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Autore: Thominewt    29/09/2016    2 recensioni
Talia è una ‘comune’ ragazza di 18 anni che frequenta l’ultimo anno del liceo. O per lo meno credeva di essere come le altre ragazze, finchè non scopre che le sue capacità la rendono speciale. Forza, equilibrio, furbizia, intelligenza, riflessi sono solo alcune delle caratteristiche che la differenziano dalle altre comuni ragazze, ed è grazie ad esse che diventerà il nuovo membro dei Vendicatori e dovrà affrontare una nuova vita con sfide e avventure che la metteranno alla prova fisicamente e psicologicamente. Da adesso in poi tutto cambierà per lei.
(BuckyxNuovopersonaggio+cast di Civil War)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV NATASHA

Quante domande che si pone questa ragazza. Il fatto è che vorrei anche risponderle, ma rovinerei la sorpresa! Spero solo lei non sospetti niente. Ma non credo, mi è sembrata solo molto confusa. Poverina, ma ammetto che la sua espressione caotica mi divertiva.                                                      
Impaziente guardo l’orologio: le 18:48. Siamo un po’ in ritardo. Le avevo dato appuntamento alle 18 precise davanti alla sua stanza, ma sfogandosi con il sacco ha totalmente perso la cognizione del tempo; per cui sono dovuta scendere in palestra per recuperarla. Ora sta rinchiusa nel bagno da minuti che sembrano essere un’eternità, e io inizio ad avere l’ansia: un po’ perché non vedo l’ora di vederla con l’abito che io e Wanda le abbiamo scelto; e un po’ per vedere la sua reazione alla festa che le abbiamo organizzato nel salotto, già bello e addobbato con tutti i membri più gli invitati che sono pronti ad attenderla. Spero che si diverta e che apprezzi, ma non ne ho dubbi.                                                                                             
D’un tratto il mio telefono vibra, rispondo ed è la voce di Steve:                                   
-A che punto siete?- mi domanda dall’altro capo del telefono.                                   
–Siamo quasi pronte-                                                                                                                 
-Qui sono presenti tutti. Li faccio nascondere?-                                                              
-Si, preparatevi in posizione- confermo e riattacco la telefonata. Dio, ma quanto è lenta?                                                                                                                               
–Talia? Tutto bene lì dentro?- mi decido a chiederle.                                                             
–Si- sento rispondere da dietro la porta.                                                                           
–Allora cosa aspetti?-                                                                                                            
-Non sono sicura di uscire-                                                                                                     
-Perché no?-                                                                                                                             
-Non mi sento a mio agio…-                                                                                                        
-Sono sicura che stai una favola- la incito. Perché mai si fa questi problemi? È una giovane ragazza con un corpo tonico, un bel viso e un carattere speciale. Ora che può deve sfruttare al meglio le sue forme!                       
Sono impaziente di vederla.                                                                                            
Dopo secondi di esitazione la maniglia viene abbassata e la porta aperta pacatamente, per mostrare infine una Talia che assomiglia ad una vera principessa.

 
POV  TALIA

-Wow! Ma sei uno schianto!- esordisce esaltata Natasha. Io sorrido abbassando la testa imbarazzata.                                                                                              
–E tu non ti sentivi a tuo agio?- mi lancia una frecciatina. –Ti sei vista allo specchio? Sembri una principessa-                                                                                   
-In verità no, non mi sono vista per intero- ammetto timidamente. Mi prende per mano, mi socchiude gli occhi con le mani delicate e mi sussurra:
–Allora dovresti-.                                                                                                
Apro gli occhi e mi specchio, e sbalordita più che mai mi porto una mano alla bocca. Non è possibile, questa ragazza non posso essere io! Mi giro e mi rigiro da fianco a fianco ad ammirare lo splendore che ho addosso: l’abito che pensavo fosse un vestito si rivela essere in realtà una tutina intera a pantaloncino rossa, con un velo sinuoso che parte dal fondo schiena fino a scendere leggiadro per terra; le scarpe che ho indosso sono un decolté nero con tacco bello alto, e la scelta del trucco e parrucco è stata azzeccata. Sembro una ragazza diversa! –Wow- sussurro con un sorriso a trentadue denti.                                                                                                        
–Allora? Cosa ne pensi?- interroga Natasha.                                                                              
–Cosa ne penso? Che è fantastico!- rispondo infervorata. Non riesco a smettere di specchiarmi. Non mi sentivo a mio agio perché sono sempre stata una ragazza semplice con il look. Non sono il tipo che indossa abiti eleganti o scarpe con il tacco, nonostante mi piacciono molto, ma adesso non riesco a togliermi gli occhi di dosso! Questa tutina mi calza a pennello e mi sento…bella. Mi giro di scatto e corro incontro a Natasha abbracciandola. –Grazie Nat, è bellissimo-                                                                                                      
-No, tu sei bellissima-. Mi distacco e mi do ancora un’occhiata, prima che un pensiero sovrasta la mia mente: ma che ci faccio vestita elegante?                         
–Nat…ma dove devo andare conciata così?- Senza neanche rispondermi mi copre la vista con una benda nera e io non riesco a vedere nulla.

