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Autore: slenderguy93    30/10/2016    2 recensioni
Cosa succederebbe se durante il tuo primo appuntamento, qualcosa andasse storto? E intendo incredibilmente, terribilmente storto. Così tanto da cambiarti per sempre. Dante Nandini, diciotto anni, da poco trasferito in Giappone, sta per scoprirlo. Le conseguenze di quel giorno saranno tali da influenzare non solo la sua, ma anche miliardi di altre vite.
"Alcune persone passano la loro vita cercando uno scopo, un obbiettivo che dia valore alla loro esistenza. Altre semplicemente vivono l’attimo seguendo i loro desideri.
Io appartenevo sicuramente alla prima categoria. Perfino ora, mentre giaccio nel mio sangue mi chiedo: tutto ciò che ho fatto, ha un senso?
Mentre il pentacolo azzurro che mi circonda inizia a risplendere, alzo lo sguardo verso quella ragazza dai capelli neri, e la fisso negli occhi.
Desidero vederla ancora una volta."
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Yuma Amano
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD Tales'
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Chiedo scusa per il ritardo, ma a causa di problemi tecnici non ho potuto rispettare la tabella di marcia. Spero di riuscire a pubblicare in orario i prossimi due; buona lettura!
 


 
“L’apocalisse è vicina se Dante Nandini arriva così in anticipo a scuola… non dirmi che sei davvero impaziente di pulire l’aula del consiglio.” Saji Genshirou, il mio pedone, sta provocando il nuovo membro della famiglia Gremory.
Ancora una volta.
“Dalle mie parti c’è un detto: via il dente via il dolore. Comunque, come procede il volantinaggio, Saji-kun?” il volto del mio servo si arrossa dalla vergogna, creando un contrasto stridente con i suoi capelli biondi.
Nel frattempo Dante tira fuori gli attrezzi per la pulizia, ed inizia a darsi da fare.
“Maledetto, con che coraggio vieni a chiedermi proprio questo?! È a causa tua se mi sono beccato una megapunizione! Quanto deve essere deviata una persona per tirar fuori una battuta sui sanitari da un biglietto da visita che ha semplicemente la parola “acqua” nel nome?!” nonostante la sfuriata di Saji, l’altro continua imperterrito a lucidare l’arredo.
“La colpa è solo tua che hai portato avanti un progetto senza consultare il capo, ma soprattutto senza prevedere variabili che avrebbero potuto influenzarlo. Per inciso, “water” in italiano vuol dire cesso, genio. Vedo che lo sfrutti bene il language.”
Finito di sistemare i moduli che avevo compilato la sera prima, lascio i due pedoni alla loro ennesima discussione.
 
Mi prendo un caffè alle macchinette, quindi raggiunta la recinzione e sedutami sul muretto del tetto della scuola, lo bevo con una smorfia seccata.
Ripenso agli ultimi giorni: la mia migliore amica mi ha scavalcata, fregandomi un potenziale servitore molto promettente, il quale però ha mostrato chiaramente molto più interesse verso il consiglio studentesco piuttosto che il suo club. Oltre il danno la beffa.
Il fatto che si sia presentato per scusarsi del suo “tea party” però mi ha sorpresa; spingendomi più per curiosità che per altro ad accettare un po’ di manodopera volontaria come risarcimento.
Finito di bere, accartoccio il bicchiere stritolandolo nervosamente. 
"Mmm, se il caffè non ti piace forse dovresti limitarti al té." Tsubaki.
"L'unico che bevo è quello in foglie, lo sai. Quell'orrore solubile non potrei neanche toccarlo."
"Ma non è per quello che sei di pessimo umore, vero Sona?"
" Mph, nulla di che. Solo, evita di entrare nell'aula per la prossima mezz'ora. Trasuda testosterone." Un sorriso le si disegna sul volto.
"Ancora loro due. Tuttavia, non sarà che in realtà sei arrabbiata con Rias per averti rubato quel ragazzo?" Contraggo la mascella.
"Non dire sciocchezze, anche volendo non avrei avuto abbastanza pezzi per reincarnarlo." lei sospira.
"Ma ciò non toglie che tu sia rimasta delusa dal non aver potuto accoglierlo nel team. Dovresti accettarlo, o quel bicchiere non sarà l'unica vittima della tua rabbia repressa."
“Uff, lo terrò in considerazione. Piuttosto, hai notizie dai Phenex e dalla Grau Zauberer?”
“Per ora nulla, anche se mi hanno assicurato che arriveranno presto.”
“L’aggiornamento sugli SG o le lacrime?”
“Entrambi. Un sottoposto di Mephisto-sama mi ha assicurato un rapporto preliminare entro il fine settimana, mentre Ruval-sama alcune dosi entro il prossimo. …Curioso che questa ricerca sia nata da uno scontro tra galletti, eh Sona?” Purtroppo ha ragione.
Tre giorni fa, durante il primo giorno da uomo delle pulizie di Dante, Saji ha avuto la brillante idea di vantarsi del suo SG, di tipo drago come il Boosted Gear.
Purtroppo per lui, l’italiano la sapeva lunga sull’argomento, e come al solito è finito scornato.
Il motivo è semplice: i draghi più famosi e potenti della storia erano i due Draghi Celesti, Ddraig e Albion, e dopo la loro sconfitta le loro anime vennero sigillate creando altrettanti longini.
Subito dopo i Draghi Celesti vi sono i Re Draghi, tra cui il Prison dragon, Vritra.
Tuttavia quando quest’ultimo venne sconfitto da Indra, leader delle divinità del monte Sumeru, la sua anima venne divisa in quattro pezzi che vennero in seguito usati dal dio biblico per creare altrettanti SG, tra cui quello posseduto da Saji.
Tenendo conto di ciò la disparità di potere tra i due pedoni risulta evidente, tanto che Dante ha suggerito al collega di montare i pezzi, prima di sfidarlo in una gara di celodurismo.
Nonostante abbia accolto Saji nel gruppo da neanche due mesi, il non aver ancora pensato seriamente a come renderlo più forte mi brucia parecchio, soprattutto considerato ciò che è successo di recente.
Risulta perciò ovvio che intenda sfruttare ogni occasione per rimediare, anche al costo di fare una caccia al tesoro e l'allegro chirurgo con i pezzi dell'anima di Vritra.
“Q1 chiama re. Ci sei Sona? Gli altri stanno arrivando.” La pausa è finita.
Indosso la mia solita maschera impassibile e severa, quindi centro il cestino in cortile con il bicchiere, per poi seguire Tsubaki all’interno.


