Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
Segui la storia  |       
Autore: crazy lion    08/10/2016    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccolo qua: un capitolo romantico e allo stesso tempo divertente tutto per voi! Spero vi piacerà. Non ho molto altro da aggiungere, se non che sto andando avanti a scrivere quando posso. Preparatevi: i prossimi tre capitoli saranno quelli natalizi! Il 53 è pre-Vigilia, in realtà. Avrei voluto postarli a dicembre, ma mi sembrava troppo tardi e non voglio farvi aspettare tanto, dato che ho anche dovuto rallentare i ritmi di pubblicazione a causa dell'università.
A presto e buona lettura!
 
 
 
 
 
52. MOMENTI ROMANTICI
                  
Il giorno dopo fu Demi ad andare a casa di Andrew. Non portò le bambine perché desiderava parlargli da sola.
"Che c'è di così importante? Quando mi hai telefonato mi hai fatto preoccupare!" esclamò lui, facendola accomodare in cucina.
Andrew aveva appena finito di lavorare. Era stanco, ma felice di vederla.
"Se non sbaglio domani sei a casa, giusto?"
"Sì, il mio capo mi ha dato una giornata libera perché ho fatto tanti straordinari nei mesi passati. Come fai a saperlo?"
"Me l'hai detto tornando a casa dall'ospedale, scemo!"
Risero entrambi.
"Ah sì, hai ragione, scusa. Sono un po' distratto. Dopo quello che è successo ieri non faccio che pensarci e mi dimentico perfino di ciò che dico. Comunque, mi stavi dicendo?"
"Dato che sei a casa avevo pensato che potremmo andare al mare io e te e passare una giornata soli soletti."
"Non fa un po' freddo?"
Effettivamente faceva piuttosto freddo quell'anno, cosa insolita visto che si trovavano in California.
"Sì, ma non sono mai stata al mare d'inverno e mi piacerebbe molto."
"D'accordo, ci sto! Hai già pensato a dove andremo?"
"Pensavo a Venice Beach, a sud di Santa Monica. Ci sei mai stato?"
"No; e tu?"
"Sì, una volta da piccola, ma non in inverno. Se è come me la ricordo io, è una città divertente e particolare. Si chiama così perché è piena di canali stile Venezia e ci sono condomini e case molto colorati, buoni ristoranti e sulla spiaggia si trovano artisti di strada e venditori ambulanti. Non è un posto molto tranquillo, però la musica che viene suonata è bella e si può anche partecipare a questa specie di concerto prendendo un  barattolo e un  bastoncino. Io l'ho fatto e mi ero divertita tantissimo. Dato che adesso fa freddo, ci sarà molta meno gente e forse troveremo più tranquillità. Ti andrebbe?"
"Perché no? Sembra interessante!" esclamò Andrew, incuriosito.
Demi gli aveva descritto Venice Beach in maniera tanto entusiasta, che non vedeva l'ora di andarci per visitarla assieme a lei. Probabilmente sarebbero rimasti parecchio tempo sulla spiaggia dato che lei non aveva mai visto il mare d'inverno e speravano entrambi che sarebbe stata una bella giornata.
Quando tornò a casa, Demi spiegò a Mackenzie che il giorno successivo avrebbe portato lei e Hope dalla nonna perché avrebbe dovuto fare una cosa con Andrew.
Non posso venire anch'io, mamma?
"No, tesoro, non stavolta, ma non è per cattiveria. Andrew è sempre felice di stare con voi e io vi amo con tutto il cuore, ma noi due vogliamo stare un po' da soli, capisci? A volte i grandi hanno bisogno di fare queste cose."
Siete innamorati?
"Cosa?" chiese la donna, alzando la voce per stupore, non per rabbia. "No, no no no, non è per questo!"
Allora perché volete così tanto stare da soli?
"Beh, perché noi, ecco… dobbiamo capire se siamo innamorati o no e per farlo abbiamo bisogno di stare tanto tempo insieme."
Secondo me lo siete e lo sapete, ma i vostri cuori devono ancora capirlo.
Demi si emozionò. A volte le parole di Mackenzie le suscitavano emozioni così forti che le era difficile esprimerle con pe parole. Quella bambina aveva il dono di capire le persone al volo, come tutti i bimbi del resto.
"Le tue parole toccano il cuore, Mackenzie. Tu e Hope siete meravigliose! A proposito di Hope," disse e la prese in braccio, "non vogliamo certo escluderla dal nostro discorso, vero? Hope, tu che ne pensi? Io ed Andrew siamo innamorati?"
In tutta risposta la bambina rise.
"Lo prendo come un sì. Coraggio bambine, andiamo a preparare la
cena."
Il giorno dopo Demi si svegliò presto. Prima di addormentarsi aveva ricevuto un messaggio da Andrew, che le comunicava che sarebbe venuto lui a prenderla il giorno dopo alle 8:00. la ragazza aveva insistito per andare lei a casa sua, dato che l'aveva invitato, ma l'uomo si era dimostrato irremovibile. Purtroppo, quando aprì la finestra, trovò una brutta sorpresa: diluviava.
"No, che cazzo!" esclamò la ragazza, arrabbiata.
Era mai possibile che proprio la prima volta nella sua vita nella quale aveva progettato di andare al mare d'inverno piovesse? Per lei era una cosa importante! Il mare le era sempre piaciuto, ma aveva sentito dire più di una volta che d'inverno aveva tutto un altro fascino ed ora la pioggia avrebbe rovinato tutto. Non sarebbe stato belo andarci con quel diluvio. Scrisse un messaggi ad Andrew per dirgli che sarebbe stato meglio non andare e lui rispose che gli dispiaceva molto e che forse avrebbero potuto farlo più avanti.
Ancora imbronciata, Demi si vestì, si lavò il viso, si pettinò e poi scese in cucina a prepararsi la colazione.
Guardò fuori dalla finestra. Viveva a Los Angeles da tantissimo tempo. Eppure non si era ancora abituata al traffico. Sentire le macchine che passavano in continuazione non era certo una gran cosa. Avrebbe voluto vivere ad Hollywood Hills, un quartiere molto bello, su quelle meravigliose colline che aveva visto una volta. Erano fantastiche, con sentieri tranquilli, silenziosi e panorami mozzafiato. A dirla tutta, non sapeva se avrebbe preferito vivere lì o in campagna, cambiava spesso idea a riguardo. Ci avrebbe pensato più avanti. Ascoltò per un po' il rumore della pioggia e annusò il profumo di pulito che l'acqua procuceva sempre quando cadeva e che lei tanto amava, poi tornò a fare le sue
cose.
Trascorse tutta la giornata con le bambine a giocare e a divertirsi. Grazie alla loro allegria, presto le passò la rabbia per quel giorno iniziato male, ma lei non aveva intenzione di arrendersi. Voleva che fosse speciale e, in un modo o nell'altro, sarebbe riuscita a renderlo tale.
 
