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Autore: Iron_Captain    23/10/2016    4 recensioni
Alla ricerca di una nuova vita, nuove esperienze…e dei veri amici, una piccola lepre di nome Elen si trasferirà a Zootropolis per ricominciare da capo…con innumerevoli colpi di scena inaspettati.
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: Visita in ospedale

Quando Judy aprì finalmente gli occhi una luce accecante le impedendì vedere con chiarezza. Dopo pochi secondi i suoi occhi si abituarono: si accorse di trovarsi in una stanza con le pareti bianche, con una luce molto forte attaccata sul soffitto. Quando volse il suo sguardo a destra vide una creatura di sua conoscenza: "Mamma?"
Bonnie Hopps, che in quel momento leggeva una rivista di cucina, quando sentì la sua amata figlia chiamarla, mise da parte la rivista, si alzò dalla sedia e andò ad abbracciarla.
"Bambina mia!...Come stai piccola mia?" chiese preoccupata.
Judy non rispose subito, poiché voleva godersi quel momento di tenerezza e affetto, dal momento che era da più di una settimana che non andava a trovare la sua famiglia: le mancavano gli abbracci, gli affetti, le poche volte in cui si litigava, i momenti in cui giocava con i suoi fratellini e sorelline...Desiderava tanto recuperare il tempo perduto.
"Ci hai fatto prendere un brutto spavento, piccola mia." disse Bonnie sciogliendo l'abbraccio.
Judy abbassò le orecchie preoccupata, dal momento che non riusciva a capire l'argomento in questione.
"Dopo aver ricevuto la chiamata dall'ospedale, io, tuo padre e alcuni tuoi fratelli siamo venuti quiil più in fretta possibile. Se non fosse stato per l'improvviso sciopero delle ferrovie, riuscivamo ad arrivare il giorno prima."
Improvvisamente la coniglietta ricordò tutto: stava portando un criminale in galera, a bordo della propria volante. Aveva tanto caldo e si era sentita mancare le forze...poi non ricordò più nulla.
"Da...da quanto tempo mi trovo qui?" chiese allarmata Judy, iniziando farsi parecchie domande.
"Da ieri, piccola mia." rispose Bonnie, che notò l'agitazione di sua figlia.
"Devo tornare subito a lavoro." disse infine Judy tentando di scendere dal letto.
Vedendo ciò che stava cercando di fare, la madre fermò sua figlia; "No: il dottore ha detto che devi rimanere ancora a letto."
"Sto bene, mamma." rispose la piccola coniglietta, tirando fuori la sua personalità testarda e forte.
"Tu non stai bene, Judy." replicò Bonnie. "Mentre eri svenuta il dottore ti aveva fatto delle analisi, ed è risultato che hai avuto un forte calo di vitamine, magnesio e proteine."
La piccola coniglietta ricevette da sua madre una cartella clinica. Dopo averla aperta, esaminò il risultato delle analisi.
"Quando ti svegli fai una buona colazione? A pranzo, spuntino e cena mangi almeno quattro carote e altri cibi più sostanziosi?"
Ed ecco il momento in cui inizia l'interrogatorio dei genitori sui propri figli per assicurarsi che seguano le loro raccomandazioni. A Judy non piaceva quando i suoi genitori facevano il terzo grado.
"È stato un periodo impegnativo." si giustificò la coniglietta, pensando che da parecchi giorni, da quando aveva iniziato a indagare sulle corse clandestine, aveva trascurato i pasti per il lavoro: le sue pause pranzo e cena erano ormai composte da una carota, un panino e un piccolo dolce ogni tanto; niente pasti abbondanti. Per di più Zootropolis era stata assediata da un improvviso caldo insopportabile, pericoloso per anziani, cuccioli e animali non abituati alle alte temperature.
"Non è una buona giustificazione." replicò Bonnie. "Ritorniamo ai vecchi tempi, quando io e tuo padre dovevamo insistere affinché portassi con te la merenda prima di andare a scuola?"
