XXI: Cucinando
Parole: 350
Mi viene spontaneo contestualizzarla immediatamente dopo il prompt 4, Appuntamento. Poi fate voi. Scusate la non poco
velata tristezza, ma la Maki non sta passando un bel periodo.
Non sa cosa l’abbia
spinto dall’accettare la proposta di Danimarca di stare ancora insieme e
parlare con più tranquillità a casa sua… fatto sta che si è addormentato sul
divano, stretto tra le braccia di Mathias e ora ha un
torcicollo da far paura.
…e c’è qualcuno che
si muove senza permesso in cucina.
Scatta in piedi, per
poi dirsi che magari è soltanto lo scemo che si prepara un caffè o qualcosa di
simile… Eppure sente profumo di dolci. E zucchero.
Un buon profumo che
non sentiva da tanto, troppo tempo.
Lentamente si alza e
raggiunge la cucina, osservando Danimarca seduto a cavalcioni su una sedia,
davanti al forno: fissa insistentemente il vetro, le braccia incrociate sullo
schienale della sedia e il mento appoggiato ad esse.
-Che stai facendo?- chiede e lo vede sobbalzare, come quando lo sorprendeva
ad aiutare Ìs
a nascondere i dolcetti sotto il materasso per non farglieli trovare.
-Norge… - gli sorride
imbarazzato, socchiudendo gli occhi. A Norvegia fa una strana sensazione
rivederlo di nuovo lì. –Un dolce… -
Lo fissa curioso,
avvicinandosi lentamente – ha ancora paura di lui, dopotutto, e non ha idea di
quanto sia stabile la sua mente dopo tutto quello che è successo. –Che dolce?-
-Volevo mantenere la
promessa che ti ho fatto… -
“Mi
hai fatto tante promesse in questi anni, Mathias. E
ne hai mantenute poche.”
-Ti avevo promesso
che ti avrei portato la Luna, ma… Purtroppo è fuori dalla mia portata.- ridacchia, visibilmente in imbarazzo e forse teso
quanto lui: hanno appena ritrovato un equilibrio, forse, meglio andare cauti
per non distruggere tutto subito come capitato altre volte. –Quindi… -
E Norvegia deve
ammettere che gli fa quasi tenerezza, in questo momento. –Quindi?-
-Ti accontenti di una
torta a forma di Luna ricoperta di glassa?-
-“Portami quella Luna
che nasce e muore”-
-Eh?-
-È quello che ho detto a Svea. Prendere la Luna è impossibile, si arrenderà.-
-Ti sbagli. Ti porterò quella Luna,
prima o poi.-
-…e allora aspetterò. Ho tutta
l’eternità, tanto.-
E a Norvegia viene
quasi da ridere.
Forse, questa volta
riusciranno ad avere un equilibrio.
D.P.P.: Deliri post Partum
Non so che dire.
Raptus freudiano mentre preparavo il mio favoloso(?) Delirio al Cioccolato ed ero seduta su una sedia davanti al forno.
E devo assolutamente scrivere qualcosa su questa cosa della Luna. Prima o poi lo farò, giuro.
Alla prossima!
Maki