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Autore: Ems_1    18/10/2016    1 recensioni
Bellamy e Clarke si sono incontrati in una vacanza estiva quando erano ancora molto piccoli. Dopo circa 15 anni si rincontrano in quella spiaggia dove erano soliti passare l'intero pomeriggio.
Dalla storia ( flashback ):
"Questo è un castello degno di una principessa."
"Come la chiamiamo?"
"La principessa sei tu"
"Tu vuoi essere il principe?"
"Mi andrebbe bene essere il tuo giullare, principessa"
"Permesso accordato"
"Sarà bello farti sorridere ogni giorno"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Aria di Natale. Ecco cosa respirò Clarke quella mattina. Era sempre stata la sua festa preferita, la grande cena con tutte le persone che si amano attorno a un tavolo per la vigilia di Natale, l'attesa dei regali.
Era una delle poche sensazioni che non avevano perso bellezza dopo la morte di suo padre, quella magia era sempre e comunque lì.
Sorrise davanti a una foto sul camino del salotto, in cui Jake sorridente teneva in braccio una piccola Clarke per farla arrivare in cima all’albero di natale in modo da permetterle di riporvi la stella.
Le cose in quell'anno erano cambiate parecchio e dato il trasferimento nella nuova città non c'erano poi così tante persone da invitare. Wells e suo padre avevano deciso di raggiungerle, aveva invitato anche Jasper e la sua famiglia, Raven che aveva deciso di emanciparsi da dei genitori che non la amavano e aveva bisogno di qualcuno con cui passare una giornata di festa.
Aveva accettato perfino che sua madre invitasse Marcus.
Mancavano solo due persone all'appello, così di prima mattina Clarke si presentò davanti alla loro porta.
Fu Octavia ad aprire, che mostrò alla ragazza un sorriso smagliante.
"Ciao Octavia!"
"Ciao Clarke! Entra" dice spostandosi di lato per farla passare.
"Grazie. C'è Bellamy?"
"Credo si stia facendo la doccia"
"Oh, non importa allora"
"Ti offro qualcosa?"
"No, grazie. Sono passata per chiedervi che fate per la vigilia di Natale"
"Di solito la passiamo con Atom, il migliore amico di Bell"
"Allora se quest’anno avete voglia di cambiare siete invitati a casa"
"Dici sul serio?"
"Sai quando abitavamo nell'altra città di solito organizzavamo dei cenoni immensi con tantissimi amici. Qui conosco poche persone, ma voglio che voi ci siate."
"Per me sarebbe fantastico. Credo di non avere un ricordo di un Natale festeggiato in pompa magna"
"Questa sarà l'occasione allora. "
Gli occhi di Octavia erano scintillanti per la felicità, stava per dire qualcosa ma venne interrotta da Bellamy che proprio in quel momento scese le scale.
"Clarke, mi sembrava di aver sentito la tua voce" disse facendosi vicino.
"Ciao Bell" ricambiò il saluto distrattamente, troppo presa dalla figura del ragazzo davanti ai suoi occhi.
Ecco probabilmente non si sarebbe dovuto presentare in quel modo, quella cannottiera attillata metteva in risalto ogni suo muscolo e quei capelli umidi non facevano altro che ricordarle quanto il suo “amico” fosse dannatamente sexy.
"Clarke ci ha invitati a casa sua per dopodomani. Ci andiamo vero?" intervenne Octavia, distraendola dai suoi pensieri.
"Non voglio che Atom passi il Natale da solo. Sai non è in ottimi rapporti con la famiglia, per cui lo passa sempre con noi."
"L'invito era esteso anche a lui ovviamente, sarà l'occasione per conoscerlo."
"Ti ringrazio per l'invito Clarke"
"Figurati. Allora passate quando volete, saremo a casa a preparare"
"Se vi serve una mano basta che ci chiamate, io sono libero tanto"
"Vedete voi, se vi fa piacere passare un po’ di tempo in più con noi siete i benvenuti"
"Ok, allora a domani"
"Ciao ragazzi"
Bellamy da perfetto gentiluomo afferrò la maniglia e aprì la porta alla ragazza accompagnandola con una mano sul fianco.
Clarke gli sorrise un’ ultima volta e si incamminò lungo il vialetto di casa Blake.
Octavia avviamente non era rimasta indifferente alla scena, anzi era rimasta ad osservare a braccia conserte con un misto di malizia e tenerezza.
"Che vuol dire quella faccia?" chiese Bellamy non potendo ignorare la sorella.
"Bellamy, tu la guardi in un modo che.."
"Smettila O"
“Puoi parlarne con me, lo sai!”
“Non c’è niente da dire”
"E va bene, parliamo di cose serie; cosa le regali?"
"Un idea ce l'avrei.."
 