 
[Esterno]


 
È tardo pomeriggio, e due ragazze more e occhialute si stanno allontanando dalla segreteria portando svariati plichi di documenti.
"Potremmo redigerli stasera dopo cena, Momo si è offerta per occuparsene, quindi  non dovremmo impiegarci molto."
"So che vuole accumulare più esperienza possibile, ma---"
"Sona, avrei bisogno di parlarti." Ad interrompere le due è la presidentessa del club dell’occulto.
"Ed è così urgente da non poter aspettare che timbriamo il cartellino?" Le rossa si limita a tormentarsi le mani.
“ Va bene. Tsubaki, li lascio nelle tue mani." La Kaichou segue l'amica fino ad una delle stanze più appartate del vecchio edificio. Arrivate, le due si accomodano su un divano.
"Allora, cosa ti turba Rias?"
"Non ho idea di come prendere Dante Nandini. Si comporta in modo incredibilmente freddo, e pur essendo sempre cortese ed educato, resta con noi solo il minimo indispensabile. Che cosa posso fare per riuscire ad avvicinarlo?" Sona resta in silenzio per un po’, quindi si leva gli occhiali per stropicciarsi gli occhi.
“Cosa sta facendo in questo momento?”
“Stasera valuteremo le sue capacità magiche, perciò sta aiutando Akeno nella preparazione del rituale. È l’unica cosa verso cui abbia mostrato interesse finora, finiti i doveri del club, è sempre filato dritto a casa. Ha rifiutato sia le uscite di gruppo o in coppia, sia di allenarsi con Kiba e Koneko, adducendo che preferisce prima rimettersi in forma senza dover pesare sugli altri.” Rias sembra veramente angosciata, priva della sua abituale sicumera, e incapace di reagire.  Sona la fissa in maniera analitica.
“Secondo te perché si comporta in questo modo?” l'altra si lascia sfuggire un sospiro.
“Perché ci odia. Un nostro pari e le sue servitrici hanno ucciso le persone con cui si era legato, inoltre è abbastanza chiaro che i Grigori l’hanno scaricato usandolo come moneta di scambio per i loro scopi. Preferirebbe essere in un qualunque altro posto, ma non ha scelta.”
"Perciò non c'è molto che tu possa fare. Dai tempo al tempo, e vedrai che si avvicinerà da solo." Rias scioglie un po' le spalle tese.
"Lo so, solo... di tempo ormai non me ne resta molto." Gli occhi della Kaichou si illuminano come se avessero capito qualcosa.
Rimangono in silenzio qualche minuto.
“Se vuoi essere sicura di far avvicinare quel pedone a te, la scelta meno rischiosa è lasciargli tempo e spazio. Se hai altre priorità, dovresti invece cercare di coinvolgerlo e motivarlo con la tua consueta determinazione. È indecoroso farti vedere in questo stato, Rias.” Lei sobbalza come se le avesse tirato uno schiaffo, e fissa ferita l’amica per qualche istante.
“Hai…ragione. Lamentarmi e guardare e basta non mi aiuterà. Grazie per il tuo tempo.”
Sona osserva la rossa allontanarsi, per poi abbandonare la testa sullo schienale del divano.
“Quanto sarebbe bello poter dare una ripulita anche ai pilastri…”