Prima che Judy avesse la possibilità di rispondere, qualcuno bussò alla porta.
"Forse sono tuo padre e i tuoi fratelli...Avanti." suppose la coniglietta.
Il mammifero che entrò nella camera non era un membro della famiglia Hopps...
"Ciao. Ho chiesto ai medici dove fossi, e mi avevano detto che eri qui."
La madre di Judy osservò incuriosita la piccola lepre, che aveva tra le mani un bel girasole. A occhio e croce sembrava avere l'eta di Judy, o forse un paio di anni in su.
"Salve...lei è una sua amica?" chiese Bonnie incuriosita, dal momento che sua figlia non le aveva mai detto di avere come amica una lepre.
"Si: mi chiamo Elen. Avevo conosciuto Judy qualche giorno fa. Lei è...?"
"Mia madre." rispose Judy.
"Molto piacere!" disse eccitata la piccola lepre. "Sua figlia è straordinaria, e anche un'amica insostituibile!"
A Judy scappò un sorriso imbarazzato, non aspettandosi affatto tanti complimenti da parte di questa leporide che, in verità non conosceva affatto. Bonnie, invece, fu entusiasta di sentire quelle parole.
"Oh, mi fa piacere sapere che mia figlia ha un'amica che le vuole tanto bene. Immagino che le stai sempre vicina e che .a aiuti nei momenti difficili."
"Si, è così." rispose Elen, volgendo lo sguardo verso la piccola coniglietta e facendole l'occhiolino, in segno di "stare al gioco".
"Ok...io vado a chiamare tuo padre piccola mia: era molto preoccupato e agitato."
Judy capì benissimo: quando Stu Hopps era preoccupato, si agitava molto, camminando avanti e indietro e dicendo ad alta voce "Oddio, chissà se..." oppure "Spero stia bene"; e soltanto quando tutto era risolto si riusciva a farlo calmare.
Dopo aver salutato le due leporidi, la mamma uscì, chiudendo la porta. Ora che erano sole, Judy ne approfittò per chiarire meglio.
"Perché quella bugia?"
"Perché sono una tua ammiratrice...e desideravo da tanto tempo poterti conoscere." rispose Elen, poggiando il vaso con la pianta sul mobiletto accanto il letto. Subito dopo appoggiò anche una confezione di medicine, che aveva preso dalla tasca dei suoi pantaloni.
"Questi sono integratori di vitamine." spiegò la lepre. "Ti aiuteranno a non farti sentire male in futuro."
Judy rimase molto sorpresa dalla gentilezza di Elen, che nonostante l'avesse conosciuta solo ieri, sembrava essere gentile e premurosa. Era molto allegra e sorrideva spesso. Pensò valesse veramente la pena di essere sua amica.
"Grazie...Come stai tu, dopo esserti azzuffata con quel furetto?"
"Sto bene: ci vuole ben altro per stendermi." rispose ironicamente Elen.
In quel momento un altro mammifero bussò alla porta, dopodiché entrò.
"Carotina, stai..."
Nick non si aspettò di vedere la lepre di ieri, che a quanto pareva aveva portato un piccolo regalo per l'amica.
"Ma guarda un po' chi si rivede."
"Ciao..." rispose timidamente Elen.
"Nick!" disse Judy entusiasta. "Ti sei comportato bene in mia assenza?"
"Come sempre, mia piccola Judy, ho fatto irritare tutti." rispose sarcastica la volpe.
La coniglietta lanciò al suo partner un'occhiata offesa: "Sto dicendo sul serio."
"Magari non vede l'ora di venire licenziato...ma scommetto che così sentirebbe la tua mancanza. Non è vero, volpacchiotto furbetto?" disse Elen con l'intenzione di stuzzicare e tendere un contropiede al poliziotto.
Judy non si aspettò una risposta del genere dalla lepre, che pur essendo gentile non si lasciava cogliere impreparata. Anche Nick non se lo aspettò, e divenne anche nervoso, come quella volta in cui si era fatto incastrare da Judy quando trafficava ghiaccioli.
"Per essere un'animale che proviene da Clean River, sei molto scaltra a dare delle risposte pronte." osservò la volpe con sguardo sospettoso.
