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Autore: cicciottina    09/05/2009    5 recensioni
[-ohi teme!- la sua voce squillante e fastidiosa mi bloccò sulla porta: -torna per cena, altrimenti quella mi ammazza!- ghignò Naruto stravaccato sulla sua poltrona con una vecchia edizione della trilogia della pomiciata già in mano. Io mi limitai a fulminarlo con lo sguardo prima di dislocarmi con un jutsu veloce oltre le mura del villaggio. Quella missione dovevo finirla in fretta e tornare veramente per cena: non potevo mancare al compleanno di Seito altrimenti Sakura mi avrebbe lasciato sul divano per una settimana.] Nuova raccolta di one-shot sui personaggi principali dello shippuden, una famiglia in particolare! spoiler per chi non legge le scan fino al capitolo 446, più o meno.
prologo [sasuke pov]
1- smalto [team7 - naruto pov]
2- pentole e coperte [team7 - sakura pov]
3- di cavoli, api, fiori e cicogne
4- quattro giorni, sedici ore e quarantasette minuti
5- sharingan
6- regali di compleanno e mogli pericolose [naruto pov]
7- invasione [sasuke pov]
8- il Sensei
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo




Quella mattina di metà aprile mi alzai presto, prima del solito. In silenzio come solo un ninja può fare
scivolai fuori dal letto e mi infilai la divisa da jonin poi lasciai la mia casa senza salutare nessuno, l'hokage mi aveva convocato la sera prima per affidarmi una missione, e quella mattina avrei dovuto incontrarlo presto per prendere il rotolo da consegnare. Konoha il mattino subito dopo l'alba, era davvero bella: le strade ancora deserte e la luce rosata del mattino la rendeva quasi spettrale, ma a me piaceva davvero, potevo coglierne particolari che alla luce del giorno e con il caos della folla mi sarebbero sfuggiti sicuramente. Ad esempio due mattonelle rotte nel muro di cinta del giardino -qualcuno quella sera avrebbe dovuto darmi delle spiegazioni- che non avevo ancora notato.
Attraversai mezzo villaggio deviando poco prima del quartier generale della foglia per recarmi in un piccolo negozietto che apriva sempre prestissimo la mattina.
-'giorno signor Hasahi- mormorai entrando ancora stordito dall'alzataccia.
L'anziano fabbro sbucò con la testa dal retro del negozio sorridendomi con gli occhi serrati. Era buffo ma anche il migliore nel suo lavoro.
-oh come siete mattiniero signor Uchiha!!!- gongolò pulendosi le mani nel grembiule verde che portava attorno alla vita, io accennai una risposta brontolando ma non mi andava molto di parlare -come sempre- così deviai la conversazione verso il motivo per cui ero lì.
-è pronta?- chiesi ansioso alzando gli occhi sul negoziante.
-certamente!- esclamò sfilando un fodero di stoffa nero da una mensola sotto il banco, poi tutto entusiasta continuò a descrivermi il lavoro che aveva svolto: -ho migliorato l'affilatura e rimodellato l'impugnatura come mi aveva chiesto! ah che oggetto meraviglioso...- sospirò estasiato facendo scivolare l'involucro di protezione dalla mia katana. L'avevo portata a far ripulire e riaffilare la settimana prima, non ne avevo realmente bisogno quel lunedì mattina, ma non mi piaceva starne separato troppo a lungo.
-posso chiederle dove l'avete trovata?- mi chiese educatamente dopo avermi passato la spada oltre il banco. La portavo da lui spesso, ma non si era mai azzardato a chiedermi nulla nonostante lodasse ogni volta l'oggetto in questione. Mi presi qualche secondo per rispondergli: esaminai tutta la lunghezza del fodero, ora completamente ripulito, soffermandomi sugli intagli colorati di blu sul legno nero. Il punto che maggiormente mi interessava era una piccolissima incisione sotto l'impugnatura: "s.u." le mie iniziali incise a mano da un famoso artigiano del paese della nuvola. Non si era rovinata, anzi troneggiava splendente tra i ricami sottili.
-non so di preciso...è un regalo!- risposi infine sfilando la lama dal fodero con un gesto veloce ma calibrato, passai a pochi millimetri dal pizzetto brizzolato del signor Hasahi che tremò indietreggiando. Sorrisi notando lo splendido lavoro che aveva svolto anche quella volta, ormai avevo completa fiducia in lui, tanto da affidargli una delle cose per me più preziose, come ninja.