 
[Dante]


 
“… e questo sarà il vostro compito per la prossima settimana.” Al suono della campanella liberatrice, studenti e insegnante prendono armi e bagagli e lasciano l’aula, impazienti di godersi il week-end.
“Non avrai intenzione di andare al club anche oggi, vero? Il fine settimana gli unici studenti autorizzati a rimanere nell’istituto sono i membri del Consiglio Studentesco.” Kyoko mi ha beccato prima che superassi la porta.
“No, avevo solo un paio di cose da prendere prima di cena…”
“Perfetto, anche noi dovremmo fare un po’ di spesa, possiamo farlo insieme.” Nathan si fa avanti bloccando l’uscita.
“Ma voi lo passate un po’ di tempo da soli, o siete sempre incollati l’uno all’altra?”
“Che domande, ovvio che--”
“Piuttosto, non sei tu che stai cercando di evitarci ultimamente?” la bruna interrompe il borbottio imbarazzato del compagno.
In effetti, da quando ho iniziato a frequentare il club e pulire l’aula del consiglio, ci siamo visti solo in classe.
“…Vi avevo avvertiti che sarei stato impegnato. Ma oggi sarò dei vostri, non serve che mi trattiate come un criminale.” I due si scambiano uno sguardo compiaciuto.

Mezz’ora più tardi…

Siamo al centro commerciale, davanti alla vetrina di un negozio di videogames, dove io e Nathan siamo impegnati in un accesa discussione.
“Ti dico che ha molto più fascino Mortal Kombat!* Quell’altra roba è una tamarrata commerciale, buona al massimo per una serata tra amici.” Nathan mi squadra di sbieco.
“Tamarrata o no, in un picchiaduro la giocabilità ha più importanza della storia! Che comunque, una sfilza infinita di tornei interdimensionali e faide tra pseudo-ninja vestiti con calzamaglie gialle e blu, non mi pare abbiano tutto sto’ fascino.” Ora sono a guardarlo in cagnesco.
“Perché le vicende di una famiglia con l’hobby del burronismo e delle possessioni demoniache è meglio? Per non parlare del personaggio principale… un emo borchiatissimo con disturbi della personalità!”
“ORA BASTA!” ci blocchiamo entrambi, intimiditi dallo scoppio di Kyoko.
“Sono quasi venti minuti che state spettegolando! Siamo venuti qui per fare compere e rilassarci un po’ insieme, non per berciare come galline spennate! Possibile che debba essere io a dirvelo?!” dopo qualche istante di imbarazzato silenzio, ci scusiamo, e seguiamo la nostra compagna fino al negozio di alimentari.
Per fortuna è quasi vuoto, e facciamo in un lampo.
Mentre ci dirigiamo all’uscita, noto però una sagoma familiare stagliarsi all’ingresso.
Oh, no… chiunque ma non… lui.
Inesorabili come le tasse, i ricordi della notte precedente si affacciano con prepotenza nella mia mente.

La sera prima.

“Sei sicuro?” Rias-buchou, come esige di farsi chiamare, mi lancia uno sguardo stranito.
“Certo. Anche se invitato, mi pare sgarbato piombare in casa di qualcuno che non si conosce. Almeno questa prima volta andrò a piedi. A più tardi.” Il cerchio magico mi trasporta in un vicolo buio a pochi km dall’obbiettivo. Mi metto in cammino, e dopo neanche dieci minuti sono all’indirizzo indicato.
Prendo fiato, quindi busso vigorosamente. Chissà chi sarà il mio primo cliente…
“Sto arrivando, nyo!” …Nyo?
La porta viene spalancata bruscamente, rivelando un essere enorme: un palestrato alto circa due metri che mi fissa con espressione ansiosa.
“Sei tu il demone-san che realizzerà il mio desiderio, nyo?” Santa polenta… pensavo sarebbe stato facile, e invece…
“Ehm, dipende dal tipo e dalla dimensione… err, difficoltà! Ma farò del mio meglio.” Cerco di tenere lo sguardo fisso sugli occhi, ma è inutile.
Di fronte a me si staglia un omone vestito da maghetta, con tanto di cappellino e bacchetta con la stellina.
“Allora entra, e ti mostrerò quel che desidero, nyo!” appena superata la soglia, quel bestione si fionda a recuperare alcuni dvd da uno scaffale.
“Desidero diventare una ragazza magica, nyo!”  e mi mostra le custodie. Magica Milky Spiral 7. Ma cosa ho mai fatto per meritarmi tutto questo?!
“Ecco… acquisire poteri magici è un po’ complicato, soprattutto per gli umani, ed io sarei anche un demone alle prime armi…” la sua espressione si fa disperata, ed i suoi occhi si inumidiscono.
“…ma farò tutto il possibile. Potremmo cominciare da una descrizione dettagliata delle capacità che desideri…” la porta viene chiusa, e in un lampo il primo disco viene inserito nel lettore.
“Grande, nyo! Ti mostrerò i poteri di Mil-tan!”

