Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Azaliv87    09/10/2016    6 recensioni
E se Jon avesse la possibilità di riportare in vita una persona importante? E scoprisse di non essere ciò che era? E se anche Dany avesse questa possibilità? Questa è la domanda che mi sono posta, e da quest'idea mi è venuta in mente la storia che vi narrerò. Parto a raccontare le vicende dalla fine della sesta serie televisiva, grosso modo, quindi (avviso chi non ha visto questa stagione) potete trovare degli spoiler. Per il resto è tutta una mia invenzione. Dopo essermi immersa nel mondo di Martin ed essermi affezionata ai suoi personaggi con Tales of Wolf and Dragon, ho deciso di cimentarmi in questo What if e vedere fino a che punto può spingersi la mia fantasia.
Per chi avesse già letto l'altra mia ff, ritroverà conseguenze, personaggi e riferimenti alla prima storia.
Buona lettura e non vi preoccupate se ogni tanto rallento la pubblicazione, non sono mai bloccata, ma ho periodi in cui devo riordinare le idee e correggere ciò che ho già scritto prima di aggiornare!!
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Samwell Tarly arrivò a Grande Inverno in una mattina tempestosa. Venne accompagnato da due guerrieri dothraki, che lo avevano trovato sulla strada del re e avevano deciso di scortarlo fino al castello.
Il giovane chiese subito di Jon, che appena lo vide, corse ad abbracciarlo.
-Sam! Che gioia rivederti! –
-Jon!! Sono felice di constatare che sei sano e salvo! Alla Cittadella era giunta voce che il giovane Lord Comandante fosse morto! – disse il giovane con aria dispiaciuta. Jon gli sorrise:
-Vieni ti racconto tutto! – cingendolo con un braccio sulle spalle lo fece entrare. Erano uscite anche Lyanna e Sansa ad accogliere l’amico del re.
-Ti presento Sansa Stark, figlia di lord Eddard Stark. – la ragazza accennò ad un inchino cordiale.
-Sono lieta di fare la tua conoscenza Samwell Tarly! Jon mi ha molto parlato di te! – gli strinse delicatamente una mano. Sam arrossì e balbettò qualcosa. Non aveva mai visto una ragazza tanto aggraziata e dolce. Pensò che si doveva dare un contegno. Lui apparteneva già ad un’altra donna.
-Lei invece è Arya Stark. – gli rivelò Jon. Non voleva mentirgli, ma purtroppo c’erano troppe orecchie in ascolto, più tardi gli avrebbe detto la verità. Sam era imbarazzato. In tutta la sua vita non gli era mai capitato di essere di fronte a due donne così belle. Seppur fossero una l’esatto opposto dell’altra, erano entrambe bellissime ai suoi occhi. Per qualche istante invidiò Jon per aver avuto la possibilità di condividere il castello con loro.
-Il piacere è mio, mie lady. – balbettò prendendo la mano di Lyanna.
-Ti racconto tutto, Sam. – gli disse l’amico conducendolo con sé, mentre Lyanna e Sansa ridevano tra loro, dell’imbarazzo che aveva innervosito il povero Sam.
Non si erano accorti che alle loro spalle erano apparsi anche la regina Daenerys, con suo fratello Viserys e ser Barristan, sempre di guardia.
Jon presentò anche loro a Sam, il quale si inchinò rispettosamente e rimase senza fiato nel vedere la giovane Targaryen.
-Voi dunque siete i nipoti di Maestro Aemon. Sono stato suo attendente alla barriera. Avrebbe tanto voluto incontrarvi. – Daenerys guardò il giovane, poi spostò lo sguardo verso suo fratello e infine ritornò a guardare Sam.
-Mi sarebbe piaciuto tanto conoscerlo. Mio fratello mi ha parlato molto di lui. –
-Sapete ultimamente aveva ricominciato a sognare i draghi, il suo desiderio più grande era di poterne vedere uno vivo. – Dany gli mise una mano sulla guancia, e gli sorrise dolcemente, poi si congedò assieme a Ser Barristan. Viserys si intrattenne ancora un attimo, posando gli occhi su lady Arya, prima di seguire la sorella.
