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Autore: crazy lion    28/10/2016    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Salve gente!
Aggiorno in anticipo semplicemente perché stanotte non sono stata bene fisicamente e questo mi ha buttata un po' giù di umore, quindi per tirarmi su di morale ho deciso di pubblicare questa settimana, poi riprenderò ogni due, come al solito.
Questo è il secondo capitolo natalizio, spero vi piacerà.
Ah, all'inizio nomino il titolo di una canzone che Demi ha scritto parlando di quanto sia stato difficile aspettare di adottare un bambino. So che è superfluo dirlo, ma il titolo ovviamente è inventato.
Buona lettura!
 
 
 
 
Il miglior regalo che si possa trovare sotto l'albero di Natale è una famiglia unita nell'amore e nell'armonia.
(Burton Hills)
 
 
 
 
 
 
54. LA MAGIA DEL NATALE
                  
In quei mesi, pur dovendosi occupare delle bambine, Demi si era data da fare tutte le volte che aveva potuto, lavorando a casa. Quando le piccole dormivano ed Andrew se ne andava, spesso apriva il computer e trovava diverse mail del suo manager o dei propri collaboratori - musicisti o appartenenti al coro -, che le mandavano dei file mp3 con delle possibili tracce per nuove canzoni. Nei mesi precedenti aveva scritto molti testi durante le silenziose ore notturne e le aveva mandate loro. Spesso scriveva anche la musica, quando poteva, ma da quando c'erano le bambine non aveva più tutto quel tempo a disposizione, così lasciava fare a coloro che lavoravano con lei ed era sempre soddisfatta del loro operato.
Quella sera, dopo essere andata a letto, non si addormentò subito. Si alzò, si sedette alla scrivania e accese il computer. Trovò una mail con due nuovi brani musicali. Li ascoltò, tenendo il volume basso per non svegliare Hope e scrisse qualche parola a Phil sul fatto che una le piaceva, l'altra invece un po' meno. La canzone era triste, vero, ma il sound di quell'arrangiamento era troppo aspro per le parole che lei aveva utilizzato. L'aveva scritta tempo prima, quando aveva dovuto aspettare così tanto per poter adottare un bambino. Infatti aveva intitolato quella canzone:
I'm Waiting For You, Darling.
Dopo averlo fatto scrisse un'altra canzone sul fatto che stava aspettando con ansia il momento nel quale lei e le bambine sarebbero state una famiglia a tutti gli effetti, anche se loro si consideravano già tali. Quella canzone parlava di gioia, di amore, di aspettative, di sogni, una delle più belle che avesse mai scritto, si disse quando la concluse.
"Bene Demi, domani quando racconterai ad Andrew che hai lavorato anche la Vigilia lui ti prenderà sicuramente per il culo" disse ad alta voce, poi sorrise.
Andò a letto e, appena poggiò la testa sul cuscino, si
addormentò.
 
 
 