“…ehi, mi senti? Terra a Dante, ci sei?” mi riscuoto dall’orrido flashback, e mi giro verso i miei due compagni.
“Credo che dovremmo fare una deviazione…”  Kyoko mi guarda stupita.
“C’è qualche problema?” l’aspirante Mil-tan continua a muoversi verso di noi, ma fortunatamente non mi ha ancora notato.
“Hoddimenticatounacosa!!!” svicolo in direzione opposta alla maghetta, quindi ripiego in un’altra uscita il più in fretta possibile.
Perdonatemi ragazzi… ne va della mia salute mentale.
Mentre mi dirigo a casa, scrivo un sms di scuse e lo invio ad entrambi. Sarà per la prossima volta.

Sono finalmente in camera mia, e dopo essermi spogliato, mi tuffo sul letto, prendo uno dei libri che ho preso "in prestito" dalla biblioteca dei Grigori dal comodino, e sbadiglio fin quasi a slogarmi la mascella.
[Giornata pesante anche oggi, Dante?]
No, solo un po’ di stress accumulato. Ma tu non sei cosciente dell’ambiente che ci circonda, Ddraig?
[Sì, ma le reazioni e i metri di giudizio dei miei ospiti spesso non mi sono chiari, anche dopo decenni di convivenza. …Soprattutto quelli che mi ignorano la maggior parte del tempo.]
Sei offeso… non l’avrei mai detto. Beh, in effetti dovremmo parlare di più. Mi dispiace.
[È già un passo in avanti. Riguardo la questione di cui parlavamo l’altra sera, direi che posso iniziare ora e finire entro domani a pranzo, senza spiacevoli effetti collaterali. Ma ne sei sicuro?]
Sì. Se voglio sopravvivere in questa mia nuova condizione, devo farlo.
Metto giù il libro, e mi spaparanzo a dovere.
[Ok, si comincia, Dante. Buona notte.]
Prima che possa rispondergli, il cerchio di trasporto della stanza si attiva, e da esso sbuca la mia padrona.
“Rias-sama?! Che significa tutto ciò?” lei si avvicina al letto senza rispondere, fissandomi intensamente.
Io intanto mi alzo e istintivamente cerco di mettermi con la porta alle spalle, ma lei fa cenno di fermarmi. A malincuore le ubbidisco.
Cosa accidenti vuole da me a quest’ora? Non ricevo buone vibrazioni, e lei pare pure parecchio nervosa, anche se cerca di coprirlo.
“Nonostante tu sia entrato nella nostra famiglia da oltre due settimane, ti sei tenuto a distanza rifiutando qualunque contatto non necessario,  e questo è doloroso. Vorrei approfondire la nostra relazione, perciò…” fa una pausa significativa, quindi si sbottona la camicetta.
“…Dante-kun, ho una richiesta. Fai l’amore con me.”
 