 
Nella sala grande seduti al tavolo di fronte ad un boccale di birra calda, Jon raccontò tutte le sue avventure a Sam, da quando si erano lasciati fino ad ora. Di Bran e delle sue visioni, perfino della scoperta delle sue origini e alla decisione di riportare in vita sua madre. Ovviamente tutto sottovoce perché il principe Viserys e Tyrion Lannister erano seduti ad uno dei tavolo, intenti a fare colazione, persi nella lettura di due grossi volumi.
-Cosaaaa? Tu sei un… - ma Jon gli chiuse la bocca con una mano.
-E’ un segreto, Sam! Non l’ho ancora svelato a tutti. Solo io, Sansa, Bran, Ser Davos, lady Brienne, Meera e pochi altri ne sono a conoscenza! –
-Beh, ti sembrano pochi? –
-Sono la mia famiglia e miei più fidati alleati in fin dei conti. – Sam ci pensò un attimo:
-Quindi a tutti gli effetti saresti il nipote della regina e del principe! – la sua voce era appena udibile.
Jon gli sorrise stanco.
-Vorrei aver saputo solo la verità su mia madre. Scoprire che mio padre non era Ned Stark, mi ha destabilizzato. –
-Beh, non sarà stato il tuo padre biologico, ma è comunque lui che ti ha cresciuto. – Sam sapeva sempre come trovare le parole giuste.
-Sono felice che ci siamo ritrovati! –
-Anch’io Jon, e ora ho intenzione di mantenere la promessa che ti feci quando ci siamo salutati. Ho portato con me alcuni tomi dalla Cittadella. Diciamo pure che li ho rubati. Ma ci possono aiutare a scoprire di più sugli estranei! Solo che ho bisogno di una mano; altrimenti ci attaccheranno ancora prima che io riesca a finire di leggerli tutti. –
-Ti posso dare qualche persona. Sansa è molto precisa e le piace leggere. Ti chiedo anche di coinvolgere Arya. – lo guardò con aria d’intesa, per fargli capire di chi in realtà stava parlando -Così almeno non si caccerà in altri guai! –
Sam lo guardò confuso:
-In che senso? –
-Lascia perdere! Ha un carattere così ribelle e indomabile, alle volte mi verrebbe da chiuderla in camera sua! – Viserys incurvò le labbra, nascosto dalle pagine del libro.
-Allora capisco da chi hai preso. – gli disse sottovoce e si misero a ridere. Tyrion li osservò incuriosito dal loro precedente discorso e decise prendere la parola.
-Se vi servono delle menti attente ai dettagli e divoratrici di libri, avete altre due persone qui che vi possono aiutare. – Viserys staccò gli occhi dal testo e lo guardò senza dire nulla.
Jon ci pensò un attimo:
-Mi sembra giusto che ci siano anche due rappresentanti della fazione della regina! Ebbene Sam ora hai tutto quello che ti serve! – il giovane lo guardò felice.
-Dimmi dove si trova la biblioteca e facci portare molte candele. Vorrei cominciare al più presto! –
 
La biblioteca era situata al quarto piano esattamente sopra il cortile dove si svolgevano gli allenamenti. Sam distribuì i volumi in mano alle quattro persone che Jon gli aveva trovato. Lady Sansa si sedette da sola in un angolo a leggere il suo tono. Tyrion si accomodò sulla poltrona di fronte alla scrivania, mentre Sam si sedette dall’altra parte, su una sedia più rustica. Lyanna andò a sistemarsi sulla nicchia di una finestra ed il principe Viserys, si sedette sopra un baule, anche se spesso lo si vedeva camminare nella sala tenendo il libro solo con una mano. Il loro scopo era cercare qualche indizio sugli Estranei e come sconfiggerli.
Sam era stato molto bravo. Aveva ottenuto la catena da maestro e cercato i libri che avrebbero potuto servire allo scopo. Li aveva solamente sfogliati, ma purtroppo non aveva avuto il tempo per trascriversi i passi, e non voleva che alla Cittadella venissero scoperte le sue vere intenzioni. Così ora erano tutti costretti a passare riga per riga e cercare di annotare tutti i dettagli più significativi.
