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Autore: MIKI 2_0    02/10/2016    3 recensioni
Sono passati circa dodici anni da quando Naraku è stato sconfitto e la vita di tutti trascorre in pace e tranquilla…improvvisamente però, nel buio della notte, Kagome e Inuyasha vengono attaccati di soppiatto, e l’anima del mezzodemone viene sottratta. Cosa c’è sotto? Quale identità si cela dietro quest’attacco?
Con Inuyasha e Kagome fuori gioco, e Sango e Miroku che vegliano su di loro, toccherà a Khoaku, Rin, Shippo e Sasuke, primogenito di Inuyasha, mettersi in cammino e scoprire cosa sta succedendo…
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kohaku, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per la prima volta quella sera, Rin riuscì ad addormentarsi. Quel pomeriggio Khoaku l’aveva baciata, l’aveva tenuta abbracciata trasmettendole tutto il calore del mondo, e pian piano stava facendo andare via quel dolore che le aveva procurato Sesshomaru. Khoaku, al contrario, era super agitato e non prendeva sonno. Ripensava a quanto era stato intraprendente nel baciarla, ricordava il tocco morbido delle sue labbra, e ad ogni particolare che gli veniva in mente diventava sempre più rosso.
Sasuke balzò in piedi facendolo spaventare – Lo sento! È Gesshin! –
- Cosa? Dove? Da dove proviene? –
- Dall’altra parte del fiume! Forza sbrighiamoci! –
Khoaku svegliò subito Shippo e Kirara, ma decise di non svegliare Rin per farla riposare più che poteva.
I tre uscirono di colpo per arrivare nel punto che aveva detto Sasuke, e una volta lì notarono Gesshin e Kagewaki, il quale agitava la spada spaccando tutto quello che trovava.
- Kagura, maledetta, vieni fuori! –
Khoaku lanciò la sua falce contro Tonseka, la quale in un colpo la respinse
- Bene, abbiamo visite…Gesshin occupatene tu! –
Subito il demone cane si scagliò contro di loro, che riuscirono a destreggiarsi per un po’.
- Sankon Tessooou!!! – e Sasuke lo ferì sul torace, ma subito lo prese e lo scaraventò con forza contro la parete. Khoaku gli lanciò contro la sua falce che gli si conficcò nel braccio, questo però sembrò non sentire il ben che minimo dolore, così la sfilò e gliela rilanciò contro. Nel frattempo Kirara cercava di mozzicarlo ogni volta che tentava di attaccare i suoi compagni, e con la tecnica dell’invisibilità Shippo lo colpiva su tutto il corpo.
Sesshomaru e gli altri arrivarono sul posto
- Sei qui per me Kagewaki, lasciali in pace! – fece la signora del vento mostrandosi a lui
- Io ti ho donato la vita e tu mi ripaghi in questo modo? –
- Mi dispiace, ma ora che ho un cuore voglio seguire ciò che mi dice! Ho passato l’esistenza a voler stare con Sesshomaru…non posso sprecare questa occasione! –
Gesshin sentì ciò che aveva appena detto Kagura e si girò. Per un attimo gli tornarono in mente la storia con Rojina e i suoi sentimenti, ma Khoaku approfittò della sua distrazione per sferrargli un attacco che lo prese in pieno facendolo cadere
- Allora ti faccio l’ultimo regalo, ti farò morire insieme a lui!...Scaglie di dragoooo!!!! – e sferrò l’attacco della spada
Mentre questa tecnica in Tessaiga consisteva nell’assorbire veleni, In Tonseka lancia lame intrise di veleno in grado di avvelenare all’istante chiunque venga colpito. Mentre tutti cercavano di schivare quegli attacchi, solo Sesshomaru contrattaccava Kagewaki, ma quando vide che Gesshin stava per sferrare un attacco mortale a Sasuke corse verso di lui e lo portò via.
- Non ci serve il tuo aiuto qui, pensa a Kagewaki! – gli urlò Khoaku
Continuarono così per un po’, ad un certo punto Sasuke notò Koran che correva via di nascosto e decise di seguirlo. Camminarono attraverso la foresta per poi arrivare nell’interno di una caverna, la stessa in cui si era svolto il rito di resurrezione, in cui aleggiavano diversi demoni. Il piccolo notò che sopra al resto di una vecchia colonna poggiava un’anfora protetta da una barriera di colore rosa.
“Ma certo, è l’anfora dove si trova l’anima di mio padre!” pensò. Anche se piccolo era abbastanza intelligente da capire che non si sarebbe potuto precipitare a prenderla, sia perché non sarebbe sicuramente riuscito a rompere la barriera, e sia perché tutti quei demoni l’avrebbero sicuramente fatto fuori. Inoltre c’erano diversi odori poco conosciuti per lui e sarebbe stato difficile ritrovare la grotta attraverso il suo fiuto, così si strappò una ciocca di capelli e la nascose tra le rocce. Uscito dalla caverna strappò un lembo della sua manica e lo nascose tra le pieghe di un albero, e così fece un altro paio di volte per lasciare la scia del suo odore.