….CHEEEE???!!! Cosa…COME è possibile…
Focalizzo lo sguardo sui suoi occhi, cercando di ignorare la sua... è una quarta o una quinta?
No. Devo guardarla negli occhi, non sono affatto interessato in ciò che è contenuto in quel reggiseno a balconcino di pizzo nero...
“Rias-sama… questo cosa significa? È davvero una cosa normale che l’erede di un casato infernale rafforzi il legame con i suoi servitori andandoci a letto?!” le sue palpebre tremolano, e mentre allontana le mani dalla gonna emette un profondo sospiro.
“Hai ragione. Per una cosa del genere… ti devo almeno la verità. Io… devo perdere la mia verginità il prima possibile. Kiba non può farlo perché è un vero cavaliere perciò… per favore, aiutami…” ora sono più confuso di prima, ma pare proprio che sia nei guai, se per tirare avanti se ne esce con una trovata del genere…
[Sembra sincera, compagno. Che ne dici? Non hai detto di essere stressato?]
DDRAIG!
“Non sono sicuro possa essere definito aiuto, vorrei che prima mi spiegassi per quale motivo sei arrivata a questo punto. Prima di prendere una…” mentre parlavo, un altro cerchio si attiva poco distante da noi.
Stavolta la luce che emette è bianca.
Da esso si materializza una donna dai capelli argentati vestita da cameriera. I suoi occhi dardeggiano sulla camicetta aperta di Rias, quindi analizzano rapidamente l’ambiente e si soffermano su di me.
“In un luogo così umile… è così che hai intenzione di rompere l’accordo? Sirzechs-sama sarà molto addolorato da ciò. ” Ok, non è esattamente Miss Simpatia, ma se è una servitrice del Big Boss sarà meglio tenermela buona…
“Le assicuro che--” vengo nuovamente interrotto da una Rias alquanto tesa e irritata.
“Con chi ho intenzione di andare a letto non ti riguarda affatto, Grayfia. E soprattutto non accetto mancanze di rispetto nei confronti dei miei servitori.”
“In quanto erede dei Gremory, sei pregata di riflettere bene sulle tue scelte, prima di mettere in imbarazzo te stessa e il casato con atti così sconsiderati.” Si gira verso di me e china il capo.
“Mi scuso per la mia scortesia. Sono Grayfia Lucifuge, servitrice di Sirzechs-sama. Piacere di fare la tua conoscenza…” mi riscuoto appena in tempo.
“Dante Nandini, nuovo pedone di Rias-sama. Piacere mio. Vi assicuro che non avevo alcuna intenzione di… fare qualcosa di sconveniente.” Detto da uno che, in questa situazione, indossa solo dei boxer immagino sia molto convincente…
Lei torna a rivolgersi a Rias, non prima di aver giustamente aggrottato le sopracciglia.
“Grayfia, sei venuta qui di tua iniziativa, per conto della mia famiglia, o di mio fratello?”
“Per tutti e tre i motivi.” Non sembra che sia facile, la vita familiare dei demoni.
“Capisco… Mi dispiace Dante-kun, facciamo finta che tutto ciò non sia mai successo. Non ero molto in me, dimentichiamo tutto questo.” Dopo essersi riabbottonata la camicia, raggiunge la cameriera e svanisce nel portale, lasciandomi con una marea di interrogativi irrisolti.
 
Siamo riuniti nella stanza degli ospiti del vecchio edificio scolastico. Sono passati due giorni dalla visita notturna di Rias, e ho avuto modo di vagliare diverse ipotesi sul suo comportamento.
La presenza di Grayfia mi preoccupa un po’, comunque: ho l’impressione che oggi scoprirò la causa dell’agitazione della mia padrona. 
“Ricevete spesso visite di quella donna?” sussurro rivolto a Kiba.
Lui mi scocca uno sguardo indagatore, quindi risponde a voce altrettanto bassa.
“Abbastanza. È la servitrice di fiducia del fratello della Buchou, che essendo molto impegnato fatica a trovare il tempo per farle visita.” Mmm. Probabilmente è la sua regina. Deve essere molto potente.
[Confermo. La sua aura è formidabile.]
No, è spaventosa, Piccolo.
[A volte non ti capisco proprio, Dante.] A riscuotermi dal dialogo con Ddraig è la comparsa di altro cerchio di teletrasporto. Stavolta è fatto di… fiamme?!
“Phenex…” Kiba sta fissando il portale con sguardo quasi disgustato, ma si ricompone all’istante.
Dopo qualche secondo compare un ragazzo biondo sui vent’anni vestito con abiti rosso scuro, con la camicia aperta sul petto.
“Mia amata Rias, sono venuto a prenderti.” Ah. Ok… e luce fu.
“Quindi è per questo che la Buchou era strana ultimamente… matrimonio combinato, giusto?” bisbiglio all’orecchio di Kiba. Per tutta risposta lui si irrigidisce.
“Allora, Rias. Andiamo a dare un’occhiata alla sala della cerimonia, ormai la data è stata decisa.” Quella sottospecie di galletto prende il braccio di Rias, e cerca di trascinarla verso il portale.
“Lasciami andare, Raiser.” L’espressione della rossa è decisamente incazzosa, e sembra che si stia trattenendo a forza dal disintegrare quel bellimbusto biondo.
Con un gesto secco, libera il braccio dalla presa.
“Uff, scontrosa come sempre vedo. E sia, parliamone.” Senza aspettare un invito, si accomoda sul divano facendo cenno a Rias di sedersi al suo fianco.
Quest’ultima si piazza dall’altro lato del tavolino, sulla poltrona di fronte. Il tipo sospira.
 