-Ma dove mi stai portando?- non so quante volte gli ho posto questa domanda, ma sembra di essere ritornata al famosissimo rapimento in cui mi hanno posizionato un sacco in testa impedendomi la visuale. Ebbene, come quel giorno passato ormai da settimane, anche questa volta mi domando che cavolo sta succedendo! Sento Natasha guidarmi nei vari corridoi dell’enorme quartier generale, ma io avendo i tacchi e non avendo la percezione di ciò che mi circonda, mi risulta spontaneo tentare di palpare l’aria per percepire un qualche oggetto concreto. Ma il mio tatto non tocca nessuna superficie se non il vuoto.                                                             
–Nat, non farmi cadere- la supplico impanicata. Non mi sento per niente sicura a camminare con questi spilli ai piedi, per di più il silenzio che ci circonda mi accresce inquietudine.                                                                                      
–Attenta, ci sono tre scalini- mi avverte aiutandomi a scenderli. Poi si ferma facendomi sostare; mi slaccia la benda con lentezza e me la sfila. Buio, di fronte a me è buio, finchè…                                                                                 
-BUON COMPLEANNO!- la luce si accende e una massa di persone esclama questo augurio per me. Il salotto è tutto addobbato, le persone, di cui io riconosco la maggior parte, sono vestite eleganti e l’angolo bar è stracolmo di drink e buffet pieno di deliziose prelibatezze. Ora capisco tutto: queste persone sono invitati e questa è una festa a sorpresa. La mia festa a sorpresa.

Sorrido come un’ebete incantata dal fantastico evento.                                             
–Buon compleanno Talia- ripete Natasha sbucando da dietro le mie spalle.                                                                                                                                           
–Ma tu…loro…come..- cerco di sillabare non trovando un nesso alla frase che voglio comporre, tant’ è il mio stupore.                                                                      
–E’ stato tutto programmato, non potevo di certo rivelarti la verità-                          
-Ma non dovevate! È magnifico- commento entusiasta.                                                                                          
-Si che dovevamo- sbuca anche Steve. Wow, ma che bellezza! Con questa giacca elegante e rigorosamente attillata (come al solito) farebbe andare in calore persino oggetti inanimati. Talia, smettila di fissargli i pettorali…              
-Steve- lo saluto avvicinandomi, e lui mi accoglie in un caloroso abbraccio. –Tanti auguri a te- mi dice distaccandosi.                                                                           
–Grazie…wow, è impensabile! Avete organizzato tutto questo senza che io sospettassi niente!- osservo incredula.                                                                      
–Non devi ringraziare noi, ma lui- interviene Natasha puntando il dito di fronte a me. Guardo verso la direzione indicata e vedo una creatura irriconoscibile: vestito elegante, con una maglietta bianca e un giacchino di pelle rossa addosso; jeans blu e scarpe bianche, capelli portati indietro e solo in un angolo con un drink in mano. È proprio lui, Bucky, affascinante con questo outfit che lo rende estremamente attraente. Un colpo di calore invade il mio corpo quando si gira agganciando un contatto con i miei occhi. Sento una spintarella da dietro e con la coda dell’occhio scorgo Natasha accennarmi un sorrisetto di incitazione. E come una calamita attratta dal magnete mi dirigo verso di lui.

