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Autore: Vanessa1995    04/10/2016    1 recensioni
In questa storia Rhaegar è sopravvissuto alla battaglia con Robert, il quale invece ha perso la vita nello scontro. Anche Lyanna era sopravvissuta e aveva sposato Rhaegar.
Molti anni dopo l'inizio del suo regno, Rhaegar si trovava ad affrontare una terribile crisi finanziaria ed era costretto a cercare una moglie per Aegon che potesse aiutare la corona e dargli i soldi di cui necessitava. La scelta cadde su Anna, la figlia di Jaime Lannister e di Myranda Belmur. La ragazza non era per nulla contenta del matrimonio, ma decise di accettare il fidanzamento. Tuttavia la storia sembrava destinata a ripetersi quando il principe Jon si innamorò della futura moglie del fratellastro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Lyanna Stark, Nuovo personaggio, Rhaegar Targaryen
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Anna stava facendo colazione nel balcone della sua camera, quando vide suo padre varcare la soglia della porta del balcone. Quel giorno il cielo era nuvoloso, con numerose nuvole bianche e di colore grigio chiaro. La ragazza si era già cambiata e aveva scelto di indossare un vestito di colore rosa.

« Padre, buongiorno, cosa vi porta qui? » chiese gentilmente. Jaime sorrise, le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia, per poi posare le mani sulle sue esili spalle.

« Ho una bellissima notizia per voi, figlia. » esclamò con aria allegra. La bionda si voltò verso di lui e lo fissò con aria sorpresa.

« Una bella notizia? Ma sedetevi, non state in piedi. » lo invitò spostando una sedia di legno vicino a sé. L'uomo si sedette.

« Aegon e Rhaegar hanno deciso di anticipare il matrimonio. » spiegò con aria eccitata. La giovane spalancò gli occhi sconvolta.

« Ma come mai una tale decisione? E a quando? » chiese perplessa e confusa.

« La cerimonia sarà fra tre settimane e ci saranno solo i membri della famiglia reale e della nostra. Poi il mese prossimo ci sarà una festa a cui tutte le famiglie nobili dei Sette Regni verranno invitate. » aggiunse.

« Va bene, però non capisco come mai tanta fretta. » notò perplessa. « Insomma padre, che bisogno c'è di sposarsi fra tre settimane e poi festeggiare con tutti i nobili tra un mese? » aggiunse.

« Pare che Aegon si sia innamorato di voi e per questo abbia fretta. » avrebbe dovuto dire invece che aveva fretta perché temeva che lei si innamorasse di suo fratello e decidesse di annullare il loro fidanzamento per sposare lui.

« Certo, sarà come dite. » rispose. « Immagino che dovrò vedere una sarta per commissionare l'abito da sposa. » osservò, prendendo la sua tazza di porcellana bianca colma di tè e portandosela lentamente alle labbra, per poi berne un sorso. Non era molto convinta dalle parole del principe, in fondo non le aveva mai dimostrato amore. Possibile che l'amasse e non si fosse accorta di nulla? Se per questo nemmeno si era accorta che Jon l'amasse e di certo non poteva assolutamente immaginarlo. « Avrei preferito che me ne parlasse prima. » ammise. Gli Stark sarebbero partiti poco dopo, quindi pensò che da parte sua sarebbe stato cortese andare a salutarli. Finita al sua colazione e salutato suo padre, uscì fuori dal castello e si diresse verso le stalle dov'era certa di trovare il corteo degli Stark.

I preparativi per il viaggio erano ormai completati e Jon, ignaro che il matrimonio era stato anticipato, si preparava a partire e non vedeva l'ora. Non era tanto interessato a rivedere i suoi cugini, ma desiderava soltanto scappare da Approdo del Re, o meglio da lady Anna. Finì di sistemare la sua borsa sulla sella della bestia e ci salì sopra. Proprio allora dietro a suo padre, sua madre, sua sorella e Aegon, vide Anna che si avvicinava. Una parte di lui avrebbe voluto sapere, darsi alla fuga e correre più veloce del vento senza una meta. Sorrise quando si avvicinò e si mise al fianco di Aegon.

« Sono venuta per augurarvi buon viaggio principe Jon, e anche a voi Lord Stark. » disse rivolta a lui e a suo zio. L'uomo fece un cenno di assenso col capo e Jon si sistemò meglio sulla sella.

« Grazie, lady Anna, è sempre un piacere vedervi. » la salutò Eddard. La quindicenne annuì. Dopo aver ultimato i saluti si allontanarono ed era molto grato di questo, voleva solo lasciarsi alle spalle quella donna il più in fretta possibile e cercare di pensare ad altro. Non si illudeva che qualche settimana di lontananza l'avrebbe aiutato a dimenticarla, però poteva sempre provarci. Finiti i preparativi e salutato tutti, partirono alla volta del Nord. Sarebbe stato un viaggio lungo e non proprio dei più semplici. Quella sera si fermarono in una radura in mezzo al bosco, non molto lontano dalla capitale del legno. L'erba era di un bel verde e faceva un leggero freschetto, però si stava bene.

