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Autore: Cloe87    19/10/2016    5 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ERAVAMO QUATTRO AMICHE AL BAR!

CHE POI CI FOSSE ANCHE VERONICA DI NASU, ERA UN DETTAGLIO!

 

All’inizio l’idea era parsa carina. Un modo per socializzare tra donne, dato che, tolte le ancelle, tra le fila degli Specter il personale femminile scarseggiava. Quindi un po’ di sana complicità tra fanciulle non guastava. Peccato che i soggetti coinvolti non fossero esattamente i più idonei per una “giornata tra donne” come si rispetti. Anche perché il luogo scelto dalla dea per la sessione di shopping era il centro pieno di gente di New York; città alla quale la nuova Regina degli Inferi pareva essere particolarmente legata, siccome prima di riesumare le sue spoglie divine, stava frequentando un college proprio in tale luogo.

A dire il vero a Garnet non dispiaceva passeggiare come una comune mortale sui marciapiedi affollati, sui quali si aprivano vetrine colme di ogni tentazione. D'altronde, prima di venire uccisa da Degel dell’Acquario, era una nobildonna abituata da essere circondata da parsone, quindi tutto quel brulicare di vita non la infastidiva. Stessa cosa però non si poteva dire di Pandora e di Violante, che erano tese come due corde di violino. Ma se la sacerdotessa aveva almeno gradito il giro nel salone di bellezza, doveva aveva apprezzato particolarmente la manicure; l’espressione dello spettro di Behemot sembrava invece quello di un condannato al patibolo. Probabilmente si stava chiedendo cos’avesse fatto di male alla sua dea per meritarsi tale tortura. Peccato che Chrysanthe l’avesse convocata per trascorrere insieme una giornata di svago e non per punirla. Fortunatamente almeno lo Specter di Nasu, che era stato incluso nella comitiva in quanto più donna che uomo, sapeva fare buon viso e cattivo gioco: infatti, nonostante fosse palese che l’essere circondato da tutti quei vivi caotici e sudaticci  non fosse di suo gradimento, aveva saggiamente deciso di non tediare la dea con lamentele inopportune, cimentandosi piuttosto in una fitta conversazione di gossip, dando prova di essere un’eccellente comare, soprattutto se si trattava di sputtanare i suoi colleghi.

Garnet si ritrovò così a posare lo sguardo sulla Regina dell’Ade, che invece era perfettamente a suo agio e particolarmente divertita dagli aneddoti di Veronica, che era partito a raccontare di quella volta in cui  Raimi di Worm, Ivan di Troll e Flegias del Licaone avevano fatto a gara a chi mangiava più hamburger finendo così per vomitare l’anima nell’Acheronte.

“Sì, Chrysanthe è decisamente una dea fuori dal comune” fu quindi il suo pensiero, ma forse il suo comportamento, che tanto spiazzava il resto dell’armata, non doveva sorprendere più di tanto. Garnet aveva infatti avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la dea in diverse occasioni, dato che, dopo la sessione d’allenamenti mattutina, Chrys era solita recarsi in ufficio per gestire lo studio finanziario nel quale lei svolgeva il compito di segretaria, nonché responsabile  dell’ambasciata del Regno dei Morti. Aveva così appreso che Chrysanthe aveva passato molto più tempo con gli umani che con gli dei. Infatti con i suoi divini parenti olimpici i rapporti erano sempre stati un po’ controversi; sia perché si erano altamente lavati le mani della sua sorte, lasciandola a cavarsela da sola contro i sicari inviati da Ade e consorte; sia perché per necessità era stata al soldo di una divinità straniera che aveva tenuto per diversi secoli la Grecia in scacco. Infine, tramite un accordo con Zeus nel quale garantiva di sparire dalle scene, era finalmente riuscita a vivere in pace, reincarnandosi tra gli umani fino alla sua attuale incoronazione a sovrana dell’Ade. Quindi, tirando le somme, era più che naturale che il suo modo di fare fosse più simile a quello di un mortale che a quello di una divinità.