Sansa disse di aver trovato un’antica descrizione di esseri non vivi che camminavano tra la neve. Sam le disse di avvicinarsi e si fece mostrare il capitolo. Annotò tutto quello che poteva essere rilevante in una pergamena. Ma per quella giornata non trovarono altro. I giorni seguenti non furono più proficui e Sansa dovette anche assentarsi per qualche pomeriggio, per gestire il castello.
 
Durante un temporale Sam si rannicchiò più che poteva sulla sua sedia, terrorizzato dai tuoni. Tyrion si era messo a sedere scomposto sulla poltrona. Viserys era accomodato invece sugli scalini che conducevano alla finestra, mentre Lyanna si era seduta con le gambe incrociate sulla sua solita nicchia e sbuffava annoiata per le troppe ore rimasta al chiuso. Indossava uno degli abiti confezionati da Sansa. Il tessuto era pervinca e le maniche le scendevano sfasate sfumando sul lilla e poi passando all’azzurro. Tyrion alzando lo sguardo per riposare gli occhi, notò che il principe la stava guardando con strano interesse, sorrise ma fece finta di niente. Poi Lyanna attirò l’attenzione di tutti.
-Qui si parla del vetro di drago! – disse mettendosi a sedere più composta e avvicinando la candela al testo. Viserys si alzò e prese posto affianco a lei.
-Fatemi vedere. – Sam rimase un attimo in silenzio, per non deconcentrare il principe, che aveva messo una mano sulla pagina del tomo di Lyanna.
-Nel mio libro invece abbiamo una descrizione di come veniva usato dai figli della foresta. Sembra che i nostri volumi parlino della stessa cosa! –
-Continuate a leggere allora – disse Sam – annoterò poi tutto sulla pergamena. Ma prima devo finire questo capitolo, credo di aver trovato qualcosa riguardo al re della notte. –
-Dammi un altro foglio, allora! – gli propose Viserys – trascriverò io quello che scopriamo. – e si avvicinò alla scrivania. Sam gli passò anche il calamaio e la boccetta dell’inchiostro. Tyrion osservò il passaggio e seguì con lo sguardo il principe tornare a sedersi accanto alla giovane sorella del re. Era strano ma mentre li guardava aveva come la netta sensazione che tra di loro ci fosse un’intimità particolare. Il principe teneva il libro con una mano mentre con l’altra scriveva sulla pergamena, Lyanna invece controllava quello che annotava e aggiungeva dei dettagli tratti dal suo libro. Poi confabulavano tra loro per unire anche altri indizi. Viserys le propose di dettargli il passaggio e le diede in mano il suo libro. Tyrion notò che le loro mani si era sfiorate, la donna si era ritratta appena da quel tocco.
-Fra non molto penso che dovremmo levarci di torno, noi due! – parlò a bassa voce rivolto a maestro Sam.
Lui alzò lo sguardo verso il nano e lo guardò con un’aria confusa.
-Che intendete lord Tyrion? – aveva tenuto la voce bassa pure lui senza saperne il motivo. Il  folletto gli fece solo cenno nella direzione della coppia e dopo un lungo momento Sam capì.
-Volete dire … - i suoi occhi erano sbarrati. A Jon non piacerà. Pensò mestamente, continuando a guardarli.
 
Dopo parecchie ore Tyrion si stiracchiò. Aveva le gambe e le braccia tutte intorpidite. Decise che era il momento di fare una pausa, e poi doveva andare a svuotare la vescica. Diede un’occhiata a Viserys e Arya, stavano leggendo assieme un passaggio nel volume che aveva in mano lei, il principe teneva il segno con un dito e le mostrava qualcosa d’interessante. I lampi fuori dalla finestra li illuminavano ad intermittenza. Guardò Sam:
-Ho sete, vieni a farmi compagnia Sam? Non è bello bere da soli. –
-Vi chiedo perdono, sapete non sono abituato a … - ma il nano lo guardò con un’espressione minacciosa e gli tirò in faccia un pezzetto di carta arrotolato, per farlo rinsavire.
-Perché lo avete fatto? – protestò Sam. Un tuono lo vece sobbalzare.
Tyrion non disse niente e con gli occhi indicò i due seduti accanto alla finestra.
-Però ora che ci penso, devo fare una pausa. – disse ad alta voce.
Viserys e Lyanna li guardarono uscire.