Tra poco, proseguendo nel loro lungo cammino, sarebbe arrivato il vero freddo, quello opprimente in grado di distruggerti. Montò la sua tenda aiutato da Arya. Quando ebbe finito era già ora di riposarsi, quindi augurò la buonanotte alla cugina, la quale si diresse verso la tenda che divideva con la sorella maggiore. Entrato dentro la tenda abbassò il drappo di stoffa per chiuderla. Dopodiché camminò sul tappetto rosso e nero, in onore dei colori della sua casata, e si diresse verso il suo baule, che aveva messo vicino al bordo della tenda, a destra del letto. Iniziò a togliersi i vestiti partendo dal mantello nero. Stava per togliersi anche la parte superiore della casacca quando sentì una voce provenire da fuori.

« Jon, apritemi. » per forza rimase come pietrificato e non credeva alle proprie orecchie. Si avvicinò all'ingresso della tenda e sollevò il drappo. Fissò con sua grande sorpresa Anna Lannister. La bionda si levò il cappuccio scoprendo la chioma dorata. « Posso entrare? Voglio parlarvi. » probabilmente stava facendo un errore a lasciarla entrare, però lo fece. Entrata dentro la tenda si voltò verso di lui.

« Cosa ci fate qui? Dovreste essere ad Approdo del Re. » notò.

« Volevo salutarvi come si deve, prima non sono riuscita. » rispose semplicemente. La fissò perplesso.

« Penso sia meglio che torniate indietro. » disse freddamente avvicinandosi al baule e voltandole le spalle, però la ragazza non lo ascoltò e gli si avvicinò.

« Perché mi evitate? Cosa vi avrò mai fatto? » chiese stizzita. Si voltò deciso ad affrontarla.


« Ho commesso un grosso errore lady Anna. Ho provato a combattere questo forte sentimento, ma mi sta distruggendo e non posso più far finta di nulla. » lei lo guardò con aria perplessa. « Vi amo lady Anna, ho provato a far finta di nulla e lo scopo di questo viaggio era proprio cercare di dimenticarvi. » precisò.

« Jon, non sarà facile, anzi… sarà molto difficile. E dovremo lavorarci ogni giorno, ma io voglio farlo perché io voglio te. Io voglio tutto di te! Per sempre! Io e te, ogni giorno della nostra vita! E non mi importa quello che dice la gente, io vi amo. » esclamò lei decisa. Allora lui non poté più resistere e mandò al diavolo tutti gli dei e le regole. Tolse la distanza tra di loro e prese il suo viso tra le mani, per poi chinarsi lentamente verso di lei. All'iniziò fu un bacio dolce, le labbra si sfiorarono appena, poi con il tempo divenne più passionale. Spinto da un forte ardore che lo avvolgeva, la condusse velocemente verso il letto e la spinse su di esso, per poi sistemarsi sopra di lei, cercando di non gravarla con il suo peso.

La mattina dopo Jon fu il primo a svegliarsi e si passò la mano sul volto e poi si stiracchiò. A quel punto si voltò e sorrise osservando Anna che dormiva con aria beata. Teneva un braccio sulla coperta e l'altro sotto. Le accarezzò dolcemente il capo.

« Anna, tesoro... » la chiamò dolcemente. La giovane si mosse sotto le coperte e gli voltò le spalle.

« No, per favore Septa, voglio dormire ancora un po'. » le accarezzò dolcemente la schiena nuda e avvertì la morbidezza della sua bella pelle liscia.

« Anna, dai devi svegliarti. » era inutile darsi ancora del voi dopo la notte che avevano appena passato insieme. Anna cedette, aprì i bei occhi verdi e si voltò verso di lui, mettendosi a pancia in su e gli sorrise dolcemente.

« Buongiorno, credevo fosse la mia septa. » lui la guardò in modo strano.

« Perché la tua septa ha la voce da uomo? » domandò perplesso, la riccia scoppiò a ridere.

« No, però ero mezza addormentata. » notò divertita.

« Adesso cosa vogliamo fare? » chiese e il sorriso svanì dal volto della ragazza.

« Non lo so Jon, dobbiamo inventarci qualcosa. » osservò mettendosi seduta e tirando con sé la coperta bianca per coprirsi il petto, anche se a dir la verità non aveva molto senso dopo quello che avevano fatto quella notte. « Non possiamo proprio farlo. » aggiunse scuotendo la testa. Il bruno tirò un sospiro.

« Hai ragione, dobbiamo far finta che non sia successo niente. Faremo così: ora tu tornerai indietro e io andrò al Nord come previsto. » lei annuì piano.

« Tuo fratello mi ama per davvero. » disse.

« Lo so. » ammise tristemente. Avrebbero fatto del male ad Aegon se avessero continuato con questa storia. La fanciulla si passò una mano tra i lunghi capelli e si drizzò in piedi, per poi vestirsi. Finito di farlo, si voltò e lo fissò tristemente.