Purtroppo però, buttando l’occhio all’orologio che aveva al polso, Garnet fu costretta a notare che la giornata stava volando e che avevano completamente perso di vista l’obbiettivo della loro missione in giro per negozi: ovvero un abito adatto alla serata di Gala alla quale Chrysanthe era stata invitata da Atena; e lo Spettro della Vivre, da donna di mondo, sapeva bene che presentarsi ad un evento del genere senza un adeguato abbigliamento, poteva essere molto deleterio. I secoli infatti erano trascorsi e le mode cambiate, ma la malignità e soprattutto la competizione basata sull’apparenza di certi ambienti, era rimasta la stessa. Ambienti ai quali Chrys non era assolutamente abituata, mentre Atena e l’ex contenitore di Poseidone ci sguazzavano alla grande, dato che ci erano cresciuti. E Madame Garnet non era stupida e su certe cose ci vedeva lungo. D’altronde Atena era pur sempre una donna, e quindi l’ex nobildonna francese ci aveva messo poco a capire che l’invito non era stato solo una semplice formalità, ma che era anche un modo per batterla in casa, facendola sfigurare nell’alta società a cui Chrysanthe non era avvezza. D’altronde anche Chrys aveva previsto che Atena non avrebbe gradito la sua intromissione nei suoi affari e che in un modo o nell’altro glielo avrebbe fatto presente; così come la Regina degli Inferi non aveva apprezzato la sfacciataggine del Grande Sacerdote, sottolineando il suo disappunto ricordando ad Atena che per metterla in ginocchio, c’erano anche altri metodi oltre a quello di marciare alla volta del Santuario con l’Armata Infernale.

Il problema questa volta era però che c’era un’altissima probabilità che Atena sarebbe riuscita nell’intento di fare sfigurare Chrys… anzi… a dirla tutta, la Kido l’avrebbe completamente asfaltata!

Madame Garnet aveva infatti avuto modo di informarsi sulla ricca ereditiera, reincarnazione della dea della Giustizia, e su una cosa non si poteva obiettare: ovvero che Saori non fosse sempre impeccabile in ogni situazione, mentre Chrysanthe (la Vivre squadrò la sua dea con indosso una felpa e dei jeans) aveva indubbiamente bisogno di una mano.

Fu quindi per il buon nome del Regno dei Morti (ed ancor più per lo studio finanziario), che Garnet decise che era giunto il momento di prendere in mano le redini della giornata per evitare un completo sfacelo:

«Lady Chrysanthe, che ne direbbe di provare ad entrare in questa boutique? Magari potremmo trovare l’abito idoneo all’evento a cui parteciperà questo fine settimana. Anche perché non credo che se continuiamo a cercare in negozi sportivi o casual riusciremmo nell’intento.» intervenne infatti lo Spettro della Vivre e Chrys si ritrovò ad osservare la vistosa insegna in oro della vetrina, che riportava il nome di un noto stilista.

«Non sono mai entrata in un negozio del genere» disse quindi alquanto spaesata Chrys, che dubitava seriamente anche solo che l’avrebbero lasciata entrare. Purtroppo però la Vivre aveva ragione e, anche se quel tipo di abiti erano lontani anni luce dal suo modo di vestire (nonché sempre stati altamente fuori portata delle sue tasche), era giunta l’ora di smettere di cazzeggiare e di fare sul serio.

«Beh, mia Signora, c’è sempre una prima volta per tutto, no?» le rispose infatti Garnet con un sorriso, per poi spingere la maniglia della boutique ed entrare.

 Peccato che, appena varcata la soglia del negozio super chic, il primo pensiero di Chrys fu un: “Ma c’azzecco io qui dentro?”, mentre iniziava seriamente a concepire l’idea di farsi passare per malata, paccando così di brutto la serata di beneficenza organizzata da Saori. Purtroppo però Garnet aveva già attirato l’attenzione delle due commesse, spiegando loro che stavano cercando un abito adatto ad una serata di gala, indicando poi Chrysanthe come il soggetto del discorso. Poco da dire sul fatto che le due inservienti spostavano lo sguardo dall’elegante figura di Garnet (che era l’unica che  non stonava li dentro con il suo tubino nero) al resto della comitiva, esternando la stessa espressione di chi si sta chiedendo se lo stanno prendendo per il culo. E Chrysanthe non poté nemmeno dar loro torto, dato che lei, con il suo incarnato cadaverico (sul quale nemmeno una lampada aveva avuto effetto), sembrava un morto appena riesumato, Pandora la sosia di Morticia Adams, Veronica un prete o una suora dal sesso incerto e Violante una povera vittima sacrificale, che si stava chiedendo cos’avesse fatto di così tanto grave alla sua dea per meritarsi tutto questo.

Comunque, nonostante l’iniziale riluttanza delle due inservienti (dissipata da Garnet  con un“ Paghiamo in contanti”, alla quale era seguito un “Prego signore, da questa parte!”), Chrys si ritrovò ben presto sommersa da una valanga di abiti da provare  procacciati dalle due assistenti al camerino, finendo così sotto un fuoco incrociato di “troppo lungo”, “troppo corto”, “troppo scuro”, “troppo chiaro”, “troppo appariscente”, “troppo anonimo” ecc...