“Il tè fatto dalla regina di Rias è superbo.”
“La ringrazio molto.” Il sorriso di Akeno al complimento del Phenex sembra davvero naturale.
Questa ragazza sa nascondere le emozioni anche meglio del “Principe”, quando vuole.
Dovrei chiederle lezioni anche su questo… che vergogna, e dire che adoro il poker.
[Ti conviene decidere ora se intervenire o meno, compagno. I matrimoni combinati tra nobili, soprattutto se demoni sono decisamente importanti, sotto molti punti di vista. Quella ragazza è venuta da te perché aveva bisogno di qualcuno che la appoggi, qualcuno su cui contare.]
…Dimmi Ddraig, sai cosa succederebbe a noi servitori di Rias se sposasse quel tipo?
Dentro di me temo di sapere già la risposta, ma voglio sperare di sbagliarmi.
[Diventereste di proprietà anche di Raiser, che potrebbe ordinarvi di fare ciò che vuole. Nel caso tuo e del principino, non correreste molti rischi. Ma le ragazze…]
 …Di nuovo. Non ci posso credere.
“Ti ho già detto che non ho intenzione di sposarti!”
“Ed io ti ho sentito. Ma questo accadrà comunque, sai? La tua famiglia è in piena corsa per scongiurare la crisi.”
“La cosa non ti riguarda! Dato che sono il prossimo erede, sceglierò io chi diverrà mio marito! Mi era stato anche promesso che sarei stata libera fino all’università!”
“Ed è così. Ma tuo padre e tuo fratello sono preoccupati. Hanno paura che la tua casata si estingua, dopotutto nella guerra delle tre fazioni abbiamo perso un gran numero di demoni purosangue. Ed anche con la tregua, scaramucce con i caduti e la chiesa sono tutt’altro che rare; non vorrai portare all’estinzione il tuo casato a causa del tuo egoismo… la soluzione migliore per tutti è unire i nostri casati e generare degli eredi dal sangue puro.” Nonostante l’arroganza del suo pretendente, Rias sembra calmarsi un po’, pur continuando a scoccargli occhiate assassine.
L’altro intanto ci indica con un cenno.
“La produzione di demoni reincarnati si sta espandendo, e questo è senza dubbio importante, ma ciò potrebbe far perdere posto a noi purosangue. Pertanto non possiamo permettere che altre famiglie nobili si estinguano: all’ultima guerra sono sopravvissuti meno della metà dei 72 pilastri, è nostra responsabilità salvaguardare questo nostro retaggio.” Da quel che ne so,  i 72 pilastri sono le più antiche e potenti tra le famiglie infernali.
A quanto pare i Gremory e i Phenex sono tra essi, e probabilmente anche i Sitri e gli Astaroth.
“Non ho intenzione di far estinguere la mia casata.” A quelle parole il Phenex tira fuori un sorriso a 32 denti.
“Ah, è questo che volevo sentire! Allora che aspettiamo, Rias?”
“Ma non sposerò te. Sposerò solo colui che desidera me, e non le mie ricchezze. Anche i demoni che rispettano le tradizioni hanno il diritto di scegliere.” A quelle parole Raiser, finora affabile, assume un espressione sgradevole, gli occhi taglienti come lame.
“Sai Rias, anche io sono un diavolo che porta il nome di uno dei pilastri. Non posso lasciare che venga infangato. Non avevo neanche voglia di venire in questo piccolo e squallido edificio del mondo umano. Questo mondo non mi piace, il suo vento e fuoco sono sporchi e inquinati, e per un demone che come me li simboleggia anche una permanenza così breve è insopportabile.”
 Fiamme. Numerose ed intense, delle lingue di fuoco vengono emanate dal corpo del Phenex.
“Ti porterò con me negli inferi, anche a costo di incenerire tutti i tuoi servi.” La pressione ed il desiderio di uccidere emanati dai due diavoli d’alta classe è tale da farmi tremare le ossa.
Tsk, sono troppo debole per sopravvivere ad una battaglia simile… Ddraig, dobbiamo usare quella cosa!
Il mio SG compare e la gemma sul guanto si illumina di luce rossa. Intanto il fuoco si è raccolto sulla schiena di Raiser formando delle ampie ali fiammeggianti.
“Kiba, spero tu  possa schivare gli attacchi di quel tipo, altrimenti ti consiglio di rifugiarti dietro una delle ragazze.”
“Mi hai rubato le parole di bocca, Dante-kun. Sebbene dubito si arriverà a tanto.” Il biondino sta sorridendo, mentre fissa gelido il nostro avversario.
“Rias-sama, Raiser-sama, vi prego di calmarvi. Se doveste continuare mi vedrei costretta ad intervenire.” A parlare è stata Grayfia, che incurante delle aure emanate dai due si è piazzata proprio in mezzo mantenendo la sua solita aria imperscrutabile.
Alle sue parole, entrambi assumono una faccia seria. Le ali e le aure dei due scompaiono,  accompagnate da un sospiro del biondo.