-Voi continuate pure, vi portiamo qualcosa da mangiare? – propose Tyrion.
Entrambi fecero segno di no con la testa, e tornarono ad immergersi nella lettura.
 
Viserys segnò altre cinque frasi sulla pergamena, poi mosse il braccio tutto intorpidito. Un lampo illuminò il volto della giovane accanto a lui, e dopo appena dieci secondi il boato di un tuono rombò sulle loro teste, facendo vibrare anche la finestra alle loro spalle.
-Servirebbe anche a noi una pausa e credo che dovremmo spostarci da qui. – le disse premurosamente. – Voi non siete fatta per rimanere rinchiusa per troppo tempo. - Lyanna però fece finta di non aver ascoltato.
-Avete sentito quello che ho detto? – con l’indice della mano le spostò un ciuffo di capelli, per guardarla in volto.
La ragazza si ridestò, e si mise ad osservarlo.
-Comincia  seccarmi non sapere che espressione avete, principe Viserys. – gli rispose angosciata.
-Non è importante la faccia di un uomo, bensì quello che lui pensa. – citò a memoria un famoso verso di una ballata, Lyanna la conosceva. Non era mai riuscita a comprendere davvero quella frase come in quel momento.
-E voi a cosa state pensando adesso? – gli chiese.
-Non posso dirvelo, lady Stark. È un segreto. –
-So mantenere i segreti! – affermò orgogliosa.
-Questo lo so. – ma distolse lo sguardo da lei e si rimise ad annotare sulla pergamena altri punti interessanti.
Lyanna guardò incuriosita l’uomo affianco a sé. Aveva un abito di velluto scuro, mentre le sue maniche erano cremisi. I capelli della frangia li aveva portati all’indietro con una coda, mentre gli altri gli ricadevano sulle spalle. Che avrà mai voluto dire? Con la coda dell’occhio notò uno strano luccichio fuori dalla finestra. Si mosse veloce per guardare il cortile.
-Maledizione! Un fulmine ha colpito le stalle! – affermò inquieta.
Lasciò cadere il volume a terra e corse fuori dalla biblioteca. Il principe la seguì.
-Che avete intenzione di fare lady Stark? –
-Vado a dare una mano! – e corse giù per le scale.
 
Quando raggiunse il cortile, vi era il caos. Molti uomini stavano cercando di fermare i cavalli impazziti, altri provavano a spegnare le fiamme. Lyanna per poco non venne presa in pieno da uno stallone imbizzarrito. Solo i pronti riflessi del principe, la salvarono, quando lui la strinse a sé. Lyanna si rese conto di aver rischiato grosso, ma i modi di Viserys non le piacevano per niente. Si stava prendendo troppe libertà per i suoi gusti. Lasciò le braccia dell’uomo e si precipitò a calmare lo stallone di Jon. Passò poi le redini ad un ragazzino e gli ordinò di portarlo via. Poi corse a salvare i cavalli intrappolati dentro la stalla.
Superò le porte, le fiamme erano dovunque. Una parte del soffitto di paglia era già crollato a terra e aveva alimentato le fiamme. Trovò alcuni cavalli, tra cui Whitefog, la sua puledra dal manto chiaro.
Altri uomini entrarono e tra loro il principe Viserys.
-Mia signora venite via! – le ordinò.
-Dobbiamo mettere in salvo queste povere bestie. – l’uomo le aveva preso il polso per trascinarla fuori, ma lei rifiutò il suo invito, strattonando il braccio.
Uno scricchiolio sopra le loro teste, fece presagire che anche quella parte del tetto stava cedendo. Il principe si lanciò prontamente sulla donna, per spostare entrambi dalla traiettoria delle travi. Lyanna cadde nella paglia bagnata dalla pioggia, Viserys le arrivò sopra per proteggerla e alcuni pezzi di legno ardenti gli crollarono sulla schiena. Emise appena un lamento di dolore, abbassando il volto alla destra della donna. Lyanna sentì il suo respiro caldo.
Quando tutto sembrò essere passato, sollevò lo sguardo per guardarla negli occhi.
-State bene mia signora? – chiese a Lyanna, nella sua voce non c’era traccia di sofferenza alcuna.
Lei però lo guardò preoccupata.