 
POV  BUCKY

Che spettacolo si propone davanti ai miei occhi. Altro che principessa, qui andiamo oltre. Si tratta di una regina. È un capolavoro: quella tutina rossa, il colore dell’amore e della passione per eccellenza, risalta la sua carnagione olivastra e gli occhi grandi color nocciola, mettendo in mostra le sue gambe luminose e perfette. Non riesco a distaccare il mio sguardo da questa fantastica meraviglia, che con andatura sinuosa si dirige verso di me.                                                                                                                                            
–Ciao- mi saluta sorridendomi. Mi ha sorriso, finalmente mi ha sorriso di nuovo.                                                                                                                                    
–Ciao- ricambio allo stesso modo –tanti auguri-                                                     
-Grazie…- sussurra chinando la testa e nascondendosi tra la sua lunga chioma liscia.                                                                                                                              
–Mi hanno detto che devo ringraziare te per tutto questo- esordisce guardandosi intorno meravigliata.                                                                                                 
–E’ il minimo che possa fare- commento onestamente. Per lei sarei disposto a fare molto di più. Sbaglio o sta arrossendo? Dio, sembra una Dea e io non riesco a distaccare lo sguardo. Ora c’è silenzio tra di noi. Avanti James, vuoi recuperare la tua regina? Fà qualcosa….                                                                                                        
–Ti va un drink?- Principiante James, puoi fare di meglio.                                           
–Em..grazie ma..io non bevo-                                                                                                  
-Nemmeno io- concordo porgendole un bicchiere analcolico come il mio, che prende in mano ricambiando sempre con quel sorriso. Quanto mi era mancato. Sto sul punto di parlarle quando Tony invade attaccando bottone.                                                                                                                                       
–Buon compleanno Vedova Junior- si rivolge a Talia. Che appellativo patetico, e come al solito stringe un bicchiere alcolico in mano.                                         
–Grazie Tony- sento dire dalla voce tranquilla di Talia.                                                                 
–Vorrei presentarti una persona- riprende a parlare il testone –lui è Peter Parker, Peter lei è Talia, la nostra nuova compagna- o no, bimbo ragno proprio no!                                                                                                                                   
–Molto piacere- le porge la mano.                                                                                                 
–Piacere mio- ricambia lei.                                                                                                        
–Talia, anche lui è dotato di super poteri, sai?- e adesso inizia la sua parlantina.                                                                                                                                    
–Oh, davvero?- risponde retorica.                                                                                                          
–Già. Lui ha le capacità di un ragno. Mai sentito parlare di Spider man?-                 
-Em…non credo- gli risponde scuotendo la testa.                                                              
–Ottimo allora. Dato che avete più o meno la stessa età, perché non vi fate una bella chiacchierata? Magari vi conoscete meglio- in tutto ciò sono presente anche io nell’azione, ma nessuno di questi partecipanti, a parte Talia ovviamente, sembra accorgersi della mia presenza. Fulmino Tony e osservo l’espressione scioccata della ragazza. Come al solito Stark deve rovinare il momento. Stavo per dialogare con Talia per riagganciare il nostro rapporto quando la mia quiete viene rovinata da un qualche intervento stupido. E di chi se non di Tony Stark? Che si è pure portato la concorrenza di questo sfigatello, il bimbo ragno. Non c’è proprio paragone tra lui e Talia: lui avrà anche le abilità di un ragno, ma è ingenuo in confronto alla maturità di Talia. Penso che lei non avrebbe problemi a stenderlo in tre secondi. Sarebbe bello vederli in azione e vedere il culetto dello sfigato per terra. Ma ritornando al presente, Talia mi guarda in cerca di risposte, senza sapere cosa fare.                                                                                       
–Em…- balbetta cercando il mio aiuto. Io la supplico con lo sguardo di restare, ma Tony non le permette nemmeno di controbattere che con una spintarella li trascina lontano. L’ultima cosa che scorgo è lo sguardo contraddittorio e disperato di Talia.

 
POV  TALIA

Era il momento perfetto per parlare con Bucky e stare finalmente con lui, ma indovinate un po’? E’ stato rovinato per colpa di Stark. Clichè… mi ha presentato questo ragazzino, penso di 16 anni o poco più, chiamato Peter Parker. Carino, ma non è niente in confronto al mio soldato. Con educazione gli ho porso la mano, sperando che poi togliesse il disturbo con Tony, ma noooo. Stark deve per forza essere invadente altrimenti non è contento. E cosa ha fatto dopo? Ha pronunciato testuali parole: ‘Ottimo allora. Dato che avete più o meno la stessa età, perché non vi fate una bella chiacchierata? Magari vi conoscete meglio’. No Tony, non ho voglia di conoscerlo! Per lo più hai rovinato il mio momento con Bucky! Ma a proposito di questo, ho trovato il comportamento di Tony estremamente fastidioso perché non si è minimamente degnato della sua presenza. È entrato nella scena senza nemmeno salutarlo o guardarlo in faccia, trascurandolo totalmente. Stark se continui così perderai la mia stima per te.                                                                                                                 

Bucky mi ha rivolto lo sguardo da cucciolo. Miseriaccia quanto era irresistibile! Avrei voluto rispondere di NO a Tony. Certo, magari non in maniera così esplicita, ma al momento non avevo proprio voglia di accamparmi con questo ragazzino per conoscerlo! In verità non avrei avuto voglia nemmeno dopo…                                                                                               
E dunque Tony non mi ha lasciato un secondo per ribattere alla sua ‘idea’ che mi ha trascinato con forza al centro della sala con questo Peter. Chiedevo aiuto con lo sguardo a Bucky, ma poverino lui poco ci poteva fare. Ma ho notato che era chiaramente offeso.                                                                       
E adesso io mi ritrovo seduta sul divanetto a pensare a James mentre questo adolescente mi parla senza suscitare la mia attenzione.                                    
–Talia- mi richiama.                                                                                                      
–Mm?- annuisco scocciata.                                                                                                      
–Ti sei incantata- mi fa notare. Non ha torto: lui parlava di non so cosa mentre io riggiravo l’ombrellino del drink che mi ha offerto James e al col tempo lo cercavo con lo sguardo.                                                                            
–Oh, scusa- rispondo cercando di essere garbata, per quanto la mia irritazione sia notevole.                                                                                                           
–Allora, em…tu che poteri hai?- mi domanda agitandosi nervosamente. Non ha fatto altro che agitare la gamba e torturarsi le mani tutto il tempo. Poso il drink sul tavolino sottostante, mi schiarisco la voce e replico:
-Non ho proprio dei poteri, sono per lo più abilità. In sintesi so fare quello che fa Natasha- gli spiego brevemente indicando la Vedova, intenta a bere un cocktail in compagnia di Steve, l’Agente Hill e Fury. –A eccezione che io a quanto pare sono dotata di un DNA modificato- concludo.                                                   
–Wow…è grandioso!- commenta ammirato.                                                                   
–Già…- rispondo apatica. Ora sono io quella che si agita nervosamente: continuo a guardarmi intorno in cerca di Bucky, ma non lo vedo. Mi sto annoiando. Perché Tony mi ha cacciata in questa situazione? Vorrei piantarlo in asso qui in questo istante, ma non mi sembra corretto; e per altro è solo un ragazzino.                                                                                                                