                                                                                    *

La sera della Vigilia di Natale, Marcus fu il primo a presentarsi per aiutare le donne di casa a preparare. Portò un regalo da mettere sotto l’albero a ognuna di loro mostrandosi gentile come dal primo momento.
Clarke ovviamente aveva cercato ogni scusa possibile per non stare nella stessa stanza della nuova coppietta, nonostante l’uomo avesse provato a fare conversazione fin da subito.
Poco dopo arrivarono Wells e suo padre. Clarke non avrebbe potuto descrivere a parole quanto fosse felice di avere il suo amico li. Era probabilmente l’unico a esserci stato in ogni momento della sua vita, quello che proprio conosceva ogni suo piccolo segreto e non l’aveva mai abbandonata. Abbracciarlo era quello di cui aveva bisogno in quel periodo strambo e difficile della sua vita.
Bellamy, Atom e Octavia si presentarono dopo circa un’ora davanti alla porta di casa Griffin, con in mano una busta di regali.
"Hey Clarke!"
"Ciao O "
"Lui è Atom!" esclamò indicando il ragazzo alle sue spalle.
"Ciao, benvenuto"
"Grazie per l'invito"
"Bell sta parcheggiando arriva subito" intervenne Octavia.
"Lo aspetto qui allora, potete andare in cucina se vi va, c'è mia madre."
"Volentieri, grazie" disse la piccola Blake entrando in casa seguita da Atom.
La ragazza chiuse la porta alle sue spalle e si sedette sulle scale in attesa di Bellamy, che arrivò dopo pochi minuti.
"Hey principessa" disse Bell sorpreso di trovarla ancora lì.
"Bell"
"O è gia dentro?"
"Si, è in cucina. "
"Stavi aspettando me?"
"Si. Dentro casa c'è qualcuno che vorrei che conoscessi."
L'unica cosa che riuscì a fare fu muovere la testa in segno di assenso. Non riusciva a capire cosa intendesse con qualcuno. C'era qualcosa di cui non gli aveva parlato? Un fidanzato che era diventato ufficiale?
Quando arrivò in salotto si trovò davanti un ragazzo di colore, ben piazzato.
Iniziò subito a quanto fosse stato stupido a pensare a quella ragazza, ad avvicinarsi a lei, ad aprirsi con lei se poi non avrebbe potuto dargli di più.
Quanto fosse stato stupido a pensare che la persona che la rendeva felice fosse lui.
Poi Clarke parlò.
"Bellamy, lui è Wells, il mio migliore amico." disse semplicemente.
Bellamy riprese colorito e tirò un sospiro di sollievo, forse non aveva sbagliato poi così tanto. Nel giro di due minuti si era creato così tante paranoie che rimase sorpeso di quello che la sua mente poteva creare. Passò subito a pensare come si sarebbe potuto dimostrare gentile nei confronti di quel ragazzo.
"Ciao Wells, piacere di conoscerti. Se sei amico di Clarke immagino che io e te dovremmo andare d'accordo"
"Già, piacere mio" disse l'altro con poca convinzione.
Per fortuna la scena venne interrotta da Octavia che si era offerta di imbandire il tavolo, e che in quel momento richiese l'aiuto di suo fratello.
Quando Bellamy si allontanò Clarke prese da parte il suo amico per capire cosa fosse accaduto pochi istanti prima.
"Mi spieghi che ti è preso?"
"Non mi sembra esattamente il tipo che puoi definire amico"
"Che vuoi dire?"
"Clarke, è il classico belloccio, senza niente dentro, è davvero così importante da invitarlo a casa tua?"
La ragazza si sentì profondamente frustrata nel sentire quelle parole provenire dal suo migliore amico. Sapeva bene quanto Bellamy poteva sembrare scontroso e freddo all’inizio, ma stavolta si era davvero sforzato per risultare un poco più simpatico a Wells e l’unica cosa che aveva ricevuto in cambio erano degli stupidi giudizi che non stavano ne in cielo ne in terra.
"Io e lui ci capiamo, in un modo che forse nemmeno tu e io possiamo fare. Quindi si, da quando sono qui lui è diventato una persona importante.”
“Ma l’hai visto?”
“Wells! Non so che idea si sia fatto di lui il tuo cervello, ma credimi io lo so bene, non è come sembra. Promettimi che proverai almeno a conoscerlo."
"Promesso."
“Grazie, è importante per me, sei il mio migliore amico”
“Perché vuoi che lo accetti?”
“Perché la tua opinione è importante”
“Aspetta, c’è qualcosa di più tra voi vero?”
“Non farti strane idee! Andiamo, ti presento gli altri” se c'era una cosa di cui era certa era che non si sentiva ancora pronta a raccontare tutta la confusione che aveva dentro a una delle persone che riusciva a capirla al volo.
“Clarke, sai che non fuggirai per sempre da questo discorso vero?”
“Eccola! Lei è Raven” disse ringraziando nella sua mente l'amica per essere passata proprio accanto a lei nel momento più opportuno.