Kagewaki era riuscito ad usare alla perfezione le tecniche del Meido, delle scaglie di drago, e di Tonseka rossa che, al contrario di Tessaiga che riusciva a rompere le barriere, le creava. Ma ciò nonostante sapeva quanto forte fosse Sesshomaru così decise di ritirarsi per poter fare sue anche le tecniche di Bakuryuha, Kongosoha e Cicatrice del vento.
La sua fortuna era l’abilità del teletrasporto che aveva intrinseca nel corpo del giovane monaco, che gli permetteva di far perdere in un secondo le tracce di sé a demoni come Sesshomaru con un olfatto molto sviluppato. Dopo il combattimento i due gruppi si divisero di nuovo, e una volta tornati al villaggio si riunirono per decidere sul da farsi. Rin un po’ si era arrabbiata per il fatto che non l’avessero svegliata, ma poi capì che lo avevano fatto per il suo bene e dopotutto era andata meglio così altrimenti avrebbe rivisto Sesshomaru e Kagura insieme e non ne sarebbe stata pronta.
- Quindi dobbiamo cercare di arrivare in quella grotta il prima possibile! – concluse Shippo
- Dobbiamo arrivarci ben preparati, se dovessimo fallire non so se riusciremmo a ritrovare l’anfora! – esclamò lo sterminatore
- Khoaku, come pensi di poter rompere la barriera? – chiese la ragazza – Voglio dire, per i demoni che aleggiano all’interno ce la possiamo cavare…ma poi se non dovessimo riuscire in quell’intento? –
Tutti cominciarono a pensare, finché non parlò Sasuke.
- Forse se colpissimo tutti insieme nello stesso punto potrebbe funzionare! –
- Intendi con la mia spada, i tuoi artigli, la falce di Khoaku e le tecniche di Shippo? –
- Si, ma anche con la spada di zio Sesshomaru e le lame del vento di Kagura…-
Rin abbassò lo sguardo, aveva ragione, dovevano essere tutti uniti, ma si sentiva male al solo pensiero. Khoaku capì cosa stava pensando e le strinse forte la mano, lei lo guardò e in un attimo si sentì con una nuova forza e un nuovo coraggio….si, se c’era Khoaku con lei ce l’avrebbe fatta!


Kagewaki e Gesshin erano nella grotta e quest’ultimo gli stava dando una mano con la tecnica del Bakuryuha, che consisteva nell’assorbire i colpi avversari per poi rilanciarli tutti insieme [a differenza di Tessaiga che li rifletteva al momento]. Però si sentiva strano, aveva visto seppur in lontananza Rojina, la donna che sedusse al solo scopo di farsi forgiare la spada ma che lo amò profondamente. Era invecchiata parecchio, ma ricordava perfettamente e distintamente il suo odore. Cominciarono a passargli davanti agli occhi le ultime vicissitudini della sua vita: di come per colpa della sua bramosia di potere passò dal combattere affianco del fratello a scontrarcisi; del suo sguardo di dolore quando gli sferrò con Tessaiga il colpo di grazia; di come in punto di morte affidò Tonseka a Rojina, sapendo che avrebbe mantenuto la promessa…Era un demone cane, e perciò aveva un’innata propensione nel seguire il “padrone” incondizionatamente, ma si chiese se stava facendo la cosa giusta…


****************


Kagura guardava Rojina a cavallo di Ah-un, la sentiva molto simile a lei. Nonostante fossero passati tanti anni ancora provava gli stessi sentimenti per Gesshin, e si chiese se anche lei in un lontano futuro si sarebbe sentita ancora così legata a Sesshomaru. Purtroppo però, sapeva che in fondo al cuore del bel demone c’era qualcun’altra e che non se ne sarebbe mai andata. Fissò i lineamenti del suo profilo illuminati dalla luce del sole e si chiese se prima o poi sarebbe mai riuscita ad avere quell’uomo così perfetto tutto per lei.