« Almeno ci siamo tolti uno sfizio, chiamiamolo così... » commentò. Jon si alzò in piedi e si vestì anche lui, per poi raggiungerla. Le prese di nuovo il viso tra le mani, baciandola con la stessa dolcezza della sera prima. « Jon ce la faremo a restare lontani? » chiese preoccupata.

« Non lo so, ma dobbiamo provarci. » rispose. Lei annuì.

« Bene, allora me ne vado. » disse. Fece per uscire dalla tenda, però lui l'afferrò per un braccio, la tirò a sé e l'abbracciò da dietro. A quel punto Anna si voltò e gli gettò le braccia attorno al collo e intrecciò le dita tra di loro. « Scappiamo? » prima voleva tornare indietro, convinta che fosse la cosa migliore.

« Non possiamo. » rispose deciso, sebbene in realtà avrebbe voluto anche lui scappare con lei, cavalcare insieme fino al tramonto.

« Sì, che possiamo. Scappiamo, troviamo un Septo ubriaco che ci sposi e poi consumiamo. » disse l'ultima parte con tono provocatorio.

« Come aveva fatto la prima volta tuo zio con sua moglie? » chiese. La Lannister annuì.

« Dai Jon, non ti piacerebbe? Potremo restare insieme per sempre, fino a quando morte non ci separi. » recitò la famosa frase che si diceva sempre ai matrimonio.

« Purtroppo non è così facile Anna, non possiamo proprio farlo. » disse. Lei lo lasciò andare e fece un passo indietro.

« Allora non mi ami per davvero, le tue erano promesse da marinaio, cioè senza valore. » strillò. L'altro le fece segno di stare zitta.

« Shh, non urlare, se no siamo rovinati. » supplicò. Lei scosse le braccia con fare nervoso.

« Se c'è una rovinata e una stupida qui sono io, perché ho perso la mia verginità con un maledetto che mi ha illuso. » esclamò furiosa.

« No, Anna ti amo, però come hai detto tu prima non possiamo stare insieme. Insomma, pensa a mio fratello. » spiegò afferrandola per le spalle, scuotendola leggermente.

« Quindi lui non deve soffrire, però noi sì. » protestò. « Sai bene quanto me che questo è ingiusto, a volte è necessario essere egoisti. » aggiunse con determinazione.

« Anna hai visto cos'è accaduto anni fa quando mio padre ha dato retta al suo cuore ed è scappato con Lyanna? Per non parlare di tuo zio Tyrion che ha, quasi, perso l'amore della sua vita a causa del suo egoismo. » lei scosse la testa.

« Non era egoismo Jon, ma amore. » precisò. « Potremmo scappare insieme e dopo esserci sposati torneremo indietro. » propose.

« Non ci vorranno più qui, verremo emarginati per quello che avremo fatto. Riusciresti a vivere senza più vedere, forse, i tuoi genitori e tutti i tuoi parenti? » commentò. Scosse la testa con forza, non avrebbe mai potuto vivere senza di loro, sapendo che la propria famiglia la detestava. « Senza contare che mio padre si arrabbierà molto. La situazione è ancora più complicata che vent'anni fa, tu devi sposare mio fratello. » le ricordò infine. Alla fine fu costretta a cedere e decise di tornare a palazzo. Fu molto felice di ricevere la visita di Lord Loras Tyrell che era un suo caro amico. I due andarono a passeggiare nel grande giardino del palazzo e stavano camminando sul sentiero di sassolini bianchi, che passava in mezzo all'erba verde, quando lui ruppe il silenzio.

« Mia sorella si è fissata con l'idea di entrare a far parte delle vostre Dame di compagnia, appena sposerete il principe. Pensa che il fatto che sposerà vostro fratello implica che debba assumere un ruolo di rilievo a corte. » ammise. La giovane tirò un sospiro.

« Loras, ne abbiamo già parlato, non mi fido di vostra sorella e sono dell'idea che darle un simile incarico non sarebbe una buona idea, cioè potrebbe approfittarne. » sapeva che Margaery era ambiziosa e che mirava in alto, magari avrebbe fatto di tutto poi per sposare Jon. Loras non era contento e non lo fu nemmeno Margaery quando venne a sapere del rifiuto da parte di Anna di non volerla tra le sue future Dame di compagnia, però c'era pur sempre la principessa Visenya che era più semplice da manipolare, considerando che non la conosceva nemmeno bene. Voleva diventare regina, però aveva compreso che non avrebbe mai sposato Aegon che era troppo preso dalla sua attuale fidanzata.

Quindi mirava a Jon, nella speranza diventare perlomeno principessa e magari, se Aegon non avesse avuto figli, futura regina.( Va bene lo so che avevo detto che doveva sposarsi con James Margaery, e sono ancora promessi, ma sapete com'è fatta... )

   
 
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