–Ei fanciullini- fa la sua comparsa Natasha, che indossa un vestitino color panna lungo fino alle ginocchia con una cinta in vita che le risalta perfettamente le forme, e scollatura rigorosa che mette in mostra il suo invidiabile balconcino; scarpe nere con tacco non eccessivamente alto, e trucco e capello ben acconciati. Si è cambiata ed è irriconoscibile anche lei! E stupenda come al suo solito.                                                                                                  
–Tutto bene qui?- domanda alternando lo sguardo tra me e ‘Peter’. Lui annuisce con la testa mentre io non rispondo proprio. Ma Natasha sembra avermi capita, e come il mio angelo custode riesce a salvarmi dalla situazione.                                                                                                                     
–Ti dispiace se te la ruba un secondo?- gli chiede gentilmente.                                  
–Em…no, no..prego- acconsente il ragazzino. Evvai! Senza nemmeno farmelo ripetere mi alzo dalla poltrona e mi allontano con Natasha.

-Mi hai salvato la vita- mi rivolgo grata alla roscia.                                                                   
–Figurati..viene con me, ti presento delle persone- mi fa strada e la seguo tra la massa di gente che balla, beve, mangia e si diverte con della musica pop in sottofondo.                                                                                                                
–Talia, ti presento il resto della squadra- mi indica gli Avengers rimanenti, che non so per quale motivo non alloggiano con noi nel quartier generale. Il mio stupore è tanto, li ho tutti qui davanti a me e ho finalmente l’onore di poterli conoscere.                                                                                                                      
–Ciao- mi salutano con un cenno della mano. Io non riesco a parlare, sono immobilizzata dallo stupore e con la bocca aperta. È per me un grandissimo onore.                                                                                                                 
–Ragazzi, Talia è la nostra nuova compagna. È molto in gamba, con coraggio da vendere. Vi consiglio di non mettervela contro- esordisce Natasha gratificandomi.                                                                                                                   
–E noi siamo fieri di poterla conoscere- si intromette la voce di un uomo che si stacca dal gruppo per avvicinarsi a me e presentarsi –Clint Barton. Piacere di conoscerti, e tanti auguri- mi porge la mano l’impeccabile occhi di falco, che non sbaglia mai un colpo.                                                                                  
–Molto piacere. Adoro la tua agilità, mi piacerebbe tanto imparare a utilizzare l’arco- commento mentre gli stringo la mano e viene affiancato da una donna con i capelli lunghi e mossi.                                                                                
–Io sono Laura, la moglie di Clint. Sappi che è un piacere poterti conoscere- mi lascia sorpresa. Hanno davvero invitato anche la moglie di Clint? Avendo hackerato il sistema dello S.H.I.E.L.D. ero a conoscenza anche della sua vita privata e della sua copertura, ma mai mi sarei aspettata di vederla dal vero. Sembra una donna dolcissima che accolgo con molto rispetto.                                                                                                                      
–Io sono Thor, figlio di Odino e dio del tuono- si avvicina questa massa altezzosa dai capelli biondi. Mi prende una mano e vi pone un bacio sul dorso facendomi arrossire per il gesto così medievale. –E’ un piacere signorina Talia- continua infine distaccandosi dalla mano e guardandomi negli occhi. Devo dire che Thor visto dal vero dà proprio un altro effetto! È possibile che siano tutti così fighi?                                                                                       
–Sono molto affascinato dalle sue doti signorina Cole. L’agente Fury e gli altri membri della squadra mi hanno parlato molto di lei, e sono rimasto esterrefatto dalle sue abilità- pronuncia queste parole eloquenti il gigante della squadra, all’apparenza piccolo e tranquillo. –Bruce Banner, scienziato. Se non le dispiace mi farebbe piacere poter studiare il suo DNA, signorina- si presenta e mi ‘propone’ porgendomi la mano.                                                             
–Ma prego, faccia pure. Molto piacere signor. Banner, io sono Talia-                       
-Piacere mio. Oh, e buon compleanno- mi augura infine con un lieve sorriso.                                                                                                                                       
Wow, vederli tutti riuniti è un grande onore per me, e i miei occhi assumono la forma di due cuoricini. Sono emozionata e incantata.                              
–Scusate, non riesco a proferire parole tant’è la mia gioia nel potervi conoscere finalmente dal vero. Insomma, non so se Steve o gli altri vi hanno accennato un’altra piccola curiosità su di me, ma siete praticamente i miei idoli- sorridono inteneriti dal mio compiacimento.