Il giorno di Natale Mac andò a svegliare la mamma alle 6:00 di mattina, iniziando a saltare sul letto e svegliando la sorellina che cominciò a piangere.
Andiamo a vedere se Babbo Natale è arrivato! scrisse la piccola quando finì di saltare.
La mamma accese la luce, lesse il foglietto e poi disse, allegra:
"Sì tesoro, andiamo. Secondo te avrà mangiato quello che gli abbiamo preparato? Gli sarà piaciuto?"
Aveva apprezzato quel risveglio così diverso. Le aveva trasmesso più allegria.
Spero di sì!
"Sai una cosa? Io ne sono sicura! Quei biscotti al cioccolato sono buonissimi e lui sa che glieli ha preparati una bravissima bambina che quest'anno è stata molto buona."
Mackenzie sorrise.
Demi prese in braccio Hope che, intanto, si era calmata e sorrideva. Era incredibile! Il 5 gennaio avrebbe compiuto un anno. Non sapeva ancora camminare, ma ci provava comunque, alzandosi sulle ginocchia. Avrebbe imparato presto, pensava
Demi.
Scesero in salotto e si diressero subito vicino all'albero di Natale. Mackenzie si accovacciò. Sotto c'erano alcuni pacchetti, divisi in due mucchi distinti. Su quello di sinistra c'era scritto Mackenzie su ogni pacco, sull'altro Hope.
Mac prese i suoi regali ad uno ad uno e li portò sul tappeto, mentre Demi, tenendo sempre Hope fra le braccia, fece lo stesso con quelli della piccola. Poco dopo erano tutte e tre sedute per terra con la schiena appoggiata al divano. Mackenzie iniziò a scartare i suoi regali con un sorriso luminoso negli occhi e lo sguardo sognante. Scoprì che nei vari pacchetti c'erano delle cose per le sue bambole: nel primo dei minuscoli vestitini da sera molto colorati.
"Babbo Natale mi ha scritto che li ha fatti lui a mano" le disse Demi.
In realtà era stata lei a cucire quei vestiti di notte, giorni prima, mentre le bambine dormivano e le era piaciuto molto.
Nel secondo pacchetto, più grande, c'erano tazzine, piattini, forchette, pentoline e un piccolo fornello, tutti di plastica.
Wow! Potrò preparare da mangiare alla mia bambola! scrisse la bambina.
"Sì, tesoro. Ti piace questo regalo?"
Sì!
"Ce n'è ancora un altro!" esclamò Demi per esortarla ad aprirlo.
La bambina non se lo fece ripetere due volte e si gettò sul pacchetto, strappando la carta il più velocemente possibile. Dentro c'erano cinque bambole.
Carlie avrà delle amiche! Che bello! Grazie Babbo Natale.
Leggendo il nome Carlie, Demi non poté non pensare ad Andrew e alla terribile disgrazia che lo aveva colpito. Lui quel giorno sarebbe andato a trovare la sorella, una ragazza che forse non sentiva più niente, che non poteva più essere felice, né triste, né provare nessun'altra emozione. Eppure era viva e, Demi lo credeva davvero, stava ancora lottando.
Sospirò, ma si disse che, per quel giorno, non voleva pensare a cose tristi. Non sarebbe stato giusto nei confronti delle bambine, così si sforzò di scacciare quei pensieri e di sorridere.
"Ora apriamo i tuoi regali, Hope" disse.
La bambina lanciò un gridolino di gioia e batté le mani, poi si lanciò letteralmente sul primo pacchetto, rompendo la carta in tanti piccoli pezzettini. Demi rise. Dianna le aveva detto spesso che anche lei era swtata così, da piccola. Non aveva pazienza, ma questa è una bella cosa, quando si tratta di regali; e poi tutti i bambini del mondo sono così ed è questo il bello.
In quel pacco c'erano alcuni vestitini, soprattutto tutine per l'inverno. La bambina li guardò poco interessata e Demi sorrise.
"Sono sicura che il prossimo ti piacerà di più."
Il secondo era piccolo e piatto. Hope iniziò a strappare la carta prima piano, poi sempre più forte, ridendo divertita nel sentire il rumore secco che faceva. Dentro c'era un libretto con delle figure degli animali e, vicino ad ognuna di esse, un piccolo bottoncino. Quando Hope ne premette uno a caso, vicino alla figura del gatto, si sentì un miagolio. Era un libro con registrati i versi degli animali.
Le due bambine giocarono una con le bambole e l'altra con il libro dimenticando tutto il resto. Demi quel giorno le vedeva ancora più felici del solito e ne era davvero contenta.
Le ci volle un po' di tempo per convincerle ad andare a fare colazione.
Mentre mangiavano, spiegò loro che poi avrebbero dovuto vestirsi e andare a messa. Fino a quel momento non le aveva ancora portate in Chiesa, ma non sapeva nemmeno lei il perché. Era cattolica, religiosa e credente, ma negli ultimi mesi era stata così concentrata su di loro e su Andrew che l'unico momento nel quale pregava era la sera, da sola, nel suo letto. Da quel giorno in poi, però, decise che avrebbe portato le bambine a messa la domenica, magari non sempre, ma spesso. Molto tempo prima Holly le aveva detto che sapeva che le bambine non erano state battezzate, perché dai documenti che le riguardavano non risultava. Demi aveva intenzione di farle battezzare, poco dopo aver finalizzato l'adozione. Avrebbe spiegato a Mackenzie che cos'era il Battesimo, per farle capire che era un sacramento importante, poi sarebbe andata a parlare con il Parroco per capire se avrebbe potuto dare alla bambina qualche lezione di Catechismo. Ci avrebbe pensato in seguito, ma quello era uno dei progetti che aveva in
mente.
Quando Demi e le bambine finirono di fare colazione iniziò a nevicare proprio come previsto e, mentre vestiva le piccole, la ragazza pensò che sarebbe stato bello andare in chiesa a piedi. Lei abitava a un quarto d'ora dalla chiesa e si disse che andarci a piedi sarebbe stato bello per le bambine, visto il tempo che c'era. L'atmosfera fuori era magica e le piccole, in futuro, avrebbero avuto un bel ricordo di quella passeggiata sotto la neve nel giorno di Natale, anche perché il fatto che nevicasse in California era un evento più unico che raro. Demi adorava quando, a volte, le venivano in mente idee così poetiche, se potevano definirsi tali. Era una delle poche qualità che apprezzava del suo carattere. Quando chiese a Mackenzie se le sarebbe piaciuto camminare sotto la neve, la bambina ne fu entusiasta.
La mamma fece indossare ad entrambe vestiti pesanti ed eleganti e mise a Mackenzie degli stivali alti, in modo che la neve non le bagnasse i piedi, poi si vestì. Quando fu pronta uscirono e, una volta fuori, si resero conto che l'idea di Demi era stata ottima. La neve cadeva pian piano, a fiocchi piccoli, ma ricopriva lentamente ogni cosa. Hope allungava le manine in alto per cercare di prendere i fiocchi che cadevano dal cielo. Chissà cosa immaginava che fossero! Demi la guardava e rideva teneramente.
"Se nevicherà molto, potremo andare a giocare a palle di neve domani"
disse.
Era quasi arrivata in chiesa quando le arrivò un messaggio da Andrew e, prima di entrare, lo lesse:
Demi, non verrò in chiesa. Sto andando a fare gli auguri a Carlie e assisterò alla messa nella cappella dell'ospedale. Ci vediamo più tardi da tua madre.
Okay, gli rispose.
In chiesa c'erano tantissime persone e Demi faticò un po' a trovare un posto a sedere. Si accomodò su un banco vicino ad una coppia con due bambini piccoli, poco più grandi di Hope. Accanto all'altare c'era un coro formato da circa 50 persone, uomini e donne. Iniziarono a cantare e Demi sorrise pensando che erano davvero molto bravi. Le diverse voci si fondevano in un'armonia che rendeva il tutto ancora più poetico e gioioso. Durante la messa il prete parlò della nascita di Gesù e di quanto questo rallegrarava il mondo intero. Lesse alcuni brani sulla nascita di Gesù e Demi notò che Mackenzie ascoltava interessatissima. Le chiese se, prima d'allora, aveva sentito parlare di Gesù e lei le fece segno di no.
 
