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Autore: Neko    11/05/2009    2 recensioni
Ok avete vinto, non mi piace parlare per enigmi, quindi verrò subito al sodo. Sono un vampiro. Avete presente zanne, pelle bianca, rifiuto dell’aglio, paura del sole e nanne dentro a bare? Bhe toglietevelo dalla testa…non è affatto così, sono solo leggende...a parte la pelle bianca.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 32: inizio della battaglia finale

 

Eravamo pronti per affrontare i nostri nemici, prima ancora che attaccassero Konoha.

Io e i miei compagni ci mettemmo d’accordo su come e quando agire.

Decidemmo che fra una settimana esatta, alle 9.00 in punto, ci saremo ritrovati tutti vicino al covo del nemico pronti a conciare per le feste quegli esseri.

Anche Sasuke l’avrebbe pagata cara.

Giunsi a una conclusione. I vampiri odiano gli Uchiha. Anche Sakura, la quale ci teneva a riavere indietro il nostro compagno, dopo la sua trasformazione, mi disse che per lei non contava più niente. Era solo un traditore e come tale doveva pagare per le sue malefatte.

Credo che questo odio nei suoi confronti fosse dovuto al fatto, che lei credeva che Sasuke avesse ordinato a Kaji di usarla e ucciderla a sangue freddo.

 Non le dissi che Sasuke non centrava con le intenzioni di Kaji nei suoi confronti. Odiava Sasuke? A me andava più che bene.

Lo considderavo solo un lurido essere umano che giocava con le cose che non conosceva. Pretendeva di avere controllo su cose molto più potenti di lui, come i bijuu e i vampiri, ma si sbagliava di grosso. A giocare con il fuoco ci si brucia e presto Sasuke ne sarebbe rimasto scottato.

La mattina in questione arrivò in fretta.

Tutto taceva.

C’era troppa calma per i miei gusti.

Anche gli uccellini non cinguettavano e un o stormo di corvi neri provenienti da Konha volava e gracchiava sopra le nostre teste.

Qualcosa non andava.

Mi concentrai sul mio udito per percepire dei rumori all’interno del covo…niente.

Si sentiva solo il rumore delle zampette di alcuni animaletti che si trovavano al suo interno, ma nulla che potesse ricordare dei respiri di esseri umani o passi pesanti tipici dei vampiri.

“Forse hanno avuto paura e si sono ritirati!” optò Crystian.

Kira gli tirò un pugno in testa “Da quando i vampiri scappano? Sai? noi affrontiamo tutto quello che ci troviamo davanti, non come te che corri via come una femminuccia”

I due cominciarono a litigare.

Li lasciai perdere. Ero preoccupato, non potevo stare dietro alle loro stupidaggini.

Naruto, forse hanno semplicemente spostato la loro base dopo che noi siamo venuti a conoscenza di questo nascondiglio!” disse Sakura.

Mi fermai a riflettere. La sua teoria poteva essere plausibile, ma qualcosa mi diceva che non era nemmeno quella la risposta.

Improvvisamente mi venne in mente il motivo per  cui avevamo deciso di attaccare per primi: salvaguardare Konoha.

Konoha. Konoha. Konoha.

Mi si ghiacciò il “sangue” nelle vene a quel pensiero.

Mi concentrai nuovamente, ordinando con voce brusca a quei due marmocchi di tacere.  I due si azzittirono subito e mi guardarono in modo strano. Chissà che voce mi era uscita.

Ero nervoso e la mia rabbia aumentò quando sentii le urla di centinaia di persone.

Sasuke e i puro sangue erano a Konoha.

Strinsi i pugni fino a farmi male.

Sakura mi prese una mano e la strinse

Naruto, cosa succede?” mi chiese preoccupata. Il mio volto le doveva aver fatto capire che qualcosa non andava.

“Sono a Konoha!” dissi

Sakura si portò una mano alla bocca “Come è possibile?”

“e meno male che dovevamo essere noi ad attaccare per primi!” dissi Crystian che fu da tutti ignorato.

“Devono aver seguito i nostri spostamenti. Possono benissimo averlo fatto, dato la loro capacità di mischiarsi agli umani!” disse Kira.

Doveva per forza essere andata così, ma ora cosa dovevamo fare?

Era ovvio, recarci al villaggio e combattere.

“Ma Naruto, se combattiamo a Konoha e scateniamo i bijuu, il villaggio ne risentirà parecchio!” mi disse Sakura

“Allora cosa vuoi che facciamo?” le dissi in malo modo.

Sakura purtroppo aveva ragione.  Il luogo dove ci eravamo allenati era ridotto piuttosto male. Konoha alla fine della battaglia avrebbe potuto anche non esistere più. Ma cambiava qualcosa se non fossimo intervenuti?

Assolutamente no. sarebbe stata la stessa cosa…se non peggio, con l’unica differenza che i sopravvissuti sarebbero dovuti sottostare al dominio di quegli esseri.

Sakura fece il mio stesso ragionamento, perché fu proprio lei a chiedermi di dimenticare quello che mi aveva appena detto e a dare il via alla marcia verso Konoha.

Quando arrivammo all’interno del villaggio, davanti agli occhi ci apparve il caos.

Avevamo paura di distruggere il villaggio, ma subito ci venne in mente una domanda. Cosa c’è da distruggere?

I due puro sangue si erano scatenati e i loro chakra o più esattamente i chakra dei loro bijuu erano percepibili anche se si trovavano dalla parte opposta dalla nostra posizione.

Quanta energia che possedevano quei mostri.

La battaglia sarebbe stata dura da vincere, ma noi avevamo un asso nella manica che loro non si aspettavano.