 
 
Andrew era nel suo ufficio a lavorare. Aveva mandato poco prima un messaggio a Demi scrivendole che a casa si stava annoiando e che, dato che i gatti dormivano da ore e che lui non sapeva più che cosa fare, sarebbe andato allo studio legale a portarsi avanti con il lavoro. Appena entrato si sedette pesantemente sulla sedia e sbuffò. Quella giornata era proprio stata uno schifo.
"Pazienza," si disse, "adesso è ora di concentrarsi."
Lavorò per circa un'ora e mezza senza mai fermarsi, finché sentì bussare alla porta. Adocchiò l'orologio. Erano le 19:00 e l'ufficio avrebbe chiuso alle 22:00, come al solito. era a quell'ora che il suo capo se ne andava. Chi poteva bussare alla sua porta a quell'ora? Non avrebbe dovuto parlare con i suoi clienti quel giorno.
"Avanti?" chiese.
"Buonasera!" esclamò Demi entrando.
Aveva delle scatole e due lattine in mano.
"Ciao, che ci fai qui?"
"Volevo che almeno la serata fosse speciale, così sono passata dal McDonald e ho preso del cibo e anche due bottiglie di aranciata."
"Fammi capire, sei venuta qui, sotto il diluvio universale che c'è fuori, solo per stare con me in un piccolo ufficio in una serata nella quale io devo lavorare?" chiese, felice e sorpreso al contempo.
"Sì, perché per me l'importante è stare con te, anche se solo per poco, non importa se siamo in un ufficio e non al mare."
"Questa è una delle frasi più romantiche che ti ho sentito dire fino ad ora" le disse sorridendo.
Iniziarono a mangiare, ma ben presto Andrew allungò una mano verso la sua scatola e le rubò una patatina.
"No, quella è mia!" protestò Demi.
"Vieni a prendertela."
La ragazza si allungò verso di lui, ma Andrew mise in bocca la patatina e la mangiò di gusto.
"Ladro" gli disse, divertita. Ora tocca a me."
Gli prese una patatina e anche un pezzo del suo panino, che l'uomo aveva appoggiato per un momento nella scatola.
"Aspetta, io non ho fatto questo. Non vale!"
"Ti ho ripagato con la stessa moneta."
"No, non è vero, mi hai preso anche il panino, ora sono io a dover prendere il tuo."
Quel gioco era infantile ed entrambi lo sapevano, infatti ridevano piano mentre parlavano, ma piaceva molto a tutti e due. Era bello fare un po' gli stupidi e divertirsi insieme, anche se sembravano due bambini di cinque anni.
"Demi?" le chiese Andrew, dopo aver mangiato un po' del suo panino e guardando la sua scatola.
"Sì?"
"Davvero hai preso anche l'insalata o sto avendo un incubo terribile?"
"L'ho fatto, perché?"
"È un controsenso. Come si fa ad andare al McDonald e prendere l'insalata? Che schifo!"
"L'insalata fa bene."
"A me non è mai piaciuta. Tutte le altre verdure sì, ma questa proprio non la sopporto. Non mi piace la sua consistenza, mi fa venire i conati di vomito."
"Comunque sì, hai ragione, è un po' un controsenso, ma avevo voglia anche di quella."
"Tu a volte sei proprio strana, però ti amo anche per questo."
"Cos'hai detto?" gli domandò, guardandolo intensamente negli occhi.
"Niente."
"Dillo di nuovo" lo supplicò, con voce tremolante.
"N-no, Demi, è troppo presto, io non s-sono sicuro" balbettò.
"Non importa, dillo lo stesso. Voglio sentire ancora una volta il dolce suono di queste stupende parole."