Era come nuova e mi complimentai con lui per il lavoro svolto e lasciai sul bancone un rotolo di banconote avvolto da un elastico. A giudicare dalla sua espressione stupita ero uno dei pochi ninja che non tardava nei pagamenti. Non mi era mai piaciuto avere debiti.
Silenzioso com'ero entrato lasciai il negozio masticando tra i denti un saluto per il signor Hasahi: -alla prossima..-
La luce fuori era appena più chiara e ciò mi ricordò che avevo un appuntamento al quartier generale, così fissai alla cintura il fodero della katana, e mi incamminai con le mani in tasca verso il palazzo dipinto di un rosso acceso quasi fastidioso proprio sotto la montagna degli hokage.
La mia arma preferita dondolava al ritmo del mio passo assonnato contro la mia anca attirando la mia attenzione sul manico lucido e sulle due lettere che bordavano l'elsa. Facendo un rapido calcolo scoprii che erano ormai sei anni che mi accompagnava in ogni missione, dal giorno in cui me l'aveva regalata.
In missione...per Konoha! Ripensai a tutte le missioni svolte e a quanto avevo fatto in dieci anni per quel villaggio che una volta rinnegavo: sospirando mi persi nel mare dei ricordi.
Dieci anni prima nemmeno esisteva più Konoha! Pain l'aveva distrutta combattendo contro Naruto che alla fine l'aveva lasciato andare -che pirla!- poi venne il turno di Madara, lo scontro con i jonin della foglia e la mia strage di consiglieri. Nel bel mezzo dello scontro, Kakashi mi raccontò ogni cosa su Madara e io capii che mi aveva ingannato per usarmi contro il mio villaggio: da lì il mio cambio di rotta. Per onore e orgoglio, non certo per lealtà o per proteggere il villaggio! Madara morì per mano mia e di Naruto, alleati come ai vecchi tempi. Fu davvero un gran bel combattimento!!
Contro la mia volontà dovetti rimanere a Konoha per farmi curare poichè Karin aveva finito il chakra, ma col senno di poi fu davvero una fortuna.
Dopo tre giorni d'incoscienza mi svegliai e accanto a me trovai l'ultima persona che mai avrei immaginato al mio capezzale: Shikamaru Nara.
Mi raccontò cos'era successo dopo lo scontro e l'elezione di Kakashi alla carica di Hokage, e io in silenzio ascoltai ogni cosa che mi ero perso negli anni di lontananza da casa, ascoltai come non avevo mai fatto interessato ad ogni dettaglio e ogni cambiamento nella vita della Foglia, e dei miei vecchi compagni. Il giorno dopo fu il turno di  Kakashi e con lui bastò uno sguardo e poche parole poi ogni nodo nella mia lingua si sciolse involontariamente; mi chiese di raccontagli tutto e io lo feci: da Orochimaru a Itachi, poi l'hebi e Madara con l'akatsuki. Tutto ogni dettaglio senza risparmiarmi; se davanti a Nara mi ero messo in ascolto attento come mai prima, con il mio vecchio sensei lasciai che le parole fluissero libere, senza pensare alle conseguenze ne al mio orgoglio. Il nuovo hokage mi propose di impegnarsi a riammettermi al villaggio cancellando la mia classificazione di nukenin per riportarmi allo stadio di genin di Konoha.
Non vidi ne Naruto ne Sakura per due settimane anche se molti miei ex compagni di accademia erano passati a salutarmi come se nulla fosse mai accaduto: ipocriti, non seppi mai se li aveva costretti Kakashi o qualcun'altro. Fu una mattina come le altre, nella mia solitudine in quella stanza anonima che presi forse davvero la mia decisione di rimanere al villaggio: silenziosa come una piuma Sakura entrò nella mia stanza dicendomi che Naruto voleva vedermi ma che lui non poteva spostarsi e avrei dovuto raggiungerlo io, poi uscì senza dirmi altro. Ci vollero due ore, ventisette minuti e quarantadue secondi prima di decidermi ad alzarmi, ma alla fine capitolai. Da Naruto, steso in un letto pieno di fasciature, scoprii che Sakura era diventata jonin ed era un medic-ninja -ne rimasi sinceramente stupito- e mi convinse che era tempo di tornare a casa e smetterla di fare cazzate in giro per il mondo.
