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Autore: Love_in_idleness    12/05/2009    4 recensioni
Un colore
Così solo,
Il tuo.
La storia della vita di Saga. Una parabola tinta di blu, dal suo arrivo al Santuario alla sua scomparsa. Una parabola che attraversa amore e solitudine, luci e ombre, fino a sfiorare il divino. Lui, che in fondo rimane del tutto umano.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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blu 07

07.

[Peso]

 

 

“Vergognati.”

“Maestro…” Saga abbassa gli occhi che ora sono spalancati e non più due paurose lame pronte a falciare.

I capelli blu cadono sul viso, fastidiosi. Vorrebbe scostarli, ma il polso gli fa troppo male. E poi si vergogna a compiere il minimo movimento. Immagina solo di farsi piccolo, sempre più piccolo, e scomparire inghiottito da una voragine.

“Non succederà più,” Dice.

Kastor annuisce soddisfatto.

Ora che ha sgridato l’allievo e l’ha medicato può anche permettersi un sorriso divertito.

 

“Aiolos, Saga! Fermi immediatamente!”

Saga si volta un secondo, distratto dalla voce di Kastor. E Aiolos ne approfitta, sferrandogli un pungo poderoso allo stomaco.

Attorno ai due bambini si è radunata una folla di curiosi, e alcuni, tra i più giovani, li osservano con la bocca spalancata.

Saga annaspa. Barcolla impercettibilmente e ritrova la concentrazione. Aiolos ride del tutto soddisfatto del proprio attacco, e questo Saga non glielo può perdonare. I suoi capelli sono inondati di polvere e fango incrostati. I suoi occhi, Aiolos li nota, sono ridotti a due fessure, due lame acuminate pronte a falciare.

Per un instante Saga carica tutta la sua energia negli occhi. Il pubblico freme. Una vibrazione innaturale si spande come un’aura attorno al ragazzino, così potente per la sua giovane età che persino i Maestri ne sono soggiogati.

Due futuri Cavalieri si fronteggiano.

Kastor può già vedere le loro capacità sovrannaturali, e il Cosmo che si nasconde nei loro petti è indescrivibile. Ancora pochi anni e non saprà più dominarlo. Ora sono solo bambini, possiedono un corpo fragile e una mente fragile, eppure se scagliassero la loro vera potenza sarebbero già in grado di far tremare la terra e il mare.

Così Kastor freme. Dalla sua posizione li guarda, li sente, e ha il terrore che non riescano a contenere la loro energia. Che la rabbia che Saga ancora non sa incanalare gli sfugga di mano e rada al suolo l’Arena.

“Saga. Smettila.” Dice.

Gli occhi di Saga sono due lame sottili pronte a falciare. Il suo volto che è come una luna celeste è sporco di fango e di terra ed è contratto in un’espressione di furia. Arriccia le labbra infantili.

“Aiolos!” Sibila. “Aiolos, muori!”

E con un ultimo guizzo di Cosmo prende la rincorsa e si getta sull’amico rotolando per terra.

 

Guarda il mare dagli scogli, Saga, quel mare mosso e scompigliato che gli ricorda la testa del suo gemello. È ancora chiaro l’orizzonte, ancora sono accesi i templi e tutte le case.

Saga sta seduto sulla spiaggia osservando il mare e di tanto in tanto, quando il polso gli lancia una fitta di dolore, guarda la pietra sotto i suoi piedi e poi il suo braccio e le mani graffiate. Scuote la testa stendendo le labbra e ripensa alla voce di Kastor che gli dice: Vergognati.

È molto arrabbiato con se stesso. Per essersi lasciato andare. Stupidamente.

Hai sette anni, Saga. Sei un bambino.

Saga ha solo sette anni, ma non è un bambino come tutti gli altri. Sulle sue fragili spalle coperte da onde blu sostiene già il peso di un’armatura d’oro massiccio. A volte gli capita di avere impulsi comuni, degni di ogni altro bambino della sua età. Ma scrolla la testa. Deve reggere il peso dell’armatura.

Questo peso…

Lo sente avvicinarsi. Fa rumore apposta.