                                                                                          *

Dopo cena i ragazzi si separarono dagli adulti e andarono in cucina a fare quattro chiacchiere. Raven stava collaudando la wii per iniziare a giocare a qualche stupido gioco, Octavia chiacchierava allegramente con Jasper, Wells e Atom.
Solo allora Clarke si accorse che lui non era lì.
Bellamy era davanti alla porta di ingresso, ancora troppo insicuro per entrare.
Aveva un regalo in una mano e nell’altra il suo telefono, in cui aprì un messaggio da un numero sconosciuto.
“Sono di nuovo libero e covo odio e vendetta. Buon Natale Bellamy.”
Magari avrebbe dovuto preoccuparsi, ma la sua testa era troppo impegnata con altri pensieri.
Proprio allora la porta si aprì facendo uscire fuori Clarke avvolta nel suo pesante cappotto. Quasi d’istinto il ragazzo poggiò il regalo che teneva in mano nel muretto alle sue spalle e poi rivolse le sue attenzioni verso la ragazza che lo osservava curiosa.
"Che ci fai qui?" disse chiudendo la porta alle sue spalle.
"Avevo bisogno d’aria"
"C'è qualcosa che ti infastidisce?"
"Sembra un bel Natale, semplicemente non ero più abituato a festeggiarlo così."
"O è felicissima"
"Ho visto. Hai conosciuto Atom"
"Già, abbiamo fatto una chiacchierata. Non mi avevi mai parlato di lui"
"Siamo amici da sempre"
"Mi ha raccontato delle cose davvero esilaranti!"
"Oddio, cosa ti ha detto?"
"Mi ha fatto promettere di non dirtelo"
"Un giorno lo prenderò a calci"
"Siete due idioti"
"Già. Io invece non sto molto simpatico al tuo amico vero?"
"A dire la verità no. Dice che sei il classico belloccio senza sentimenti."
La faccia stranita di Bellamy fece sorridere Clarke.
"Io so che non è così." Rimasero a guardarsi per un momento. Loro due sapevano quanto potessero valere quelle parole.
"Prima che me lo presentassi pensavo fosse il tuo ragazzo"
"Cosa? Wells? Credimi, non è una cosa possibile"
"Mi sono sentito un idiota per un attimo"
"Per cosa?"
"Sai per te e me e.. lascia perdere"
Clarke alzò gli occhi su di lui. Si chiedeva cosa avesse voluto davvero dire con quelle parole.
"In realtà sono uscito anche a prendere questo" disse alzando la mano nella quale teneva un pacco regalo, cambiando argomento.
"Oh, vieni dentro allora, Jasper vuole dare sfogo alle sue doti da ballerino con Just Dance, ti giuro che non puoi perdertelo" disse voltandosi nuovamente verso la casa.
"Aspetta principessa" disse prendendole una mano. "E' per te, è un pensierino, ma non avevo proprio un’altra idea di cosa poterti regalare se non questo. Buon Natale"
"Non ce n'era bisogno Bell, grazie" disse prendendolo tra le mani.
Scartò il pacco sotto lo sguardo attento di Bellamy, aveva un’espressione concentrata che lo faceva sempre divertire.
Rimase sorpresa quando si trovò davanti quella cornice.
"L'ho fatto riprodurre su tela, è una delle tue prime opere d'arte, volevo che la avessi anche tu"
Clarke passò la mano su quelle immagini stilizzate tipiche di una bambina di 5 anni e sorrise.
"Non offenderti, ma questa è una delle cose che non ricordo. Cioè ricordo di aver fatto questo disegno, ma non di avertelo dato. L'ho cercato così a lungo in questi ultimi anni, pensavo di averlo lasciato in qualche cassetto della casa in affitto. Grazie Bell, è davvero un regalo graditissimo"
"Oh.. beh.. figurati, non è niente! Davvero non ti ricordi?"
"No, proprio no"
"Hai rimosso la parte più importante della vacanza principessa"
"Raccontami"
"Non credo proprio"
"Andiamo Bell!"
"Voglio che sia tu a ricordarlo."
"Vedi? In questi momenti ti odio"
"Non ci credi nemmeno tu principessa"
"Andiamo dentro"

**********************
Ciao a tutti! 
Mi scuso immensamente per il ritardo, ma è stato davvero un periodo assurdo in cui sono successe delle cose piuttosto difficili da dimenticare che non sto qui a raccontare.
Detto questo..sono sorpresa di essere già tornata, ma ecco un nuovo capitolo tutto per voi.
Un perfetto Natale in casa Griffin, sentimenti che affiorano e che ormai non possono più essere nascosti.
Il messaggio che ha ricevuto Bellamy? Nuovi guai in arrivo!
Il prossimo capitolo è probabilmente il mio preferito e anche uno dei primi che ho scritto (ci sarà finalmente qualche gioia), anche se è da rifinire spero di riuscire a pubblicare entro i primi di novembre.
Grazie a tutti voi, a presto.
 
  
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