“Se me lo dice l’Ultimate Queen, un membro del gruppo Lucifer, non posso che accettare. Si dice che sia una squadra composta interamente da veri mostri.” Pare che un po’ di cervello quel gallinaccio ce l’abbia. Anche il mio Boosted Gear svanisce.
“Tutti quanti, il capofamiglia, Sirzechs-sama e i capi del casato Phenex erano consapevoli che si sarebbe arrivati a questo. Questo era l’ultimo incontro per discutere sull' argomento, e visto che non avete raggiunto una decisione, rimane un’ultima opzione.” Rias pare preoccupata dalle parole della donna.
“Quale sarebbe questa ultima opzione?”
“Un Rating Game, che stabilisca quale delle due opinioni verrà ascoltata.” Ora è decisamente scioccata.
“Si tratta di una sfida che mette a confronto i pezzi demoniaci di due demoni nobili, per stabilire la supremazia in combattimento e strategia” fa Kiba.
Ah. Una partita con scacchi viventi. Interessante.
“Però vengono disputati solo da demoni maturi, e Rias non è ancora maggiorenne.” Mentre il cavallo mi spiegava, l’Ultimate Queen riprende la parola.
“Sarà un match non ufficiale, perciò anche Rias-sama potrà partecipare. Allora, accettate?”
“In altre parole hanno scelto di farci confrontare in questo modo in caso avessi rifiutato. Che nervi! Sempre a pianificare ogni istante della mia vita!”
“Quindi rifiuti?”
“Ovviamente accetto. Mi conquisterò la libertà combattendo." A quelle parole Raiser scoppia a ridere.
"Ma davvero? Toglimi una curiosità allora; questi quattro sono tutti i servi di cui disponi?"
"Sí, e con ció?" Per tutta risposta quello schiocca le dita, riaprendo il portale in un turbine di fiamme.
Di fronte a noi sono appena comparse  quindici ragazze, vestite ed equipaggiate in modo variopinto.
A spiccare sono una donna prosperosa vestita da maga, e una ragazzetta bionda con i capelli acconciati a trivelle più che code, che indossa un abito da principessina.
“Queste sono le mie serve carine: come vedi ho il set completo. Cosa dicevi sul conquistare?" Ok, ora sto sudando freddo anche io.
Sono... come dire, un po' tante.
“Io punto sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Saranno le nostre capacità superiori a portarci alla vittoria." Raiser sbuffa divertito, quindi mi indica con un cenno.
"Quel servitore non lo avevi l'ultima volta. Da quanto l’hai reincarnato?" Lei distoglie lo sguardo.
"Tre settimane." Lui si porta una mano alla faccia, quindi chiama a sé la tettona e inizia a baciarla.
Solo dopo qualche minuto si degna di rivolgersi di nuovo a noi.
"Davvero, non sai quanta pazienza abbia portato in questi anni per star dietro ai tuoi capricci. Sappi che dopo questo Rating Game le cose cambieranno: sarai costretta ad assumerti le tue responsabilità, se non vorrai che questo pesi anche sui i tuoi servi." L'aura omicida di Rias torna a divampare, ma riesce a tenerla a freno.
Tra la sua rabbia riesco a percepire anche parecchia disperazione...
[Partner…] … e va bene.
"Pensavo che Astaroth fosse un eccezione, e invece... Pare che comportarsi come cinghiali in calore sia di moda tra i giovani nobili... soprattutto se in pubblico. " alle mie parole, il gelo cala sulla stanza.
"Come scusa? Un servo appena reincarnato si permette di criticare un rampollo della casata Phenex?! Rias, dovresti educare meglio i tuoi servi.” le sue servitrici mi fissano sconvolte e incazzate, mentre i Gremory faticano a trattenere le risate.
"In verità ha espresso quello che pensavamo tutti..." Infuriato, Raiser si gira verso il suo gruppo.
"Allora sarò io di disciplinarlo, Mira, occupatene tu." Una delle ragazze più giovani, vestita con un abito tradizionale giapponese corto e armata di bastone, si lancia verso di me.
Nel frattempo io mi ero allontanato da Kiba e avevo richiamato il Boosted Gear, ma prima di riuscire a caricarlo adeguatamente, quella mi arriva addosso.
...Ddraig, fammi guadagnare un po' di tempo per favore.
[Ricevuto, compagno.]
Mentre il suo bastone si abbatte su di me, una protezione scarlatta si forma tra noi due intercettando il colpo con un sonoro schiocco.
Un istante dopo, una seconda la centra sul fianco sinistro, scagliandola contro la parete. 
"Ma cosa..." Davanti lo sguardo stupefatto dei presenti, spiego le mie grandi ali rosse, mentre il mio SG raggiunge il terzo boost.
Dovrebbe bastare per quella ragazzina, vero Ddraig?
[Procedi pure.]
[EXPLOSION!]
Con la consueta esplosione di potere, carico il nemico, e sfruttando il suo intontimento, la afferro e la scaglio verso il gruppo Phenex dicendo: "torre di destra, al volo."
La donna in questione indossa una mezza maschera e un completo scuro parzialmente scosciato, e appena vede la compagna piombarle addosso, spalanca le braccia intercettandola.

