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Autore: Hoon18    01/11/2016    0 recensioni
Sin dall'alba dei tempi c'è una lotta costante tra il bene e il male. Quindi l'800 non fa eccezione! Riusciranno Ladybug e Chat Noir a sconfiggere il male e capire di essere innamorati l'un l'altro?
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Marinette

Servo gli ultimi clienti della giornata, pronta a dirigermi verso la porta di vetro e girare il cartello ouvert/fermé per intimare la chiusura del piccolo locale.
Mi accascio su una sedia, la prima che trovo, e mi lascio a tutti i pensieri che mi attanagliano da quando oggi Adrien mi ha invitata al ballo, sono sicura di avere un'espressione da ebete.
-Un attimo, ma che ore sono?- osservo l'orologio affisso alla parete e sbianco del tutto: il ballo è fra un'ora!
Mi alzo e corro su per le scale, freno appena arrivo difronte la mia camera.
-Dannazione! Dov'è il vestito?- controllo nell'armadio ma niente, comincio a sudare freddo, ad un tratto però noto la scatola sul piccolo tavolino di legno accanto al mio letto, eppure sono sicura che prima non c'era.
-Ma, cos'è questo?- sulla confezione dell'abito c'è un piccolo pacchetto nero, forse un regalo di mia madre, decido di aprirlo ed al suo interno vi sono dei semplici orecchini neri.
-Però, potrei usarli per smorzare il bianco del vestito- li ripongo nella scatoletta e prendo il vestito per poggiarlo sul letto.
-Su Marinette! Veloce!- intimo a me stessa spogliandomi.
Corro verso il piccolo bagno che tutta la famiglia condivide.
Il bagno è piuttosto piccolo e c'è solo il wc e una piccola vasca da bagno. Niente lavandino né alcuno specchio. Le pareti sono di un color crema non molto acceso e semplice, senza nessun dettaglio e il pavimento non è da meno. Un semplice pavimento monotono e monocromatico. 
Entro nell'angusta vasca da bagno, non ho molto tempo così mi insapono e faccio scorrere l'acqua in modo da far scivolare via la schiuma e lavare i capelli.
Esco velocemente dal bagno seminando l'acqua che mi gocciola dai capelli ovunque.
Mezz'ora dopo sono pronta: i capelli asciutti sono legati in due trecce alla francese, indosso ho il vestito e ai piedi calzo le scarpe con cui ho provato l'abito la prima volta, la collana che porto al collo completa divinamente il tutto.
Eppure sento che manchi qualcosa, mi volto verso il tavolino e guardo la scatola nera, mi avvicino e prendo gli orecchini in mano.
-Va bene, mettiamo questi orecchini- infilo i bijoux alle orecchie e sento qualcosa di strano.
-Marinette?- una vocina mi chiama e per poco non urlo dallo spavento, davanti a me c'è un piccolo esserino rosso con delle sorta di antenne.
-Per il buon Dio!- prendo il vaso di fiori vuoto sulla mensola e cerco di scacciare via la bestiolina.
-Non mi uccidere!- implora andandosi a posare velocemente sul tavolino dove prima erano riposti gli orecchini.
-Cosa sei?!- urlo in preda al panico non intenzionata a posare il vaso, il piccolo mostriciattolo mi gurda sorridente e prende parola.
-Sono Tikki! Il kwami della coccinella e protettrice del tuo Miraculous- inarco un sopracciglio e allento la presa sulla mia "arma", continuo a fissare la kwami con uno sguardo inebetito.
-Il mio che? Miracosa?- 
-Miraculous, una sorta di superpotere che dovrai usare per fare del bene- spiega Tikki, mentre io sono in uno stato di confusione pazzesco.
-Io? Una supereroina? È uno scherzo? Se non so neanche camminare dritta con questi trampoli!- esclamo mentre gesticolo maniacalmente.
-Me ne sono accorta, ma se Fu ti ha scelta ci sarà un motivo, e ora bando alle ciance! Devi muoverti, il ballo comincerà fra quindici minuti- Fu? Chi sarebbe Fu? Non ho il tempo di domandarglielo perché la kwami rientra negli orecchini e io non so se esserne sconcertata o meno, alla fine decido solamente di correre giù per le scale e uscire di casa.