La festa procede a meraviglia, a eccezione di un minimo particolare: non ho la più pallida idea di dove sia finito Bucky. Continuo a guardarmi intorno furtiva con la speranza di scorgere la sua giacca rossa, ma il mio soldato sembra essere scomparso come un ninja.                                                            
–Talia, c’è un’altra persona che ti farebbe piacere conoscere- mi richiama Steve mostrandomi un uomo di colore dalla sua stessa fattura.                        
–Lui è T’challa, un nostro nuovo ‘amico’- me lo presenta. Mi alzo dalla poltrona sulla quale mi ero accomodata e mi avvicino ai due maschioni.                  
–Molto piacere Talia- mi accoglie anche lui posando un bacio sul dorso della mia mano.                                                                                                                            
–Il piacere è mio Altezza- rispondo ammirata. So benissimo chi è lui: T’challa, re del Wakanda, conosciuto in questo ambito come ‘Pantera Nera’. Sono grata per l’aiuto che ha offerto alla squadra e a Bucky.                                      
–Per lei solo Talia, signorina- ribatte molto gentilmente. Mi sento arrossire a così tanta nonchalance.                                                                                   
–Sono davvero grata dell’aiuto che ha offerto al Capitano e al Sergente Barnes- confesso senza imbarazzo.                                                                                         
–Il Soldato Barnes è stato solo una vittima. Meritava di essere protetto- Parole sante T’challa, come dargli torto?                                                                                                                                              
Mi emoziono leggermente alle sue parole, ripensando ai sentimenti afflitti che sono ancora rinchiusi nel suo animo tormentato.                                                         
–Ma tutto è andato per il meglio- si intromette Steve rimediando alla tensione che mi aveva invasa in quella frazione di secondo –Talia è un’ottima combattente ed è entrata a far parte della squadra- informa il Re con un grande sorriso.                                                                                                           
–Mi sono giunte voci positive da parte del suo conto- commenta T’challa guardandomi –non vedo l’ora di vederla in azione. Se non vi dispiace andrei a prendere un drink. Oh, buon compleanno Talia. Compermesso- e si allontana nel suo smoking total black.

Mi risiedo sbuffando sulla stessa poltroncina di prima, affiancata questa volta da Steve, che incrocia le mani scrutandomi.                                                                 
–Cerchi qualcuno?- mi giro di scatto alla sua domanda retorica.                                
–C..cosa?-                                                                                                                                 
-Stai cercando qualcuno?- ripropone.                                                                                  
–Em..i..io- balbetto e lui si lascia trasportare da una risata.                                                                                                                                             
–Non c’è bisogno che rispondi, la risposta è scontata- come non detto. Ormai anche lui mi conosce. Ma forse sono solo un libro aperto.                                             
-James sta fuori alla terrazza- mi indica con il dito verso la direzione dell’enorme porta finestra spalancata. –Vai a parlargli- mi incita con una spintarella. Prendo un respiro e mi alzo. Ho le gambe che tremano e l’ansia che prende il sopravvento.

 
POV  BUCKY

Mi sono allontanato dalla confusione della festa rifugiandomi in uno dei miei posti preferiti: l’enorme terrazza. Si sta bene quì, l’aria fresca inebria il mio volto dandomi una sensazione di goduria, il panorama verdeggiante è mozzafiato e percepisco la pace dei sensi. È tutto così tranquillo, ed è un ottimo posto per pensare ed estraniarsi dal mondo. Sto poggiato sul bordo del bancone a scrutare l’orizzonte.                                                                            
–Hei- mi sento chiamare da una voce femminile. Mi giro e vengo assalito dalla sua bellezza. Caspita, sembra proprio scesa dall’Olimpo.                                       
–Ciao- la saluto semplicemente. Mi sorride e si avvicina verso la mia direzione, rivolgendo poi lo sguardo verso l’orizzonte. I suoi lineamenti del volto sono così sinuosi che mi incanto ad osservarli.                                                                                     
–E’ bello qui- spezza il silenzio.                                                                                              
–Già- affermo riposizionandomi nella stessa posizione iniziale.                                         
–Vengo spesso a rifugiarmi. È un posto tranquillo; riesco a svuotare la mente dai pensieri e a sentirmi più rilassato- le confesso.                                            
–James, a proposito di questo, vorrei parlarti di…-                                                           
-Si, anche io- la interrompo all’istante. –Mi dispiace per quello che ti ho fatto-                                                                                                                                                            
-No James, non devi. Sono io che mi scuso per il mio comportamento noncurante. Sono stata una sciocca, ero talmente presa dalla determinazione da non essermi accorta di aver perso il controllo di me stessa- si perdona abbassando lo sguardo.                                                                            
–Ma sono io che ti ho procurato dolore. Le ferite, e…-                                                            
-James, permetti anche agli altri di prendersi le proprie colpe-                                    
-Non posso Talia, è sempre stata colpa mia- dichiaro afflitto e rassegnato. –Hei…hei- mi sussurra prendendomi il viso tra le mani e costringendomi a guardarla nelle iridi. Non ho altra via di fuga se non i suoi meravigliosi occhi nocciola, che mi incantano ogni volta disorientandomi.

