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Autore: Yoko_kun    10/05/2009    2 recensioni
Questa fanfic è composta da diverse storie brevi dedicate a più coppie!!! Leggete per capire meglio e per vedere se c'è anche la vostra coppia preferita! ^^
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***
La mia medicina.

Dorme beato e tranquillo. Sembra quasi che oggi la sua solita malattia non lo tocchi.
Lei gli accarezza amorevolmente i capelli, guardandolo con uno sguardo carico di dolcezza.
Come sempre lui cade addormentato con estrema facilità, ma a lei piace stare lì a guardarlo dormire sulle sue ginocchia.
Sa che è debole di salute, e si prende sempre cura di lui con la massima attenzione. In fondo lei è solo per lui.
Continua ad accarezzargli i lunghi capelli, resi bianchi dal suo male perseguitore.
Che tipo strano. Anche se è sempre stato molto malato si è sempre preoccupato più per gli altri che per sé stesso. Ma era anche diligente e non si trascurava mai.
Era decisamente una persona particolare.
Estremamente ligio al dovere e saggio ma anche infinitamente buono e bambinone.
Dischiude piano gli occhi, con un lieve lamento.
Unohana -buongiorno...-
Lui la guarda un po' prima di sorriderle di risposta.
Ukitake -ho dormito molto?...-
Unohana non risponde subito, ed accenna un sorriso quando lui le accarezza lievemente i lunghi capelli, stranamente sciolti dalla solita treccia.
Unohana -solo un po', come il solito...-
Lui chiude ancora un po' gli occhi e sbuffa.
Ukitake -perdonami...-
La donna continua ad accarezzargli i capelli, fingendo di non dare ascolto alle sue scuse, ma poi ferma la mano ed avvina il suo volto a quello di lui facendogli aprire lievemente gli occhi.
Unohana -...non c'è nulla per cui ti devi scusare...-
L'uomo con il braccio invita la donna a chinarsi un po' più su di lui ed alzando piano la testa le ruba un bacio.
Dopo un po' i due si separano, e Ukitake si ferma ancora a guardarla, rapito dalla sua bellezza.
A volte si ferma a osservarla per diverso tempo, finendo sempre col pensare che è più simile a una divinità, dal volto pacato e pieno di amore, che una normale donna umana.
E forse è proprio per questo che più di qualunque altra cosa ama lei e quel suo sorriso capace di trasmettere pace.
E di lei ama anche la delicatezza delle sue mani. Le sue sono le mani di un angelo.
Ogni volta che sono assieme è come se fossero circondati da una pallida aura che li estranea dal mondo e li rende liberi da ogni dolore.
Sono uno l'angelo dell'altro. Sono la salvezza e la fonte di pace necessarie all'animo dell'altro.
La loro semplice vicinanza gli permette di sentirsi come se fossero in un paradiso loro personale.
Nessuno alla Soul Society sa di loro, e probabilmente nessuno sospetterebbe mai di una loro possibile relazione.
E questo gli permette di essere tranquilli e sereni.
A dire il vero non si sono mai propriamente nascosti, ma non hanno neppure mai fatto nulla che potesse dire di loro.
Era il loro modo di mantenere il loro legame più possibile puro e libero. Senza inutili voci di corridoi o sciocchi sospetti.
Insomma, viverlo seconda la loro natura. Pura, dolce e pacata.
Il loro amore è infinitamente semplice e infinitamente forte.
È qualcosa di unicamente loro, e racchiude molti più significati di quanti saprebbero anche loro spiegare. E così immersi nel loro silenzio, rimango lì seduti, avvolti dalla loro pace.
Non hanno bisogno di molte parole, sanno comprendersi perfettamente anche senza, ciò che veramente desiderano è stare il più possibile assieme.
Desiderano poter godere di quella dolce quiete e di quel tenero amore il tempo maggiore possibile. Solo questo.
Tra loro tutto era iniziato in maniera quasi spontanea e ovvia. Come se quel sentimento fosse sempre stato in loro e non potesse succedere altro che esso sbocciasse.
E così era stato. Infatti neppure loro avevano bene idea di come e quando realmente fosse iniziato tutto.
Semplicemente era iniziato, o forse ancora più semplicemente era sempre stato così.
E così, altrettanto semplicemente e spontaneamente tra loro tutto continuava.
Ukitake, col capo ancora appoggiato alle ginocchia di Unohana, volta lievemente il volto verso le tiepida luce primaverile e sorridendo pacificamente, le sussurra un attimo prima di assopirsi di nuovo.
Ukitake -...tu sei la mia unica medicina.......-








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