 
 
"Buon Natale, Carlie" disse Andrew, sedendosi accanto alla sorella. "Oggi rivedrò Demi e le bambine a casa di Dianna. Festeggeremo tutti insieme, ma vorrei che ci fossi anche tu."
Lo pensava sempre. Andava da Dianna a festeggiare da una vita, ma da quando Carlie era in coma non si divertiva più come un tempo. Gli piaceva stare con loro, sì, ma pensava che, se ci fosse stata anche sua sorella, o, almeno, se fosse stata bene seppure lontana, in Madagascar, lui si sarebbe sentito molto meglio. Il pensiero di non poter più udire la sua voce e la consapevolezza che, probabilmente, non avrebbero più condiviso dei bei momenti insieme, o goduto delle gioie dell'altro, lo distruggeva dentro ogni giorno. Pensava a queste cose soprattutto la sera, prima di addormentarsi, in quelle notti nelle quali il dolore era così forte che non riusciva a prendere sonno. Quelle erano le peggiori, perché i pensieri si facevano sempre più cupi fino ad inghiottirlo completamente, a farlo precipitare in una specie di buco nero dal quale, il giorno dopo, usciva con le ossa rotte. Demi riusciva a rendergli più leggero il peso che si portava dentro, ma non a farlo scomparire, perché questo sarebbe stato impossibile.
Andrew le parlò di quanto successo con Demi nell'ultimo periodo e le confessò che sperava che un giorno si sarebbero messi insieme, ma che non voleva metterle fretta, ne averne lui stesso.
"Per ora non ho altro da dirti, Carlie. Tornerò domani per raccontarti come andrà questo Natale. Ora vado a messa nella cappella e pregherò anche per te. Ti voglio bene" concluse, dandole un leggero bacio sulla fronte, poi le strinse la mano e uscì.
 