 
POV  TALIA

-Hei…Hei- istintivamente raccolgo il suo viso tra le mie mani, esplorando da vicino quelle biglie di ghiaccio invernale. Ha uno sguardo così perso e fragile. Ma non permetterò che lui si abbatta o soffra, no, questa volta non gli permetterò di ritorcersi la colpa contro. Non se lo merita. Sono venuta qui con l’intenzione di risolvere la faccenda, e ne uscirò vittoriosa. –Non è mai stata colpa tua James, e mai lo sarà. Non sei stanco di incolparti ogni volta per crimini che non hai commesso? Non sei stanco di soffrire?- a questo punto non mi resta che provare a scavare in fondo alla questione e comprendere per quale motivo lui sia convinto di essere un ‘mostro’. Un mostro estremamente bello e coraggioso.                                                           
–Sono stanco di far soffrire gli altri- sibila lievemente. –Ho procurato troppo dolore in passato, è giusto che ora sia il mio turno di soffrire-. Adesso basta, sono stufa di sentire le sue lamentale! Vorrei sbottargli contro, ma il suo sguardo indifeso mi impedisce di alzare il tono di voce, mantenendomi costante e tranquilla; anche perchè lui ha solo bisogno di aiuto, e arrabbiarsi aggraverebbe il suo stato.                                                                   
–Non meriti di soffrire Bucky, meriti solo un’altra chance-                                                                  
-Come fai ad essere così?- chiede con voce flebile.                                                           
–Così come?-                                                                                                                              
-Così comprensiva e dolce. Nonostante tutto il male che ho provocato, al dolore che ho inflitto, come puoi aiutare un mostro come me?-                                   
-Perché tu non sei un mostro Buck, io so chi sei veramente. Tu non mi fai paura James. Mai me ne hai fatta, e mai me ne farai. Voglio solo aiutarti e ottenere la tua fiducia- confesso a un soffio dal suo viso.                                               
–Tu mi stai già aiutando Talia, ma io ho tentato di ucciderti-                                         
-Ma non lo hai fatto. Guardami, sono qui, sono viva- gli riscuoto la testa, come per catapultarlo nella realtà. Sembra confuso, ancora scosso dal terribile evento. Sembra quasi sotto uno stato confusionale, come se stesse vivendo un incubo. Ma io sono viva, sono qui e sto a pochi centimetri dal suo volto.                                                                                                                  
Solleva lo sguardo, con gli occhi ricoperti da un telo di lacrime, come per avere la conferma di ciò che gli ho appena detto. Adesso è lui a stringermi il volto tra le sue grandi mani, morbide e lisce che racchiudono alla perfezione le mie guance. Sono pronta a ricevere un bacio, quel bacio che già precedentemente ci è stato rubato e ho bisogno di avere. Le nostre bocche sono così vicine che riesco a percepire il suo fiato caldo sulla mia pelle, che mi provoca un brivido lungo tutta la schiena. Ma l’attimo è lungo, e non si avvicina per congiungere le labbra. Mi sta scrutando le ferite: passa le sue mani sul collo e mi accarezza il segno rosso; poi le rialza sul viso fino a palpare il labbro con la punta delle dita. La spaccatura che avevo è quasi sparita del tutto, ne rimane solo una leggera cicatrice che si allunga leggermente fino a sgorgare al margine del labbro.                                                                                                      
–Io sto bene James, non sono niente- mormoro riferendomi alle cicatrici in generale, ma lui non ribatte. Non parla e non emette suoni, sta fermo di fronte a me a contemplarmi, rivolgendo lo sguardo verso il labbro. Ci siamo, ora è il momento adatto: sono pronta finalmente a ricevere le sue labbra sulle mie. Socchiudo gli occhi pronta al momento, ma le sue labbra non vanno a posarsi sulle mie, ma bensì sulla cicatrice.                                               
Era come si suol dire un bacio a ‘mezza luna’. Ma non mi arrabbio, accetto comunque questo gesto delicato e dolce da parte sua. Mi ha baciato la cicatrice, come quando un genitore bacia la ferita di un figlio per farla guarire. Lui ha fatto lo stesso, e il senso era quello: guarire la ferita.                                                    
Sono in attesa di questo bacio da settimane, ma forse lui ancora non si sente pronto dopo il tragico evento. Forse è ancora insicuro. Ma va bene così, l’importante è che io abbia riacquistato la sua fiducia e che il nostro legame si sia finalmente riconciliato.