Kaji” gridai attirando l’attenzione del nemico, quando mi ritrovai vicino a lui.

Il suo aspetto era notevolmente cambiato.

Da bel ragazzo che era, ora assomigliava tutto per tutto a un bijuu…al bijuu dalle 7 code.

Non so come facesse, ma era già in grado di controllare pienamente i poteri del bijuu.

Sakura fece la stessa cosa con la puro sangue femmina.- Anche lei aveva pieno controllo del bijuu. Infatti tutte le sue code erano li a scodinzolare davanti ai miei occhi.

Il loro corpo era completamente avvolto dal chakra del demone. Di sicuro al livello in cui ci trovavamo ora, non avevamo speranze.

Decidemmo di ricorre ai bijuu anche noi.

Sakura si ricoprì subito di chakra azzurro e due code cominciavano ad apparire.

Anche il suo aspetto cambiava notevolmente con l’ausilio di Nibi, ma prendetemi per pazzo, io la trovavo comunque bellissima.

Io al contrario degli altri, non arrivai al massimo della potenza, mi trattenni alla settima coda.

Tecnicamente io e Kaji eravamo a un livello simile…avrebbe vinto chi dei due aveva più resistenza.

Sakura invece era svantaggiata, ma per sua fortuna Crystian ricorrendo al suo bijuu andò a darle man forte.

Erano due contro uno, ma l’avversaria aveva comunque un numero di code a disposizione più alto. 4 se ricordo bene e se la mia mente non mi inganna le due code del nibi più le tre code del sanbi, faceva 5.

Potevano farcela benissimo.

Lo scontro iniziò e tutti quanti ricorremmo ai nostri attacchi più potenti. Nessuno di noi sembrava voler cedere.

La lotta andava avanti da diversi minuti e le poche abitazioni rimaste in piedi, vennero ridotte ad un cumolo di polvere dai nostri colpi, quando l’avversario riusciva a schivarlo.

Ormai di Konoha era rimasto poco. Solo la parte nord del villaggio era rimasta intatta…la parte dove si trovava il palazzo dell’hokage.

Mi venne un dubbio. Non avevo visto ne percepito nessun ninja che conoscevo. Dubitavo del fatto che erano andati a nascondersi.

In quel momento di distrazione, non mi accorsi dell’avvicinamento di Kaji, il quale mi colpì con una sfera di Chakra buttandomi a terra.

Approfittò della situazione per  saltarmi addosso e  bloccarmi braccia e gambe.

Ero immobilizzato.

Kaji già sorrideva soddisfatto, ma si era dimenticato che non ero solo in quella assurda lotta.

Infatti Sakura con un colpo di testa al fianco di Kaji, me lo torse da dosso.

“Sta attento!” mi disse con una voce, non più tanto femminile, tornando alla battaglia.

Io mi ero stancato di lottare e decisi di aumentare la mia potenza. Ecco che la 8° coda veniva a dar sfoggio della sua bellezza. Ora Kaji sarebbe stato messo alle strette.

Mi sbagliai. Era ancora carico di energia e il fatto che ora ero diventato più potente, non lo spaventò minimamente.

In battaglia non ha importanza la potenza….si conta molto, ma in uno scontro vince chi riesce a tenere più a lungo il sangue freddo.

Continuammo ancora a lungo una battaglia senza esclusioni di colpi, finchè il mio udito non captò qualcosa.

Naruto!” mi chiamò Sakura.

Anche lei aveva percepito la mia stessa cosa e potevo leggere la paura nei suoi occhi.

Incredibile come un misero essere umano potesse incutere timore a dei vampiri.

L’essere umano in questione era ovviamente Sasuke.

Probabilmente sapendo del nostro intervento, quel verme aveva pensato bene di prendere in ostaggio in nostri amici, in modo tale da ricattarci nel caso qualcosa fosse andato storto.

Furono le grida di Ino ad attirare la nostra attenzione e concentrandoci meglio, sentimmo anche le voci di Kakashi, Tsunade e altri nostri amici.

Tutti quanti erano in preda al panico. Non potevo sapere cosa stesse succedendo, ma conoscendo l’Uchiha, i miei amici erano tutti preda a delle allucinazioni, che avrebbero potuto portare loro alla morte.

Solo Kakashi e Tsunade erano svegli.

Dovevamo intervenire. Solo Sasuke può decidere quando una tortura mentale può avere fine e più si attendeva, più si rischiava di arrivare a una tragedia.

Io e Sakura ci scambiammo uno sguardo.

Era ora di tirare fuori la nostra arma segreta.

Speravamo di non doverla usare per limitare i danni, ma da come si era messa la situazione contava poco la nostra preoccupazione nei confronti del villaggio.

Tutti e due chiudemmo gli occhi. Il chakra che ci circondava sembrò svanire, in realtà si era semplicemente spostato per prendere una forma propria.

Ci volle un attimo e Nibi e Kyuubi apparvero davanti a noi in tutta la loro maestosità e potenza.

Ora si sarebbero dovuti occupare loro dei puro sangue, mentre noi andavamo a salvare il maggior numero di amici possibile.

Kyuubi, Nibi annientate questi esseri che non meritano di esistere!” dissi.

Non avevo paura di un loro rifiuto. Sentivo la loro voglia di scontrarsi con dei loro simili e inoltre ora eravamo amici…fra demoni si ci capiva.

Crystian, lasciamo tutto nelle tue mani!” disse Sakura al ragazzino ancora immerso nella battaglia.

Ora non restava che sperare che la fortuna fosse dalla nostra parte.

  
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