 
 
Arrivate davanti alla casa dei genitori di Demi, lei e le bambine videro che Dianna aveva messo un piccolo albero di Natale vicino alla porta e alcune ghirlande erano appese al cancello. Demi suonò il campanello e Dianna corse ad aprire.
"La mia bambina e le mie piccole!" esclamò, correndo ad abbracciarle. "Come state?"
"Bene mamma, grazie. Chi c'è dentro?"
"Saremo solo noi quest'anno."
"Intendi dire solo io, le bambine, tu, Eddie, Andrew, Selena e le mie sorelle?"
"Sì."
"Perché? Tu sei solita invitare le tue ex colleghe o gli amici di Eddie!"
Demi era stupita. Non capiva perché quell'anno ci fosse stato tale cambiamento di programma. Seppure fosse in pensione da un anno, a Dianna piaceva trovarsi con altre attrici con le quali aveva recitato o con i suoi ex collaboratori.
"Lo so, ma io ormai ho 56 anni, sto iniziando a diventare vecchia e, alla mia età, a volte si ha voglia di stare in famiglia e non fare le cose in grande" disse la donna, sorridendo.
"Mamma, tu non sei vecchia, non dire stupidaggini!"
"A volte mi sento così, tesoro. In certi momenti penso di aver sbagliato quando ho scelto di andare in pensione anticipata, ma tranquilla, sono pensieri che passano dopo un attimo. Comunque, sinceramente, non mi andava."
Dianna le rivolse un altro caldo sorriso e Demi si calmò, pensando che, quando la madre sorrideva così, significava che era tutto a posto.
"D'accordo; è bello stare tranquilli, durante le feste, ogni tanto. Se era quello che sentivi di fare per me va bene, mamma!"
Non appena entrarono, Demi e le piccole vennero salutate dal resto della famiglia e dagli amici. Madison iniziò subito a coccolare Hope, mentre Dianna andò in cucina. Eddie la seguì per
aiutarla.
"Buon Natale, Demi" le disse Andrew, abbracciandola.
"Buon Natale anche a te!"
La ragazza avrebbe voluto chiedergli notizie della sorella, ma preferì non farlo per non
rattristarlo.
"Che hai fatto ieri sera dopo che me ne sono andato?"
"Niente! Perché?"
"Non mi dire che hai lavorato anche la Vigilia" sospirò l'uomo.
"Come l'hai capito?"
"Ti conosco e questo la dice lunga. Non avresti potuto riposare, almeno ieri sera?"
"Sono stata sveglia meno di un'ora, lo giuro."
"Non cambierai mai" le rispose con un sorriso e poi la abbracciò
forte.
Ogni anno, per Natale, Dianna preparava cibo per un esercito. Demi ormai era abituata ad abbuffarsi in quel giorno di festa anche perché sapeva che, se non l'avesse fatto, sua madre ci sarebbe rimasta male.
Dianna servì il tacchino ripieno, farcito con castagne e accompagnato da purè e fagiolini, che tutti gradirono molto; poi fu la volta del pudding, che Demi, in particolare, adorava. Durante il pranzo si parlò del più e del meno, poi Eddie si alzò e sparì su per le scale.
Mamma, dove va il nonno? chiese Mackenzie, incuriosita.
"Tra poco lo vedrai, tesoro" le rispose Demi sorridendo.
"Ti assicuro che sarà una cosa che ti piacerà un sacco" aggiunse Andrew, sapendo di cosa si trattava.
Selena si alzò da tavola, si avvicinò a Demi e le sussurrò all'orecchio:
"Allora, avevo ragione, vero?"
"A proposito di cosa?" le chiese l'amica, capendo, ma facendo finta che non fosse così.
"Tra te ed Andrew comincia ad esserci del tenero, come avevo sempre detto io! Sapevo che prima o poi sarebbe successo."
"Stiamo andando con moltissima calma, ma sì, ammetto che qualcosa inizia ad esserci. Stiamo capendo di non essere solo amici, ma non ci siamo ancora sussurrati parole d'amore come sicuramente tu starai pensando. Sono stata io a non volere che fosse così: prima di farlo, dobbiamo essere sicuri dei nostri sentimenti."
"Saggia decisione; comunque, siete già sicuri dei vostri sentimenti, secondo me, ma fai bene a lasciar passare del tempo e anche lui. Significa che siete persone molto mature. Non che io avessi dubbi, ma insomma, questo dimostra che ci tenete davvero al vostro rapporto, che volete fare di tutto per salvaguardarlo."