Veronica e Pandora avevano infatti gusti decisamente opposti, cosa che fece partire un’accanita guerra tra le due su chi dovesse avere l’onore di consigliare il vestito alla dea, mentre Violante cercava di non farsi coinvolgere, tentando invano di mimetizzarsi con il divanetto. Poco da dire sul fatto che Chrys stava iniziando ad avere un mal di testa cane, nonché il sentore di aver fatto una cazzata ad organizzare quella giornata, anche perché sia la sacerdotessa che lo Spettro di Nasu avevano dei gusti veramente terrificanti, e lei di moda non ci capiva nulla. Abiti da cocktail, abiti da sera, abiti da cerimonia… a Chrys sembravano tutti uguali e dannatamente scomodi! Per non parlare poi dei trampoli a spillo che ai vestiti venivano abbinati! Se per fare i ricchi snob ci si doveva torturare così, Chrysanthe preferiva fare la pezzente!  

«Basta! Saori può andare a fare in culo! Lei, e il suo fottuto festino per ricchi! Io vado a sfondarmi in birreria in jeans e scarpe da ginnastica!» sbottò infatti la dea degli Inferi dopo essere stata infilata in un vestito a balze, con il quale sembrava un’inquietante sufflè alle fragole.

Ma fortunatamente a salvare capre e cavoli ci pensò Garnet che, totalmente disinteressata al teatrino in atto, si era fatta un giro per l’atelier, per poi, dopo un attento esame dei vari capi in esposizione, prendere un abito da una gruccia.

«Lady Chrysanthe, potreste cortesemente provarvi questo?»  

«Garnet, ti avviso che ne ho le palle piene!» la informò però la dea, ma lo Spettro della Vivre non si diede per vinta:

«Questo è l’ultimo, ve lo garantisco» le sorrise infatti Madame Garnet e Chys, anche se sbuffando, lo afferrò per poi entrare in camerino.

Quando ne uscì il silenzio cadde nella boutique. Il morbido tessuto verde della stessa tonalità degli occhi di Chrys, andava infatti ad esaltare il suo corpo di dea con un taglio a sirena, dando così alla Regina dell’Ade un aspetto sensuale senza però cadere nel volgare.

«Beh? Che avete tutte da guardarmi così?» domandò quindi Chrys perplessa, di fronte agli sguardi meravigliati delle astanti.

«Sembra fatto su misura per voi» fu il commento di Pandora.

«La vostra bellezza non ha eguali, mia signora» proferì invece Violante con un lieve inchino, mentre Veronica si azzardava a fare un giro completo attorno alla sua dea per ammirarla meglio:

«Vi consiglio di non farvi vedere con quest’abito dal resto dell’armata, o diventeranno tutti ciechi!» fu il conseguente commento malizioso dello Spettro di Nasu, al quale Chrys storse il naso poco convinta:

«Sono così dei morti di fame?» domandò infatti la Regina degli Inferi.

«No. Semplicemente siete voi ad essere molto più bella di quello che pensate» s’intromise Garnet, invitando Chrys ad avvicinarsi ad uno specchio a figura intera: «Lady Chrysanthe, voi vi sottovalutate. Il fatto che non apprezziate il vostro aspetto perché vi ricorda quello di vostro padre, non vuol dire che le persone che vi circondano la pensino allo stesso modo. Dovete solo imparare a valorizzarvi. Allora è quello giusto?»

«Dato che è riuscito a far smettere di starnazzare sia Pandora che Veronica, direi di sì» disse Chrys rassegnata: «Spero solo che ne valga la pena…»

«Il volto della Kido sfigurato dall’invidia potrebbe essere un incentivo?» domandò tentatrice Garnet.

«Diciamo che non mi dispiacerebbe affatto!» le rispose Chrys, con un sorrisetto maligno, per poi aggiungere un: «Aperitivo?»

Cosa a cui rispose Veronica con un: «Perché no?»

 

Il quintetto quindi prese posto in un locale in una via del centro e, dopo essere state servite, Madame Garnet decise di sollevare un altro punto nodale per la serata a villa Kido:

«Milady, avete già scelto il vostro accompagnatore?»

Cosa che fece assumere un’espressione alquanto perplessa a Chrys:

«Quale accompagnatore?» fu infatti la conseguente esclamazione della dea, caduta completamente dal pero.

«Concordo con Garnet, mia signora. Vi ricordo infatti che vi addentrerete in un territorio che, seppur non più belligerante,  è stato comunque nostro nemico» sottolineò Pandora.

«La venerabile Pandora dice il vero,  sarebbe meglio essere prudenti» intervenne conseguentemente anche Violante, ma Chrys storse il naso: 

«È una serata che ha lo scopo di raccogliere fondi per le iniziative di volontariato di Julian Solo, che ha la coscienza un po’ sporca a causa delle sue azioni come dio dei mari. Ci saranno quindi un mucchio di gente di spicco del panorama economico e politico mondiale. Di conseguenza ho difficoltà a credere che la Kido possa tollerare un qualsiasi tipo di scontro in tale circostanza. Ragion per cui, se si parla dei Saint, si può stare sereni»

«A dire il vero con il termine “accompagnatore” non intendevo parlare di scorta» intervenne però Garnet.

