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Autore: Lady Atena    05/10/2016    3 recensioni
Lei è più coraggiosa e più folle di lui. Lei è la sua regina. E Dio aiuti chiunque osi mancare di rispetto alla sua Regina.
Di come Harleen è impazzita, e di come non voleva essere salvata.
Joker/Harley Quinn.
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harley Quinn, Joker
Note: Movieverse, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Harleen dondolava avanti e indietro, le fasce di seta color crema le tenevano le gambe aperte e legavano i polsi tra loro facendo penzolare le braccia, una scossa elettrica le fece sgranare gli occhi e si piegò di scatto in avanti con la schiena facendo passare il capo tra le cosce spalancate. Joker piegò il capo allontanandosi dal pannello dei comandi, avanzò verso di lei e alzò il capo girandole in tondo. Harleen sorrise piegando il capo lateralmente, la testa le girava pulsando e i capelli biondi umidi di sudore le ricadevano davanti al viso pallido; la schiena piegata in avanti le doleva e le braccia tese abbandonate sotto di lei le pulsavano così come le gambe tese.
"Puddin', sei venuto" cinguettò.
Joker le si fermò davanti, sfiorò il nastro che teneva le mani legate e lo percorse fino all'estremità dei cavi della corrente.
"Dormivi?" le chiese.
Harleen ridacchiò poggiando il capo contro la propria coscia, lo seguì con lo sguardo tenendo gli occhi socchiusi e ondeggiò le braccia facendo tremare il nastro.
"Sognavo di Arkham".
Joker voltò lo sguardo verso di lei socchiudendo gli occhi chiari, le girò nuovamente intorno fino all'altro nastro di seta e lo percorse al contrario fino alle dita di lei. Harleen tese le braccia fino a sentire le giunture scricchiolare per sfiorare le mani di Joker, che ritirò le proprie facendo un passo indietro. Harleen gemette, ricadde all'indietro trovandosi a testa in giù e si voltò sporgendo le labbra.
"Non mi manca mica, puddin'!" si lamentò.
Joker le sfiorò i capelli biondi, le passò la mano sul capo e tracciò il profilo delle labbra schiuse di lei, girò la testa per guardarla negli occhi e ghignò ampiamente mostrando i denti coperti d'argento.
"Ti ho appesa per un motivo, harlequin".
Harleen annaspò, dondolò avanti e indietro e ruotò le caviglie sentendo le gambe dolere; agirò le braccia spostando il collo ritmicamente.
"Devo rendere più elastica la mia mente" rispose.
Joker ridacchiò, le afferrò i capelli e li tirò con forza facedole esporre il collo fino a sentirla gemere di dolore, si arcuò in avanti a guardarla e sorrise dilatando le iridi chiare.
"Hai bisogno di essere più elastica" confermò.
Harleen boccheggiò, dondolò ancora le braccia e si diede lo slancio tirando indietro la schiena, fino a tornare a testa in su; guardò verso il basso osservando Joker  sorrise, ridacchiò poggiando il capo contro la gamba.
"Allora tira ancora un po' la corda, puddin'!".
Joker rise con forza, raggiunse il pannello comandi e fece scorrere le dita su di esso osservando i pulsanti, ne cliccò uno facendo tendere le corde; le braccia di Harleen vennero tirate ognuna da un lato opposta e lei finì nuovamente a testa in giù, legata a croce. Harleen scoppiò a ridere gettando il capo all'indietro, dondolando su e giù. Joker le si avvicinò e le carezzò la guancia.
"Stai imparando, harlequin" sussurrò.

Harlequin: Arlecchino.
  
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