Adrien

È da un qurto d'ora che continuo a dialogare con questo affare nero, ha detto di chiamarsi Plagg e di essere un guardiano, sono alquanto confuso.
-Quindi, ricapitolando, io dovrei salvare parigi da tutti i mali che potrebbero manifestarsi e dovrei trasformarmi in un gatto? Come può un gatto salvare la popolazione?- chiedo un'ultima volta, l'idea di diventare un gatto non mi entusiasma.
-Non un gatto, sciocco! Gli eroi di quest'epoca sono proprio degli stolti- borbotta fra sè e sè, lascio stare il poco gradito commento e torno ad ascoltarlo.
-Avrai sempre sembianze umane, ma caratterizzato da tratti felini, inoltre per attivare la trasformazione devi pronunciare una frase- inarco un sopracciglio poco convinto, mi sembra tutto così surreale che in realtà penso di star sognando.
-E questa frase sarebbe?- domando mentre l'esserino ghigna.
-Plagg trasformami!- mi riferisce il piccolo gattino fluttuante con molta enfasi, annuisco poco convinto e chiudo gli occhi, vorrei provarci ma è tardi e devo scendere al piano inferiore per raggiungere la sala da ballo, Marinette sarà ormai arrivata.
Prendo la maschera e la poso sul viso, era da molto che non si organizzava un ballo di questo genere, la sala è gremita di gente e nessuno pare riconoscermi.
Il salone della dimora è ricolmo di gente in abiti colorati e maschere esuberanti e i domestici l'hanno decorata alla perfezione. Le enormi finestre sono coperte da delle tende blu e dorate damascate e i lampadari sono stati lucidati e sembrano ancora più belli adesso che sono accesi; inoltre tra una tenda e un'altra hanno anche sistemato dei candelabri molto eleganti dorati con le candele dello stesso colore delle tende. 
Due tavoli lunghi e stracolmi di pietanze a mo' di buffet costeggiano due pareti mentre alla fine della sala è stato allestito uno soazio per i musicisti che stasera si esibiranno.
E poi la noto: una ragazza dai capelli corvini e intensi occhi blu, che sono risaltati dall'abito bianco e la maschera del medesimo colore che fortunatamente copre solo metà viso, lasciando intravedere le labbra carnose di un rosso naturale.
Mi avvicino lentamente alla fanciulla, mi sorride timidamente quando le bacio una mano per galanteria.
-Qual è il vostro nome?- domando del tutto rapito dalle sue meravigliose iridi, scuote la testa e rimane in silenzio, non ha intenzione di parlare e allora neanche io.
Camminiamo lentamente nella sala in attesa che cominci la musica.
Poi entrambi veniamo attratti da un forte rumore all'esterno, ci guardiamo confusi anche perché nessun'altro nella sala sembra essersi accorto di nulla, corriamo verso il giardino posteriore e la scena è surreale: una gigantesca botte di legno, dotata di arti, bocca e occhi, che incombe sulla mia dimore, ad ogni passo fa un frastuono che è impossibile non udire ma a quanto pare solo io e la misteriosa ragazza siamo capaci di sentirla muoversi, ma per quanto ne riguarda la vista i cittadini scappano terrorizzati nello scorgere il mostro, prima che calpesti qualcuno o qualcosa c'è solo una cosa da fare.
-Plagg, trasformami!- invoco l'animaletto che subito accorre in mio aiuto dando il via alla trasformazione, un lampo di luce verde mi abbaglia e sento il potere che mi invade, un attimo dopo tutto è finito e sono lì con un'altra maschera sul volto e un abbigliamento mai visto prima, composto da una giacca verde petrolio dalle maniche svasate alla fine, un panciotto verde acido rigato come i pantaloni che però sono marroni, improbabili stivali e un collarino nero con tanto di campanellino, senza dimenticare le orecchie e la coda da gatto nere.
Mi volto e accanto a me la ragazza dall'abito bianco ha preso altre sembianze, anche lei è una supereroina! 
Un abito bordeaux con corpetto le ricade sulle gambe fino a metà coscia, una mantella a pois le copre le spalle e stivali neri dalla punta rossa completano il tutto.
Ci gurdiamo increduli, e lì capisco che quello sarebbe stato il primo di molti combattimenti in coppia.
Balzo velocemente sul mostro e pianto la mano guantata (e artigliata) nel legno.
-Cat-Aclysm!- urlo inconsapevole di ciò che faccio, la battaglia è già terminata, in un non nulla grazie al mio potere distruttivo, come mi ha spiegato Plagg.
Vedo la ragazza che rinchiude l'essenza maligna, sottoforma di farfalla, in un piccolo scrigno.
-Cosa fa?- domando avvicinandomi a lei.
-Voi distruggete, io creo- la farfalla è diventata bianca e vola via.
-L'ho purificata- spiega sorridendo, nel frattempo vengo rapito dalla musica che proviene dalla sala, la situazione è molto romantica ed entrambi siamo tornati ai soliti costumi dato che la trasformazione è finita.
-Siete poco propensa a togliere la maschera, vero?- domando porgendole la mano che subito accetta.
-Vero, ma sarò lieta di concederle questo ballo, monsieur- e così danziamo fino a quando le note non decideranno di fermarsi questa notte, tutto ciò sotto le stelle, uniche nostre spettatrici.

Angolo autrici
FelicyaCiccarone: la sorpresina bella che sarebbe dovuta accadere sono loro due che danzano, amabili non trovate? 
Ringraziate tanto Hoon18 ❤❤
Lascio a te la parola!
P.s. Scusate l'enormeeeeee ritardo.

Hoon18: odiate Fely tanto quanto la odio io per l'enorme ritardo. È tutta colpa sua (???????).
No okay. È vero, ma ci scusiamo entrambe XD 
Speriamo che la vostra scrittrice pigrona non si prenda altri due mesi di pausa prima di scrivere il quarto capitolo!

FelicyaCiccarone: probabile, ma sh, non fateci caso.
   
 
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