“Saga…”

Saga si volta e lo fissa con occhi socchiusi. Aiolos vede quegli occhi di nuovo sottili come lame acuminate, ma sa che ora non falcerebbero niente. Non scalfirebbero neppure.

“E’ tutta colpa tua!” Dice. “Hai visto! Vuoi sempre litigare, noi non dovremmo litigare! Noi siamo Santi!”

Aiolos ride. Il sole gli illumina i capelli di ambra e sembra sfumare un’aureola attorno alla sua testa. Saga è un po’ accecato da questo riflesso.

“Non è vero!” Risponde. Si siede accanto a lui e gli sfiora il polso fasciato. “Fa molto male?”

“Guarirà in fretta. Il dolore. È una condizione a cui sono abituato.”

“Beh,” Aiolos capisce. “guarda come mi hai ridotto la faccia!”

Saga lo guarda. La sua faccia è coperta di graffi e tagli e il labbro inferiore è spaccato. Vorrebbe sorridere d’orgoglio, ma non lo fa. Sarebbe sbagliato.

“Insomma, sei un valoroso!” Aiolos lo schernisce.

“Smettila. Era una cosa seria. Insomma. Era un combattimento serio. Non so perché sia finito in un –“

“Io lo so che sei forte. Non ho bisogno di prove. Non devi dimostrare niente.”

Tutto questo peso…

Saga sospira. Il polso gli fa male e ha il sole negli occhi, quel sole così lucente che Aiolos sembra portarsi sulla testa. È uno strano miscuglio di toni, il loro.

“Dai…”

Tutto questo peso…

Io, me ne dovevo liberare.

 

Sette anni, e possiedono già un Cosmo capace di far tremare la terra e il mare.

Ma per chiunque sono solo due bambini. La gente che passa e li vede, uno accanto all’altro sulla spiaggia, non potrebbe pensare diversamente. La gente che passa non sa che vivono sopra le loro teste, sopra la città moderna, oltre le candide soglie dei templi, in un mondo fuori da ogni immaginazione. Per loro sono solo due bambini dai volti graffiati che forse hanno fatto la lotta.

Saga è stanco. Non vorrebbe farsi vedere stanco, ma lo è, e il polso fa davvero male. Si accovaccia sul grembo di Aiolos che lo guarda con un sorriso e quegli occhi di prato. E rimane così.

Rimane così sul far della sera, disteso e calmo durante il tramonto rosso fuoco.

Rimane così quando il sole cala e la città, come i templi, si spegne all’ora stabilita.

Rimane sdraiato, occhi-falci che abbracciano tutto il cielo e faccia come una luna celeste, mentre Aiolos, senza dire una parola, gli passa delicatamente una mano tra i capelli blu.

 

 

 

***

Avete capito cosa succede a questi due patatini *C*? In pratica si scontrano in allenamento e tutti hanno il terrore che scatenino il Cosmo, invece finiscono per fare la lotta come tutti i bimbi! e kastor se la prende XD! Lo ammetto. Ho scritto quarantuno capitoli finora, ma questo è in assoluto il mio preferito *C*! dovete assolutamente darmi ragione.
Oh, sì, mi scuso per gli errori di cui il precedente capitolo era disseminato.
Vi voglio bene <3 a tutti <3

Regina di Picche: lo so, è crudele çOç! Me ne accorgevo mentre lo scrivevo. Ma andava fatto. Un Saint è un Saint fin dalla tenera età e deve saper gestire la morte *abbraccia con slancio emotivo*.

Gem: oh, mia dolce SAGABRI, gemella segreta e vera cospiratrice dei malefici gemelli! Incamminiamoci insieme in pellegrinaggio verso il Sommo Re Sion del Regno dell’Ariete Verde. Marto Strappa Detonatore. Lol.

HarleyQuinn: la donne che ispiro senza volere *fa versi da pet depresso*. Insomma. Cerca di commentare un po’ più spesso *sgrida*. O niente kassy questo week-end e per il Gods. Sì, è un ricatto in piena regola X3

Ren_chan: cosa si può dire a Rucci? Lei è un amore e basta<3

Grazie a chi ha inserito la storia tra preferite/seguite. A chi legge. A chi passa di qua per caso. A chi... boh...
Baci <3

 

   
 
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