Fu un periodo davvero difficile, Sakura non parlava ne a me ne a Naruto, la riabilitazione dei miei occhi provati dallo sharingan fu molto dolorosa e Konoha era completamente da ricostruire -non solo a livello architettonico- le mie imprese di vendetta avevano azzerato le gerarchie precedenti lasciando il villaggio senza redini nelle mani di Kakashi. Ma lentamente le cose ricominciarono a funzionare: Shikamaru prese la guida della ricostruzione del villaggio, seppur controvoglia, e in meno di sei mesi ognuno trovò la sua nuova sistemazione. Ma nulla cambiò la mia vita da ninja come l'esame di selezione da chunin: io e Naruto eravamo gli unici due diciottenni in un gruppo di adolescenti incapaci -l'umiliazione era la mia vera punizione per il tradimento- non sfoderai lo sharingan nemmeno una volta! Ma dopo aver ricevuto il mio nuovo coprifronte e la divisa, Kakashi ci fece chiamare insieme a Sakura, che ancora stentava a salutarci entrambi, anche se non capivamo il motivo delle sue ire. L'hokage quel giorno fece la cosa più inaspettata, idiota e azzeccata che potesse cambiare il corso delle nostre esistenze: rifondò il team 7 come nuovo team Haruno. Sakura, in quanto jonin, era il nostro nuovo capitano!
Incredibilmente, fu l'anno migliore della mia vita: ritrovai l'intesa combattiva con Naruto e lentamente ci riavvicinammo entrambi a Sakura. Lei ci odiava apertamente non perchè avevamo rischiato la vita contro Madara, ma perchè ci eravamo alleati come se non fossero passati tanti anni e tanti screzi, rendendo vane tutte le sue lacrime per il disperso team 7. Era davvero cambiata! Quando lo scoprimmo ci una lunga risata di Naruto e le cose migliorarono molto. Riuscì a tenerci testa per più di un anno con le sue dispotiche urla, ma ci divertimmo un sacco ritrovando i nostri antichi legami.
Dopo l'esame per diventare jonin le nostre strade si divisero, Kakashi mi propose di entrare nella nuova squadra anbu, ma io rifiutai: avevo trovato una nuova missione personale! I miei ormoni sopiti si risvegliarono tutti insieme la sera della festa per l'anniversario della nuova ricostruzione. Quella sera successe il finimondo; eravamo tutti più o meno ubriachi e Sai ne approfittò per insidiare senza pudore Sakura, ma stupendo tutto il villaggio -incluso me stesso- la difesi rifilando un pugno diretto sul naso di quel bastardo. Quella reazione colpì Sakura che si infilò sinuosa nel mio letto meno di una settimana dopo, per rimanerci poi per molti molti anni. Il ricordo di quel pugno che ruppe il naso di Sai in una delle vie più frequentate del villaggio mi chiuse lo stomaco, ero davvero fuori di me! Per anni diedi la colpa all'alcol davanti agli amici...balle inutili!
Le cose stavano finalmente cominciando ad andare bene ma ancora il destino non era soddisfatto delle nostre peripezie, pareva che io Sakura e Naruto non avessimo diritto ad una vita serena: dopo sei mesi dal pugno a Sai arrivò la guerra. Quella vera, non lo scontro privato tra me Naruto e Madara o la guerriglia dell'akatsuki; la guerra con la g maiuscola e nel senso più distruttivo del termine. Roccia e nuvola contro fuoco e sabbia. Eravamo attaccati dall'alto e dal basso e le cose non si stavano mettendo bene per l'esercito civile, così Kakashi mandò i ninja al fronte a combattere e il mio team partì una mattina uggiosa di novembre.
Stavo per salire le scale del quartier generale mentre ricordavo la guerra e le battaglie, i morti e i feriti al fronte e sovrappensiero risposi ai saluti  dei chunin a guardia dell'entrata con un cenno meccanico del capo. Non era più così strano sentirsi chiamare Sasuke-sensei, o signor Uchiha: negli anni il villaggio aveva dimenticato il mio tradimento, ma credo che il merito di ciò vada tutto a Sakura e Naruto. Erano loro a trascinarmi in giro per il villaggio per mostrare che ero diventato un jonin e che proteggevo valorosamente il mio paese per riabilitare il mio nome, loro a ripopolare la mia vita sociale e costringermi a uscire la sera a divertirmi con i miei coetanei. Passai davanti alle targhe commemorative dei ninja caduti durante la Quarta Guerra e il flusso dei miei ricordi riprese dove si era interrotto: il nuovo team al fronte. Dopo l'arrivo delle compagini ninja stavamo vincendo, grazie sopratutto all'apporto delle migliaia di copie create da Naruto che intrattenevano l'esercito civile nemico. Ma pochi secondi prima dell'ultimo assalto feci un altra delle malaugurate scelte che mi portarono a diventare il Sasuke-sensei che saliva obbediente le scale del quartier generale ad un orario indecente del mattino: eravamo pronti nei ranghi, Sakura tra me e Naruto in seconda fila, Kakashi e Gaara davanti a noi aspettavano il segnale di Shikamaru per il contrattacco. In quel momento le dita fredde e sottili della kunoichi accanto a me scivolarono nella mia mano accarezzandone lievi il palmo.