-Sì. Ma voi… - Viserys si rimise in piedi in fretta e la prese per una mano, aiutandola a rialzarsi. Si incamminò nella direzione opposta da cui era arrivato, il soffitto crollato impediva loro di tornare indietro. Lyanna potè vedere la tunica a brandelli e bruciacchiata, dove i tizzoni ardenti del legno lo avevano colpito.
-Siete ferito. – gli disse.
-Non è niente, non vi preoccupate. Ora vi tiro fuori di qui. – avevano entrambi il volto sporco di fuliggine e bagnato dalla pioggia che continuava a scendere.
L’uomo con un calcio spostò un pannello per poter passare. Alle loro spalle si sentivano gli uomini che stavano portando in salvo gli animali. Più avanti Lyanna sentì la voce di suo figlio. Jon era arrivato e qualcuno doveva avergli detto che lei era intrappolata dentro.
-Arya!! Dove sei? – lo sentì urlare.
-Jon. Sto bene! Non riusciamo ad uscire! –
-Aspetta lì, troverò un modo per liberarti!! – cercò di rassicurarla suo figlio.
Lyanna si accorse solo in quel momento che non aveva ancora lasciato la mano del principe, perché questo la spronò a continuare a camminare.
-Jon ci ha detto di rimanere qui. – gli ripetè lei, ma dovette alzare un braccio per riparare il volto dal forte calore del fuoco. Di fronte a loro si parò un muro di fiamme. Non potevano tornare indietro, le macerie avevano sbarrato loro la strada. Il principe cercò di proteggere la ragazza col suo corpo e si mise a pensare ad una soluzione per poter uscire da lì.
Erano circondati la lingue di fuoco. Una danza pericolosa li avvolgeva nella sua morsa infernale.
-Ora come facciamo? – chiese lei, nei suoi occhi si poteva scorgere un certo timore. Le fiamme avevano invaso tutta l’area. Il calore del fuoco lambiva i loro volti. La ragazza non sapeva più come proteggersi dalle vampate e sentiva la pelle del viso e delle mani scottarle. Viserys la strinse sul suo petto e riflettè qualche istante prima di parlare.
-Vi fidate di me? – Lyanna lo guardò scettica, ma non poteva certo dirgli di no. Le aveva già salvato la vita ripetute volte. Fece un cenno col capo.
-Permettetemi di prendervi in braccio. – la donna lo squadrò, ma il principe le mise fretta – non abbiamo molto tempo. –
-Se solo mi dite quali sono le vostre intenzioni!? – ma non ebbe alcuna risposta. Alcune assi della parete di fronte a loro caddero ed il principe ne approfittò. La sollevò velocemente e le strinse il capo sul suo petto. Corse dritto di fronte a sé, si lanciò nel muro di fiamme e ruzzolarono nel fango e nella neve che copriva il cortile. Lyanna senti un’ondata di calore avvolgerla, seguita in fretta dalla sensazione gelida del suolo sotto di sé. La pioggia si scaraventò su di loro come un torrente in piena, spegnendo ogni piccolo focolare sui loro vestiti.
Lyanna sentì l’odore di bruciato invaderle le narici e quando il principe si rialzò, potè guardarlo in faccia. La maschera era sporca di fuliggine.
-Dico siete impazzito? Se sapevo che era questa la vostra idea, non vi avrei mai permesso di …-
-Vedo che state bene! Sono sollevato al pensiero che non abbiate riportato ferite né ustioni. – si rialzò e attorno a loro un manipolo di persone li circondò. Tra loro Ser Barristan, Tormund e Jon.
-Mia signora tutto bene? – le chiese il bruto.
-Come stai? – le chiese allarmato il Re del Nord, i suoi occhi mostravano tutto lo spavento che aveva provato, l’aiutò a rimettersi in piedi e la strinse a sé.
-Io sto bene, ma il principe è ferito. – comunicò lei, e lo vide poco distante con il suo cavaliere che gli poggiava il mantello sulle spalle. Lyanna aveva potuto intravvedere però la tunica ridotta a brandelli che lasciava scoperti i muscoli della schiena avvolti in una pelle color alabastro, ma nessun segno di ustione. Si avvicinò a lui.