«E allora di cosa?» domandò Pandora, e lo Spettro della Vivre si affrettò a spiegarsi meglio:

«Data la circostanza io credo che sarebbe semplicemente più opportuno che Lady Chrys non si recasse da sola a villa Kido per non sembrare… come dire…»

«Una sfigata?» finì la frase Chrys, con un’espressione divertita.

«Non era esattamente la parola che stavo cercando, ma si può dire che rende l’idea» fu costretta ad ammettere Garnet.

«Capisco. E sai; oramai ho fatto trenta, quindi facciamo anche trentuno! Almeno avrò qualcuno con cui parlare dato che, tolta la reincarnazione di Atena, non conoscerò sicuramente nessuno degli invitati, se non per nome come ad esempio l'ex contenitore di Poseidone» acconsentì quindi Chrys, per poi aggiungere un: «Ma chi?»

«Io credo che la scelta migliore possa ricadere su uno dei tre Giganti degli Inferi, in quanto sono i maggiori gerarchi dell’armata e quindi i più idonei a presenziare al vostro fianco» commentò logica Pandora.

«Concordo. Infondo anche se la maggior parte dei presenti all’evento non sanno della vostra vera natura, Atena e il contenitore di Poseidone sì» sottolineò infatti Garnet.

«Beh, allora che ne dite del Re Garuda? Sarebbe indubbiamente un accompagnatore di bella presenza» fu quindi la proposta di Veronica, sul cui viso campeggiava un sorrisetto bastardo in direzione di Violante, alla quale andò di traverso il drink, ritrovandosi così a tossire per liberarsi le vie respiratorie, ritrovandosi di conseguenza gli occhi di tutto il tavolo puntati addosso.

«Tutto bene Violante?» domandò quindi mellifluo lo spettro di Nasu, mentre lo sguardo turbato di Violante volava verso Chrys, intenta a sorseggiare la sua rossa media.

«Sì.. sì.. è tutto a posto… mi è solo andato un sorso per traverso…» cercò di sviare lo spettro di Behemot, conscia di non essersi fatta una bella figura. D’altronde chi era lei per opporsi al volere della dea in persona? Uno perfetto nessuno, ma l’espressione intenerita di Chrysanthe la sorprese:

«Rilassati Violante, so che te ed Eaco avete una relazione. Quindi lungi da me scegliere come accompagnatore un uomo già impegnato. La trovo una cosa di cattivo gusto» disse infatti comprensiva Chrys, facendo arrossire lo spettro di Behemot.

«Vi ringrazio, mia signora» balbettò quindi Violante in preda all’imbarazzo, mentre il viso di Chrys assumeva un’espressione pensierosa:

«Uhm… quasi, quasi ho una mezza idea di chiedere a Minosse. Almeno se la serata risulterà pallosa, con lui riuscirò a farmi un paio di risate»

«Con il vostro permesso mi prenderei la libertà di consigliarvi di far ricadere la vostra scelta su Radamante» intervenne però Garnet, prevedendo guai all’orizzonte. Minosse e Chrys insieme ad una serata di gala… un elefante in una cristalleria avrebbe fatto meno danni.

«Eh? Ma è noioso!» esclamò però contrariata Chrys.

«Vero, ma è anche l’unico dei tre Giganti a conoscere il galateo, essendo cresciuto in una famiglia nobiliare, prima del risveglio della sua Stella Malefica» spiegò quindi la Vivre.

«Già, Sir William Walden. Questo era il suo nome prima che sterminasse la sua famiglia al risveglio di Ade» confermò Veronica, con il fare di chi la sa lunga.

«Inoltre vi ricordo che sarete al cospetto di Atena e che, anche se in borghese, ci saranno sicuramente anche dei saint. Quindi sarebbe meglio che al vostro fianco ci fosse qualcuno che sappia tenere a freno la lingua e Radamante, per quanto possa a volte essere scostante, non oserebbe mai assumere atteggiamenti che possano gettare infamia sul Regno dei Morti» intervenne di conseguenza anche Pandora, ben conscia che Minosse non sempre era in grado di tenere la bocca chiusa.

Chrys si passò una mano tra i capelli, sospirando rassegnata: «Mannaggia a Saori! Sarà sicuramente una lunga serata!» per poi rivolgersi a Garnet: «E vada per Radamante! Ma a una sola condizione: il monosopracciglio deve sparire!»

«Lasci fare a me e non se ne pentirà!» rispose quindi lo spettro della Vivre, mentre un sorriso sadico si allargava sul suo bel viso curato e il povero Radamante giù negli Inferi, veniva colto da un inspiegabile brivido gelido alla schiena.

  
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