"Sono contenta che tu giudichi bene la nostra decisione, ma ora fa' silenzio, altrimenti Andrew scoprirà che ne stiamo parlando e poi mia mamma comincerà a fare domande imbarazzanti perché, lo sai, lei sente sempre tutto e capisce al
volo."
Poco dopo si sentì qualcuno che, scendendo le scale, diceva a gran voce:
"Eccomi, sono arrivato! Sono l'aiutante  di Babbo Natale e so che in questa casa ci sono delle persone, in particolare due bambine, che quest'anno sono state buone e quindi si meritano tanti regali!"
Eddie tornò giù vestito da Babbo Natale, con una barba bianca e lunghissima e un costume rosso.
Il nonno è l'aiutante di Babbo Natale?
Mackenzie era stupita.
"Sì, amore, è da quando sono piccola che lo è e ogni anno anche lui porta a noi i regali" le spiegò la mamma, coccolando Hope che guardava il nonno sorridendo e agitando le manine.
Eddie aveva in mano un gran sacco pieno di pacchetti e iniziò a dire i nomi di ciascuno. Prima chiamò Mackenzie e, quando la bambina sentì rpronunciare il suo nome, corse verso di lui battendo le mani. Quel giorno le bambine ricevettero altri giocattoli e i grandi principalmente vestiti. A Demi, Eddie regalò anche un robot da cucina e un romanzo rosa.
"Lo comincerò stasera" disse sorridendogli e ringraziandolo.
Mackenzie e Hope furono molto felici di tutti quei giocattoli. Hope ricevette molti animali di plastica e Mackenzie altre bambole e un libro con molte figure che raccontava la storia di una ninfa. Demi diede poi i regali ai suoi familiari, spiegando alle bambine che Babbo Natale non è l'unico a regalare le cose il 25 dicembre e che anzi, gli piace molto che le persone si facciano dei doni. Madison fu molto felice di ricevere due CD di musica classica. A Dallas Demi aveva invece comprato un vestito, così come per Selena, per Eddie alcuni attrezzi da lavoro e per sua mamma una borsa.
"Ci vediamo stasera per i nostri regali" le sussurrò Andrew all'orecchio  lei arrossì, non capendone il motivo.
"Vorrei dire una cosa" iniziò poi l'uomo alzando la voce per farsi sentire da tutti. Il silenzio calò nella stanza. Andrew si shiarì la voce, trasse un profondo respiro e, con la voce che gli tremava per l'emozione, riprese: "Il fatto che ci siamo scambiati i regali è bellissimo, ma sapete, io sono convinto di una cosa: come diceva Burton Hills, "il miglior regalo che si possa trovare sotto l'albero di Natale è una famiglia unita nell'amore e nell'armonia.".
Io mi sento proprio così quando sono con voi: in famiglia, come se ne facessi parte anche biologicamente. Nessuno dovrebbe essere triste il giorno di Natale. Da quando mia sorella sta male non mi divertivo più il 25 dicembre, anzi, era una festa che non mi piaceva per niente, mi rattristava forse più di qualunque altro giorno e infatti gli anni scorsi non mi è mai interessato molto festeggiare, nonostante comunque l'abbia fatto. Ma sapete una cosa? Oggi devo dire che mi sono divertito e per qualche ora, chiacchierando con tutti voi, ridendo e scherzando, mi sono sentito bene e sereno. Perciò grazie, famiglia, per l'affetto che mi dimostrate. Grazie Demi e grazie anche a voi, Mackenzie e Hope, perché rallegrate e date un senso alle mie giornate."
Ci fu qualche altro secondo di silenzio, poi scoppiò un fragoroso applauso.
"Bel discorso" disse Selena dopo un po'. "Chi è Burton Hills?"
"In realtà non lo so" ammise Andrew. "Ho sentito questa frase in un film anni fa e mi è sempre rimasta in mente. Credo fosse un poeta o uno scrittore."
"Era una frase stupenda!" esclamò Demi e tutti si trovarono d'accordo e aggiunsero che il discorso di Andrew era stato emozionante. Nell'ascoltarlo, Dianna aveva pianto e Demi si era commossa. Le sue parole erano state così sincere e tanto piene di sentimento, alcune di quelle che sono così profonde da rimanere impresse nella mente e chiuse nei cassetti della memoria.
   
 
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