La lepre si avvicinò e squadrò il mammifero, come se stesse lanciando una sfida: "È una mia dote naturale. Sono una sospettata? Mi vuoi arrestare?"
Audace la piccola lepre, pensò Nick, accogliendo la sfida.
"Hai commesso qualche reato?"
"No. E tu?"
"No."
I due mammiferi, predatore e preda, si studiarono, pensando alle prossima alle prossime battute da scambiarsi.
"Ahem...Chiedo scusa se vi interrompo, ma vi trovate in un ospedale a far visita a una vostra amica ricoverata." disse Judy, con tono leggermente preoccupato.
La prima a tirarsi indietro fu proprio Elen, che si avvicinò al letto della sua amica.
"Scusaci...a volte ci facciamo prendere la zampa." rispose la lepre, giustificando il loro comportamento. "Ti auguro di guarire presto, io devo andare...a trovare lavoro. Ciao."
Mentre si avviò verso l'uscita, lanciò un occhiata a Nick: "Noi due non abbiamo finito."
Una volta rimasti soli, Nick andò a sedersi sulla sedia, a fianco del letto.
"Mi offendi veramente: una volpe furba e scaltra come te si lascia irritare da una leporide." scherzò Judy.
"E tu invece hai già stretto amicizia con lei, a quanto vedo." rispose Nick.
Judy sorrise, anche se avvertiva la strana sensazione che i suoi amici non sembrassero andare d'accordo.
"Beh, è gentile..." si giustificò.
La volpe sorrise, poi scosse la testa, proprio per confermare il che non era cambiata.
"Sei la solita coniglietta ottusa. Non hai proprio imparato la lezione."
"Quale lezione?" chiese la coniglietta sul punto di rispondergli male se avesse osato prenderla in giro.
"Il fatto che non dovresti fidarti e affezionarti a tutti gli animali che sono gentili con te."
La coniglietta abbassò le orecchie preoccupata, capendo che si stava riferendo ad Elen.
"Non dirmi che quella lepre ha qualcosa che non va."
"Si, è così. Ti consiglio, da buono e saggio amico che sono, di stare attenta."
Judy ci pensò su qualche secondo, prima di poter dire: "Naaaahhh, sono sicura che è una lepre molto premurosa, gentile...e timida, aggiungerei...Comunque, sei venuto solo a trovarmi o hai qualche avviso da riferirmi?"
La volpe tirò fuori dalla giacca una busta bianca che porse alla sua partner.
"Il Capitano Bogo ti ha dato una settimana di ferie, in attesa di ritornare al pieno delle tue forze."
Pur non essendo d'accordo, la coniglietta dovette accettarle: non si sentiva ancora abbastanza bene per poter ritornare in servizio, e aveva bisogno di staccare, dal momento che si era concentrata troppo sul caso delle corse clandestine, ancora in corso.
In quel momento entrò nella sala, senza bussare, una giraffa femmina con un camicie bianco.
"Mi scusi, ma l'orario delle visite è terminato. Deve andare."
Dopo che la volpe uscì dalla stanza, l'infermiera cominciò a fare alcune analisi alla paziente, per assicurarsi che stesse bene.

Dopo essere uscito dall'ospedale, Nick prese il suo cellulare e avviò una chiamata.
"Pronto?...Sono Nick, ho bisogno che tu mi faccia un favore...Ho bisogno che mi controlli un passaporto a nome di Elen Johhans...una lepre...Grazie, a presto."
Dopo aver chiuso la chiamata, Nick ritornò a lavorare in centrale.

Angolo autore
Eccomi di nuovo! Mi scuso profondamente se ci ho messo tanto ad aggiornare questa fanfictio, ma ho avuto un vero vuoto di ispirazione fino adesso, giorno in cui l'ho scritto di getto. Non avendo abbastanza tempo, non ho potuto rileggere e correggere gli errori che ho commesso, ma in questi giorni cercherò di correggere gli eventuali errori commessi. Grazie per la comprensione.
Buona lettura.

   
 
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