E dopo la chiacchierata avuta sulla terrazza, posso finalmente avere la certezza che tutto si sia risolto. Non potrei essere più contenta di così. Mancherebbe solo un bel bacio e tutto sarebbe ufficialmente perfetto, ma posso comprendere la sua insicurezza, ci siamo appena riconciliati e ci serve tempo a entrambi.                                                                                                        

La festa è ‘terminata’ da poco e gli invitati sono andati via tranne i membri degli Avengers. Ho avuto l’occasione di conoscerli meglio e togliermi ogni mio dubbio: ci siamo riuniti tutti nel salotto a parlare, scherzare, e bere un buono champagne; e James si è seduto al mia fianco. Sono così contenta, finalmente abbiamo iniziato a scambiarci nuovamente quegli sguardi da adolescenti innamorati. Mi erano così mancati i suoi occhi puntati sui miei che mi sono sentita rinata, libera. È un sollievo vederlo finalmente sorridere.                                                                                                       
Ebbene, mentre ripenso al suo sorriso e alla festa che dopo il chiarimento si è dimostrata essere molto più divertente, Stark sbatte con foga un grande scatolone impacchettato sul tavolo, facendomi sobbalzare.                               
–Che cos’è’?- domando.                                                                                                               
–La festa non è ancora finita. Aprilo- faccio come suggerito, e poggiando il bicchiere di champagne sul tavolo inizio a scartare la carta; apro poi la scatola, tolgo la cartaccia che avvolge il misterioso contenuto e infine lo estraggo. Mi ci vuole del tempo per comprendere di cosa si tratta, ma appena lo osservo attentamente ne rimango sbalordita:                                                        
-WOW! NON CI CREDO!- sbotto eccitata –Ma questa…è una divisa!- esclamo piena di gioia tenendola in mano.                                                                    
–Ora che fai parte della squadra, come ogni membro che si rispetti, anche tu devi possederne una- commenta Natasha. È spettacolare! È composta da una canotta rossa in poliestere, giacca in pelle nera e pantaloni attillati del medesimo colore creati con lo stesso tessuto della divisa di Natasha, e in più abbinati vi sono degli anfibi neri favolosi. È semplice ma d’impatto, e in vita c’è anche una cinta nera simile a quella che indossa la Vedova.                
–Così anche la Vedova Junior ha la sua divisa- commenta Tony strizzandomi l’occhio, mentre Natasha alza gli occhi al cielo disperata per lo squallido intervento di Tony.                                                                                                 
–E’ un regalo di tutti noi, proposto da Fury. Il tessuto è stato studiato appositamente per il tuo corpo e per rendere abili i tuoi movimenti, permettendoti di muoverti con destrezza- mi spiega la roscia catturando la mia attenzione.                                                                                                                        
–Grazie ragazzi, è bellissima- replico ‘abbracciando’ l’outfit con tanto affetto.                                                                                                                                          
–E non è finita qui! Guarda meglio nella scatola- mi consiglia Steve. incuriosita scruto all’interno e vi trovo qualcosa che aumenta il mio stupore: due pistole, coltellini da lancio, auricolare, porta pistole, e porta coltellini… oggetti che ho sempre sognato di utilizzare tutti quì di fronte ai miei occhi, regalati per il mio compleanno dagli Avengers. Non riesco ad esprimermi a parole per quanto sono scioccata, non riesco a crederci.                                                                                                                                 
–Negli stivali ci sono anche dei ganci per nascondere i coltellini, e la cintura ha dei sensori elettrici che caricano la scossa- mi spiega sempre Natasha. –Sappiamo che ancora non ti abbiamo insegnato a utilizzare una di queste armi, ma imparerai presto. Nel combattimento non basta solo saper stendere l’avversario a corpo nudo, in caso di emergenza questi utensili possono salvarti la vita-. Posando gli oggetti repentina mi scaravento addosso a Natasha e l’abbraccio forte, più forte di sempre, facendola sobbalzare.                                                                                                                    
–Grazie, grazie mille-. Li ringrazio tutti facendo il giro dei divanetti e delle poltroncine, abbracciandoli e lasciandogli a un ognuno uno stampo sulla guancia. Arrivata a James potete solo immaginare la mia reazione: ovviamente l’ho abbracciato, e lui ha ricambiato, ma non per intero. Mi spiego, l’unico braccio che mi ha stretto nel gesto affettuoso è stato quello umano. Il braccio di metallo non lo ha messo minimamente a contatto con la mia pelle; lo ha tenuto fermo poggiato sul divano senza muoverlo. E quando gli ho lasciato il bacio sulla guancia? Ho preso fuoco, e anche lui ha arrossito.

