“NOT MY HAPPY ENDING”
Raccolta Akuroku, 30 minuti massimo, canzoni casuali
Raccolta Akuroku, 30 minuti massimo, canzoni casuali
Ciao anche a voi, lettori silenziosi! (•◡•) / Aumentate sempre di più e mi fa piacere, anche se non so se il tutto vi piace o vi fa buttare da un ponte ahahah
Per voi, la vostra dose di depressione settimanale!
Giuro che la prossima sarà meno deprimente...
4 ➣ Going Under (Evanescence)
Roxas mise un piede dopo l’altro. Prima il sinistro poi il destro, in linea, come un funambolo.
Era una serata come le altre, il sole iniziava a tramontare all’orizzonte e dietro di lui il traffico di automobili proseguiva incessante. Già avevano acceso i fari, proiettando sull’asfalto tenui raggi artificiali attutiti dagli ultimi riflessi di luce solare. Tutti andavano così di fretta…
Una ventata calda e appiccicosa, tipica del mare, si levò scompigliandogli i capelli e facendogli turbinare la felpa legata in vita.
Da là riusciva a vedere tutto il panorama…
Il fiume che si diramava sinuoso oltre il cemento, abbandonando la città. Le curve serpentine che effettuava tra alberi e sassi, superando la diga e poi sfociando nel mare aperto. I riflessi di luce sull’acqua lo facevano brillare come fosse stato un enorme pesce dalle scaglie scintillanti. Era così bello, così libero, che a Roxas venne voglia di toccarlo.
“Faresti tutto per me?” chiese senza staccare gli occhi dal panorama. Non aveva bisogno di voltarsi, sapeva che il suo interlocutore era là…
Udì Axel alle sue spalle muovere un passo, indeciso, e subito fermarsi.
“Ma certo…” piagnucolò patetico, come ogni volta che veniva messo in discussione il suo amore.
Bugiardo.
Perché a parole erano bravi tutti, ma quando mai Axel aveva rinunciato a qualcosa per lui?
Se gli chiedeva di rimanere a casa, lui usciva. Se lo implorava di non andare in un tour, lui partiva. Non buttava neanche la spazzatura sotto sua richiesta, come poteva dirgli con tanta leggerezza che avrebbe fatto ogni cosa per lui?!
Qualcuno suonò il clacson, ma il rumore dell’acqua era più forte.
“Sono davvero la cosa più importante nella tua vita?” chiese Roxas atono.
Conosceva la risposta a memoria, sperava solo che per una volta Axel dicesse di no.
Gli avrebbe fatto male, terribilmente male… ma sarebbe stato comunque meglio di dover sorbire tutte quelle bugie.
Se gliel’avesse detto avrebbe potuto fare di più per lui, stargli più vicino, supportarlo! …ma Axel gli aveva nascosto tutto.
“Ma certo, Roxas!”
Bugiardo. Bugiardo!
Come si ostinava, il maledetto serpente! Quanto lo credeva stupido per trattarlo in quel modo?
Ogni menzogna che vomitava si conficcava nel cuore di Roxas facendolo sanguinare nell’anima, portandolo alla disperazione!
“Mi hai mai tradito?” chiese, e mosse un passo.
“Roxas…” mugolò Axel alle sue spalle “Ti prego, Roxas…”
“Rispondimi.” Il tono di Roxas si era fatto tagliente, esattamente come le parole con cui lo stava ferendo.
Axel tirò un lungo sospiro. L’aria uscì dalla sua bocca come un sibilo, assieme alla sua risposta.
“No...”
Bugiardo! BUGIARDO!
“So tutto di te, Axel Flurry!” Roxas si voltò di scatto, con le lacrime che gli finivano tra le labbra “Credi che sia l’unico su questa terra a non conoscerti?! Io dovrei conoscerti meglio di chiunque altro… ed invece le riviste sanno sempre tutto prima di me! Ed una volta scopro che te ne andrai con quella tua stupida band in un altro Stato, un'altra volta che eri finito in overdose, Axel! Ed io, il tuo maledetto fidanzato, l’ho saputo dai giornali!”
Lo scrosciare del fiume era potente quanto le lacrime sulle sue guance, sentiva solo il rombare dell’acqua… così forte, così libero, copriva perfino il pietoso balbettare di Axel.
“Roxas ti prego… ti prego… non farmi questo…”
“POI!” gridò Roxas “Torni da me, tutte le volte! E dici bugie, bugie, bugie! Mi saturi di bugie, sono così stanco di sentirti parlare! E mi dici che mi ami-”
“Ma ti amo!”
“-e che sono tutto per te! Che per me faresti qualsiasi cosa! Che sono l’unico, maledizione! Ma menti ancora, perché tu non sai fare altro! E dai giornali ti vedo a scopare con quel tuo maledetto chitarrista biondo del cazzo!”
“…Roxas ti prego… non fare così… non era mia intenzione ferirti…”
Ed è questo il problema dei bugiardi… mentono così tanto che nessuno gli crede più quando dicono la verità.
“Bugiardo…” soffiò Roxas, poi mosse un ultimo passo e si sbilanciò all’indietro sul corrimano del ponte.
L’acqua era così libera, l’acqua era così forte.
Quasi non sentì Axel gridare il suo nome quando il dolore dell’impatto gli scrosciò nelle orecchie e tutto diventò buio, trascinandolo a fondo nella corrente…
Era così libero, adesso.
Non era più il suo turno di soffrire.