-Com’è possibile? Non avete alcun segno? – era incredula. Sulla fronte la pioggia stava sciogliendo una macchia di fuliggine.
-Un vero drago non può bruciare col fuoco. – le disse semplicemente, pulendole la guancia con una carezza. Jon si intromise, allontanando col suo petto il braccio del principe.
-Vi sono debitore, Principe Viserys. Avete salvato la vita di mia sorella, ancora una volta! – e abbassò appena la testa in segno di ringraziamento. Nei suoi occhi però c’era anche una certa irrequietezza per le attenzioni che gli vedeva sempre avere con sua madre.
-Un re deve trovare sempre un modo per difendere le persone che ama, altrimenti come può pensare di proteggere un intero regno? –
Il suo tono era freddo e autoritario. Jon rimase a guardarlo senza dire una parola, accusando la bruciante sconfitta di quelle parole. Strinse il pugno della mano che un tempo si era bruciato salvando la vita di Jeor Mormont. Poi Ser Barristan prese per un braccio il suo principe e lo condusse alla porta dell’entrata del castello, dove la regina Daenerys aveva appena fatto capolino con un’espressione sconvolta.
 
Note dell’autore:
 
Ed eccoci nuovamente qui! Abbiamo ritrovato Sam, che da una mano come può a Jon. Gli ho lasciato solo un ruolo abbastanza marginale, perché penso che su di lui il grosso del racconto sia più incentrato sulla Cittadella, e lascio al Gran Maestro Zio Martin quel discorso. Ho solo voluto che i due si potessero almeno rivedere, visto che ogni volta che Jon saluta qualcuno quello accidentalmente perde la vita (ricordiamo Ned, Robb, Benjen…).
Gli ho dato il compito di rintracciare quanto più materiale possibile per aiutare in questa guerra agli estranei e chi meglio di lui può compiere questa missione? Sam è un ottimo lettore, da come abbiamo avuto modo di appurare, ma non è il solo. Anche Tyrion sappiamo amare molto leggere. E anche il principe Viserys, ma non mi soffermo a parlare di lui. Poi ho messo Sansa, che essendo la tipica lady ovviamente da ragazza diligente compie il suo dovere, al contrario di Lyanna che non sopporta per niente quell’idea e sbuffa in continuazione.
Ho voluto appositamente avvicinare Lyanna e Viserys, in maniera che anche altre persone si accorgessero dello strano rapporto che si sta instaurando tra di loro. Avete notato le frasi che poi le rivolge? Sembra come se le voglia far capire qualcosa, ma Lyanna non sembra aver afferrato il concetto, distratta dall’incendio sul cortile. Ci stava un po’ di fuoco, dopo tutto quella neve e quel ghiaccio!!
Il principe si affretta a soccorrere la donna e le salva la vita innumerevoli volte. Qui ho voluto appositamente mostrare quanto sia sostanziale la differenza tra di loro. Lyanna è impulsiva e coraggiosa, non si fa spaventare dal fuoco; mentre il principe è riflessivo e attento, forse più abituato con questo elemento da conoscerne anche tutti i pericoli.
Inspiegabilmente il principe non porta alcun segno delle bruciature, un fatto abbastanza strano, visto il modo in cui è morto, ma ci torneremo più avanti su questo argomento (se qualcuno ha già qualche idea, mi piacerebbe sentirla!).
Infine la scena con Jon. Il ragazzo è preoccupato per sua madre ovviamente, e così a sangue freddo non riesce a trovare alcuna soluzione per liberarli, invece il principe fa un gesto avventato, ma risulterà essere l’unica loro salvezza. Jon quando vede sua madre sana e salva corre ad abbracciarla.
Stranamente il principe gli dice quella frase riguardo ai poteri di un re, come a volergli insegnare una lezione. Quella frase non piace al nostro lupo bianco, ma non può obbiettare, perché si accorge che ha perfettamente ragione.
 
Ho deciso di concludere qui questo capitolo, anche se in realtà aveva anche una seconda parte, ma mi sono resa conto che era già troppo lungo, così ho dovuto dividerlo.
Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa storia, a quelli che mi hanno lasciato una recensione, siete stati carinissimi!!! E mi state dando la carica per continuare!
Un caloroso abbraccio, alla prossima!!
   
 
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