Mi ricorderò per sempre quello che mi disse in quel momento, quella noiosissima rompiscatole: "Sas'ke...vedi di tornare intero, perchè tra un po' saremo in due ad avere bisogno di te." Era incinta, ed era in guerra in prima linea pronta a combattere: quella cretina! La odiai disperatamente in quel momento perchè mi aveva dato qualcosa da proteggere, e così feci la mia scelta, le strinsi le dita nella mia mano e fissai la sua mano sinistra delicatamente poggiata sul suo ventre: per tutta la durata dello scontro non sciolsi mai lo sharingan, i sensi pronti a proteggere lei e la nuova "possibilità" che stava mettendo le radici nel suo ventre, per nostra fortuna intervenni solo una volta tagliando il braccio di netto a un ninja che stava per colpirla con un jutsu alle spalle -codardo- ma le bastò per rimanere sempre al mio fianco. Fino ad ora.
Bussai leggermente con le nocche sul legno rossastro della porta dell'ufficio di Naruto, l'anello al mio anulare non brillava più, consunto e opacizzato dal tempo e dalla nostra vita strana e travagliata.
-entra!- mi invitò la sua voce entusiasta fin dal primo mattino, come poteva essere tanto energico non me l'ero mai spiegato.
Quattro momenti, solo quattro istanti cambiarono davvero la mia vita, è possibile? lo scontro con Madara, diventare chunin della Foglia, il pugno sul naso di Sai, e una frase sola detta dalla persona giusta su un campo di battaglia polveroso e insanguinato. Possibile?
-ciao Sas'ke!- brontolò l'hokage ancora insonnolito: -questo è il rotolo che devi portare al kage dell'Erba, non dovresti trovare grossi impicci nel viaggio ma ho bisogno che ci vada tu perchè sei veloce e l'esame di selezione dei chuunin inizia tra due giorni e quei coglioni non mi hanno ancora risposto!- parla sempre dannatamente troppo, sapevo già tutto, non importava che mi ripetesse tutto per la terza volta.
-lo so!-afferrai il rotolo e lo infilai nella tasca del giubbotto verde, poi per non dargli troppa corda mi voltai pronto ad andarmene
-ohi teme!- la sua voce squillante e fastidiosa mi bloccò sulla porta: -torna per cena, altrimenti quella mi ammazza!- ghignò Naruto stravaccato sulla sua poltrona con una vecchia edizione della trilogia della pomiciata già in mano. Io mi limitai a fulminarlo con lo sguardo prima di dislocarmi con un jutsu veloce oltre le mura del villaggio. Quella missione dovevo finirla in fretta e tornare veramente per cena: non potevo mancare al compleanno di Seito altrimenti Sakura mi avrebbe lasciato sul divano per una settimana.








Spazio Autrice:
Allora...con calma! Si questo è il prologo,
pensieri in libertà di un uomo che ricorda i passi che lo hanno condotto al punto in cui si trova.
Questo prologo vuol essere più che altro una sorta di linea guida della raccolta:
ci saranno solo one-shot (una alla settimana) che ripercorreranno momenti di questa vita.
Non saranno tutte in ordine cronologico ne con gli stessi personaggi o lo stesso narratore,
ma il prologo vi servirà per seguire gli eventi.
E' molto probabile che entro la fine del week-end posti la prima shot
ma non contateci troppo!
Intanto mi piacerebbe sapere cosa ne pensate dell'inizio...



Volevo posso anche produrre qualcosa su richiesta: a patto che rispetti la la trama qui esposta.

Spero che vi piaccia la mia idea e che magari qualcuno recensisca un pochino...
Baci.


























  
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