"Ti amo" sussurrò Andrew al suo orecchio. "O meglio, credo di amarti."
"Anch'io, almeno penso, ma non me la sento di dirtelo ancora, non fino a quando i miei sentimenti non mi saranno più chiari."
"Per ora va bene così. Vieni qui!"
La prese fra le braccia sollevandola piano e se la posò sulle gambe, stringendola forte.
"Sei bellissima!"
"Lo so, me lo dici sempre più spesso."
"Lo faccio perché è vero. Sembri una principessa."
"Oh andiamo, non esagerare adesso."
"Non lo faccio. Non avrai un fisico perfetto, ma non importa. Sei stupenda lo stesso. Sei la mia principessa."
"Mi farai arrossire con tutti questi complimenti."
Si voltò piano verso di lui e gli sorrise.
"Sei sporca di ketchup."
"Certo che tu sai rovinare alla perfezione i momenti romantici, o che potrebbero diventare tali! gli fece notare, pizzicandogli il mento.
"Hai ragione, scusa."
Era serio. Ci era rimasto male.
"Dai, stavo scherzando! Dove?"
"Qui" le disse e le diede un bacio a fior di labbra per toglierglielo, poi le domandò:
"Questo è sufficiente per riprendere i nostri momenti romantici da dove li avevamo interrotti?"
"Beh, no!"
Lei non lo lasciò andare e approfondì il bacio, lentamente, assaporando le labbra e la lingua di lui. Quelle di Andrew erano labbra morbide e calde, mentre Demi le aveva un po' più fredde.
Iniziarono a scambiarsi dolci baci sulla testa, sulle guance e sul collo, pian piano, senza fretta, senza paura che qualcuno li potesse scoprire. Del resto, a nessuno dei due interessava se qualcuno li avesse visti. Prima o poi la loro relazione, se si fosse trasformata davvero in ciò, sarebbe stata scoperta dai fan di Demi e dai giornalisti, ma loro non avevano paura. Non dovevano temere niente. In fondo non stavano facendo nulla di male.
"Ci sarà il caso Aemi se continueremo così" gli disse lei, staccandosi piano.
"Aemi? Che vuol dire?"
"La tua iniziale con le tre lettere del mio nome, i fan amano da impazzire cose del genere."
"Non pensiamo ai fan per ora, né ai giornalisti, né a nessun altro. Chiudiamo tutto il mondo fuori e facciamo finta che esistano solo questi momenti. Fingiamo di esserci solo noi."
Restarono a lungo a baciarsi e a coccolarsi. Demi adorò quando Andrew, tenendola sempre in braccio, iniziò a cullarla dondolandosi a destra e a sinistra. Si sentiva così sicura e protetta con lui, tanto amata!
Se ne andò dopo due ore, lasciandogli, prima di uscire, un ultimo bacio sulle labbra.
"Buonanotte principessa" le sussurrò lui.
"Buonanotte mio principe azzurro" gli rispose Demi di rimando.
Quella notte, ognuno nel proprio letto, Demi ed Andrew pensarono alla serata magica che avevano appena vissuto. C'erano stati momenti divertenti e romantici quella sera. Anche quando avevano scherzato scambiandosi il cibo e portandoselo via, avevano dimostrato, in un modo forse un po' strano, il loro amore. In fondo avevano condiviso qualcosa e l'amore è anche questo: condivisione. Si addormentarono sereni ricordando, con la dolcezza nel cuore, i momenti e le parole che avevano reso quella serata tanto meravigliosa.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato / Vai alla pagina dell'autore: crazy lion