Era il tramonto, avrebbero aspettato la notte per incamminarsi alla volta della caverna e, una volta lì, avrebbero aspettato che Sesshomaru e Kagura arrivassero per poter combattere tutti assieme.
Shippo, che stava avendo dei buoni risultati, continuava ad allenare Sasuke, mentre Rin e Khoaku erano fuori. Da quando si erano baciati non avevano più avuto modo di stare da soli, e magari perché no, chiarire la faccenda. Khoaku aveva ben chiaro cosa voleva, ne era innamorato da tanto tempo e il suo unico desiderio era quello di stare insieme a lei, ma Rin era molto confusa. Voleva un bene infinito al ragazzo, e sapeva che lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, non l’avrebbe mai lasciata da sola, sarebbe stato il suo supporto a vita…ma quel dannato Sesshomaru non riusciva proprio ad abbandonare i suoi pensieri!
- Ehm…buone queste fragole – esclamò lui evidentemente in imbarazzo dopo diversi minuti di silenzio
- Si sono molto...rosse…- anche lei era piuttosto a disagio
- E grandi! –
- Già…quante ne hai ancora? –
- Sei –
- Io sette –
Bene, di nuovo la conversazione morì lì. Khoaku si disse “cazzo, sei un uomo!”, e così iniziò a parlare
- Rin, ormai penso tu abbia capito quali sono i miei sentimenti…io non ti chiedo nulla, voglio solo che tu sia felice. So che è un momento particolare e sappi che io non ti metterò fretta, io sono qui per te e comunque vadano le cose ci sarò sempre –
Lei gli prese la mano e gliela strinse, era così bello sentirsi dire quelle cose! Tre semplici parole “ci sarò sempre” possono veramente cambiare il tuo modo di essere, possono darti coraggio, possono farti sentire amata. E lei di questo aveva bisogno. Forse doveva dare a quel ragazzo una possibilità, forse con lui sarebbe stata veramente felice.
- Ti voglio bene Kho-chan – e gli sorrise
Passò in fretta il tempo, e dopo aver consumato un pasto veloce si misero in cammino.

Kagura, Jaken, Rojina e Sesshomaru si diressero nello stesso punto, quest’ultimo aveva trovato per terra un pezzo del vestito di Sasuke così decise di seguire la sua scia per vedere se gli fosse successo qualcosa. Il silenzio era come sempre il loro miglior compagno di viaggio, ma questa volta Kagura decise di romperlo.
- Sesshomaru, ti sono mai venuta in mente in questi anni? –
Non capiva il senso della domanda e fondamentalmente neanche voleva saperlo, ma rispose sincero – Si –
- Wow allora ho qualche speranza – sorrise felice, ma lui la ignorò. Allora decise di punzecchiarlo per vedere la sua reazione – Certo che Rin è diventata proprio una bella ragazza… -
Di nuovo la ignorò.
- Spero proprio che si trovi un brav’uomo con cui passare la loro vita umana…-
- La signorina Rin non avrà difficoltà in questo – rispose Jaken
Sesshomaru si stava irritando sempre di più, non voleva assolutamente parlare di Rin, e l’unica che capì fu Rojina che subito cambiò argomento. Ma neanche a farlo apposta se la trovarono davanti insieme gli altri.
- Bene ci siamo tutti – esclamò Shippo, e raccontò ciò che aveva visto Sasuke.


Erano dinnanzi alla grotta decisi ad entrare. In quel momento vigeva il “o la va o la spacca” e sapevano di doversi concentrare più che mai. Sia per dare coraggio, ma anche per far capire a Sesshomaru di farsi da parte, Khoaku prese la mano di Rin. Entrarono…
Subito lo sciame di demoni cominciò ad attaccarli ma vennero facilmente respinti da tutti, che proseguirono fino ad arrivare nel punto in cui risiedeva l’anfora, in cui si trovavano Kagewaki, Koran e Gesshin.
- Abbiamo visite – fece il demone cane
- Qualcuno qui ha voglia di morire in fretta…Kongosohaa!!! –
Una miriade di cristalli uscì dalla spada ed andò a posizionarsi sul corpo di Kagewaki, fino a formargli un’armatura solida e impossibile da scalfire.

   
 
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