lui era così. Ma il fatto che non aveva
reagito stava a significare che non era così grave? Oppure
semplicemente si era trattenuto per poi sbottare l'indomani tutto
insieme? Avevo bisogno che mi dicesse qualcosa,che mi spiegasse come
la pensava. Voltai istintivamente lo sguardo verso di lui senza dire
nulla. Sapeva che lo stavo guadando,e finalmente si voltò anche lui.
Mi lanciò un'occhiata e riprese a guardare il soffitto.
“Matt...”
provai io.
“La
tua mano sta bene?”
mi chiese.
E
lì capii. Lui si era svegliato molto prima che io e Derek ci
baciassimo. Probabilmente quando avevo lanciato il pentolino nel
lavello della cucina,lui si era alzato per vedere cos'era stato. E
poi aveva sentito tutto.
“Si.”
dissi semplicemente tornando a voltarmi verso di lui.
Si
passò una mano sulla faccia sospirando. A cosa stesse
pensando,proprio non avevo idea. Sembrava che si stesse
autodistruggendo a forza di farsi le duemila domande che sicuramente
gli frullavano in testa. Avrei voluto aiutarlo,dirgli qualcosa,ma
cosa? Alla fine nascose i suoi occhi nella piega del braccio. La sua
mano destra che era libera,si strinse alla mia. Io lo guardai
confusa.
“Oh,bé...”
disse lui con tono sconfitto “Almeno
adesso non mi romperà le palle se lo chiamo 'fratello'...”
concluse.
Io
gli sorrisi. Allora non era infuriato. Magari nemmeno così
contento,ma non era arrabbiato e questo mi sollevò tantissimo.
“Non
ne sarei così sicura...”
risposi io.
Lui
scostò il braccio e alzò di poco la testa per guardarmi. Mi
sorrise. Poi mi ritrovai uno dei suoi cuscini stampato in faccia.
“Meglio
se dormi,rubacuori...”
disse poi voltandosi dall'altra parte.
Il
mio sorriso continuò a marcarmi le labbra,mentre lanciavo a terra il
cuscino di Matt e mi avvinghiavo alla sua schiena come facevo da
piccola.