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Autore: PanStitch    05/10/2016    2 recensioni
Questa one shot è incentrata su un tipo d'amore un po' particolare: quello non corrisposto ma infinitamente forte ed indissolubile.
Severus giunge a casa Potter, dopo essersi reso conto di ciò che ha fatto.
Questa storia partecipa al contest "Scrivetemi d'amore e sentimenti affini".
La dedico a mio padre, scomparso ormai 7 lunghi anni fa.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Sono davanti a questa porta da almeno dieci lunghi minuti…non oso entrare.
Il buio è calato in fretta questa sera ed una leggera brezza mi accarezza la schiena dolcemente, facendomi venire la pelle d’oca.
Se resto qui, forse il tempo si fermerà e non scoprirò mai quello che ti ho fatto.
Lo so, so che cosa troverò se lascio scivolare la mano sul mogano intarsiato ed afferro quella lucente maniglia d’ottone...non ce la faccio.
Osservo per l’ultima volta queste tetre e fragili mura, rovine di una casa che fino a questa sera era una splendida e solare villetta, alloggio di una famigliola felice; la consapevolezza mi stringe lo stomaco nella sua violenta morsa ed io non voglio ma mi costringo ad entrare.
Sto tremando, non ricordo di aver mai provato un dolore tanto forte in tutta la mia vita.
Mentre percorro il corridoio mi incanto a guardare la mia mano scorrere lentamente lungo la parete, tranquillizzato dal tono pacato di blu ed intrappolato nel bisogno di una distrazione.
Freddo e paura mi gelano il sangue, mentre scavalco un corpo abbandonato a terra, privo di vita; non sei tu… ma questo non mi rincuora.
Se penso che è tutta colpa mia, mi vengono i brividi.
All’improvviso un pianto squarcia il silenzio assordante dell’abitazione ed io comincio a correre.
I miei occhi scrutano in ogni angolo della casa, cercando la fonte di quel suono stridulo che alle mie orecchie, in questo momento, sembra soave e melodioso.
I battiti del mio cuore accelerano, il fiato comincia a mancare ed i miei movimenti sono sempre più maldestri, tanta è la mia foga di trovarti; grido il tuo nome a squarciagola, ma non odo risposta.
Di fronte all’ultima stanza, rallento e ricomincio a tremare.
Ansia, nervosismo e terrore mi avvolgono nel loro abbraccio…questo piccolo pezzo di legno malconcio ti cela ai miei occhi.
Raccolgo quel briciolo di speranza che è rimasta ancorata al mio cuore, deglutisco e spingo piano la porta.
Sono nella tua stanza da letto, la riconosco dalle pareti arancioni e dagli antichi mobili in noce. Noto subito il letto matrimoniale sfatto e la piccola culla alla sua sinistra.
Alla fine il mio sguardo cade sul tuo gracile corpo disteso a terra in posizione fetale e sento il mio cuore perdere un colpo.
Mi piego sulle ginocchia e batto i palmi delle mani a terra, scoppiando in un pianto straziante.
Ti avvolgo con le mie braccia, accarezzo i tuoi morbidi capelli rossi ed osservo le mie lacrime cadere e bagnare il tuo viso e le punte dei miei capelli corvini.
Mentre guardo nei tuoi occhi verdi e vitrei, vecchi ricordi si proiettano nella mia mente, come una macabra e nostalgica pellicola che trasuda tutto il mio dolore.
Vedo una splendida bambina correre in mezzo ad un prato, fermarsi e raccogliere una margherita, vedo una ragazza avvenente tenermi le mani e girare fino a farmi venire la nausea e vedo una splendida donna tenere in braccio il suo amato figlio.
Mi guardo dall’alto, mentre ti urlo contro quelle parole orrende, che mi risuonano nella testa.
Penso di non farcela.
Il dolore è così forte che imploro Dio di finirmi ora, non posso sopportare un altro secondo di quest’agonia.
Ti stringo così forte che la mia pelle s'imporpora.
Vorrei urlare con tutto il fiato che ho in gola, ma non ci riesco. Poggio le mie labbra sulla tua pelle e ti do un piccolo bacio sulla fronte.
“Aveva promesso…” sussurro fra un singhiozzo e l’altro, stanco di sopravvivere.
Non posso vivere senza di te, Lily, perché eri il sole che illuminava la mia oscurità, l’angelo che scacciava i miei demoni interiori…perché tu eri per me la misura di tutte le cose.
Perdonami, ti prego…
  
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