Dopo averli ringraziati tutti ed essermi accomodata nuovamente sul divano, ci siamo messi a discutere sulla mia nuova e bellissima divisa, che non vedo l’ora di indossare, a fantasticare sulle possibili missioni che potrei andare ad affrontare. È stata una serata fantastica, non potevo chiedere un compleanno migliore e degli amici migliori. Ma per questo devo ringraziare Bucky, è lui ad avere pensato a tutto questo progetto. Non riuscirei mai a ringraziarlo abbastanza. Il mio amore per lui si fortifica ogni giorno di più, e giuro che un giorno di questi glielo dimostrerò veramente.                                                                                                                                      
Ma le palpebre pesanti iniziano a cedere, e con la visione angelica del suo volto sorridente e la fantastica serata passata oggi, mi appisolo sul divano provando una sensazione di immensa leggerezza.

 
POV BUCKY

Il suo corpo giace stanco al mio fianco, proprio come quella volta. Sembra così serena finalmente, attraversata dalla pace dei sensi. Mi fa sentire rilassato e sicuro. Avevo così tante paure nella mente, e ancora qualcuna continua a persistere, ma lei è riuscita a scacciare alcuni nubi dal mio animo tormentato e ci siamo riconciliati. Volevo riavere la Talia di una volta, quella che avevo conosciuto il primo giorno, e sembra che la missione sia riuscita. Non potrei essere più felice di così…o forse posso? Mi sono lasciato sfuggire un occasione unica prima sulla terrazza. Diamine, la tentazione di baciarla era irrefrenabile, ma la mia insicurezza funge da freno. Ma forse è stato meglio così, ci siamo appena riavvicinati dopo quel tragico evento e superarlo richiede qualche giorno. Ma io prima o poi riuscirò ad avere quel bacio rubato, eccome se ci riuscirò.                                                     
–Come è andata?- il mio amico Steve mi riscuote dai pensieri. Si riferisce alla situazione tra me e Talia.                                                                                                           
–Bene, sembra essere andata bene- rispondo con tono pacato e accennando un sorriso fiero.                                                                                                          
–Te lo avevo detto che si sarebbe sistemato- replica dandomi una pacca sulla spalla.                                                                                                                               
–Grazie Steve- esprimo la mia riconoscenza. È sempre stato al mio fianco e gliene sarò grato per sempre.                                                                                              
–Anche questa volta si è addormentata sul divano- si riferisce al corpicino rannicchiato della dolce ragazza.                                                                                        
–E anche questa volta siamo rimasti solo noi tre- commento osservando la similitudine della situazione con quella capitata pochi giorni addietro.                   
–Dovremo portarla su- mi fa notare con un cenno del capo. Ci guardiamo negli occhi e in un attimo mi comprende al volo, dandomi il consenso. Mi alzo dal divano e mi preparo per cingere il suo corpo: metto la mano destra sotto l’incavo delle ginocchia, e la sinistra a prenderle il collo, per poi sollevarla delicatamente e dirigermi verso il corridoio. Appena la sollevo si rannicchia ancora di più aggomitolandosi sul mio petto e stringendomi la maglietta. Tranquilla, non ti lascerò andare.                                                                                                                                            

È così leggera che potrei sollevarla tutta la giornata.  Giunto nella sua camera buia richiudo la porto e adagio il suo corpo ancora ben vestito con l’abito della festa sul letto, coprendola con le coperte. Rimango fisso a guardarla, scrutarla, studiarla…ogni minimo dettaglio sembra essere così perfetto: il suo profilo sereno con lineamenti leggiadri, i capelli lunghi che percorrono il suo volto…è uno splendore. Sono tentato ad accarezzarla. Con gesto istintivo la mia mano si avvicina al suo volto, e senza esitare le lascio una tenera carezza lungo la guancia morbida. Al mio tatto la vedo sorridere nel sogno, contagiando anche me. Mi siedo sulla poltrona affianco del letto, e con il sorriso stampato sul volto e l’immagine di Talia impressa nella mente, chiudo gli occhi, cadendo in un sonno profondo.
 
 
Angolo autrice
E dopo 873 secoli sono resuscitata! Non so proprio come farmi perdonare, chiedo solamente la vostra comprensione. La scuola sembra farlo apposta a diminuire il mio tempo di scrittura! Ma non sarà di certo essa a privarmi della mia vita da fangirl. Finalmente il capitolo della festa!!! E no, ancora non c’è stato proprio un bacio, ma almeno si sono riconciliati e le cose tra loro posso assicurarvi che andranno per il meglio ;) ma non scordiamoci che ben presto farà la sua entrata il famigerato nemico e la prima missione della nostra eroina. Senza allungare di troppo questo poema, ho (come avete ben potuto vedere) dovuto per forza suddividere il capitolo. Il mio problema è che ho talmente tante idee che esplodono come una pentola di fagioli che quando inizio a scrivere non  la smetto più. Ma spero che con questo capitolo bello lungo mi perdoniate J *fa la faccia cucciolosa*. Bene, fatemi sapere cosa ne pensate e noi ci vediamo al prossimo capitolo! PREPARATEVI PER TROPPE SORPRESE. Vi adoroooo <3

 
   
 
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