Silenzio.
"Dunque, innanzitutto trovo ipocrita parlare di educazione dopo aver limonato di fronte alla propria promessa sposa; secondo, è altrettanto offensivo che mi si mandi contro la più debole tra i pedoni: a mio parere, un vero uomo dovrebbe consegnare di persona certi messaggi”
“Tu… chi sei? Quelle capacità e quelle ali…” accenno  beffardamente un inchino a quel pallone gonfiato.
“Dante Nandini, unico pedone di Rias Gremory, nonché attuale Sekiryutei.”
“…Hai accennato all’erede degli Astaroth, come fai a conoscerlo?” tiro fuori un sorriso macabro.
“Diciamo che abbiamo incrociato le nostre strade, pestandoci i piedi a vicenda. Se lo vede sarebbe così gentile da chiedergli se ha già rimpiazzato la torre e i cavalli? Ah, e pure il suo bodyguard, che era davvero delizioso.”
“Ridicolo… un comune essere umano non può essere capace di tanto… anche con un longino...”
“Uff, perché crede che si chiamino così? Sono quasi certo che siano stati creati dal Dio biblico per permettere agli umani di battersi anche con gli dei, che vuole che siano alcuni demoni… Comunque se è così scettico, che ne dice di provare di persona, durante il match? Arriverò all’altro lato della scacchiera e le darò modo di assaggiare il potere di un drago…” il mio sorriso si allarga in un ghigno sadico.
“…E sia. Rias, ti do una settimana per istruire adeguatamente il tuo servo sui Rating Games, poi ci affronteremo. Le immortali fenici non temono certo mezzi-draghi insolenti. E ti farò pentire di avermi trattato in questo modo, piegando quel tuo infantile orgoglio.” Quel fastidioso gigolò raggiunge le sue serve, quindi sparisce con loro nel portale.
A quel punto tiro un profondo respiro stiracchiandomi, per poi far sparire ali e SG.
“Bene, c’è qualche punizione per questo colpo di testa, o passiamo direttamente all’elaborazione di un piano?”
“Punizione? Se non rischiassi io di beccarmene una, ti darei una medaglia per questo. Era proprio ora che qualcuno gli rispondesse a tono. Comunque…” Rias si gira verso Grayfia, che per tutta la durata dell’alterco tra me il gallinaccio, non aveva mosso un muscolo.
“Riferirò a chi di dovere. Vi consiglio di sfruttare al meglio il tempo concessovi da Raiser-sama.” La regina si inchina, quindi sparisce anche lei.
“…Il tipo di pezzi e i parametri delle sue servitrici… come fai a conoscerli?” mi giro verso Koneko, che mi sta studiando attentamente.
“Credo che tu già lo sappia, viste le tue capacità. Comunque…” poggio l’indice sulla cornea sinistra, quindi lo ritraggo.
Sul polpastrello è attaccata una lente a contatto grigia.
“…le ali non sono l’unica cosa che ho scambiato con Ddraig. Con questo possiamo leggere facilmente e soprattutto rapidamente i dati sui nostri nemici. Comodo no?” il gruppo osserva il mio occhio, la cui pupilla, ora verticale e allungata, è circondata da un iride verde brillante.**
Rias sorride, quindi attira la nostra attenzione battendo le mani.
“Molto bene. Dunque, dovremo avvertire Sona di questa nostra pausa dalle lezioni… andrò io, dovrei comunque dirle una cosa. Akeno, avverti i miei che utilizzeremo la villa in montagna.” Quindi siamo in partenza… faccio per aprire bocca, ma vengo anticipato.
“No, Dante-kun, stavolta l’allenamento ti tocca. Dobbiamo mettere alla prova le tue capacità combattive e migliorarle il più possibile.”
“Veramente volevo sapere se potevo accompagnarla dalla Kaichou, Buchou.” Lei mi guarda sorpresa, ma accetta senza problemi.
“Bene, è abbastanza ovvio che d’ora in poi non sono ammessi ritardi o perdite di tempo.
Iniziate a preparare i bagagli, partiremo appena sistemate le faccende burocratiche. Dante-kun, seguimi.”
Bene, sono finito in mezzo ad un altro casino, e pare che possa definitivamente dire addio alla noia… ed a una vita tranquilla.
 


 
1 Ci tengo a sottolineare che il parere dei personaggi non rispecchia necessariamente quello dell'autore.
2 Nelle mie fiction esseri magici dotati di grandi poteri ed esperienza riescono a stabilire potenza e capacità altrui semplicemente con lo sguardo; salvo in presenza di artefatti o incantesimi schermanti di livello adeguati.


 

 
   
 
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